Cosplay

di
genere
feticismo

Difficile iniziare la mia storia senza fare prima un po di preambolo anche a corso di diventare noiosi, anche se spero tanto di no. Andiamo subito al punto della domanda “sei gay?”, bhe, non so', forse non saprei, si, anzi no, però …… Chi di voi in adolescenza avendone avuto l'occasione non ha mai provato ad indossare qualche capo femminile ? Nessuno ? Bhe io si, e devo dire che mi piaceva, mi eccitava, inspirando fantasie e qualche atto di autoerotismo. Lo ammetto sono anche stato aiutato dal fatto di avere a disposizione il guardaroba di due sorelle, poco più grandi di età, mezze atlete, due pallavoliste sfegatate, alla fin fine più o meno della medesima corporatura, eh si, non sono mai stato un fusto, e trattenendo un po il respiro si poteva provare la brezza di una gonna o di un tubino e di un Po di biancheria. Tutto è finito quando, più o meno, mi hanno colto quasi in fragranza di reato e la vergogna ha assopito ogni successivo istinto. Ma ogni cosa che è latente rischia sempre di tornare fuori anche dieci anni dopo, e così per gioco o per scherzo, una amica con cui avevo una relazione, più carnale che affettiva, pensando di tirarmi un tiro mancino ha inserito un suo bel dito nel mio sedere proprio durante uno dei nostri pomeriggi di svago, voi direte e cosa c'entra tutto ciò ? Diciamo che è stato un interruttore che ha innescato vecchi ricordi, pian piano ho ripreso a fantasticare e cercare di trasformare le mie fantasie in realtà, cosa molto facile al giorno d'oggi, grazie a internet ed alle varie modalità di acquisto on-line, mi sono creato in poco tempo un mio guardaroba personale volto a soddisfare le mie fantasie. Alla sera spesso, dopo una giornata di lavoro, tornato a casa, dopo una bella doccia, lasciavo l'abbigliamento informale casalingo per dare spazio a un nuovo look, avvolto rigorosamente in un intimo modellante fatto di guaine strettissime ed avvolgenti, indossavo gonne, leggings, tuniche, abitini e soprattutto scarpe, mia nuova passione, rigorosamente con tacco minimo da 8-12 cm. Preparavo da mangiare così, cenavo, lavavo i piatti e guardavo la Tv o leggevo, sentendomi a mio completo agio. Ma qualcosa mi mancava, il semplice gesto di travestirmi, utilizzando un abbigliamento femminile, ha iniziato ad insinuare in me che questa trasformazione esteriore era solo un simbolo scelto alla base di una diversa situazione psicologica o di una nuova esigenza. Ora senza affrontare sedute di analisi che avrebbero indubbiamente avvalorato bieche e squallide deviazioni sessuali, ho investito qualche spicciolo in alcune parrucche, mantenendo comunque un profondo blocco verso l'assunzione di ogni attività che portasse alla luce del sole il mio alter ego di Dottor Jekyll e Miss Hyde. Ho,allo stesso tempo, iniziato a sentire l'esigenza di avere un contatto, di essere abbracciata, di essere …… desiderata e diciamocelo un po' strapazzata. Come ? Sono passato dal descrivermi in prima persona maschile al femminile ? Bhe si, diciamo che mi sento così, anche se sono consapevole che non sono esattamente la stessa cosa. A questo punto cosa avreste fatto voi ? Vi sareste certamente armati di coraggio e avreste guardato alle eventuali opportunità che la vita reale offere vero ? Io no, ho continuato nel mio depravato viaggio interiore rinchiuso, ops, rinchiusa, nel mio appartamento, vivendo la mia realtà parallela. Appurato che dolci e cioccolata non erano certamente il modo migliore per superare le mie carenze affettive-carnali ho pensato che un lecca-lecca potesse essermi più di aiuto così ho comprato un fallo di silicone realistico di dimensioni che, … ma perché non li fanno di dimensioni normali ?, bho, mi ha un po imbarazzato. E così ho iniziato una truculenta ricerca di video istruttivi su come esercitarmi nell'arte dei lavoretti che si possono svolgere avvalendosi della propria bocca. Non che nè sapessi qualcosa ma credetemi una cosa è ricevere una cosa è essere pronti a dare. Difficile però innamorarsi o