Matrimonio Cuckold 2

di
genere
corna

La mattina dopo tornammo a casa solo per lasciare gli abiti e prendere le valigie per il viaggio di nozze.
Mi tolse la gabbietta e la mise in valigia, per non rischiare al metal detector.
“Amore ora che siamo sposati sai… le donne sposate spesso attirano di più.. e sicuramente in questo viaggio vorró divertirmi…” mi disse abbracciandomi.
“Ma certo amore mio tutto quello che vuoi… ti pare che non mi faccia piacere?”
Dovevamo partire per un villaggio vacanze, scegliemmo uno di tipo internazionale per non restare incastrati in compagnie di italiani. Lei si cambiò e si mise una canottiera aderente senza reggiseno, un paio di pantaloni corti con un perizoma sotto e scarpe da ginnastica. Chiaramente tutti le avrebbero guardato le tette, col freddo dell’aria condizionata avrebbe avuto i capezzoli sempre duri.
All’aeroporto come previsto fu guardata da tutti, in continuazione. Io ero eccitato perché sapevo benissimo dove stava guardando ogni maschio.
In aereo ci sedemmo in file da tre, al finestrino c’era un uomo più maturo di noi, lei si sedette in mezzo e io dal lato corridoio.
Poco dopo la partenza i due si misero a chiacchierare a voce bassa, lei raccontò del matrimonio e del viaggio di nozze, lui che era in viaggio per lavoro.
Quando eravamo in volo già da un po’, lei prese a sussurrargli all’orecchio e poco dopo chiamó l’hostess per chiedere una coperta perché aveva freddo.
Io mi rannicchiai in un angolo e facendo finta di dormire sbirciavo cosa stava accadendo.
Un lembo della coperta finì sulle gambe di lui, e subito dopo la mano di mia moglie sul suo cazzo. E la mano sua si infilò nei suoi pantaloncini e nella sua fica. Senti chiaramente lui esprimere il suo gradimento per la figa rasata.
Passato un po’ di tempo mia moglie si alzò per andare in bagno, lui fece passare un minuto e si alzò per seguirla.
Chi non stava sonnecchiando o era distratto da altro si accorse immediatamente cosa stava succedendo: mia moglie mi stava facendo cornuto e mezzo aereo lo sapeva.
Non avendo la gabbia ce lo avevo durissimo. Aspettai con ansia che tornassero, quando arrivò mi disse in un orecchio che lui l’aveva presa da dietro e si era fatta sborrare dentro, una sveltina appassionante.
Quando mi disse così venni anche io nelle mie mutande.
Scendemmo dall’aereo e mi sembrava che tutti sapessero cosa era successo, mi guardavano con degli strani sorrisini ma non mi importava.
Andai in bagno e mi rimisi la gabbia, la consegnai a mia moglie che la appese alla collanina. Vennero a prenderci per andare al villaggio.
“Amore mio preparati perché più che una luna di miele sarà una luna di sperma.”
scritto il
2024-08-06
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