Vera: due giovani di colore per una moglie insospettabile

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tradimenti

Sarebbe stato impossibile sospettare di Vera, una donna di circa 45 anni e di buona famiglia, sani principi e una reputazione assolutamente immacolata.
Sposata con Angelo, 10 anni più grande di lei, da quando era appena una ventenne, Vera non si era mai mostrata sopra le righe né particolarmente appariscente, e non aveva mai fatto parlare di sé.
Visto da fuori, il matrimonio tra Vera e Angelo era una normalissima relazione coniugale fatta di affetto, uscite in coppia, vacanze quando possibile. Una vita discreta, apparentemente senza eccessi. Una coppia perbene, insomma.
Eppure, come spesso accade, da chi meno te l'aspetti...
Vera e suo marito abitano a pochi metri da casa mia, in una bella villetta da famiglia borghese.
Lui, infatti, aveva un buon lavoro, bella macchina e, sicuramente, non le faceva mancare nulla.


Lei, come dicevo, è una bella signora intorno ai 45, dal fisico curato e tonico, non troppo alta, una bella 4a di seno che ancora ha la meglio sulla forza di gravità, labbra carnose, occhi profondi e seducenti e capelli castano chiaro, leggermente ondulati.
Sebbene non facesse molto per provocare, il suo sedere faceva girare chiunque la incrociasse per strada.
Era indiscutibilmente un gran bel bocconcino, ma almeno personalmente non le avevo mai rivolto attenzioni particolari, proprio perché convinto che fosse assolutamente fuori portata.


Un giovedì sera di novembre, freddo e piovoso come non si vedeva da anni, la incontro al take-away situato a poche decine di metri dal complessino di villette a schiera dove entrambi viviamo.
Ci si saluta (ci siamo sempre rivolti un cordiale saluto, senza mai eccessiva confidenza in realtà. Vera sembrava sempre molto riservata) e si parla del più e del meno mentre si fa la fila per ordinare.
Sembra più socievole e sciolta del solito, e la cosa non mi dispiace affatto.
Decisamente più friendly, ma non troppo.
Le chiedo, non sapendo di cosa parlare, cosa avrebbe ordinato e mi risponde senza troppo interesse per il tema che avrebbe scelto qualcosa di veloce e leggero tanto per non dover preparare la cena, visto che è sola quella sera. Aggiunge che suo marito è dovuto partire per due giorni per risolvere delle questioni familiari nel suo paese d'origine, al sud.
Non nascondo che mi sorprende un tantino il fatto che accenni all'assenza del marito così, di punto in bianco, come se la cosa la eccitasse, e farlo sapere...anche.
Prendiamo entrambi qualcosa e stiamo per uscire quando ad un tratto Vera poggia la sua borsa e il suo cellulare su un tavolino e mi chiede se posso aspettarla un attimo mentre va in bagno.
Ovviamente le dico che non c'è problema e resto li in attesa, di guardia ai suoi effetti personali.
Si illumina il telefono, è un messaggio.
Sullo schermo compare "Anna Estetista" e mi incuriosisco...non è raro che si faccia uso di tali banalità in caso di infedeltà coniugale.
Butto un'occhiata sulla fila ai bagni e presumo che la signora Vera impiegherà qualche minuto prima di tornare.
Così mi faccio prendere dalla curiosità e apro il messaggio...

L'istinto mi aveva suggerito correttamente. Non era l'estetista.
Il messaggio recitava: "Sarà un piacere cara, ci vediamo alle 10 da te..."
Prima, l'ultimo messaggio l'aveva inviato proprio Vera.
E diceva: "tranquillo, ti dico che è via fino a domani sera...abbiamo tutta la notte, e voglio anche quel tuo amico li...quello che era con te in palestra l'altro giorno...mmm"

