Il principe del foro (Pt 22 - Prove di convivenza)
di
Andrea MCMLXXXIV
genere
confessioni
Sia per Davide, in mezzo alla natura polinesiana per venti giorni, che per Ada quelle vacanze hanno rappresentato un toccasana, specialmente per la donna.
Forte di un appoggio morale ed economico dei genitori che, vendendo il terreno di loro proprietà avevano elargito tutti i loro proventi alle due sorelle, Ada vedeva il suo piano di separazione dal marito prendere forma, solo che le manca un lavoro ed una casa, quei soldi, per quanto possano essere tanti, non sono eterni e poi, voleva anche tenersi qualcosa da parte.
Arrivata all'aeroporto per prelevare Davide, quest' ultima lo accoglie in maniera fredda.
Dubbioso Davide le domanda cosa c'è che non va.
"Ho deciso di separarmi da mio marito, questi giorni mi hanno fatto capire che ho bisogno di riferimenti, di trovare un approdo sicuro, cosa che è stata la mia famiglia, invece mio marito non riesce a darmi".
Davide le dice che, se ne parla con questa tranquillità è già tanto.
"Si si ma ora serve la parte logistica, tutto è intestato a mio marito quindi rimarrei senza niente, adesso mi accontento di vivere decentemente, una casa per me e mia figlia visto che lei è dalla mia parte ed inoltre un lavoro".
Davide le chiede che lavoro volesse fare, Ada gli dice che, da giovane, quando Valentina era ancora piccola, aveva lavorato in una reception di un laboratorio analisi.
"Ok, fammi solo riprendere dal fuso orario e poi mi dò da fare".
Ada, come da orgoglio, rifiuta l' aiuto di Davide ma Davide sa come prenderla.
"Nonostante tu ti sia integrata nella città non hai le mie conoscenze e, poi, io farei solo da tramite, il resto te lo vedi te, comunque una bella notizia te la voglio dare, ho parlato con il direttore della palestra, sei stata riammessa".
"Davide ma come hai fatto?".
"Sono pur sempre un avvocato, usare le parole e convincere è parte del mio lavoro".
In quel momento Ada si convince a farsi aiutare.
Arrivati a casa di Davide i due salgono, si era fatta ora di pranzo.
"Non c'è molto in frigo ma se vuoi puoi rimanere a pranzo".
Ada accetta volentieri, d'altronde questo sarebbe il primo pranzo dei due a casa.
"Ok ci sto, facciamo una cosa, tu disfa le valigie che io qualcosa mi invento".
Davide sistema la roba mentre Ada si diletta in cucina.
Davide, a tavola, scopre in Ada una cuoca sopraffina, quella pasta con panna e prosciutto è da leccarsi i baffi.
A tavola Ada tira fuori l' argomento del messaggio.
"Come mai mi hai scritto che ti mancavo?".
Davide le risponde che era quello che si sentiva di dirle.
Ada domanda se questa mancanza era dovuta al sesso o anche ad altro.
"Ada il sesso in Polinesia non mi è mancato ma ti basti sapere che con l' istruttrice di sub è finita male".
"Non vorrai farmi credere che hai fatto cilecca?".
"Non ho fatto cilecca, solo che nel momento topico ho urlato il tuo nome e quella mi ha dato uno schiaffo".
Ada scoppia a ridere ma poi dice che questo non le basta: "il sesso ti fa dire e fare cose senza logica".
Davide, trovandosi d'accordo, aggiunge che però rende libero da ogni inibizione e, in quel momento, veramente pensava a lei.
"Ad ogni modo se non sei d'accordo ti dico che quel mare cristallino, quella natura contaminata, quelle albe e quei tramonti spettacolari beh ti avrei voluto accanto a me".
Ada rimane sorpresa, ora si era convinta.
Anche Ada, nella sua vacanza in Sardegna, aveva provato simili sensazioni ma non lo dice.
Finito il pranzo la donna, anche per deviare il discorso, propone di andare a fare la spesa.
