Amarcord: La mia stupenda giovinezza

di
genere
incesti

Salve, questa che vi vado a raccontare non è una storia come tante ma una vera confessione, mi chiamo Massimiliano ho 46 anni sono sposato padre di due figli e vivo in Veneto, vivo una vita tranquilla e felice, tra me e mia moglie c’è un’intesa sessuale incredibile spesso giochiamo con coppie ma più delle volte adoro vederla presa da maschi ben dotati, ma oggi non sono qui per raccontarvi le esperienze e le avventure tra me e mia moglie, voglio raccontarvi della mia adolescenza e le mie primissime esperienze sessuali.
Io mi ritengo un gran porco uno che il sesso fatto con libertà e trasgressione lo fa sentire un dio, e se sono cosi lo devo alla mia maestra, mia madre che mi ha praticamente svezzato e fino a pochi giorni fa abbiamo scopato segretamente assieme, e vi parlo di una signora che tutt’ora ha 72 anni ma ancora una gran voglia di cazzo e una vera macchina da monta, alta 1,70 circa una donna pienotta con una quinta di seno ancora bella piena fianchi larghi e un gran culone da sfondamento , adesso ha i capelli bianchi all’epoca erano castano scuri e ancora un bel sguardo da femmina solare, in pratica una vera donna ruspante . Io sono figlio unico, all’epoca era il 1983 io quattordicenne e mamma ne aveva 40, mio padre all’epoca lavorava su e giù per l’Italia in un’impresa di costruzione mamma è sempre stata una casalinga e si viveva in campagna in una casa circondata da campi e alberi, io all’epoca stavo finendo le medie, come ogni ragazzo di quell’età ero sempre con la mano sull’uccello e magari qualche rivista porno dell’epoca ( le più belle a mio parere ) nell’altra, non essendoci internet quella era l’alternativa, a volte c’era qualche amichetta che si concedeva ma solo la palpatina se volevo gustarmi l’occhio dovevo andare a trovare mia zia e le mie cugine, se ero fortunato che erano in bagno di nascosto le spiavo nel buco della serratura sempre con il rischio di essere scoperto. Comunque era già da un anno che avevo fatto un’altra scoperta, mio padre spesso stava via anche un mese intero e quando tornava a casa era festa, prima tra di noi perché ci portava casa ogni ben di Dio dalle regioni dove andava per lavoro, poi di notte faceva la festa a mia madre, fu una notte che sebbene la mia stanza fosse divisa dalla loro di un’altra stanza, sentii dei rumori forti del loro letto e mamma che si lagnava, mi alzai e andai a vedere facendo il meno possibile di rumore, la porta della stanza di loro era chiusa appena e vidi la lucetta dell’abajure accesa, appena sbirciai dalla fessura della porta vidi sul lettone mia madre a quattro zampe e mio padre dietro di lei, entrambi nudi e papà che montava come un toro mia mamma facendole sobbalzare le tettone e lei gemeva da far paura, papà gli diceva parole oscene e lei lo incitava a dargli dentro. Io al momento ne fui un po’ schifato e mi allontanai lentamente, ma poi mi prese la curiosità e tornai li e restai finchè non finirono il che passò almeno un’oretta, li vidi cambiare posizioni, dalla pecorina passarono a lui disteso a pancia in su e mamma sopra di lui ma girata che lo succhiava e vidi che papà si dava da fare in mezzo le sue coscione, stavano facendo il mitico 69, poi dopo un po’ tornarono a scopare, lei sopra di lui mentre papà le strizzava le tettone, si arrotolavano sul letto e lui le fu sopra mamma teneva le gambe spalancate e papà la pompò come una furia incitato sempre da lei in maniera oscena alla fine lui emise un grugnito e gli diede cinque o sei colpi possenti mentre lei sembrò mancare il respiro quando papà uscì da lei gli porse il suo cazzone sulla bocca e vidi collarle della bava bianca e mamma avidamente glielo succhiò di gusto. Tornai in camera chiudendo lentamente la porta, sentii mamma che andava in bagno, io disteso nel letto avevo il cuore che batteva a mille e mi accorsi di avere il cazzo in tiro ma anche le mutande bagnate, senza accorgermene avevo sborrato ma avevo bisogno di completare l’opera perciò iniziai a segarmi pensando alle scene che avevo visto, ci vollero pochi colpi e eruttai un mare di sperma riuscii a placcarmi, ma dopo un po’ dovetti segarmi di nuovo. Il mattino dopo mi alzai per fare colazione, era sabato e dovevo andare a scuola, papà era ancora a letto…sfinito… mamma era in cucina in vestaglia che mi preparava la colazione la vidi radiosa e capii che era per via della serata con mio padre, il che ne fui felice perché da tempo vedevo che quando lui era via lei era nervosa e malinconica, nel mio piccolo capii che gli mancava il sesso. Le notti dopo furono come quella notte la, senza esclusione di colpi, solo l’ultima notte la loro porta era chiusa del tutto e dovetti accontentarmi di spiare dal buco della serratura, il che non dava una visuale perfetta, e origliare, l’unica differenza fu che io intanto che li spiavo mi menavo l’uccello.