palpitare per un fallo di gomma, ben consapevole che la realtà sarebbe stata ben altra cosa mi sentivo in un vicolo cieco. Come ? Per il mio culetto non avevo previsto nulla ? Bhe si, arrossisco un po' a dirlo, ma non ho avuto il coraggio di assaporare quel mostruoso fallo di gomma e mi sono limitata a delle simpatiche palline anali e qualche cuneo, … che fatica trovarne di dimensioni accettabili, ……., ma anche qui l'autoerotismo diciamo che …… era troppo freddo e non consentiva quel rapporto di abbandono verso qualcun altro che in fondo in fondo cercavo. Sembro un caso disperato di inconcludente patologico vero ? Si lo ammetto, non solo l'ho pensato anch'io, ma è una considerazione a cui un pò mi ero rassegnata. Ma il punto più basso, come ? Più bassi di così, si, si, aspettate ….. credo di averlo raggiunto il giorno in cui mi sono fermata, bloccata incapace di assaggiare, qualcuno direbbe ingoiare, un bicchiere ben colmo del mio sperma, al termine della ennesima fantasia fallica, che speranze avevo ? Un fallimento totale, incapace di essere qualcosa nemmeno dentro le proprie mura di casa. Cosa mi restava di fare se non piegare ben bene tutto dentro una serie di belle scatole e riporre queste fantasie. Tra l'altro avevo ucciso anche ogni mia vita sessuale normale, più nessuna ragazza, piu nessun incontro, il mio alter ego era diventato qualcosa che mi imprigionava senza possibilità di uscita. Deciso, ho riposto le decoltè a malincuore, le adoro, ho quasi pianto. Ho cercato di riprendere la mia vita “normale” ed all'inizio devo dire che tutto mi è sembrato facile, come se i mesi passati ad inseguire una chimera fossero durati pochi giorni e nulla più, ma la realtà era diversa. Io ero diverso, qualcosa dentro di me seppur nell'inconscio ormai aveva preso una strada diversa. Piccole cose nulla di che ma non avevo risolto nulla, se guardavo una vetrina era sempre il lato femminile che attirava la mia attenzione, a volte guardando una ragazza mi sorprendevo a commentare mentalmente il suo modo di vestire o apprezzarne gli abbinamenti dei capi, al posto di essere attratto dal più naturale modellarsi dei suoi fianchi o del suo seno. Almeno non guardavo i maschi anche se ….. lo ammetto qualche volta ho riaperto e subito richiuso la scatola dove avevo riposto il fallo di gomma. Alla fine mi sono persino appassionato a leggere i libri della “saga di Claire Randall” infatuandomi delle avventure della sua eroina, ormai, mi mancava di versare lacrime con la lettura di “orgoglio e pregiudizio” ed era fatta. Vita sociale distrutta, incapacità di socializzare con l'altro sesso e fissazione continua latente su di universo che continuava a chiamarmi, quelle scatole all'interno dell'armadio sembravano dirmi ….. aprimi, aprimi. Infine non ho retto sono crollato, senza strafare mi sono vestito o meglio vestita, truccato per quel poco che avevo cercato di imparare da autodidatta, parrucca con capello lungo, e ormai a sera tardi sono uscita in macchina e, inorridirete, sono andata a fare bancomat a pochi chilometri da casa. Cosa stupida ed inconcludente lo so ma ero uscita !!! bastaaaaaa, il mio corpo gridava devi scopare !!!! ovvero devi farti ripassare ben benino. Mica facile, Miss Indecisione ha vissuto ancora diversi mesi di solitudine dove l'unico sollievo erano le mie amate decoltè e dei bustini sempre piu stretti, ma trattenere il respiro non mi aiutava a scopare. Era evidente che avevo piu probabilità di essere colpita per errore da un drone che cercava di attaccare un avamposto sperduto in medio oriente piuttosto che instaurare un rapporto reale che mi portasse a realizzare le mie fantasie. In condizioni come queste solo un evento della banalità più assoluta poteva cambiare o spostare la bilancia degli eventi dalla parte dei miei sogni. Quale ? …. Cena di Carnevale a tema a casa di amici e poi serata in discoteca per concludere il carnevale. E' talmente banale che non è credibile vero ? Sono stato tirato dentro perché c'era bisogno di rimpinguare il gruppo