Sonia - 02 ritornare donna

di
genere
etero

Ciao cari, provo a continuare la mia prima esperienza di scrittura erotica. Devo ammettere che mi sta piacendo ed eccitando contemporaneamente sia la scrittura in se che il personaggio, quindi spero di svilupparlo per bene in una lunga serie di situazioni
Sempre ben accetti commenti e suggerimenti, ed anche ogni proposta di realizzare la fantasia che vi racconto.

Sarei anche felice di trovare una donna che voglia scrivere un capitolo a due mani, preferibilmente se mamma per i dettagli più interessanti!!!!!!

Buona lettura! Un abbraccio a tutte e a tutti




Sonia entra in camera e, chiudendosi la porta alle spalle, lascia scivolarsi di dosso l'asciugamano umido. Aperto l'armadio inizia a rovistare fra gli indumenti e trova quello che serve. Infila una mutandina brasiliana che la fa sentire libera, un paio di pantaloncini di cotone leggero e ampi, un reggiseno comodo, una maglietta leggera. Fa tutto di fretta, pensando al pranzo e alle faccende da fare, ma quel reggiseno proprio non ci sta col caldo che aumenta e la sua pelle fresca, toglierlo è la soluzione migliore. Del resto sono più di tre anni che si è trasferita in quella casa: il ragazzo di certo si è abituato e non si scandalizzerà. Solo in un remoto angolo del suo cervello, una vocina le sussurrava: "Dai, troia che non sei altra, lo sappiamo che sei decisa a farglielo drizzare una buona volta".

Alessandro la chiama proprio nell'istante perfetto, avvisandola che è tutto pronto per pranzo.
Sonia si scoglie nuovamente in un lago di umori e corre a piedi scalzi verso la cucina.

Quando arriva, tutto è perfetto e ordinato: non può fare a meno di avvicinarsi a quel ragazzino premuroso e tirarlo a se. Solo qualche anno prima, il suo viso sarebbe finito dritto dritto fra le tette che si stavano colmando di latte. Alla soglia dei 20 anni, invece è Alessandro che la accoglie nell'incavo fra la spalla ed il collo.
Lei non si da comunque per persa e si avvinghia stretta, schiacciando le mammelle al suo petto. Nonostante ciò non sente niente di ingombrante a toccarle il monte di venere. Di nuovo dal fondo del suo cranio: "Smettila di fare la troia, qua ci vuole una vera cagna giovane e in calore".

Nonostante la sua femminilità non si arrendesse, Sonia non aveva mai visto Alessandro portare a casa una compagna di classe o accompagnare una qualsiasi ragazza in giro. Nemmeno l'aveva mai beccato con un porno o un calendario, intento a masturbarsi come fanno tutti i ragazzini, nell'età in cui hanno il cazzo pronto in un secondo e possono sborrarsi nelle mutande appena la ragazzina con l'apparecchio avesse detto "pompino".

Imbarazzato Alessandro fa un passo indietro e si va a sedere. Sonia non può fare altro che accomodarsi al suo posto, incrociando le gambe come fa sempre, senza neanche accorgersi che il pantalone si è tirato fra le cosce: ora la sua intimità è in evidenza più di quanto lo sarebbe se fosse nuda.

Sonia aveva deciso quella mattina di dire anche ad Alessandro della situazione si sarebbe creata dopo l'estate. Ora che era lì, non vuole per niente al mondo, rompere l'idillio se lui fosse stato sconvolto nel sapere che suo padre avrebbe presto avuto un secondo figlio da una donna diversa da sua madre.
Per sviare quei pensieri è meglio parlare del più e del meno.

S: Sei impegnato nel pomeriggio?
A: Devo studiare per il test di ammissione all'università. Una pausa però posso farla.
S: Direi di si... sono settimane che non metti il naso fuori di casa per questo test.
A: Hai ragione!

Era una risposta secca che tagliava ogni replica. Chissà cosa aveva per la testa negli ultimi giorni.

