Io e mia sorella
di
luke
genere
incesti
Volevo punire mia sorella Alessandra per la sua invadenza ma è finita in una super scopata.
Mia sorella è un po’ invadente e casinista. La mattina entra in camera mia mentre dormo e mi sveglia sempre con il casino che fa; quindi una volta ho deciso di farle un bello scherzo: farmi sorprendere nudo a masturbarmi immaginando che una volta vistomi in quelle condizioni si sarebbe scandalizzata e se ne sarebbe andata lasciandomi finalmente in pace.
Quindi un giorno che eravamo soli in casa ho messo in atto il mio progetto: ho spalancato le persiane per fare entrare la luce, mi sono steso nudo sul letto iniziando a menarmelo in attesa della sua entrata che immancabilmente è avvenuta dopo pochi minuti e quando il cazzo era ben duro.
Ha spalancato gli occhi ma non è uscita e mi ha detto:
- Cosa fai sporcaccione?
Non mi aspettavo una reazione così e anzi lei veniva verso di me con le mani sui fianchi e uno sguardo severo anche se si vedeva uno strano sorriso nei suoi occhi: ero imbarazzatissimo ma l’uccello non accennava ad afflosciarsi; il suo sguardo da severo divenne malizioso e lei si sedette sul letto al mio fianco; tolse la mia mano dal cazzo e lo impugnò lei mentre io riuscii a dire:
- Alessandra ma cosa stai facendo non si può!
- Lo so ma lo faccio lo stesso!
Ed iniziò a menarmelo mentre io mi abbandonavo al piacere della sua mano e osai:
- Togliti le mutande!
Non se lo fece ripetere e in un attimo aveva addosso solo la canottiera: una bella figa mia sorella con una bella passera pelosa! Si sdraiò accanto a me ricominciando a menare la verga mentre io con la mano le afferrai una tetta da sotto la canotta e le infilai la lingua in bocca per un bacio voluttuoso.
Abbassai la mano e iniziai un ditalino senza staccare la mia bocca dalla sua, poi lei abbassò la testa e iniziò a succhiarmi il cazzo: prima mi inumidì la cappella, quindi ingoiò l’asta fino quasi alla radice e poi risalì con la lingua fino alla punta ripetendo più volte il movimento intervallato da succhiate delle palle; la afferrai per le caviglie me la feci salire sopra affondando la mia faccia nel suo culo: riuscii quindi con la lingua a raggiungere la sua fica: un sessantanove prefetto.
Mentre lei si divorava il mio cazzo iniziai a penetrare con la lingua nella fessura assaporando i suoi umori: sapeva di piscia ma questo mi fa impazzire; continuammo così per diversi minuti fino a quando ormai avevo l’iniziativa in mano e le dissi:
- Alessandra voglio chiavarti!
- Prego fratellino
La presi alla missionaria: il cazzo penetrò dolcemente mentre lei mi avvolgeva il corpo con le sue gambe e io le dicevo:
- Ti amo sorella troia!
- Anchio fratello segaiolo!
La stantuffai con piacere mentre lei si dimenava e le nostre lingue si univano voluttuosamente.
Dopo un po la girai senza togliere il cazzo e me la feci montare sopra: mentre mi cavalcava le succhiavo le tette facendole inturgidire i capezzoli: non capiva piu nulla e mugolava come una cagna in calore mentre il mio pene la trapanava senza pietà.
A questo punto le dissi:
- Giù alla pecorina bagascia!
Lei non se lo fece ripetere, si tolse la canottiera rimanendo completamente nuda e si mise a 90 gradi, le diedi due begli sculaccioni e la penetrai di nuovo: mentre la prendevo per i fianchi le allungava la mano accarezzandomi le palle e facendomi impazzire, la puttana aveva già avuto diversi orgasmi ma non era sazia: senza tante storie mi chiese di essere inculata e mi limitai solo a cambiare buco appoggiando la cappella al suo ano e facendo penetrare l’uccello con dei colpetti secchi. Il cerchio si chiudeva, avevo scopato mia sorella in tutti e tre i buchi.
Dopo averla fatta godere anche col culo mi preparai all’apoteosi chiedendole di venirle in bocca: lei accettò di buon grado, spalancò la sua boccaccia da zoccola e attese pazientemente il getto caldo di sborra che dal mio cazzo si versava nella sua bocca nonostante alcune gocce le schizzassero sul viso e sulle tette
Ci siamo abbandonati felici e pieni di sborra nudi e teneramente abbracciati addormentandoci beatamente.
