Lo sconosciuto dei sogni

di
genere
gay

Finalmente arrivó il giorno della partenza per il congresso a Napoli. Eravamo io e un mio collega a partire col treno. L'argomento era interessante,ma soprattutto era allettante l'idea di una notte solo lontano da tutti. La giornata a Napoli passò lineare e nel tardo pomeriggio riuscimmo a fare un giro in centro e fissammo un ristorantino carino per cena. Lì mi baleno' la folle idea di organizzare un incontro al volo con uno sconosciuto. Mentre cenavamo col collega,all'oscuro delle mie fantasie,misi un annuncio in una bakeca di incontri tra uomini in zona.
Pensare di fare un incontro dopo poche ore con uno sconosciuto a Napoli era più una fantasia erotica che una possibilità. All'annuncio iniziarono a rispondere alcuni ragazzi,ma mentre cenavo dovevo selezionare un ragazzo affidabile,pulito,magari bsx come me e disponibile realmente.
Mi ispirò un ragazzo che sembrava un avvocato,che stava vicino al mio hotel sul lungomare,educato e a sensazione affidabile. Ci scambiammo due foto dalla galleria e i suoi gusti erano compatibili con i miei. Io più passivo e lui più attivo.
Rimanemmo verso mezzanotte salvo risentirci.
Uscimmo dal ristorante. Ci speravo all'incontro,ma ci credevo poco...iniziò a tirare un gran vento e il mare divenne grosso e romantico. Due convenevoli,un saluto e andammo nelle nostre camere. Fortunatamente su due piani diversi. La mia aveva una vetrata che guardava il maschio Angioino e il mare. Le onde e il vento rendevano quella notte di Gennaio surreale.
Gli scrissi e gli dissi che ero pronto.
Lui mi disse che avrebbe avuto mezz'ora.
Giusto il tempo per pulirmi bene dentro e prepararmi all'ignoto.
Sarebbe riuscito ad entrare in albergo? Mi sarebbe piaciuto? Sarebbe stato un Napoletano affidabile? Troppe incognite per non rendere tutto super eccitante.
Arrivò il messaggio: sono nella hall.
Al che gli comunicai il numero della stanza.
Ero super agitato. Era ormai mezzanotte.
Sentii bussare delicatamente.
Andai ad aprire. Era un ragazzo mio coetaneo con un leggera barbetta,una persona pulita,si vedeva. Non mi ero sbagliato. La cosa mi sollevò talmente che unita alla eccitazione della situazione mi fece fare una cosa subito di istinto. Baciarlo.
Intensamente. Senza neanche saperne il nome. Ci baciammo con la lingua. A fondo.
Lo presi per mano e lo porta sul letto enorme dicendogli che mi avrebbe potuto fare di tutto.
E così fece. Mi spoglio' delicatamente lasciandomi in boxer. Poi mi chiese di spogliarlo e io ubbidii delicatamente lasciandolo in slip bianchi puliti e profumati.
Ci abbracciamo e baciammo ancora.
I nostri corpi caldi e sconosciuti si intrecciarono indissolubili. Poi io iniziai a toccare il suo pacco fino a estrarre un cazzo già duro. Non enorme,ma duro e ben fatto. Iniziai a succhiarlo con voracità per farlo crescere al massimo. Ci riuscii.
Allora lui mi mise a pecora,mi tolse l'intimo e iniziò a baciare il mio culo.
Quando sentí il buco farsi morbido mi iniziò a penetrare. E lo fece a lungo,di gusto,inarrestabile. Godevo tanto e il mio cazzo era duro,ma lui lo ignorava e la cosa mi eccitava. Dopo 15 minuti di inculata ormai mi sentivo sua. Lo baciai e lo presi per mano. Nudi andammo alla finestra. Eravamo al quinto piano,davanti a noi il maschio Angioino e il mare di Napoli. Ci baciammo. Poi mi sbatte' al vetro e tornò ad incularmi in modo inarrestabile. Era surreale e bellissimo.
Ero in balia dell'estasi.
Dopo un pò lo presi e gli chiesi di incularmi con la cornetta del telefono della stanza. Lui obbedí e fece di più...mise anche il suo cazzo in quello strano DP. Godevo come una troia libera. Volevo provare tutto e allora lo portai in bagno per vedere il nostro riflesso sul grande vetro. Chi era questo che mi inculava? Non lo so,ma non sarei voluto essere da altre parti. Iniziò a mugolare. Mi inginocchiai. Estrasse il cazzo che sapeva di me,due puppate e iniziò a esplodermi in bocca e in faccia. Io troia più che mai bevvi e ingoiai tutto lo sperma dello sconosciuto. Lui venne tanto e io pulii tutto. Dopo poco mi fece cenno di entrare in doccia. Lo feci. Mi misi in ginocchio e lo lasciai urinare su di me.
Bellissimo. Bellissimo.
Al che lui disse di segarmi che mi avrebbe guardato.
Così feci. Mentre lo sconosciuto si rivestiva io mi segai nudo. Feci in tempo a sborrare sulla moquette che lui mi salutò e ando' via lasciandomi nudo,sborroso,con il culo devastato,odorante di urine e con il fiato della sua sborra.
Non lo vedrò più,ma indelebile sarà il suo ricordo in me.
La mattina dopo a colazione col collega ignaro sentivo il mio buco ricordarmi la serata.
Durante il congresso mi dovetti segare tre volte.
scritto il
2024-12-16
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