Insieme al supermercato i due sembrano una coppia felice, usciti dal supermercato si dirigono verso casa di Davide, l' avvocato scende e Ada ritorna a casa.
Una rapida occhiata al telefono dove trova un messaggio di Daniela: "Davide mi voglio separare ma ho bisogno del tuo aiuto".
"Ah, oggi è giornata" pensa Davide mentre scrive a Daniela di passare da lui.
In mezz'ora Daniela si presenta vestita da scopata, gonnellina svolazzante e top Davide non le dà nemmeno il tempo di entrare che, da dietro le solleva la gonna, le scosta le mutandine e comincia a passarle il dito indice per tutta la lunghezza delle labbra.
Daniela, con le mani sul muro, gode, Davide sente sempre di più il suo dito bagnato.
"Dai dammi il cazzo" implora Daniela.
Davide prima le fa leccare il suo dito pregno di umori: "ti piace il gusto della tua fica vero?".
Daniela riesce malapena a mugugnare.
Con un guizzo felino Davide le infila il cazzo. Spinte vigorose portano la donna ad urlare.
"Da quanto non prende il cazzo questa fica....".
"Mmm un cazzo come si deve... Da tanto tempo mmmm siiiii daiiii".
Davide non si fa pregare più di tanto e comincia a dare schiaffi sulle chiappe.
"Siii fammele rosseeeee".
Nella stanza si sente il rumore delle urla di Daniela unito a quello degli schiaffi.
"Mmm siiiiii vengooooo che bel cazzooo".
Percepito che la donna ha smaltito il suo orgasmo Davide tira fuori un pisello zuppo di umori e cambia buco.
Stavolta è Daniela che detta il ritmo, ancora appoggiata al muro muove quel culo, Davide annuncia che sta per venire, Daniela, di tutta risposta aumenta il ritmo fino a che, nelle sue viscere, si fa strada lo sperma dell' avvocato.
Consumata la sveltina Davide, trovando inusuale il fatto che Daniela non si sia voluta godere quel cazzo di più glielo domanda.
"Sai, devo uscire con uno che ha un bell'arnese e, prima di darglielo volevo farmelo aprire un po', comunque ora devo andare, parliamo un altra volta, ciao Avvocato".
Forte di un appoggio morale ed economico dei genitori che, vendendo il terreno di loro proprietà avevano elargito tutti i loro proventi alle due sorelle, Ada vedeva il suo piano di separazione dal marito prendere forma, solo che le manca un lavoro ed una casa, quei soldi, per quanto possano essere tanti, non sono eterni e poi, voleva anche tenersi qualcosa da parte.
Arrivata all'aeroporto per prelevare Davide, quest' ultima lo accoglie in maniera fredda.
Dubbioso Davide le domanda cosa c'è che non va.
"Ho deciso di separarmi da mio marito, questi giorni mi hanno fatto capire che ho bisogno di riferimenti, di trovare un approdo sicuro, cosa che è stata la mia famiglia, invece mio marito non riesce a darmi".
Davide le dice che, se ne parla con questa tranquillità è già tanto.
"Si si ma ora serve la parte logistica, tutto è intestato a mio marito quindi rimarrei senza niente, adesso mi accontento di vivere decentemente, una casa per me e mia figlia visto che lei è dalla mia parte ed inoltre un lavoro".
Davide le chiede che lavoro volesse fare, Ada gli dice che, da giovane, quando Valentina era ancora piccola, aveva lavorato in una reception di un laboratorio analisi.
"Ok, fammi solo riprendere dal fuso orario e poi mi dò da fare".
Ada, come da orgoglio, rifiuta l' aiuto di Davide ma Davide sa come prenderla.
"Nonostante tu ti sia integrata nella città non hai le mie conoscenze e, poi, io farei solo da tramite, il resto te lo vedi te, comunque una bella notizia te la voglio dare, ho parlato con il direttore della palestra, sei stata riammessa".
"Davide ma come hai fatto?".
"Sono pur sempre un avvocato, usare le parole e convincere è parte del mio lavoro".
In quel momento Ada si convince a farsi aiutare.