………
Dopo alcune ore ci siamo svegliati sudati e con la pelle appicicaticcia per lo sperma: presi per mano mia sorella e andammo a farci una doccia: appena dentro lei sentì il desiderio di urinare: allora le chiesi subito di pisciarmi addosso: mi sedetti nel piatto della doccia e attesi il getto di liquido dorato che non tardò a versarsi copioso sul mio corpo; verso la fine avvicinai la bocca alla fica e assaporai le ultime gocce della sua piscia: volle ricambiare la cortesia e chiese di fare altrettanto con lei; non mi feci pregare e iniziai a scaricare la mia urina su di lei, prima sul corpo e poi in bocca.
Facevamo schifo sporchi di sudore, sperma e piscia ma eravamo veramente divertiti: quindi aprimmo la doccia e ci lavammo lentamente, insaponandoci a vicenda e abbracciandoci come due amanti: ormai avevamo perso ogni pudore e fu un’altra grande scopata sotto la doccia.
………
Essendo ancora estate le chiesi di andare in camporella
Quatti, quatti, senza essere visti ci siamo infilati in un boschetto appartato dove tra l'altro tenevo i miei giornali porno che ovviamente non potevo tenere in casa. Ci siamo subito messi nudi e abbiamo iniziato a sfogliare i giornali: lei mi confessò di non averne mai letti ma dimostrò subito grande interesse, inutile dire che io mi eccitai subito e lei afferrò il cazzone senza togliere gli occhi dal giornale. Mentre lei continuava a guardare le afferrai le tette e sentii i capezzoli turgidi, ha mollato i giornali e mi ha abbracciato teneramente baciandomi con voluttà: io sentivo il desiderio di infilare il cazzo da qualche parte ma lei mi chiese di pazientare perchè voleva baci ,abbracci e carezze prima del sesso.
Non resistette molto nemmeno lei e quindi si abbassò per un gran bocchino mentre contemporaneamente si faceva un ditalino: era ovvio che era pronta per essere chiavata quindi la feci sdraiare e le montai sopra inserendo il pisello nella sua capiente bernarda; non impiegai molto a raggiungere l'orgasmo, tirai fuori l'uccello e le sborrai sulla pancia
Mia sorella è un po’ invadente e casinista. La mattina entra in camera mia mentre dormo e mi sveglia sempre con il casino che fa; quindi una volta ho deciso di farle un bello scherzo: farmi sorprendere nudo a masturbarmi immaginando che una volta vistomi in quelle condizioni si sarebbe scandalizzata e se ne sarebbe andata lasciandomi finalmente in pace.
Quindi un giorno che eravamo soli in casa ho messo in atto il mio progetto: ho spalancato le persiane per fare entrare la luce, mi sono steso nudo sul letto iniziando a menarmelo in attesa della sua entrata che immancabilmente è avvenuta dopo pochi minuti e quando il cazzo era ben duro.
Ha spalancato gli occhi ma non è uscita e mi ha detto:
- Cosa fai sporcaccione?
Non mi aspettavo una reazione così e anzi lei veniva verso di me con le mani sui fianchi e uno sguardo severo anche se si vedeva uno strano sorriso nei suoi occhi: ero imbarazzatissimo ma l’uccello non accennava ad afflosciarsi; il suo sguardo da severo divenne malizioso e lei si sedette sul letto al mio fianco; tolse la mia mano dal cazzo e lo impugnò lei mentre io riuscii a dire:
- Alessandra ma cosa stai facendo non si può!
- Lo so ma lo faccio lo stesso!
Ed iniziò a menarmelo mentre io mi abbandonavo al piacere della sua mano e osai:
- Togliti le mutande!
Non se lo fece ripetere e in un attimo aveva addosso solo la canottiera: una bella figa mia sorella con una bella passera pelosa! Si sdraiò accanto a me ricominciando a menare la verga mentre io con la mano le afferrai una tetta da sotto la canotta e le infilai la lingua in bocca per un bacio voluttuoso.
Abbassai la mano e iniziai un ditalino senza staccare la mia bocca dalla sua, poi lei abbassò la testa e iniziò a succhiarmi il cazzo: prima mi inumidì la cappella, quindi ingoiò l’asta fino quasi alla radice e poi risalì con la lingua fino alla punta ripetendo più volte il movimento intervallato da succhiate delle palle; la afferrai per le caviglie me la feci salire sopra affondando la mia faccia nel suo culo: riuscii quindi con la lingua a raggiungere la sua fica: un sessantanove prefetto.
