Un Ferragosto unico - ultima parte

di
genere
bisex

...eravamo abbracciati a cucchiaino con la pelle sulla pelle,con il mio sesso a contatto con le sue natiche sode quando sentii camminare qualcosa sul piede che mi sveglio'. Era una formichina che mi aveva riportato alla realtà reale dopo un sogno carico di estasi abbracciato nudo al mio uomo. Nel dormiveglia notai i toni rossi del tramonto e la calura che si era acquietata in una brezza morbida e fresca. Baciai la sua schiena e lui si girò baciandomi in bocca intensamente. Il mare era diventato di piombo con lame rosate e scintillanti. Il silenzio era inebriante. Guardai l'orologio del cellulare e notai che mancava poco alle nove. Lo guardai e dissi:"che facciamo,amore?". E lui mi disse serenamente: " ci godiamo questa magia". Si alzò e mi prese per mano portandomi di nuovo verso il mare,mano nella mano,sempre nudi. Notai con una certa meraviglia che non eravamo soli come immaginavo. Ancora qualcuno era rimasto a godersi ogni goccia di quella giornata fantastica. Qualcuno camminava sulla spiaggia. Qualcuno fumava nudo guardando verso l'orizzonte. Una coppia etero si baciava nuda scattandosi selfies. Arrivati con i piedi in acqua ci iniziammo a baciare intensamente accarezzandoci stretti. Io sfioravo il suo cazzo che divenne rapidamente ghiotto e immenso come sempre. Anche io ero pronto. La luce disegnava di bronzo i nostri corpi nudi. Il chiarore era ancora più che sufficiente per renderci visibili alle persone presenti e sentivamo gli sguardi di chi, come noi, cercava di vivere la magia del momento e provava soddisfazione nel vedere la liceità delle trasgressioni per sentirsi libero e autorizzato a sua volta a mordere la vita senza inibizioni.
I nostri baci si facevano più intensi e spudorati. E le persone,con rispetto ci guardavano come si guarda il tramonto. Io sentii il bisogno di inginocchiarmi al cospetto di tanto membro e iniziai a succhiarlo con dolce avidità stringendolo tra le labbra fradice di saliva. La mia lingua lo spremeva sul palato perché fosse avvolto e stretto. Sentivo i suoi gemiti e le sue mani sulla mia testa per schiacciarla. Le sue palle avevano già dato durante il giorno e sapevo avrebbe richiesto più tempo questa volta. Quel tempo sospeso tra sogno ed estasi. La mia saliva colava calda dalle mie labbra perché le sue spinte mi impedivano di riuscirla a inghiottire tutta. Dopo qualche dolce minuto lui mi sollevò e fece alzare. Mi baciò la bocca che sapeva del suo cazzo e presperma,mi strinse le chiappe e mi fece cenno di sdraiarsi. Lui si sdraio' supino sulla sabbia fresca e setosa prima dell'acqua. Avevo capito e mi incastrai in un 69 perfetto. Ancora i brividi mi assalgono al ricordo per tanta perfezione e sintonia. Io mi chinai sul suo membro che mi arrivò perfettamente tra le labbra mentre sentii le sue avvolgersi sul mio. Lo scorrere delle aste nelle calde e accoglienti bocche sembrava comandato da un direttore di orchestra e il rumore bagnato delle lingue fradice di saliva si sposava con le onde sempre più silenziose della sera. Dolcemente e naturalmente ci davamo reciproco piacere in una immagine di serenità che non sarebbe mai dovuta finire. Sentivo piacere e godevo nel darlo. Percepivo talora presenza intorno a me e spostavo lo sguardo sulle persone che ci guardavano camminando sulla spiaggia o sedute come a cercare la prima fila ad un'opera. Io godevo e godevo all'idea. Io ero a pecora e il mio culo in mostra al mondo. Stavamo condividendo una intimità col mondo. Un