Realizzo che ho il cazzo durissimo.
La chat che avevo abusivamente aperto era ben nutrita di messaggi precedenti a quello, ma non potevo rischiare e ho chiuso e rimesso il cellulare sul tavolino, sperando che Vera non si accorgesse della mia "intrusione", nonostante la voglia di leggere il resto ci fosse.
Torna dal bagno, stupenda e disinvolta, mi ringrazia per averla aspettata e ci incamminiamo verso l'uscita.
Mentre lei parla disinvolta io sto impazzendo dall'eccitazione...la mia vicina perbene aveva invitato a casa due uomini mentre il marito era via, e io l'avevo scoperto in anteprima...ancora prima che avvenisse.
Idee malsane iniziavano a prendere forma nella mia mente.
Non potevo dire a lei che avevo scoperto la tresca, perché rischiavo di far venire su un casino, metterla in imbarazzo e magari far saltare l'incontro...ma ormai volevo avere un ruolo nella storia e dovevo ritagliarmelo.
Così pensai bene che avrei potuto quanto meno cercare un modo per godermi lo spettacolo, non potendone ahimè beneficiare.
Ad essere sinceri, avrei scopato la signora Vera dalla prima volta che la conobbi, ma quel giorno il fortunato non ero io.
Ero arrapato in maniera terribile all'idea della signora Vera in mezzo a due uomini, e avrei voluto essere uno di loro.

Arriviamo al cancello di casa sua, e ci salutiamo. Lei mi lascia un sorriso che stava per farmi venire. Ipnotico e sensuale. Non avevo mai visto la signora Vera porsi come quella sera.
Casa mia distava pochi metri e feci finta di incamminarmi con naturalezza, ma dopo qualche metro mi nascosi dietro una siepe folta e restai in trepidante attesa degli eventi.
Guardai l'orologio e mancavano 5 minuti alle 10.
Accesi una sigaretta, non c'era nessuno per strada quella sera e generalmente il quartiere era anche troppo tranquillo e silenzioso.
Non potevo credere che la mia integerrima vicina stesse in casa in attesa di due maschi e che avrebbe tradito suo marito in quel modo, e nemmeno che io fossi nascosto per cercare di vedere la scena. Era tutto surreale. Ma eccitante.
Di colpo, sento dei passi e delle voci, mi sporgo per guardare e non posso credere a ciò che sto vedendo...

A passo disinvolto e guardandosi intorno, sicuramente per individuare il civico che la signora gli avrà indicato via messaggio, due aitanti giovani di colore con tute larghe e cappucci in testa, presumo per non essere visti in volto e destare sospetto nel vicinato.
Presumo anche che questo sarà stato suggerito da lei, molto più audace di quanto avessi mai potuto immaginare.

I ragazzi individuano l'abitazione e suonano il campanello, immediatamente il cancello si apre e i due entrano a passo spedito.
Vedo Vera comparire sulla porta, in un vestitino mozzafiato che evidentemente portava già sotto il cappotto mentre era al fast food, i due entrare e la porta chiudersi.

Devo trovare un modo per guardare e il cazzo mi sta scoppiando.
Scavalco la recinzione laterale che costeggia il giardino della villetta, ed entro silenziosamente, come un ladro, avvicinandomi alla casa.
Mi avvicino ad una grande finestra che sembra affacciare sul soggiorno, mi nascondo spalle al muro e facendo attenzione a non farmi notare, mi sporgo per osservare.
Nessuno.

Deluso, sto per spostarmi verso qualche altra finestra quando Vera e i due giovanotti entrano in soggiorno ridendo piacevolmente e tenendo in mano dei calici di vino. Lei accende una leggera musica di sottofondo particolarmente adeguata e iniziano a muoversi e strusciarsi.
Uno dei due ragazzi prende dalla tasca uno spinello e lo accende, la signora lo sgrida sorridendo maliziosamente e si avvicina alla finestra per aprirla, evidentemente per arieggiare.
Mi ritraggo per non essere visto, la signora ha aperto la finestra quel pò che basta perché oltre al video possa avere anche l'audio. Ottimo per godermi lo show.
I tre condividono qualche tiro. Anche Vera boccheggia un pò di marijuana a quanto vedo, anche questo mi sorprende non poco ma senz’altro, quella sera era la minore delle trasgressioni. Riprendono a muoversi e i giovanotti iniziano a baciare Vera prima sulle labbra, poi sul collo, poi iniziano a spostarle il vestito e leccarle i capezzoli mentre la calmano ovunque. Sento lei che dice "calma ragazzi, abbiamo tutta la notte...andiamo un pò sul divano...".
Probabilmente, da signora perbene quale era, non era abituata ad essere preda di due uomini contemporaneamente, e voleva iniziare con la giusta calma quell'esperienza nuova e promettente.