Papà partì il lunedì seguente, sarebbe tornato dopo due settimane, era il mese di maggio e le giornate iniziavano già ad essere calde, di pomeriggio si poteva già stare in calzoni corti e mamma che è sempre stata una calorosa metteva gonne corte e maglie scollate con maniche corte, bella femmina 40enne ben in carne con due tettone da urlo e coscione da manza, iniziai a guardarla con interesse arrapante, e mi accorsi che avevo in casa tutto quel che ero andato in cerca da tempo, una femmina da spiare nuda, a volte pensavo come poteva piacermi da quel lato mia madre ma presto capii che alla fine era l’unica femmina disponibile in casa, riuscii perciò a scindere il discorso che era mia madre, ma più avanti capii che il discorso che era mia madre era la cosa più importante. Da quel giorno iniziai a spiare mamma in ogni momento possibile della sua intimità, vederla in mutande e reggiseno era per me normale anche prima, ma adesso era diverso, notavo i particolari che prima mi schifavano, il suo culone, le sue coscione, le tettone, e in mezzo le gambe la patatona nascosta dagli slip con il pelo nero che le fuoriusciva un po’ dai bordi , non mancavano le spiate mentre lei si faceva la doccia, visto che spesso si lavava nel bagno al piano terra e teneva finestra leggermente aperta io andavo dietro la casa e di nascosto me la gustavo mentre lei tutta nuda stava sotto il getto d’acqua, si andò avanti cosi fino al prossimo ritorno di papà e allora proseguivo nel godermi le loro cavalcate notturne che erano degne da film porno. La cosa mi sfuggì di mano dopo un mese, io e mamma a casa da soli, erano iniziate le vacanze di scuola e io ero sempre più infoiato nei confronti di mamma, lei contribuiva indossando scamiciati o prendisoli molto scolati e abbastanza corti, aveva l’abitudine di sedersi tenendo le gambe aperte con le vesti che salivano fin quasi alle cosce per via del caldo , io sbirciavo più che potevo per vedere il panorama in mezzo e fu li che mamma mi scoprì, successe appena finito di pranzare, lei era solita bere il caffè e fumarsi una sigaretta, se ne stava seduta accanto a me indossando uno camicione che teneva gli ultimi 3 bottoni aperti il che lei tenendo le gambe aperte metteva in mostra leggermente la patatona coperta da degli slip bianchi ma leggermente trasparenti , io gettai lo sguardo più volte ma uno fu di troppo e lei se ne accorse, senza sgridarmi mi chiese – Massi, ma che fai, mi guardi in mezzo le cosce? – e si compose un po’, io balbettai e alzandomi corsi via, lei ovviamente si era accorta che tenevo un’erezione spaventosa sotto i pantaloncini corti, mi rifugiai in camera e li a poco arrivò pure lei e mi chiese che cosa mi era successo, io disteso nel letto a pancia in giù le risposi che non c’era nulla, si avvicinò a me sedendosi sul letto al mio fianco mi accarezzò la testa e mi disse che non c’era nulla di male su quello che avevo fatto e che se volevo parlarne lei mi avrebbe ascoltato, io spaventato un po’ gli dissi che non c’era niente da dire.
I giorni proseguivano, io e lei sempre da soli in casa, a volte facevo qualche giretto in bici con i miei amici, e alla sera eravamo ancora io e mamma in soggiorno sul divano a guardare la tv, lei non era cambiata, continuava a comportarsi come sempre, si sedeva e teneva le gambe aperte stravaccata sul divano e io quando potevo buttavo l’occhio, quante seghe mi sono fatto su di lei, ma il bello era che lei lo aveva intuito e mi lasciava fare, anzi, aveva iniziato ad essere ancora più libera in casa spesso girava in mutande e maglietta e a volte quando andava in bagno teneva pure la porta aperta.
