La troia della palestra 2
di
Deadpool80
genere
trans
Andai sul serio a fare spese, tornai al negozio di intimo dalla stessa commessa e chiesi roba classica e da allenamento.
Lei mi disse "sapevo che non era solo per carnevale" e dopo avermi fatto acquistare i reggiseni normali mi propose una imbottitura in silicone che dava l'effetto di un seno piccolo. Mi portó quindi dei reggiseni sportivi, e mi spiegó che tipo di leggings comprare in un negozio di articoli sportivi. Comprai tutto e feci un ulteriore giro per altri vestiti normali.
Tornai alla palestra due giorni dopo all'orario di chiusura come mi avevano detto, con un borsone pieno di vestiti.
"ciao troietta, hai portato quello che ti abbiamo detto? Vai di là e cambiati."
"cosa devo mettere?"
"siamo in palestra e ti devi allenare. Vestiti di conseguenza."
Andai in spogliatoio e mi misi un perizoma, i leggings aderenti, un reggiseno sportivo con le imbottiture di silicone e sopra un top. Poi la parrucca e le scarpe da ginnastica.
Uscii così e subii i loro apprezzamenti. Poi cominciarono a farmi fare allenamento: step, squat, e tanti altri esercizi e macchine per rassodare glutei e gambe, tutti esercizi che vedevo fare solo alle ragazze.
Mi fecero fare di tutto, nella maniera più rapida e intensa, tanto che avevo il fiatone e stavo sudando copiosamente.
"dai adesso rilassati un po', siediti qui, fai un po' di stretching."
Mi spiegarono di nuovo che esercizi fare per stirare la schiena e le gambe.
"adesso vogliamo che ti stendi comodo, ti abbassi i pantaloni e gli slip solo davanti, quel tanto che basta per passarli sotto alle palle... Ecco bravo, così... Adesso inizia a segarti per bene."
L'altra volta non avevano considerato l'esistenza del mio cazzo quindi ero un po' stupito. Con un po' di difficoltà lo feci diventare duro e cominciai a segarmi.
Le cose furono un po' più facili quando mi colarono dell'olio sul cazzo per aiutarmi.
Mi incitarono ad andare avanti. Quando si accorsero che tra un po' sarei venuto, mi fecero fermare, mi fecero alzare le gambe per poi portarle verso di me. Ero appoggiato solo con le spalle, il bacino in alto e le gambe di conseguenza. Davanti alla faccia, a una cinquantina di centimetri c'era la mia cappella.
"ecco, ora riprendi a segarti e sborrati in bocca, cerca di avere una buona mira."
"non ho mai bevuto il mio... Mi fa schifo..."
"hai bevuto il nostro e lo berrai ancora, non farci incazzare o ti fottiamo senza lubrificante."
Mi presi il cazzo in mano e ripresi da dove ero rimasto. Quando sentii che stavo per sborrare mi preparai e spalancai la bocca. Riuscii a prenderlo quasi tutto tranne qualche goccia che mi finì sulle labbra e leccai via subito.
Mi fecero alzare, rimettere via il cazzo e mi calarono i leggings e gli slip solo dietro, sul culo.
"adesso ti metti qua apri le gambe e fai una bella serie di squat"
Cominciai ad andare su e giù. Finita la prima serie, presero il solito olio e me lo spalmarono bene in mezzo alle chiappe.
"ora decidi, quale cazzo vuoi nel culo?"
Considerai che il ragazzo più giovane lo aveva più stretto e lungo mentre il padrone della palestra era più grosso e tozzo, era più facile il primo. Glielo dissi e si stese sotto di me con il cazzo in tiro.
"ora ricomincia a fare squat"
Ricominciai ad andare su e giù, ogni volta che scendevo sentivo la cappella che sbatteva sul buco.
Mi fecero andare avanti diverse serie, cominciavo ad avere i crampi.
"se vuoi fermarti... Puoi farlo... Non devi fare altro che sederti."
Per orgoglio provai a continuare anche se sapevo cosa sarebbe successo a breve... Avevo i muscoli che scoppiavano, mi calai un'ultima volta... Feci appoggiare di nuovo la cappella poi andai giù... Più rapidamente di quanto volessi, mi impalai da solo.
Lo avevo tutto dentro. Mi rilassai un attimo, cambiai posizione con le gambe mettendomi in ginocchio. Lui aveva cominciato a spintonare alzandomi. Non avevo più forza nelle gambe quindi ricadevo piantandomi di nuovo con forza quel cazzo.