Al centro del soggiorno, un ampio e lussuoso divano in pelle accoglie la splendida signora, in mezzo, e i due maschioni ai suoi lati, che le tormentano ogni centimetro di carne. I ragazzi danno l'idea di essere eccitati oltre misura, sembrano sul punto di azzannare la donna che, non l'avrei mai detto, sta divinamente nella parte.
Tiene gli occhi socchiusi, il suo viso è lo specchio del piacere che inizia a provare mentre i due la tengono in mezzo e iniziavano ad aprirle le gambe. Non porta le mutandine, ed uno dei due inizia a toccargli la fighetta, mentre l'altro la bacia in maniera famelica sul collo e sul seno.
Vera inizia ad ansimare in maniera sempre più intesa, il momento è un mix perfetto di erotismo, sensualità, desiderio ai limiti del violento e dolcezza.
Di colpo, quasi come se fosse un break preparato all'interno di una coreografia, i due ragazzi si spostano di scatto sollevandosi in piedi, prendono la signora Vera dalle caviglie e, tenendola con le cosce spalancate in maniera oscena, iniziano entrambi e leccarle i piedi, mentre lei delicatamente gioca con le sue dita nel lago di umori tra le sue cosce.
I due leccano in maniera quasi ossessiva, sembrano in preda a una libidine incontrollabile, lei continua a masturbarsi ed ha un primo, intensissimo orgasmo.
Ancora in preda al piacere appena provato e che le sta procurando quasi delle convulsioni, Vera sembra essersi completamente persa e non ha più nulla della signora distinta e riservata che tutti conosciamo.
O meglio, che io conosco. Ho il sospetto che i suoi “amici” la conoscano solo e soltanto così.

C'è silenzio, solo lamenti di Vera che gode come sicuramente mai aveva goduto prima, e il sottofondo di musica lounge rende le scene davanti ai miei occhi ancora più hot.
Sento la voce di uno dei due, che in un italiano perfetto le dice: "queste cose non te le fa tuo marito, vero?".
"No, mai..." È la risposta di lei, che accompagna le parole con un occhiolino da perversa. Non contento, il ragazzo rincara la dose: "Ci pensiamo noi a te, signora...scordati di quel cornuto”.
"Allora vediamo se sono brava a leccarvi i cazzi come lo siete stati voi a leccare i miei bei piedini...vi piacciono, porci? Mio marito non li lecca mai..."
Non fa in tempo a terminare la frase che i due, perfettamente sincronizzati, lasciano le caviglie di Vera quasi sbattendola sul divano come un oggetto, la prendono con forza dai capelli e la raffinata signora si ritrova in ginocchio con due arnesi neri, duri e grossi come, sinceramente, avevo visto solo nei porno.
Le due verghe scure dominano il suo viso, lei guarda i ragazzi negli occhi leccandosi le labbra mentre infila due dita nella sua fighetta che ormai è essere un lago.
Con un filo di voce, Vera riprende in maniera palesemente provocante i due ragazzi che, dalle poche battute, sembra si chiamino David e John: "è questo il modo di trattare una signora?..."
Le parole echeggiano per pochi secondi nell'aria, quando uno dei due, il più alto, dice con voce ferma e forte: “no, questo era solo l’inizio…adesso te lo facciamo vedere come si tratta una vacca come te!”
La prende dai capelli, raccolti nella sua mano possente, e le spinge un prepotente bastone nero fino alla gola. La bocca di Vera inizia a colare saliva, da quel pochissimo spazio non preso dall'enorme cazzone.
Anche l'altro intanto le mette messo una mano dietro la nuca e la spinge con violenza sul cazzo dell'amico, che qualche istante dopo gli rende il favore.
La mia bella vicina sposata sta spompinando in maniera famelica due ragazzoni di colore come una gran troia, mentre il povero marito è tranquillo chissà dove a fare chissà cosa, e dallo sguardo si vede quanto oscenamente stia godendo.