Arrivati a casa di Davide i due salgono, si era fatta ora di pranzo.
"Non c'è molto in frigo ma se vuoi puoi rimanere a pranzo".
Ada accetta volentieri, d'altronde questo sarebbe il primo pranzo dei due a casa.
"Ok ci sto, facciamo una cosa, tu disfa le valigie che io qualcosa mi invento".
Davide sistema la roba mentre Ada si diletta in cucina.
Davide, a tavola, scopre in Ada una cuoca sopraffina, quella pasta con panna e prosciutto è da leccarsi i baffi.
A tavola Ada tira fuori l' argomento del messaggio.
"Come mai mi hai scritto che ti mancavo?".
Davide le risponde che era quello che si sentiva di dirle.
Ada domanda se questa mancanza era dovuta al sesso o anche ad altro.
"Ada il sesso in Polinesia non mi è mancato ma ti basti sapere che con l' istruttrice di sub è finita male".
"Non vorrai farmi credere che hai fatto cilecca?".
"Non ho fatto cilecca, solo che nel momento topico ho urlato il tuo nome e quella mi ha dato uno schiaffo".
Ada scoppia a ridere ma poi dice che questo non le basta: "il sesso ti fa dire e fare cose senza logica".
Davide, trovandosi d'accordo, aggiunge che però rende libero da ogni inibizione e, in quel momento, veramente pensava a lei.
"Ad ogni modo se non sei d'accordo ti dico che quel mare cristallino, quella natura contaminata, quelle albe e quei tramonti spettacolari beh ti avrei voluto accanto a me".
Ada rimane sorpresa, ora si era convinta.
Anche Ada, nella sua vacanza in Sardegna, aveva provato simili sensazioni ma non lo dice.
Finito il pranzo la donna, anche per deviare il discorso, propone di andare a fare la spesa.
Insieme al supermercato i due sembrano una coppia felice, usciti dal supermercato si dirigono verso casa di Davide, l' avvocato scende e Ada ritorna a casa.
Una rapida occhiata al telefono dove trova un messaggio di Daniela: "Davide mi voglio separare ma ho bisogno del tuo aiuto".
"Ah, oggi è giornata" pensa Davide mentre scrive a Daniela di passare da lui.
In mezz'ora Daniela si presenta vestita da scopata, gonnellina svolazzante e top Davide non le dà nemmeno il tempo di entrare che, da dietro le solleva la gonna, le scosta le mutandine e comincia a passarle il dito indice per tutta la lunghezza delle labbra.
Daniela, con le mani sul muro, gode, Davide sente sempre di più il suo dito bagnato.
"Dai dammi il cazzo" implora Daniela.
Davide prima le fa leccare il suo dito pregno di umori: "ti piace il gusto della tua fica vero?".
Daniela riesce malapena a mugugnare.
Con un guizzo felino Davide le infila il cazzo. Spinte vigorose portano la donna ad urlare.
"Da quanto non prende il cazzo questa fica....".
"Mmm un cazzo come si deve... Da tanto tempo mmmm siiiii daiiii".
Davide non si fa pregare più di tanto e comincia a dare schiaffi sulle chiappe.
"Siii fammele rosseeeee".
Nella stanza si sente il rumore delle urla di Daniela unito a quello degli schiaffi.
"Mmm siiiiii vengooooo che bel cazzooo".
Percepito che la donna ha smaltito il suo orgasmo Davide tira fuori un pisello zuppo di umori e cambia buco.
Stavolta è Daniela che detta il ritmo, ancora appoggiata al muro muove quel culo, Davide annuncia che sta per venire, Daniela, di tutta risposta aumenta il ritmo fino a che, nelle sue viscere, si fa strada lo sperma dell' avvocato.
Consumata la sveltina Davide, trovando inusuale il fatto che Daniela non si sia voluta godere quel cazzo di più glielo domanda.
"Sai, devo uscire con uno che ha un bell'arnese e, prima di darglielo volevo farmelo aprire un po', comunque ora devo andare, parliamo un altra volta, ciao Avvocato".
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