Il padrone della palestra mi si avvicinò "sei stanca tesoro? Vuoi bere un po'?"
Non feci in tempo a reagire che mi infilò il cazzo in bocca tenendomi la testa da dietro.
Da una parte quindi avevo uno che mi scopava la bocca, sotto avevo quello che mi stava sbattendo il culo.
Vennero uno dopo l'altro, quello che me lo aveva messo in bocca mi fece quasi vomitare e dopo la sborrata mi chiuse la bocca e girò la testa indietro per farmi ingoiare tutto.
L'altro si sfiló da sotto di me. Restai steso a terra, sfinito, con leggings e mutandine abbassate e lo sperma che mi colava dal buco del culo.
Restai là a cercare di riprendermi mentre loro si prendevano una pausa.
Ero ancora là quando mi sentii afferrare e girare a pancia in su. Il padrone della palestra mi tirò su le gambe e se le appoggió sulle spalle mentre con il cazzo mi stava esplorando il culo. Entrò dentro facendomi male e mi ricordai improvvisamente quanto grosso era.
L'altro si chinò sulla mia faccia mettendomi il suo buco in bocca e ordinando di leccarlo. Così feci, passando la lingua là in mezzo. Intanto l'altro aveva iniziato a scoparmi.
Quello più giovane si spostò mettendomi le palle davanti alla bocca. Non avevo mai considerato le dimensioni, mentre le leccavo cercavo di considerare se era possibile succhiarle entrambe ma riuscii solo una alla volta. Cambiò di nuovo posizione e stavolta fu lui a scoparmi la bocca. Lo infilava giù fino in gola, dentro fino alle palle, tirandolo via prima di farmi vomitare.
Quello dietro mi scopó e venne, quasi non me ne accorsi perché ero concentrato nel gestire il cazzo che avevo in bocca. Per venire mi tenne solo la cappella tra le labbra e si fece una breve sega sull'asta per scaricarmi in bocca tutto lo sperma.
"hai portato anche vestiti normali, non da palestra?" gli dissi di sì.
Mi trascinarono nelle docce e mi fecero lavare, poi mi obbligarono a vestirmi di nuovo da donna, con reggiseno, mutandine, calze, minigonna.
"ora andrai a casa così, e la prossima volta verrai già vestita da donna, non ti cambierai."
Mi accompagnarono all'auto traballante sui tacchi.
Lei mi disse "sapevo che non era solo per carnevale" e dopo avermi fatto acquistare i reggiseni normali mi propose una imbottitura in silicone che dava l'effetto di un seno piccolo. Mi portó quindi dei reggiseni sportivi, e mi spiegó che tipo di leggings comprare in un negozio di articoli sportivi. Comprai tutto e feci un ulteriore giro per altri vestiti normali.
Tornai alla palestra due giorni dopo all'orario di chiusura come mi avevano detto, con un borsone pieno di vestiti.
"ciao troietta, hai portato quello che ti abbiamo detto? Vai di là e cambiati."
"cosa devo mettere?"
"siamo in palestra e ti devi allenare. Vestiti di conseguenza."
Andai in spogliatoio e mi misi un perizoma, i leggings aderenti, un reggiseno sportivo con le imbottiture di silicone e sopra un top. Poi la parrucca e le scarpe da ginnastica.
Uscii così e subii i loro apprezzamenti. Poi cominciarono a farmi fare allenamento: step, squat, e tanti altri esercizi e macchine per rassodare glutei e gambe, tutti esercizi che vedevo fare solo alle ragazze.
Mi fecero fare di tutto, nella maniera più rapida e intensa, tanto che avevo il fiatone e stavo sudando copiosamente.
"dai adesso rilassati un po', siediti qui, fai un po' di stretching."
Mi spiegarono di nuovo che esercizi fare per stirare la schiena e le gambe.
"adesso vogliamo che ti stendi comodo, ti abbassi i pantaloni e gli slip solo davanti, quel tanto che basta per passarli sotto alle palle... Ecco bravo, così... Adesso inizia a segarti per bene."
L'altra volta non avevano considerato l'esistenza del mio cazzo quindi ero un po' stupito. Con un po' di difficoltà lo feci diventare duro e cominciai a segarmi.
Le cose furono un po' più facili quando mi colarono dell'olio sul cazzo per aiutarmi.
Mi incitarono ad andare avanti. Quando si accorsero che tra un po' sarei venuto, mi fecero fermare, mi fecero alzare le gambe per poi portarle verso di me. Ero appoggiato solo con le spalle, il bacino in alto e le gambe di conseguenza. Davanti alla faccia, a una cinquantina di centimetri c'era la mia cappella.