La saliva le cola copiosamente sul seno ormai fradicio, ha bagnato completamente il vestitino succinto che la racchiude e il pavimento davanti alle sue ginocchia, il trucco inizia a disfarsi e John e David hanno tutta l’aria di due che hanno appena iniziato a divertirsi.
L’atmosfera è incandescente e iniziavano a volare parole grosse.
Uno dei due ragazzi: “ti piace succhiare due bei cazzi neri, eh?”
Lei alza lo sguardo, incrocia il suo con aria di sfida e glielo prende quasi completamente in bocca mentre con una mano ne tiene stretta la base, e con l’altra sega l’amico, in piedi di fianco.
“Brava la signora, lecca lecca che mica le trovi tutti i giorni due spade così…” infierisce l’altro ragazzo, in italiano sempre corretto.
Vera guarda anche lui, sorride, e commenta: “direi di no…”.
Riprende il primo: “è solo l’inizio, troia. Questa sera ti conciamo per le feste…mi dispiace per tuo marito ma oggi sei la nostra puttana”.
Vera, che fino a quel momento aveva “subito” quasi in silenzio gli insulti dei due, lascia entrambi i cazzi in tiro ciondolare volgarmente di fronte al suo viso, sfiora con le sue mani il petto dei ragazzi, e inizia a parlargli con voce quasi rotta, in maniera provocante e mi fa quasi venire nei pantaloni ascoltarla.
Evidentemente le frasi che le stanno continuando a rivolgere i due stalloni di colore hanno scaldato le sue fantasie più recondite e rotto qualsiasi inibizione.
“Certo che con voi una signora annoiata come me trova pane per i suoi denti…che bei cazzoni ragazzi! Ho sempre sognato di prendere due mazze così, mio marito non ce l’ha neanche la metà dei vostri…Allora è vero quello che si dice su voi ragazzi di colore...”
Invece di sentirsi in colpa, la troia inizia ad eccitarsi nel prendersi gioco del maritino cornuto mentre viene sottomessa dai bei giovanotti, e subito rincara la dose: “chissà se si ecciterebbe a vedere la sua mogliettina strozzarsi con due bastoni così…”. E se li infila in gola, profondamente in gola, a turno. Prima uno, poi l’altro. E così via.
I conati di vomito che le fanno spalancare gli occhi e colare sempre più bava dalla bocca sembrano solo eccitarla ulteriormente, e senza nemmeno l’aiuto dei ragazzi affonda più che può la bocca su quei bei pali fino quasi a soffocare.
Sputa volgarmente sulle cappelle rosee dei due tori, li guarda con la faccia di una troia, e inizia a muovere la lingua in maniera irregolare ed estremamente eccitante.
I due si tengono le mani dietro la nuca e si lasciano spampinare dalla signora che, sinceramente, mai avrei immaginato fosse così vacca.
Nel frattempo, scherzano e si stuzzicano a vicenda parlando in maniera così volgare che sembra non importargli minimamente di esagerare. Noto che lei non disdegna il trattamento dominante che le veniva brutalmente riservato, e la cosa non fa che elevare in loro l'eccitazione.
I cazzi sono duri e venosi, entrambi molto scuri, di notevole lunghezza ma soprattutto di una circonferenza che faceva obiettivamente spavento alla vista.
Vera però sembra tutto fuorchè intimidita dalla virilità dei due ragazzi, e dopo aver lasciato l'ennesima colata da saliva schiumosa su entrambe le cappelle, si alza in piedi e iniziò a limonarli con vigore, mentre le infilano le dita ovunque.