Mamma è sempre stata dolcissima con me, una cosa che lei ha sempre fatto è di coricarsi a letto un paio di ore per il riposino pomeridiano e d’estate si metteva sempre mezza nuda, canottiera e slip, fu un pomeriggio che mi invitò a farle compagnia, io al momento non avevo voglia ma poi accettai, mi disse di mettermi comodo rimanendo in mutande e canottiera, e lei fece lo stesso, notai che indossava un paio di slip bianchi merlettati che lasciavano molto intravedere il pacco peloso sotto , sotto la canottiera non portava reggiseno perciò le sue tettone erano libere, lei si mise a pancia in su a leggere una rivista, io mi ero portato un fumetto dopo un po’ mamma con disinvoltura si grattò in mezzo la patatona continuando a leggere e giocava un po’ con il bordo degli slip, io ero agitato e iniziavo a sentirmi duro in mezzo le gambe , lei allargò un po’ più le cosce e vidi il pelo uscirle di lato agli slip, quando mi resi conto di avere il cazzo in tiro gli dissi che dovevo andare in bagno lei annuì e mi disse di tornare la dopo, inutile spiegare cosa feci in bagno lei lo capì benissimo. Da quel pomeriggio iniziò una nuova abitudine tra me e lei e comunque lei si metteva molto a disposizione alle mie voglie, ogni pomeriggio era cosi tranne quando papà era a casa.
Arrivarono anche le ferie per papà, due settimane, ci portò in montagna in Trentino in una casetta con 2 stanze un bagno e una cucina vicino ad un lago, dovetti accontentarmi per quel periodo di spiare i loro amplessi che nemmeno in vacanza si placcavano, in fin dei conti papà aveva ragione, visto l’astinenza durante il periodo lavorativo aveva a disposizione una vacca da monta tutte le notti per due settimane.
Due settimane per un adolescente passano lente, specie se non ha molti divertimenti, a me sarebbe piaciuto di più il mare ma mamma ha sempre amato la montagna, per papà invece passarono come un lampo e finito le ferie partì di nuovo questa volta dovette andare giù in Sicilia per un mese a lavorare in un impianto petrolchimico, io e mamma ritornammo alla nostra routine, variata dai giretti a parenti, però ricominciò i nostri riposini pomeridiani il che dopo un paio di giorni iniziarono a evolvere in un gioco bastardo da parte di mamma, era agosto e faceva un caldo boia, mamma aveva iniziato a mettersi sempre più in libertà in casa e prima di coricarsi con me a letto si faceva una doccia rinfrescante e mi obbligava di fare lo stesso, io ero sempre sfinito di seghe, perché sta troiona spesso non chiudeva neppure la porta, a volte mi chiamava per chiedermi che gli portassi le mutande che si era dimenticata sopra il comò, e si faceva trovare con solo la canotta e la passerona nuda, lei vedeva che sbavavo e mi sorrideva con dolcezza, un pomeriggio a letto si era tolta perfino la canotta rimanendo con le tettone al vento e vedendomi con gli occhi spalancati mi chiese se la cosa mi desse fastidio, io le dissi di no mentre ero ipnotizzato da quei meloni con al centro i capezzoli più grossi che avrei immaginato, mamma mi disse dolcemente che io da piccolo ero goloso delle sue tettone, senza rendermene conto portai una mano su quei frutti stupendi e gliela tastai dolcemente lei sorridendo mi guardava e mi disse – Ti piacciono eh, maialino .. – Io risposi di si ansimando e lei mi tastò in mezzo alle gambe e felicemente mi disse – Senti qua che bel cannoncino hai – La cosa mi sconvolse che scesi dal letto e scappai in bagno mentre lei spaventata mi chiese cosa avevo .