"ecco, ora riprendi a segarti e sborrati in bocca, cerca di avere una buona mira."
"non ho mai bevuto il mio... Mi fa schifo..."
"hai bevuto il nostro e lo berrai ancora, non farci incazzare o ti fottiamo senza lubrificante."
Mi presi il cazzo in mano e ripresi da dove ero rimasto. Quando sentii che stavo per sborrare mi preparai e spalancai la bocca. Riuscii a prenderlo quasi tutto tranne qualche goccia che mi finì sulle labbra e leccai via subito.
Mi fecero alzare, rimettere via il cazzo e mi calarono i leggings e gli slip solo dietro, sul culo.
"adesso ti metti qua apri le gambe e fai una bella serie di squat"
Cominciai ad andare su e giù. Finita la prima serie, presero il solito olio e me lo spalmarono bene in mezzo alle chiappe.
"ora decidi, quale cazzo vuoi nel culo?"
Considerai che il ragazzo più giovane lo aveva più stretto e lungo mentre il padrone della palestra era più grosso e tozzo, era più facile il primo. Glielo dissi e si stese sotto di me con il cazzo in tiro.
"ora ricomincia a fare squat"
Ricominciai ad andare su e giù, ogni volta che scendevo sentivo la cappella che sbatteva sul buco.
Mi fecero andare avanti diverse serie, cominciavo ad avere i crampi.
"se vuoi fermarti... Puoi farlo... Non devi fare altro che sederti."
Per orgoglio provai a continuare anche se sapevo cosa sarebbe successo a breve... Avevo i muscoli che scoppiavano, mi calai un'ultima volta... Feci appoggiare di nuovo la cappella poi andai giù... Più rapidamente di quanto volessi, mi impalai da solo.
Lo avevo tutto dentro. Mi rilassai un attimo, cambiai posizione con le gambe mettendomi in ginocchio. Lui aveva cominciato a spintonare alzandomi. Non avevo più forza nelle gambe quindi ricadevo piantandomi di nuovo con forza quel cazzo.
Il padrone della palestra mi si avvicinò "sei stanca tesoro? Vuoi bere un po'?"
Non feci in tempo a reagire che mi infilò il cazzo in bocca tenendomi la testa da dietro.
Da una parte quindi avevo uno che mi scopava la bocca, sotto avevo quello che mi stava sbattendo il culo.
Vennero uno dopo l'altro, quello che me lo aveva messo in bocca mi fece quasi vomitare e dopo la sborrata mi chiuse la bocca e girò la testa indietro per farmi ingoiare tutto.
L'altro si sfiló da sotto di me. Restai steso a terra, sfinito, con leggings e mutandine abbassate e lo sperma che mi colava dal buco del culo.
Restai là a cercare di riprendermi mentre loro si prendevano una pausa.
Ero ancora là quando mi sentii afferrare e girare a pancia in su. Il padrone della palestra mi tirò su le gambe e se le appoggió sulle spalle mentre con il cazzo mi stava esplorando il culo. Entrò dentro facendomi male e mi ricordai improvvisamente quanto grosso era.
L'altro si chinò sulla mia faccia mettendomi il suo buco in bocca e ordinando di leccarlo. Così feci, passando la lingua là in mezzo. Intanto l'altro aveva iniziato a scoparmi.
Quello più giovane si spostò mettendomi le palle davanti alla bocca. Non avevo mai considerato le dimensioni, mentre le leccavo cercavo di considerare se era possibile succhiarle entrambe ma riuscii solo una alla volta. Cambiò di nuovo posizione e stavolta fu lui a scoparmi la bocca. Lo infilava giù fino in gola, dentro fino alle palle, tirandolo via prima di farmi vomitare.
Quello dietro mi scopó e venne, quasi non me ne accorsi perché ero concentrato nel gestire il cazzo che avevo in bocca. Per venire mi tenne solo la cappella tra le labbra e si fece una breve sega sull'asta per scaricarmi in bocca tutto lo sperma.
"hai portato anche vestiti normali, non da palestra?" gli dissi di sì.
Mi trascinarono nelle docce e mi fecero lavare, poi mi obbligarono a vestirmi di nuovo da donna, con reggiseno, mutandine, calze, minigonna.
"ora andrai a casa così, e la prossima volta verrai già vestita da donna, non ti cambierai."
Mi accompagnarono all'auto traballante sui tacchi.
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