Alessandro è all'ultimo boccone quando il cellulare nella tasca inizia a vibrare, facendolo scivolare fuori. Non serve a niente slanciarsi per prenderlo al volo e finisce sotto il tavolo, davanti la sedia di Sonia.
Imprecando si china sotto al tavolo e chiude la chiamata che stava ancora squillando. Appena rialza il viso si trova però proprio fra lo scocio della sua matrigna, con il naso dritto a puntare la figa che, ancora eccitata dal ditalino sotto la doccia, ha bagnato visibilmente il pantalone chiaro.
Alessandro sta forse solo sognando di percepire l'odore dolciastro dei succhi vaginali.
Gli istanti sembrano lunghissimi, Sonia se ne rende conto. Lì dentro al suo cervello le arriva un messaggio: "forse sei ancora buona per questo vitello".
La vecchia zoccola dentro Sonia fa il suo dovere: la mano va sotto il tavolo e mette in mostra lo spacco pulsante ed il clitoride che si va ingrossando.

S: Toccala se ti va, frocetto! Oppure leccala!

Impacciato e rosso in viso Alessandro esce da li sotto.

S: Cosa c'è!? Perché non ti eccito?

Sonia non aspetta neanche la risposta. Allunga la gamba e gli poggia il piede direttamente sulla patta, cercando la nerchia indurita e trovando soltanto una lumaca molliccia. "Decisamente figlio di suo padre" le suggerisce il cervello.
Eppure quella mattina, pochi giorni dopo il trasferimento, che entrò in bagno e lo beccò proprio mentre si tirava giù i boxer per fare i suoi bisogni, quel cazzo l'aveva visto, magari per un secondo, prima che lui si ricoprisse. Le era sembrato che il giovanotto avesse un arnese davvero promettente.

Alessandro diventa serio e scuro in volto. Abbassa la testa e le lacrime scorrono giù da sole.

A: Non voglio tradire mia sorella Catia!
S: Che c'entra ora Catia?
A: Da quando siamo piccoli, io e Catia... ecco... abbiamo un feeling. Il giorno del nostro 18esimo, mi sono dichiarato ed abbiamo perso la verginità insieme.

Catia, la gemella di Alessandro, dopo la separazione era rimasta a vivere con la madre, dall'altra parte della città. Per quanto ne sapeva Sonia non si vedevano che 3-4 volte l'anno, ma probabilmente così non era!

Mentre Alessandro è ancora in trance, Sonia si alza e scavalcandolo con una movenza sensuale, gli si siede in braccio. Gli prende la faccia fra le mani e gli ricorda "Catia sta per sposarsi! Forse potrete scopare ancora, ma non sarete mai liberi".
La carta della gelosia funziona. Il messaggio sembra essere arrivato, Sonia sta riuscendo nei suoi intenti.
Lo prende per i polsi e si porta le mani sui seni, mentre lo bacia. Alessandro è a bocca aperta e Sonia ne approfitta per insinuarvi dentro la sua lingua.
Alessandro si rianima, con il braccio sposta di lato tutto quello che è sul tavolo, prende Sonia per le chiappe e alzandosi ve la fa sedere sopra.

Mentre si baciano le mani, lui continua a palparle il culo intensamente. Sonia dando il massimo della sua sensualità muove ritmicamente il busto alzando lentamente la maglietta e sfilandosela, facendo sballonzolare le tettone gonfie.

S: quante seghe ti sei fatto fuori la porta mentre scopavo tuo padre?
A: Mi ha sempre fatto schifo vederti scopata da quel vecchio! Sai che anche ora probabilmente si sta caricato una 18enne dell'est sulle vie fuori dalla città?

Anche Alessandro adesso gioca sulla gelosia. A Sonia non interessa più far svegliare il figlioletto verginello ma le preme solo farsi spaccare e restituire il pesante palco di corna.

A: Sei la mia matrigna, dovremmo fermarci qui!
S: Tu vuoi rinunciare!?

