La perdita della verginità
di
iEx_Vi
genere
prime esperienze
Sono etero. Non giovanissimo, fisico snello, mediamente piacevole.
Ho sempre avuto interesse esclusivamente per il sesso femminile, ma con il trascorrere degli anni, qualcosa in noi cambia, allora ti vengono in mente, nella sfera sessuale, strane idee.
Sento nascere in me la curiosità, poi trasformatasi in desiderio, di vivere un’esperienza con un uomo, esclusivamente dal punto di vista fisico. Non un rapporto completo, ma qualcosa di soft.
Col trascorrere del tempo, mi appare chiaro quello che desidero: essere oggetto delle attenzioni di un uomo, essere toccato, accarezzato, in forma passiva, perché nonostante la mia voglia, non sono attratto dal corpo maschile. In due parole: essere toccato ma non toccare.
Quindi scorro gli annunci alla ricerca di un “massaggiatore” e alla fine trovo un annuncio di un ragazzo alla ricerca di un uomo maturo (io ero sui 50) per un massaggio, con scopo di reciproco piacere, non “mercenario”.
Trovo interessante l’annuncio, ma sono combattuto, essendo assolutamente vergine nei confronti del mio sesso. Mi dibatto tra il “vado” e “ma cosa faccio”, ma sono matto?”, “sai che ti dico? Perché no?”
Alla fine vince quest’ultimo pensiero e vado.
Dopo un breve contatto mail, prendo appuntamento e suono alla sua porta.
E’ un ragazzo giovane, educato, gentile. Dopo un breve dialogo e un bicchierino offertomi per darmi coraggio, ci troviamo in camera da letto.
Eccitato, mi spoglio, assaporando il momento in cui perdo un primo elemento della mia verginità, perché mai un uomo mi aveva visto nudo, tanto meno toccato….
Mi guarda e mi invita a distendermi sul letto. Io ubbidisco, mi distendo supino e gli chiedo di scattarmi una foto, perché voglio custodire il ricordo di quel momento.
Lui mi scatta una foto, poi mi invita a girarmi prono e mi scatta una seconda foto.
Col cuore e la mente in subbuglio, lo sento salire sul letto, (lui rimane vestito, pantaloncini corti e maglietta, in quanto il suo intento era un massaggio, non un rapporto vero e proprio), sento pe la prima volta mani maschili posarsi sul mio corpo.
Mi accarezza le gambe, mi palpa i glutei, mi risale lungo la schiena percorrendola più volte, mentre le sue mani si spostano gradualmente ai lati dei fianchi, insinuandosi un po' alla volta anteriormente, verso il mio inguine.
Provo un senso di piacere, di rilassamento.
“Ci siamo” penso, gli facilito il compito inarcandomi leggermente, sento le sue mani accarezzarmi il ventre, sfiorando “casualmente” il mio cazzo ormai duro, procurandomi un grande piacere, al pensiero di star perdendo momento dopo momento la mia verginità, con la consapevolezza di fare qualcosa di proibito, di sottilmente perverso.
Mi invita a sollevarmi e mettermi in ginocchio nel classico 90° e pone la sua attenzione sul mio buchino fino a quel momento mai esplorato, sento dita che premono, finché sento qualcosa di diverso e umido sfiorare l’ingresso della mia intimità: è la sua lingua, che mi titilla insistentemente procurandomi un piacere “perverso” mai provato prima.
Mi invita poi a distendermi supino, si pone a cavalcioni su di me, iniziando ad accarezzarmi il petto, titillandomi i capezzoli, scendendo sul mio ventre, per poi arrivare lì……
Comprendo di aver ormai perso la mia verginità, mentre lui prende in mano il mio pene, iniziando un lento movimento su e giù, su e giù, mentre ormai sento la mia mente partire verso sentieri di piacere finora inesplorati.
Si stende accanto a me, mi invita a piegare la gamba destra ad angolo retto con il ginocchio piegato e si posiziona con la testa appoggiata sul mio ventre, in modo da avere il mio cazzo a pochi centimetri dal viso.
Ho gli occhi chiusi, mentre godo al lento movimento di masturbazione, mentre sento i miei testicoli venire manipolati insistentemente, con quella giusta pressione che procura un leggero, vago dolore e un profondo piacere.