Mentre lei si divorava il mio cazzo iniziai a penetrare con la lingua nella fessura assaporando i suoi umori: sapeva di piscia ma questo mi fa impazzire; continuammo così per diversi minuti fino a quando ormai avevo l’iniziativa in mano e le dissi:
- Alessandra voglio chiavarti!
- Prego fratellino
La presi alla missionaria: il cazzo penetrò dolcemente mentre lei mi avvolgeva il corpo con le sue gambe e io le dicevo:
- Ti amo sorella troia!
- Anchio fratello segaiolo!
La stantuffai con piacere mentre lei si dimenava e le nostre lingue si univano voluttuosamente.
Dopo un po la girai senza togliere il cazzo e me la feci montare sopra: mentre mi cavalcava le succhiavo le tette facendole inturgidire i capezzoli: non capiva piu nulla e mugolava come una cagna in calore mentre il mio pene la trapanava senza pietà.
A questo punto le dissi:
- Giù alla pecorina bagascia!
Lei non se lo fece ripetere, si tolse la canottiera rimanendo completamente nuda e si mise a 90 gradi, le diedi due begli sculaccioni e la penetrai di nuovo: mentre la prendevo per i fianchi le allungava la mano accarezzandomi le palle e facendomi impazzire, la puttana aveva già avuto diversi orgasmi ma non era sazia: senza tante storie mi chiese di essere inculata e mi limitai solo a cambiare buco appoggiando la cappella al suo ano e facendo penetrare l’uccello con dei colpetti secchi. Il cerchio si chiudeva, avevo scopato mia sorella in tutti e tre i buchi.
Dopo averla fatta godere anche col culo mi preparai all’apoteosi chiedendole di venirle in bocca: lei accettò di buon grado, spalancò la sua boccaccia da zoccola e attese pazientemente il getto caldo di sborra che dal mio cazzo si versava nella sua bocca nonostante alcune gocce le schizzassero sul viso e sulle tette
Ci siamo abbandonati felici e pieni di sborra nudi e teneramente abbracciati addormentandoci beatamente.
………
Dopo alcune ore ci siamo svegliati sudati e con la pelle appicicaticcia per lo sperma: presi per mano mia sorella e andammo a farci una doccia: appena dentro lei sentì il desiderio di urinare: allora le chiesi subito di pisciarmi addosso: mi sedetti nel piatto della doccia e attesi il getto di liquido dorato che non tardò a versarsi copioso sul mio corpo; verso la fine avvicinai la bocca alla fica e assaporai le ultime gocce della sua piscia: volle ricambiare la cortesia e chiese di fare altrettanto con lei; non mi feci pregare e iniziai a scaricare la mia urina su di lei, prima sul corpo e poi in bocca.
Facevamo schifo sporchi di sudore, sperma e piscia ma eravamo veramente divertiti: quindi aprimmo la doccia e ci lavammo lentamente, insaponandoci a vicenda e abbracciandoci come due amanti: ormai avevamo perso ogni pudore e fu un’altra grande scopata sotto la doccia.
………
Essendo ancora estate le chiesi di andare in camporella
Quatti, quatti, senza essere visti ci siamo infilati in un boschetto appartato dove tra l'altro tenevo i miei giornali porno che ovviamente non potevo tenere in casa. Ci siamo subito messi nudi e abbiamo iniziato a sfogliare i giornali: lei mi confessò di non averne mai letti ma dimostrò subito grande interesse, inutile dire che io mi eccitai subito e lei afferrò il cazzone senza togliere gli occhi dal giornale. Mentre lei continuava a guardare le afferrai le tette e sentii i capezzoli turgidi, ha mollato i giornali e mi ha abbracciato teneramente baciandomi con voluttà: io sentivo il desiderio di infilare il cazzo da qualche parte ma lei mi chiese di pazientare perchè voleva baci ,abbracci e carezze prima del sesso.
Non resistette molto nemmeno lei e quindi si abbassò per un gran bocchino mentre contemporaneamente si faceva un ditalino: era ovvio che era pronta per essere chiavata quindi la feci sdraiare e le montai sopra inserendo il pisello nella sua capiente bernarda; non impiegai molto a raggiungere l'orgasmo, tirai fuori l'uccello e le sborrai sulla pancia
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