Sonia lo prende per la nuca e con l'altra mano gli porge un capezzolo appuntito da leccare e succhiare.
Alessandro intanto le massaggia la vulva sopra il pantaloncino e la sente già ampiamente pronta a farsi ficcare.
Anche Sonia deve toccare con mano ciò che sta per farsi entrare nel corpo. Il cazzo del ragazzo non è molto lungo, forse 15 o 16 centimetri, ma non riusciva a circuirlo con la mano.
Le venne in mente quando parlando di ragazzi, la sua compagna di banco, con cui passavano ore a leccarsi la figa di tanto in tanto, le disse "meglio largo che tappa, ché fino che sciacqua". L'aveva fatta sempre ridere ma adesso ne capiva il senso.
Sonia non resiste più, ha bisogno di cazzo subito, si libera dalle mani di Alessandro e scende dal tavolo con un pesante contraccolpo delle tette. In un secondo gli toglie i pantaloni e lo fa rimettere seduto. Si inginocchia fra le sue cosce e gli prende la nerchia insieme alle mutande. Lecca e morde l'asta mentre lo tiene fermo per le palle.

A: Usa le boccie, vacca!
S: Solo se mi regali la collana di perle.

Sonia si massaggia le tette e, prendendo l'elastico con i denti, libera il cazzo del giovane. Gli poggia le labbra sulla punta e le fa scorrere giù, scappellando completamente quella fragola succulenta. Lo porta fra i seni e inizia a strofinarglieli contro, leccando il frenulo e prendendolo in bocca.

Alessandro la interrompe e la prende per mano. Quando arrivano in camera da letto sono nudi entrambi e si guardano alla luce del pomeriggio.
Lui è robusto e maschio, il cazzo è messo in risalto da due grosse palle penzolanti. Lei snella, con le giuste curve, il busto stretto evidenzia le tette, la figa è depilata, fuorché un ciuffetto rettangolare ben curato.
Alessandro la distende sul letto, a cui poi gira intorno. Inizia a baciarla sul viso e sulla bocca per poi scendere: lobi, collo, petto, seni, pancia. Lei lo rincorre facendo altrettanto.

Nel momento in cui lei piega il collo e cattura la cappella nella bocca, lui le passa la lingua fra le labbra gonfie.
Sonia da il massimo in quell'esame orale: lo succhia forte, roteando la lingua e insalivandolo abbondantemente. Gli stringe i glutei.
Lui non è da meno: bacia il clitoride succhiandolo intensamente e sollecitandolo con la punta della lingua. Morde le labbra e le allarga. Fa di tutto per infilare la lingua nella figa come un gatto che bene il latte dalla ciotola.

S: Basta! Ficcamelo dentro e riempimi!
A: Se vuoi il cazzo ti tocca fare una bella cavalcata, troietta!

Alessandro si sposta di lato e si gira di schiena. Sonia fa una capriola all'indietro e con un colpo di reni si ritrova in posizione.
Prende il cazzo alla base e se lo punta nella figa. Non ha bisogno neanche di strofinaselo come deve fare con quel vecchio. Quando si cala sulla mazza la sente entrare millimetro per millimetro. Non può resistere oltre e l'orgasmo la coglie a tradimento. Dopo anni di astinenza gli spruzzi escono copiosi.

Alessandro la butta di lato e la prende di peso, mettendola a 90 ai piedi del letto. La prende per i fianchi e tira quel meraviglioso culo verso il suo cazzo.
Gli umori della figa scorrono lungo le cosce di Sonia e le palle del suo amante, ogni volta che la penetra queste sbattono sula fregna lucida e gonfia.

S: Vieni dentro! non ti preoccupare, spruzza tutto quello che hai nelle palle!

Alessandro la abbraccia, tormentandole il clitoride e strizzandole un seno, mentre le lascia il cazzo piantato a fondo nella figa. Mentre sborra dentro quelle carni, si gode i muscoli pelvici che si contraggono, massaggiandogli la nerchia e portando il seme nell'utero della donna.
Quando il ragazzo inizia a perdere vigore la lascia andare, Sonia si inginocchia ai piedi del letto. Sborra bianca e collosa le cola dalla figa ricolma e finisce sul pavimento.

Alessandro le accarezza i capelli e la bacia.
scritto il
2016-04-09
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