La tengono stretta in mezzo, palpandola ovunque e facendo scivolare su viso, collo e seno le lingue umide e di colore rosa charo, in contrasto con la pelle scurissima. Lei ormai in preda al piacere incontrollabile, si rivolge a entrambi guardandoli negli occhi: "E' ora di assaggiare un pò tutto questo ben di Dio...".
Per un attimo temo che si spostino in camera da letto, ma nemmeno il tempo di pensarlo e la signora Vera viene distesa da David al centro del divano.
Si inginocchia, apre le gambe della bella donna e inizia a cospargerle l'ano di saliva.
John prende posizione dietro di lei, e le tiene le gambe aperte mantenendole fermamente le caviglie mentre il suo cazzone le domina il volto.
Vera lecca avidamente le due palle nere che le cioldolano oscenamente davanti la bocca, e con entrambe le mani sega il cazzone del giovane che intanto ha ripreso a leccarle le dita dei piedi con ingordigia.
Dal tavolino di fianco al divano, David prende il suo smartphone e, prima che la signora possa protestare, scatta una foto che la ritrae con quel palo spaventoso davanti la faccia mentre l'altro nero le lecca il buco del culo.
Sembra sul punto di dire qualcosa quando John estrae la lingua dal culo e, mentre David che ha capito le sue intenzioni le tappa la bocca con quel tubo voluminoso, sentenzia: "Che dici questa la facciamo arrivare a tuo marito, puttana?".
"No!", prova a gridare Vera tra l'arrabbiato e il malizioso, ma non fa in tempo a prendere fiato che il ragazzo le ha piantato nuovamente il suo attrezzo in gola soffocando ogni sua velleità: "Stai zitta e prendi il cazzo in bocca, vacca!".
Chiude gli occhi, mentre John si passa una mano bagnata della sua saliva sulla cappella rotonda e grossa, durissima, prima di poggiarla sul buco del culo della mogliettina ormai sodomizzata.
Lei, come prevedibile, finge di volersi negare, dicendo che a suo marito non lo da da tempo e che è chiusa. Quei cazzi in effetti le provocherebbero sicuramente un gran dolore, e anche se avesse praticato sesso anale con suo marito le dimensioni non sono minimamente paragonabili.
Il ragazzone la guarda per un istante dritto negli occhi, e con fare autoritario dice: "Noi non siamo tuo marito, troia, ora si fa quello che diciamo noi. A tuo marito ti riconsegnamo distrutta, sappilo...".
Quando John affonda quella verga clamorosa nel culo della signora Vera, David, da dietro, la apre più che può le gambe tirandole a sé, mentre le tappa la bocca con il suo attrezzo altrettanto poderoso togliendole ogni possibilità di gridare, e infierendo: "Tanto anche se gridi non ti sente nessuno. Sei roba nostra, puttana, cosa vorresti che ti venisse a salvare il tuo maritino adesso, eh?".
"Bastardi..." sorride lei, con una smorfia di dolore sul viso.
"Siete dei bastardi...non si tratta così la moglie di un al..."
Le parole vengono soffocate da una raffica di colpi terribili che John sferra con il cazzone nel suo bel culo, ancora dolorante.
David nel frattempo le ha lasciato le caviglie e tiene con entrambe le mani il suo, sbattendolo ripetutamente sul volto della cagna che ormai ha perso ogni inibizione.
Il momento di folle libido viene interrotto dallo squillo rumoroso del cellulare di Vera.
E’ Angelo, suo marito.
Non è solita stare a casa di sera senza di lui, per cui non vi sono delle abitudini prevedibili, e sicuramente suo marito la sta chiamando per darle la buonanotte.
"Devo rispondere...è mio marito" dice lei, con un filo di imbarazzo, quasi fosse tornata alla realtà.
"Salutaci il cornuto, ribattè ridendo David, dando il cinque a John"
Vera sembra sentirsi in colpa per un istante: sta permettendo a due ragazzi sfacciati di insultare suo marito mentre la scopano come una troia da set pornografico.
Il senso di colpa dura meno di niente, a giudicare dal fatto che attiva il vivavoce e inizia una meravigliosa sega in favore di entrambi gli stalloni, ma deve comunque rispondere e cercando di controllare la sua voce e scambia qualche parola con Angelo.
Lui le dice di essere appena rientrato in hotel e desidera solo una bella dormita.
Chiese cosa stia facendo Vera, che senza la minima esitazione risponde: "ho mangiato qualcosa presa al fast food qui sotto e sto guardando un film su Netflix...ma credo che tra un pò andrò a letto anche io, ho già sonno da un pò e mi sto anche annoiando...mi manchi sai?".
Nel dirlo sorride ai due ragazzi, che colgono al volo la provocazione e le si mettono accanto, aprendole nuovamente le gambe in maniera oscena e infilando le loro possenti dita nella fighetta e nel culetto, entrambi spalancati.
Lei fatica a trattenere i gemiti e inarca la schiena, piegando le dita dei piedi mentre le gambe tremano in maniera forte, con i due che gliele tengono saldamente bloccate.
La distendono al centro del divano, e mentre continua a dialogare sempre più in difficoltà con il maritino, le spalancano ancora di più le gambe iniziando a leccare culo e figa avidamente e riempiendole i buchi di saliva.
Mentre scuote la testa e gli occhi guardano in alto, capisce che è il momento di fare sul serio e taglia corto, salutando Angelo con un calorosissimo: "Ti amo vita mia".
Un minuto dopo, la signora Vera si sfila la fede che portava al dito e la poggia sul tavolino posto di fianco al divano.
"Una signora perbene rispetta suo marito" dice con un viso che è tutto un programma.
Prende tra le mani il cazzone in tiro di David, seduto sul divano, si gira e se lo pianta nel culo.
John, di fronte a lei, se lo fe venire duro e le si avvicina con fare minaccioso, tenendola aperta e affondando la sua verga venosa nella fighetta succulenta della mogliettina troia, che si sta facendo scopare in doppia da due neri che avranno avuto a occhio e croce la metà dei suoi anni.
Suo marito, distante molti chilometri da lei, può dormire tranquillo...
Per lei, è solo l'inizio.

