Non vedo l'ora

di
genere
etero

Il cazzo è il principale pensiero di Laura. Sedicenne, carina, curata senza essere provocante, si sente ormai una donna pronta alla prima esperienza. Un cazzo l’ha già toccato, se l’è trovato in mano l’estate scorsa limonando al buio con un ragazzo. Lei avrebbe voluto osservarlo per bene, rendersi conto delle forme delle consistenze, ma è stato più grande l’imbarazzo e la troppo irruenza di lui l’aveva alla fine bloccata tanto da ritrarsi e respingerlo. Pur essendo la cosa più disegnata sui muri non era facile per lei capire le proporzioni, aveva stampato in mente delle foto viste su una rivista porno e la cosa la turbava non poco. Possibile che quel coso potesse diventare tanto grosso e potesse entrare dentro di lei senza farle male? A casa di Eli aveva visto anche un filmino porno e le attrici sembravano divertite a prenderselo in ogni dove, ma mentre il filmato scorreva altre ragazze si erano alzate scandalizzate inveendo contro la padrona di casa di tanta sfrontatezza e lei non poteva certo chiedere un fermo immagine! Eli è senz’altro molto meno complessata e non ha nessuna remora a confessare di avere già fatto l’amore, si nota anche nell’atteggiamento con i ragazzi quando riesce a sostenere lo sguardo sicura di se. Ha il seno più sviluppato, forse ingrossa dopo aver fatto l’amore pensa Laura impaziente. L’occasione non è semplice, si d’accordo, basterebbe dirlo al primo che si incontra e farsi scopare dentro un portone, ma non vuole darla via così, un po’ d’orgoglio e dignità personale! Ma soprattutto quello che lei cerca non è una scopata e via (magari se la cosa fosse anche un po’ romantica non dispiacerebbe), ma la vera conoscenza del sesso maschile, vorrebbe prima capire, vedere, toccare senza che poi lui pretenda di scopare ad ogni costo ma che si arrivi a farlo solo se lei lo decida.
Di tutto questo si confida con Eli e l’amica contraccambia raccontando le sue esperienze, di come sia stato tutto molto semplice, ha allargato le gambe si è sentita spingere li in mezzo, un po’ di bruciore e poi è subito tutto finito perché lui era venuto subito. Le volte successive è durato un po’ più a lungo e lei ha incominciato anche provare più piacere specie quella volta che prima di iniziare il suo ragazzo le ha leccato la figa facendola eccitare tantissimo. Eli non ha poi una grande esperienza ma a confronto dell’amica si sente molto esperta e risponde con fare saputello a tutte le domande. Ma dentro al cuor suo deve ammettere che non sa dare spiegazioni accurate su come è fatto il cazzo, quanto grande sia, che consistenza abbia, e condivide con l’amica tanta voglia e curiosità.
Una volta ha leccato la capella del cazzo eccitato del suo ragazzo che spuntava dal costume, ma poi lui non ha preteso che continuasse e lei gli scocciava fare vedere troppa intraprendenza e ha smesso. Le due amiche, unite ancor di più da queste confidenze, arrivano a ideare una visita scientifica al membro maschile e iniziano a fantasticare situazioni per mettere in pratica i loro intenti. Magari legandolo, magari attraverso un buco, magari con uno incappucciato che non sappia nemmeno riconoscerle.
Con tutte queste fantasticherie passano i giorni inconcludenti e quella mattina rimangono attonite quando Carlo le avvicina nel corridoio di scuola proponendo ad entrambe di passare nel pomeriggio da casa sua per preparare il compito in classe di matematica.
Carlo! Improvvisamente Carlo si materializza come la probabile cavia, entrambe diventano rosse e scappano via. Carlo rimane senza risposta non capendo cosa sia successo, è il più grandicello della classe ha già due peli di barba e l’invito per studiare assieme è solo una scusa. A Carlo piacciono entrambe, Laura con quel baschetto biondo, l’aria fresca da ragazzina per bene è molto carina, Eli ha un corpicino niente male e dovrebbe avere due bei seni sodi, la scelta è difficile, senza dubbio sono le più carine di tutta la scuola e averle trovate insieme è stata una vera fortuna, un invito collettivo da molto meno nell’occhio e non sembra troppo spudorato. Tiriamo sul mucchio, pensava, poi vediamo.
Quando sente suonare il campanello, quasi non ci crede sono entrambe sotto al portone e vogliono salire. Accidenti quanto sono carine, hanno entrambi una gonnellina, non corta, ma che lascia immaginare che arrivare alle mutandine sia molto semplice, si sono truccate e sembrano molto più donne di come sono a scuola, la camicetta di Eli comprime due bei seni che sembrano pronti solo ad essere palpati, ma anche Laura mostra attraverso lo scollo a V della maglietta un bel seno, forse ha un pushup. Carlo non è scemo, capisce che le ragazze si sono messe d’accordo per provocarlo, e lui non rimane imbambolato ma comincia a dispensare complimenti ad entrambe. Sembrano effettivamente in combutta perché non si ritraggono ma anzi approfittano dei complimenti ricevuti sul seno per sparare con strafottenza la domanda di quanti lui ne avesse palpati di così sodi, e via con discorsi sempre più arditi
“hai mai leccato?” “ che cosa?” “quella…” “te lo hanno mai succhiato..?”
Si sono seduti intorno alla scrivania della cameretta e tutti e tre hanno appoggiato i gomiti sopra e spinto le faccia in avanti quasi a sfiorarsi. Gli argomenti erotici continuano ma quando lui osa chiedere se l’avessero già fatto, Eli sorvola e prontamente gli chiede se lui sapesse disegnare correttamente una figa. Lui non si scompone e pronto le chiede di fargliela vedere perché non se la ricorda bene.
“Iniziamo da te!”
All’unisono le ragazze gli confidano di voler fare un esame approfondito ma a condizione che lui si facesse legare per non correre rischi. Lui rifiuta, l’idea di farsi legare lo turba parecchio, e poi se loro se ne vanno via senza slegarlo sai che figura con i suoi . Insomma, come d’incanto, l’atmosfera tanto intrigante decade e le due amiche scappano via senza aver concluso niente.
scritto il
2010-04-10
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