Non ce la feci a tornare da lei, mi vestii e uscii di casa presi la bici e partii rifugiandomi vicino a un fiumiciattolo che andavo sempre per pescare e fare il bagno con gli amici, tornai a casa verso le sei di pomeriggio, mamma mi aspettava incazzata prima mi sgridò per essere stato via tutte quel tempo senza dire dove andavo e poi mi disse che non c’era ragione di comportarsi cosi che bastava fermarsi e morta la, io gli chiesi scusa del mio comportamento lei mi guardò con compassione e mi chiese se mi ero spaventato per via del suo gesto ardito, io gli risposi che non me lo aspettavo ma che mi era piaciuto, mi chiese cosa mi piaceva di lei, io rimuginai un po’ e poi le dissi …TUTTO.. Mi abbracciò forte e io contracambiai sentendo la pienezza calda del suo corpo, lei percepì la mia voglia e ansimò, mi baciò la fronte e mi fissò negli occhi, e mi disse – Tu non ti devi fare mai problemi con me, sei il mio amore e io sono qua….per ogni tuo desiderio – E mi baciò dolcemente sulle labbra . All’inizio non capii cosa intendesse per DESIDERIO, ma lo capii benissimo il pomeriggio dopo, mamma si preparò per fare la doccia rinfrescante le dissi che poi la facevo pure io ma lei mi lasciò di stucco proponendomi di farla assieme a lei, io le chiesi – Ma…nudi? – Lei rise e mi rispose – Che, la vuoi fare vestito? – Non potevo crederci, lei si spogliò nuda e aprì l’acqua, io ero un po’ titubante ma poi mi feci coraggio, mamma era davanti a me disinvolta con le tettone al vento e la figona pelosa ben in mostra, io entrai nella doccia con lei con il mio arnese bello in tiro, lei lo guardò fischiando e rise dicendomi – Alla faccia che bell’effetto ti faccio – Mi insaponò per bene e mi passò la mano più volte sul cazzo in tiro palpandomi le palle, io risi sentendomi libero da ogni paura, lei fece lo stesso e mi invitò a insaponarla tutta, fu un vero piacere passare le mani sulle tettone sul culo ma specialmente sulla sua ficona pelosa, le mi agevolava aprendo le gambe invitandomi a lavargliela bene, mentre lei lentamente mi segava, io le dissi con voce tremula -Mi piace da morire mamma – lei sorridendo divertita mi rispose – eh, lo vedo maialino, ti piace esplorare la mamma, vero? – Io annuii e dopo due tre volte che lei mi menò il cazzo venni in una sborrata colossale, lei sorrise e mi disse – Bravo il mio amore, cosi mi piace – l’abbracciai e gli dissi che l’amavo e lei mi rispose baciandomi la fronte. Finimmo nel lettone nudi e mamma mi insegnò a giocare con la sua passerona, da prima con le mani poi mi invitò a leccargliela, avevo visto sulle riviste porno che i maschi lo facevano ma mai avrei immaginato cosa si poteva provare, mi posizionai in mezzo le sue cosce ben spalancate mentre lei mi mostrava come era fatta dentro tenendo le labbrone aperte con le dita,all’inizio mi bloccò un po’ per via dell’odore acre che emanava, ma poi ci presi gusto e ininziai a leccare come un cane mentre lei gemeva e mi incitava a dargliene sempre di più, quando sentii la sua mano premermi sulla testa mentre iniziava a inarcare il bacino capii che stava godendo da matti alla fine venne urlando con un orgasmo da paura che mi lavò la faccia. Mamma era scossa dai brividi, mi tirò su e mi abbracciò forte baciandomi in bocca e infilandomi la lingua, io ero partito del tutto la leccai dappertutto sulla bocca sulla faccia, dopo un po’ mi distese al suo fianco e si portò sul mio cazzo in tiro e iniziò a succhiarmelo voracemente, durai pochissimo gli esplosi in bocca e lei avidamente ingoiò tutto. Quel giorno lo passammo cosi, nudi a letto a darci piacere reciproco io di lingua e dita e lei succhiandomi, non mi fece entrare dentro di lei, rifacemmo la doccia assieme e poi cenammo, poi prima di andare a letto mamma mi disse – Amore, da stasera dormi con me finche non tornà papà, va bene? - A me non sembrava vero e sebbene ero spompato riuscii a regalargli ancora un po’ di sborra prima di addormentarmi fianco a lei sfinito.