mondo fatto di sabbia,cielo e mare,ma anche sguardi di sconosciuti,pensieri o giudizi. Ero libero. Ero nudo nell'anima. Ero vivo. Tutto era poesia. Iniziai dopo qualche minuto a sentire la necessità di lasciarmi andare e sborrare,soprattutto quando sentii lui gemere e spingere e sulla punta della lingua iniziai a sentire il sapore salato e vivo del piacere. Passarono pochi istanti e lui esplose irruento nella mia bocca mentre io mi lasciai andare in una copiosa sborrata nella sua. Serrammo entrambi le labbra per garantire il massimo piacere e sigillare la crema verso l'unica direzione degna di quel momento. Ingoiammo e sentii scorrere il seme lungo la mia gola e giù dentro il mio ventre voglioso. Ingoiai di nuovo per sentire il sapore intenso e la sensazione di essere troia davvero. Le persone che assistettero a tale scena ed orgasmo furono percorse da un brivido silenzioso. Un istante eterno che poi tornò normalità,tra le onde,la sabbia stanca e il sole che ormai era per metà risucchiato dall'orizzonte. Quando fummo sicuri di aver pulito bene le aste e con lentezza ci avvicinammo e ci baciammo stretti. Lui avrebbe voluto dirmi ti amo,ma non lo disse anche se lo sentii. Rimanemmo seduti sulla sabbia fresca che entrava nei nostri pertugi, vicini mano nella mano a guardare l'orizzonte con i membri fiaccati che toccavano la sabbia umida. Il sole scomparve e con lui questa giornata memorabile. Il crepuscolo rapidamente avrebbe rubato anche gli ultimi contorni della realtà,ma saremmo voluti rimanere lì per sempre,a costo di dover morire in quel momento. Inaspettato,annunciato dai suoi piedi sulla sabbia, si avvicinò un uomo,sulla sessantina che si inginocchiò davanti a noi. Aveva una maglietta gialla che copriva con difficoltà la sua pancia. In realtà era nudo con un pene piccolo che si stava sgonfiando dopo essere stato irto. Ci disse:"vi ho ammirato,siete stupendi,mi avete fatto emozionare e sappiate che se mi toccherò stasera sarà per colpa vostra". Sorrise e noi con lui mentre ci baciavamo. Uno sconosciuto diceva a noi due nudi,che per il mondo non esistevamo,ma che eravamo reali e visibili ad altri mondi, che eravamo stupendi. Fu emozionante. Tanto. E con l'adrenalina dell'orgasmo e del momento,fu proprio un momento indelebile. Il vecchio allora girò il telefono che aveva in mano e disse:"mi sono permesso..."
Sul display,luminoso nella luce fioca del crepuscolo,si staglio' una foto meravigliosa.
Eravamo noi due incastrati nel 69 perfetto con sagome perfette e simmetriche,scolpite nell'ebano del contrasto. Bocche e sessi in armonico equilibrio e nello spazio tra il mio e il suo ventre,il vecchio aveva colto il passaggio del sole rosso sul pelo dell'acqua con uno scatto perfetto. Tanto perfetto quanto segreto e invisibile. Nessuno poteva mostrare uno scatto così surreale,ma noi 3 sconosciuti eravamo ammirati a godere di tanta vista. In più per noi due quello scatto sapeva di un orgasmo unico che ci scosse da dentro. Ci baciammo di nuovo come per ringraziare il vecchio. Lui ci fece avere la foto sui nostri cellulari e tutt'ora la custodisco gelosamente anche non frequento più quel ragazzo e nessuno sa della mia biaessualita'. Ci sono momenti che però mela guardo come se quella linea d'ombra fosse il confine del possibile,come se esistesse una dimensione dove eravamo ancora lì nudi seduti a guardare l'orizzonte della vita che sarebbe comunque cambiata qualunque cosa avessimo deciso.
scritto il
2024-09-14
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