I colpi si alternano con un ritmo ipnotico in quella che sembra una danza erotica. Vera giace distesa sul petto di David che le tiene le gambe spalancate tirandole indietro e le pianta il suo tronco nero nel culo, mentre l'amico pompa voracemente la figa guardandola negli occhi e tenendole la gola tra le mani possenti.
E’ in estasi, alterna momenti di godimento silenzioso a grida che si dipanano struggenti per tutta la casa e anche oltre, da quello che posso sentire.
Incita i due stalloni a chiavarla ancora e ancora, continua a lusingarli con osceni apprezzamenti sui membri che avevano in dotazione, insulta il suo povero marito ribadendo quanto il suo cazzetto fosse irrilevante rispetto alle due poderose asce che la stavano dilatando.
Uno dei due, preso dalle sue allusioni, le chiede, se così si può dire: "Che dici troia, al tuo cornuto piacerebbe sul serio vedere come gli apriamo bene la moglie?".
"Stronzo, non ci pensare neanche...per mio marito sono una donna rispettabile" sempre con quell'accenno di sorriso perverso.
"Si? Secondo me sotto sotto gli piacerebbe sapere che due bei maschioni gli stanno chiavando la signora...".
"Bastardo! Dai forse una sega se la farebbe pure..." ridacchia lei.
Allora l'altro ragazzo prende l’iniziativa: "E facciamogliela fare sta sega va...".
Si stacca dai due, prende il suo cellulare e lo posiziona ben fermo su una mensola, rivolto verso il centro della grande stanza.
Prende uno sgabello di quelli da american bar che trova intorno a un grande tavolo su un lato del soggiorno, e lo posiziona proprio di fronte la camera.
Regola l'inquadratura con una meticolosità degna di un regista hard professionista, dopodiché avvia la registrazione.
Prende in braccio Vera che nel frattempo sta limonando il suo amico standogli seduta in braccio e tenendogli il cazzo ancora durissimo tra le mani, la poggia sullo sgabello e fa segno all'amico di avvicinarsi.
Uno si piazza dietro lo schienale, tenendola nuovamente aperta dalle caviglie, mentre l'altro inizia a stantuffarle ancora il culo.
Mentre David la pompa senza pietà alcuna, John la imbocca e ogni tanto le sputa della saliva in bocca, la limona e le palpa lo splendido seno.
La puttana sta ricevendo un trattamento che pensavo di poter vedere solo nei porno, quella davanti a me è una scena che andava al di là di ogni più estrema immaginazione.
I due maschino di colore ormai hanno perso completamente il controllo e anche quando la donna inizia a sentirsi stremata e indolenzita dai violenti colpi che riceve da parecchio tempo non sembrano volerle concedere un attimo di tregua.
Continuano a trapanarla incessantemente e con violenza, un pò nel culo un e un pò in figa, mentre le leccano i piedi meravigliosi e curati. Sono entrambi follemente attratti dai piedini bianchi e delicati di quella splendida donna.
Infilano le grosse lingue tra le dita, li succhiano avidamente e se li mettono quasi interamente in bocca mentre continuano a scoparla riprendendo tutta la scena.
David, che ora la sta imboccando da dietro, la prende dai talloni e la apre completamente rivolgendola verso la camera che riprende dal davanzale, sentenziando a voce ferma: "Guarda come ti abbiamo ridotto la moglie, cornuto!".
L'altro appena sente quella frase prende il bastone tra le mani e incula nuovamente Vera, in maniera decisa e poderosa, girandosi a sua volta verso il telefono: "Siiiii, guarda qua idiota! Guarda bene come prende i cazzoni neri tua moglie".
Vera non ne ha veramente più, è sfinita, nonostante continui ad avere orgasmi in maniera incessante.
Dice ai due, con un sorriso quasi dolce: "Mi avete distrutta, sono KO".
Ovviamente, David e John la pensano diversamente, e hanno in mente un ultimo regalo.

