Al risveglio

di
genere
bondage

Risveglio

Mi sveglio... mi trovo in una strana situazione. Ho le gambe e le braccia legate dietro le spalle e dello scotch alla bocca, indosso una vestaglietta di seta rosa molto corta e sento qualche cosa nella figa. Dallo specchio difronte al letto se mi sistemo nel modo giusto posso vedere un dildo rosso riempirmi. Non mi dà fastidio, deve essere dentro da un po' perché mi ci sono abituata. Mi trovo al centro del mio letto matrimoniale. Non ricordo nulla e non riesco a capire il perché mi trovi in questa situazione. Non sento rumori, la porta della camera da letto è aperta, la casa non è grande e quindi immagino di essere sola. Mi dimeno sul letto, cerco di liberare le mani o i piedi senza riuscirci. Strisciando e dimenandomi, mi porto sul bordo del letto e provo a mettermi seduta e on una grande fatica ci riesco.
Ahhhh ohh mamma!!!! ohh mamma!!! Il fallo è un vibratore e adesso si è messo in funzione... mi mancava solo questo!!!! Il fallo spinge sotto il mio peso in fondo alla parete della vagina e mi costringe a buttarmi di nuovo giù, intanto continua a vibrare, portando alla mia testa un forte piacere. Non so che fare, e come fare a darmi sollievo.
Mmm... mi piace e mi fa desiderare di avere un cazzo vero in figa, devo controllarmi, che stronzo!!!! che stronzo!!!!
Finalmente si ferma, tiro un sospiro di sollievo, cerco di rilassarmi e di ripensare a come faccia a trovarmi in questa situazione.
Cerchio di fare mente locale.
“Mio marito è partito ieri pomeriggio per un viaggio di lavoro, Marco, mio figlio ha dormito da un suo amico e sarebbe andato a scuola direttamente da li. Chi cazzo è entrato dentro casa per ridurmi così e soprattutto da quanto sono qui e cosa mi ha fatto prima. L'unico che può essere entrato è quel deficiente di mio marito. Certo è stato lui. Deve aver finto un viaggio di lavoro, aver messo dei sonniferi in quello che avrei mangiato e poi, quando ha visto che mi sono addormentata è tornato a conciarmi in questo stato. Chissà cos'ha in mente quel pervertito, non si era mai spinto fino a questo punto. Mmm.. di tanto in tanto il vibratore si riattiva e accende il mio bisogno di toccarmi. Il solo stimolo dentro la vagina non basta a farmi venire, ho bisogno di toccarmi, di giocare con il clitoride per avere un po' di sollievo. Le fasi di attività del vibratore non durano molto, non sono riuscita a misurarli con precisione, ma questo ha poca importanza. Quello di cui sono sicura è però lo stato in cui mi porta il vibratore durante la sua attività. Mi sento un fuoco, rossa in viso, la fica bollente e percepisco i capezzoli indurirsi. Posso anche vederli premere contro la vestaglietta. Ogni volta spero che l'attività finisca presto, altrimenti rischio di impazzire.
L'orologio indica le 9:10 vuol dire che sono sveglia da almeno 45 min. è da 45 minuti che sopporto questa eccitante tortura. I polsi e le caviglie mi fanno male visto che continuo a muovermi, e poi, più mi muovo, più la figa mi prude, più ho voglia di muovermi, non credo di poter resistere ancora a lungo in questo stato. Sono sconvolta, i capelli in aria, praticamente sono nuda, la vestaglia è raccolta ai fianchi, una spallina è scivolata lungo il braccio e un seno è scoperto. Posso vedere il capezzolo ergersi grosso al centro dell'areola. la voglia di avere un cazzo vero al posto del finto fallo è forte. Ho voglia di essere scopata, che un cazzo mi riempia la figa e che mi faccia venire. Ho voglia e bisogno di essere toccata, di avere delle mani che mi diano piacere ovunque. La mia mente sta viaggiando e mi sento fradicia fra le cosce, sento le labbra gonfie.

- “Sei uno spettacolo!”

Una voce che non conosco mi coglie di sorpresa. Da dove arriva? Cerco di capire la provenienza ma non dice più nulla. La cosa però mi eccita ancora di più. Qualcuno mi sta guardando, qualcuno è lì con me e si sta gustando lo spettacolo, ohhh mamma che porca che sono!!! lo immagino con il cazzo in mano che se lo mena e intanto sento crescere la voglia di essere scopata. All’improvviso parte di nuovo il vibratore che ho in figa, questa volta va più veloce, non si ferma e mi sembra di impazzire. Tremo tutta, sto mugolando sotto lo scotch, mi dimeno, non capisco più niente, ho gli occhi chiusi e sento qualcosa vicino al viso. Li riapro e vedo un cazzo, proprio difronte ai miei occhi, un cazzo vero questa volta, cerco di capire di chi sia. Non è quello di mio marito. Lo riconoscerei da quante volte l’ho preso in bocca, poi è anche meno grosso e più giovane del suo. Il vibratore intanto si ferma ma io non riesco a fermarmi. Sento e vedo quel cazzo che non conosco accarezzare il mio viso, è rosso, duro e caldo, vedo le vene segnarlo per tutta la lunghezza, ed è lungo. Mi accarezza le guance, passa sulle labbra. E’ caldo ed è umido e ho voglia di prenderlo in bocca a succhiarlo. E’ come se mi avesse letto nel pensiero, mi strappa lo scotch dalle labbra e senza darmi il tempo neanche di riprendere fiato me lo caccia in bocca e lo spinge giù fino in fondo togliendomi il fiato, impedendomi di respirare. Anche questo, scopro che mi piace e mi eccita come il vibratore nella figa. Quasi non mi interessa più di chi sia quel cazzo, mi interessa solo che mi scopi, di averlo in bocca, di averlo ovunque abbia voglia di metterlo, purché mi dia piacere. Mi sento paonazza in viso, la figa bollente. Lo sento pulsare in bocca, penso possa venire da un momento all’altro, vorrei tanto leccarlo e gustarmi il miele che potrebbe donarmi, invece esce. Lo stronzo ha una maschera di carnevale che gli copre il viso, non riesco a capire chi sia. Deve essere qualcuno che conosco, che bisogno ci sarebbe altrimenti di rendersi irriconoscibile. È sicuramento giovane, fisico muscoloso, pancia piatta, Un bel culo. Vedo che armeggia ai miei piedi, comincia a farmi il solletico, io rido e gli chiedo di smettere, non mi da ascolto e continua. Lo imploro. Cerco di dimenarmi ma lui continua, mi agito… mi indica di non muovermi, ma io non c’è la faccio. Allora a forza mi gira a pancia sotto, i piedi ancora legati piegati a 90 gradi, lui a cavalcioni sulla mia schiena, sento le sue palle toccare la mia pelle a momenti, le gambe tenute bloccate e la sua lingua a farmi il solletico e succhiarmi le dita, faccio fatica a respirare, le risate mi stanno sfinendo come il fallo vibrante nella fica. Sono un lago…
scritto il
2025-03-16
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