Il giorno dopo mi alzai tardi, saranno state le dieci, mamma era già in piedi per i soliti lavori di casa, appena alzato lei mi baciò con passione e mi disse – Amore di mamma, da ieri sera tra te e me e nato una cosa grande, se vuoi possiamo smetterla e tenercela per noi ma se ti piace possiamo continuare ma dovremmo stare attenti – Io le risposi di si che volevo ancora giocare con lei e che l’amavo, lei sorrise e mi disse – Ci amiamo come mamma e figlio davanti a tutti, quando siamo io e te siamo…altro – io avevo già voglia, ma lei mi fermò e mi disse che bisognava che recuperassi le forze nel pomeriggio potevamo fare qual cosina ma non troppo, la sera a letto avremmo fatto i veri porcelloni. Cosi fu, nel pomeriggio lei si lasciò toccare e mi succhiò, dormimmo un po’ e poi continuammo a fare le solite cose, io in giro in bici con i miei amici e lei le faccende di casa, cenammo e poi decidemmo di andare a letto presto, mamma si preparò per bene con dell’intimo nero sexy, io ero praticamente nudo, iniziammo subito abbracciandoci e baciandoci, lei mi leccava la faccia il petto e poi scese giù sul mio uccellone in tiro, io la palpavo e mi posizionai in modo da leccarla, ci trovammo avvinghiati in un bel 69 come quella notte tra lei e papà, più la leccavo dentro e più lei mi succhiava con foga, sborrai subito e lei si bevete tutto, ci rilassammo un po’ e poi quando lei riuscì a farmelo tornare bello duro, il che non ci volle molto , mi invitò a metterglielo dentro, lei salii sopra mentre lei spalancava le gambe in maniera oscena io tremante di voglia glielo spinsi dentro guidato dalla sua mano, mamma era sorridente e mi disse gemendo – Finalmente … senti che bel paletto duro – Io sentii un caldo assurdo avvolgere il mio cazzo risucchiato dentro, era praticamente lavata di umori e quando glielo misi fino alle palle lei gemette forte e mi invitò a pomparla…inutile, ero ancora inesperto era la mia prima volta e le venni dentro gridando di goduria lei contracambiò incitandomi a riempirla tutta, quella notte la scopai senza tregua fino alle 3 e poi cademmo sfiniti uno tra le braccia dell’altro.
La mattina dopo mi svegliai che erano già le 11 circa, mamma era già al lavoro in cucina, mi alzai indossando solo le mutande la trovai indaffarata a preparare il pranzo, felice e radiosa che canticchiava seguendo la musica della radio, quando mi vide mi abbracciò felice e baciandomi in bocca – Ciao mio bell’ometto – mi disse e io felice contra cambiai il bacio, per niente casto, rimanemmo li a chiacchierare di quello che era successo tra noi la notte prima lei mi fece promettere di tenerlo segreto di non dirlo a nessuno io glielo promisi con tutto il cuore e lei fissandomi maliziosamente mi disse – Allora adesso io e te siamo segretamente amanti, da stasera ogni volta che papà non c’è tu sarai il mio uomo dormirai con me e potrai scoparmi ogni volta che ne hai voglia e guarda che io di voglia ne ho sempre tanta – io ero al settimo cielo, le dissi che la volevo subito, in effetti ero già bello in tiro, ma lei mi rispose che bisognava ricaricare le batterie e mi palpò la sacca dei testicoli, perciò dovevo aspettare il pomeriggio e poi la sera a letto, io protestai, avevo già fame di lei e le dissi che mi sarei segato li davanti a lei, ma lei mi disse che non dovevo più menarmelo che dovevo pazientare ci avrebbe pensato lei a farmi godere, mi spiegò che se mi masturbavo continuamente non sarei riuscito a durare a lungo dentro di lei . Non fu facile eseguire i suoi consigli, ma da quel pomeriggio e per tutto il mese che papà era via capii quanto era vero quello che diceva lei, praticamente scopavamo ogni giorno almeno due volte e ogni volta era sempre più duratura, mamma era una belva assatanata e io riuscivo a tenerle testa facendola urlare dalla goduria ci fermammo solo cinque giorni prima del rientro di papà perché gli arrivò il ciclo, dovetti accontentarmi della sua bocca e le sue tettone, il culo me lo donò mesi dopo perché mi disse che per allora era solo di papà.