“Non abbiamo ancora finito, signora"
La prendono in braccio, uno davanti e uno dietro, si avvicinano ulteriormente al cellulare che riprende e gli infilano di nuovo dentro entrambi i cazzi dentro, facendola saltare su di essi mentre è chiusa a sandwich, in piedi.
Limona un pò con uno e un pò con l'altro, ogni tanto rivolge qualche sguardo all'obiettivo e gli viene fuori un: "Amore, mamma mia che cazzoni sti qua...perdonami".
Non avrà mica pensato di far finire davvero quel video sotto gli occhi di Angelo...?

Dopo alcuni minuti a stantuffarla, i ragazzi lasciano cadere Vera sul pavimento, la mettono in ginocchio e iniziano a segarsi i cazzoni duri come la roccia.
Lei prende avidamente entrambe le cappelle in bocca e le slinguazza con ingordigia, massaggia i coglioni asinini di quei due maschioni che l'hanno farcita per bene, quando ad un certo punto sente quasi all'unisono i due emettere dei forti gemiti e spruzzarle in faccia e tra i capelli un quantitativo disumano di sperma.
Il suo viso è completamente bianco e incollato, la sborra sta colando su tutto il corpo e ha bagnato anche il pavimento davanti alle sue ginocchia.
I due giovanotti di colore hanno concluso l'opera ricoprendo quella splendida e insospettabile signora infedele della loro calda sborra.
La tirano su, la baciano con foga ancora una volta e si mettono comodi sul divano.
"Stanotte restiamo a prenderci cura di te, signora. Tuo marito dovrebbe ringraziarci per tanta premura, diglielo quando si accorgerà che ti abbiamo sfondata"
scritto il
2025-03-10
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