il più possibile per partecipare alla serata danzante e vedere se si riusciva a portare a casa un premio, di cui manco ho chiesto di cosa si trattava. Sonia, moglie di un mio amico, e altre ragazze avevano già deciso tutto, stile Cosplay per tutti, maschi e femmine, avevano già trovato il noleggio abiti in una città vicina, si sarebbero occupate di ogni aspetto connesso a poter completare ogni travestimento, non si poteva dire di no. Non era il massimo ma subito mi è sembrata un'occasione da cogliere, anche se nemmeno 5 minuti dopo, me ne ero già pentita. Non so nemmeno io come sono riuscita senza troppi raggiri o sotterfugi a sostenere che, se si vuol giocare, si deve andare sino in fondo e che pertanto non avrei avuto alcun problema ad interpretare anche un personaggio femminile. Figuratevi se una disponibilità del genere non veniva immediatamente colta come elemento di ulteriore divertimento. Quando pochi giorni prima di carnevale mi hanno girato via mail le foto di tre costumi, indossati da modelle, chiedendomi quale preferivo sono stato subito attratta da una specie di kimono color pastello con una fascia a ricami floreali verde all'altezza del petto e coprispalle color oro con bordi verdi, guanti lunghi alle mani e piccolo scialle. Ho scelto senza indugio, dicendo che per le scarpe e la parrucca avrei rimediato autonomamente grazie alle mie sorelle. Non era esattamente la vita en-femme che avevo desiderato me nel piattume generale della mia follia era già qualcosa. Ho contato i giorni, i minuti, le ore, ma cosa pensavo mai di trovare …... Poi essendo l'unico maschietto che richiedeva un intervento di maquillage piu importante Sonia e una sua amica sono passate poco prima di iniziare la serata a casa mia per prepararmi, in bagno mentre mi vestivo ho indossato sotto al costume uno dei miei adorati bustini stringendo ben bene i lacci in vita e un bel paio di mutandine, poi sono uscita, non senza qualche momento di dubbio …. potevo ancora tirami indietro !!!!! ….., ero pronta a completare il tutto con il trucco e devo dire che la scelta di non calcare affatto la mano e di pulirmi il viso coprendo ben ben ogni impurità della pelle per dedicare poi agli occhi ed alle ciglia gli interventi piu pesanti è stato azzeccato. , scusate, dimenticavo, sono io, . il cuore mi batteva all'impazzata, poi il tocco finale di Sonia, dalla sua borsa ha estratto un diffusore di profumo e mi ha innondato, credo avrei lasciato una bella scia, poi con cura ha estratto un fermacapelli con tre fiorellini allineati e me lo ha cinto sulla testa come se fosse una corona ed infine ha estratto due scaldamuscoli di lana e me li porti dicendomi , ho detto io, . Impazzivo, sarei corso in un luogo appartato e sono sincero sarei caduto in un atto di autoerotismo, ma al contrario, ho iniziato ad abbassare lo sguardo e battere le ciglia, come se timidamente e consciamente mi adattassi ad inserirmi con rispetto all'interno di un gruppo di persone. , da Fatina Rossa ero stata per un attimo la loro Fatina ed ero gia “Faty”. E così sono uscito con loro ed ho iniziato la mia prima avventura cosplay en femme. Una volta a casa di Sonia, man mano che arrivavano i vari partecipanti al gruppo, ognuno di loro trasaliva un attimo vedendo questa ragazza seduta sul divano con il viso imbronciato, chi è ? gli si leggeva sul viso e Sonia non mancava subito di fare le presentazioni Sono sincera man mano che passava il tempo mi sono tranquillizzata anche se poi di fatto non ho mangiato quasi nulla tanto ero tesa e allo stesso tempo eccitata. Mi sono lasciata subito passare, da gran signora, le battute cretine dei miei amici, ammirazione delle ragazze sulla perfetta riuscita del mio travestimento. Poi ho notato che ….. , subito mi ha risposto Sonia . Ahhhh primo incontro con il primo estraneo alla cerchia di amici ….. tutti a ridere, meno io altra risata generale di presa in giro. Il cuore ha iniziato a battermi sempre più, sarei scappata, era una follia, mha ero gia sul punto di alzarmi