Sento la sua testa staccarsi dal mio ventre, subito dopo sento il mio cazzo avvolto da qualcosa di caldo ed umido, che comincia a percorrerlo in su e giù. Non so come descrivere le mie sensazioni in questo momento…
Ho la forza di chiedergli di fermarsi, altrimenti vengo e finisce la festa.
Lui interrompe l’operazione e si dedica ad accarezzarmi sul petto, sul ventre e tra le gambe, per poi ricominciare con il piatto forte.
Posa la testa sul mio ventre, in modo di godere dello spettacolo in primissimo piano, si reimpadronisce del mio attrezzo, ricomincia il lento movimento, mentre io non riesco a trattenere gemiti di godimento, cercando di rilassarmi per prolungare il piacere e ritardare la conclusione, ma ormai è un’impresa disperata…
Mormoro “Oddio, non riesco più a trattenermi…”, “Lasciati andare” risponde lui.
Cosa che io, anche volendo, non riuscirei ad evitare, avendo ormai superato il punto di non ritorno.
Credetemi se affermo di avere avuto il più profondo, intenso e sfinente orgasmo che abbia mai provato e che credo non proverò mai più.
Tornato in me, mi ritrovo con la mente offuscata, ansimante e percorso da un formicolio su tutto il corpo che non accenna ad affievolirsi, tanto da farmi temere di perdere i sensi.
Finalmente mi riprendo, appagato e felice dell’esperienza vissuta. Mi commiato dal mio “benefattore” e torno a casa, appagato e quasi sognante, già intenzionato a ripetere tale esperienza (e che infatti ripeterò…).
Ancora oggi talvolta riguardo con piacere le foto scattate in quell’occasione e che conservo, cercando di rivivere col pensiero quelle sensazioni: due foto subito prima, da vergine, e una subito dopo l’orgasmo, ancora ansimante e in preda allo sfinimento.
Questo è il racconto reale della mia prima esperienza. Altre (poche comunque) ne sono seguite, ma nessuna ha eguagliato per intensità questa prima: la verginità si può perderla solo una volta!
Ho sempre avuto interesse esclusivamente per il sesso femminile, ma con il trascorrere degli anni, qualcosa in noi cambia, allora ti vengono in mente, nella sfera sessuale, strane idee.
Sento nascere in me la curiosità, poi trasformatasi in desiderio, di vivere un’esperienza con un uomo, esclusivamente dal punto di vista fisico. Non un rapporto completo, ma qualcosa di soft.
Col trascorrere del tempo, mi appare chiaro quello che desidero: essere oggetto delle attenzioni di un uomo, essere toccato, accarezzato, in forma passiva, perché nonostante la mia voglia, non sono attratto dal corpo maschile. In due parole: essere toccato ma non toccare.
Quindi scorro gli annunci alla ricerca di un “massaggiatore” e alla fine trovo un annuncio di un ragazzo alla ricerca di un uomo maturo (io ero sui 50) per un massaggio, con scopo di reciproco piacere, non “mercenario”.
Trovo interessante l’annuncio, ma sono combattuto, essendo assolutamente vergine nei confronti del mio sesso. Mi dibatto tra il “vado” e “ma cosa faccio”, ma sono matto?”, “sai che ti dico? Perché no?”
Alla fine vince quest’ultimo pensiero e vado.
Dopo un breve contatto mail, prendo appuntamento e suono alla sua porta.
E’ un ragazzo giovane, educato, gentile. Dopo un breve dialogo e un bicchierino offertomi per darmi coraggio, ci troviamo in camera da letto.
Eccitato, mi spoglio, assaporando il momento in cui perdo un primo elemento della mia verginità, perché mai un uomo mi aveva visto nudo, tanto meno toccato….
Mi guarda e mi invita a distendermi sul letto. Io ubbidisco, mi distendo supino e gli chiedo di scattarmi una foto, perché voglio custodire il ricordo di quel momento.
Lui mi scatta una foto, poi mi invita a girarmi prono e mi scatta una seconda foto.