Gli anni passarono, ormai tra me e lei era normale accoppiarci e da tempo le scaricavo la sborra dentro e ogni volta erano cavalcate selvagge, mamma era in una situazione perfetta, aveva un marito fantastico a letto e quando lui non c’era aveva un’amante superbo insospettabile lei mi insegnò tutto sul sesso e io da bravo scolaro mettevo in pratica con lei i suoi insegnamenti. Sebbene avevo rapporti con mamma riuscivo avere anche delle storie con le ragazze, fin che non conobbi quella che diventò mia moglie. In quel periodo avevo 22 anni e lei 20, siamo stati fidanzati per 6 anni e poi ci siamo sposati, con mamma continuavo a vedermi segretamente ma molto più di rado, papà aveva lasciato il lavoro e si era avviato una piccola officina dove lavorava il ferro, mamma era sempre rimasta la gran zoccolona piena di voglia, le mancavano molto le nostre cavalcate notturne e pomeridiane, papà la soddisfaceva ma le mancavo io che con il passare del tempo ero diventato un vero maschio da letto, come diceva lei, purtroppo ( per lei) avevo incontrato una donna, mia moglie, che anche lei era un’assatanata del sesso quel tanto che mi propose perfino con andare del tempo di frequentare certi ambientini dove si gioca e si chiava in tanti , perciò mi rimaneva poco spazio per mamma, fu quando morì mio padre che dovetti per un lungo periodo stare vicino a mamma, il dolore della perdita del marito fu devastante per lei, ci volle più di un anno perché riuscisse a riprendersi, io le stetti vicino più che potevo, ovviamente non ci fu nulla di morboso, solo madre e figlio, mia moglie fu magnifica ad aiutarmi in tutto ciò e grazie anche all’arrivo di due bimbi mia madre ritornò solare e allegra come prima, io non credevo che avrebbe voluto fare ancora qualcosa ma invece lei mi stupì, fu un sabato pomeriggio d’inverno, ero da lei per sistemargli la lavatrice che gli era saltata la cinghia, all’epoca mamma aveva 60 suonati ma era sempre una donna stupenda con le sue forme abbondanti, eravamo li in lavanderia io intento al mio lavoro e lei a farmi compagnia chiaccherando con me, indossava una tuta da ginnastica viola molto aderente che le metteva in mostra i fianchi larghi, il suo bel culone e le prorompenti tettone, la sua giacca era mezza aperta e si notava per bene il solco delle mammele dalla maglietta nera con scolatura ampia, mamma aveva già i capelli bianchi ma era affascinante e io ammirandola risentii quel desiderio che mai si era assopito ritornare come un tarlo , lei parlava delle sue amiche delle chiacchere che circolavano tra loro e io appena finito e controllato che la lavatrice andasse misi via gli attrezzi e mi lavai le mani, lei mi ringraziò e mi chiese scherzosamente – Bravo Massi, quanto ti devo? – io sorrisi l’abbracciai e la baciai in bocca passionalmente, lei restò di stucco ma subito con un gemito mi assecondò tenendomi stretto, appena ci staccammo lei sorridendo mi disse – Ma hai ancora voglia di me? – io le risposi di si baciandola ancora, le dissi che volevo di nuovo assaporare il suo corpo. Lei mi abbracciò stretto e mi chiese – Ma come faccio ancora a piacerti sono vecchia e poi c’è tua moglie – io le risposi che era ancora una donna stupenda e la desideravo sempre da anni e che mia moglie non avrebbe sospettato di nulla se sapevamo come comportarci, mamma non si fece pregare, mi disse di aspettarla nel suo letto che sarebbe arrivata subito, voleva lavarsi, io le proposi di farlo assieme e lei ridendo mi disse - Maialino, come quando eri piccolo – sotto la doccia nudi ripercorremmo quell’episodio della mia infanzia, quando lei mi svezzò, adesso teneva il corpo più appesantito le sue tettone erano ancora belle sode sebbene l’età e la sua passerona sempre bella gonfia ma con un po’ di pelo in meno, qualche smagliatura ma il tutto era eccitante, io sebbene non avevo più il fisico di una volta, un po’ di pancia, tenevo sempre un gran cazzo, come disse lei e sotto la doccia se lo gustò di brutto inginocchiandosi , adesso ero più bravo a contenermi e quando finimmo a letto nudi uno sopra l’altro la chiavai di gusto per un’ora facendola venire più volte fin che non la riempii ancora come una volta, mamma godette come una vacca quel tanto che venne perfino lei bagnandomi tutto e da quel giorno almeno 2 volte la settimana vado a dargli la sua bella razione di cazzo, ci amiamo segretamente all’oscuro di tutti e io ancora oggi la guardo con desiderio passionale, lei mi dice sempre che prima o poi finirà io le rispondo sempre che fino all’ultimo giorno l’amerò anche se avesse 90anni.
Ecco, questa è la mia storia, ce ne sono tante in giro per il mondo come la mia, non è strano che una madre e un figlio si amino cosi, anche un padre e una figlia oppure un fratello e una sorella,ovvio che la società non accetterà mai episodi del genere, poi c’è chi fa di peggio, l’importante è il rispetto e l’amore, io amerò sempre mia madre per tutto quello che mi ha dato per la grande maestra che è stata per me.
scritto il
2015-05-05
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