quando … drinnnnn...il campanello, Stefano era arrivato. Era evidente che il suo ed il mio costume erano coordinati come una sorta di principe e principessa, e manco a dirlo appena Sonia ci ha presentati le prime parole che ha detto sono state inchinandosi mi ha baciato la mano. Il suo sguardo a fissato i miei occhi e per me già in quel momento è stato come se fosse dotato di chissà quale potere di telepatia o di visione all'interno delle persone, ne sono sicura aveva capito tutto. Ora si che il mio cuore batteva forte, ero fuori di testa. Ma dal momento che mi ha baciato la mano, al momento che siamo usciti di casa e saliti in macchina, per tutto il tragitto che ci ha portato in discoteca, il … “Mio Principe”, mi ha tenuto sempre saldamente la mano guardandomi ogni tanto negli occhi, io credo di essere diventata rossa nelle guance un qualcosa come cinquecento volte, nonostante il trucco. gli avrei dato un pugno !!! Sei scemo davanti ai miei amici !!!, ma no, non lo avrei picchiato, ma baciato, ho abbassato gli occhi e sono arrossita per l'ennesima volta, ma allo stesso tempo ho fatto si che non era piu solo lui a stringere la mia mano, ho intrecciato le mie dita con le sue, e l'occhiata successiva tra di noi è stata estremamente comunicativa. Ma lo specchietto retrovisore …… specchietto, specchietto delle mie brame …… deve avere dato a Sonia una panoramica di tutto quello che era successo sui sedili posteriori anche se di parole ne erano volate ben poche …. da grande amica di entrambi anche lei aveva capito tutto e ha detto subito una cosa bellissima rompendo il silenzio che regnava in macchina riferendosi al pezzo che l'autoradio passava in quale momento, , mentre Luca diceva l'ennesima boiata, Stefano guardandomi . Ormai il rossore alle guance mi era completamente passato, stravedevo per lui, poi panico !!!!!!!!, Stefano sta allungando le mani verso il mio viso !!!! Che cosaaaa … ma che carino, mi ha sistemato il cerchietto dei capelli che entrando in macchina si doveva essere spostato …. mi avesse detto , avrei detto si, si, si, si, si. In quella macchina però doveva esserci qualcun altro con poteri telepatici o capacità di comunicazione sovrannaturali, perché non mi sarei mai aspettata di sentire dire a Sonia, una volta arrivati al parcheggio della discoteca, porgendo le chiavi della macchina a Stefano, a Luca che stava per intervenire Sonia, baciando il marito, ha detto . In macchina, seduta al suo fianco, ero radiosa. Vi aspettereste a questo punto un resoconto piccante ….., in realtà la prima parte della serata l'abbiamo passata sul divano di casa mia mano nella mano a parlare, nel piu profondo rispetto reciproco, nonostante era evidente, almeno a me, che ero io il soggetto piu fragile. Lo ammetto man mano che passava il tempo sentivo che le barriere che la mia mente ancora frapponeva inconsciamente si abbattevano aprendomi ad un rapporto di intimità con lui. Quando come per gioco ha iniziato a spogliarsi ero mentalmente gia pronta e non desideravo altro, lui è stato gentilissimo a comprendere che doveva ancora lasciarmi, come una corazza protettiva, il mio travestimento ed alzandomi dolcemente la gonna ha prima abbassato le mie mutandine e questo è stato da parte mia la definitiva resa totale ad ogni dubbio e paura, poi mi ha baciata nell'inguine senza mai toccare il mio pene, infine dopo un bacio affettuoso sulle labbra, come una novella sposa mi ha portata in camera da letto dove sotto i suoi consigli, e alla sua continua comprensione verso ogni mio attimo di sconforto, mi ha accompagnato pian piano verso quel piacere che avevo solamente fantasticato. La mattina dopo quando la radiosveglia per il lavoro è suonata ero raggomitolata al suo petto come una micetta che aveva miagolato tutto la notte ma che aveva assaggiato per la prima volta una prelibatezza di cui difficilmente si sarebbe privata in futuro.
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scritto il
2016-04-15
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