Col cuore e la mente in subbuglio, lo sento salire sul letto, (lui rimane vestito, pantaloncini corti e maglietta, in quanto il suo intento era un massaggio, non un rapporto vero e proprio), sento pe la prima volta mani maschili posarsi sul mio corpo.
Mi accarezza le gambe, mi palpa i glutei, mi risale lungo la schiena percorrendola più volte, mentre le sue mani si spostano gradualmente ai lati dei fianchi, insinuandosi un po' alla volta anteriormente, verso il mio inguine.
Provo un senso di piacere, di rilassamento.
“Ci siamo” penso, gli facilito il compito inarcandomi leggermente, sento le sue mani accarezzarmi il ventre, sfiorando “casualmente” il mio cazzo ormai duro, procurandomi un grande piacere, al pensiero di star perdendo momento dopo momento la mia verginità, con la consapevolezza di fare qualcosa di proibito, di sottilmente perverso.
Mi invita a sollevarmi e mettermi in ginocchio nel classico 90° e pone la sua attenzione sul mio buchino fino a quel momento mai esplorato, sento dita che premono, finché sento qualcosa di diverso e umido sfiorare l’ingresso della mia intimità: è la sua lingua, che mi titilla insistentemente procurandomi un piacere “perverso” mai provato prima.
Mi invita poi a distendermi supino, si pone a cavalcioni su di me, iniziando ad accarezzarmi il petto, titillandomi i capezzoli, scendendo sul mio ventre, per poi arrivare lì……
Comprendo di aver ormai perso la mia verginità, mentre lui prende in mano il mio pene, iniziando un lento movimento su e giù, su e giù, mentre ormai sento la mia mente partire verso sentieri di piacere finora inesplorati.
Si stende accanto a me, mi invita a piegare la gamba destra ad angolo retto con il ginocchio piegato e si posiziona con la testa appoggiata sul mio ventre, in modo da avere il mio cazzo a pochi centimetri dal viso.
Ho gli occhi chiusi, mentre godo al lento movimento di masturbazione, mentre sento i miei testicoli venire manipolati insistentemente, con quella giusta pressione che procura un leggero, vago dolore e un profondo piacere.
Sento la sua testa staccarsi dal mio ventre, subito dopo sento il mio cazzo avvolto da qualcosa di caldo ed umido, che comincia a percorrerlo in su e giù. Non so come descrivere le mie sensazioni in questo momento…
Ho la forza di chiedergli di fermarsi, altrimenti vengo e finisce la festa.
Lui interrompe l’operazione e si dedica ad accarezzarmi sul petto, sul ventre e tra le gambe, per poi ricominciare con il piatto forte.
Posa la testa sul mio ventre, in modo di godere dello spettacolo in primissimo piano, si reimpadronisce del mio attrezzo, ricomincia il lento movimento, mentre io non riesco a trattenere gemiti di godimento, cercando di rilassarmi per prolungare il piacere e ritardare la conclusione, ma ormai è un’impresa disperata…
Mormoro “Oddio, non riesco più a trattenermi…”, “Lasciati andare” risponde lui.
Cosa che io, anche volendo, non riuscirei ad evitare, avendo ormai superato il punto di non ritorno.
Credetemi se affermo di avere avuto il più profondo, intenso e sfinente orgasmo che abbia mai provato e che credo non proverò mai più.
Tornato in me, mi ritrovo con la mente offuscata, ansimante e percorso da un formicolio su tutto il corpo che non accenna ad affievolirsi, tanto da farmi temere di perdere i sensi.
Finalmente mi riprendo, appagato e felice dell’esperienza vissuta. Mi commiato dal mio “benefattore” e torno a casa, appagato e quasi sognante, già intenzionato a ripetere tale esperienza (e che infatti ripeterò…).
Ancora oggi talvolta riguardo con piacere le foto scattate in quell’occasione e che conservo, cercando di rivivere col pensiero quelle sensazioni: due foto subito prima, da vergine, e una subito dopo l’orgasmo, ancora ansimante e in preda allo sfinimento.
Questo è il racconto reale della mia prima esperienza. Altre (poche comunque) ne sono seguite, ma nessuna ha eguagliato per intensità questa prima: la verginità si può perderla solo una volta!
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Commenti dei lettori al racconto erotico