Mai fidarsi delle apparenze
di
Paola e sconosciuto
genere
pulp
NB. STORIA A CAPITOLI SCRITTA IN CHAT CON UN COMPAGNO OCCASIONARIO. CI SONO IMPERFEZIONI MA PRENDETELA PER COME E' VENUTA
MAI FIDARSI DELLE APPARENZE
"Salvo, oggi è una vera rottura di palle."
Sbadiglio spalancando la bocca come se dovessi ingoiare un treno. Senza mano davanti ovviamente.
"Scegli sempre dei posti di merda per fare i posti di blocco ".
Il mio collega mi lancia un occhiataccia.
"Certo Paola. Meno macchine che passano meno rotture di coglioni. Io a tre anni dalla pensione non ho certo le tue manie di protagonismo. E cazzo, mettiti una mano davanti alla bocca quando sbadigli. Mi sembri uno scaricatore di porto".
Lo guardo con disprezzo. Salvo non mi è mai piaciuto. Un mollaccione. Uno che rispetta le regole. Poca voglia di lavorare ma sempre integerrimo. Salvo ha un suo codice morale.
Io non ho nessun codice invece. Tranne il mio.
Faccio roteare fra le mani la paletta, annoiata.
Sono in piedi sul ciglio della strada. Salvo invece è seduto in macchina. Dalla parte del passeggero, con una gamba di fuori.
Sono io che guido. Se guidasse lui non prenderemmo neanche uno in bici in caso di inseguimento.
"Si lo so come la pensi Sa. Ma a me delle buone maniere non me frega un cazzo".
Poi vedo a circa duecento metri una piccola utilitaria uscire dalla curva.
Si avvicina a ritmo lento. E già questo mi fa innervosire. A bordo due persone.
Man mano che si avvicina riesco a vedere meglio gli occupanti. Quella a destra è una vecchia mentre il guidatore è un uomo di mezza età sembra.
Un sorriso malvagio mi si accende in faccia mentre mastico la gomma.
Mi viene una mezza idea.
"Salvo adesso animiamo un po la mattinata. Stanno arrivando Bonnie e Clyde " gli dico mentre mi sposto verso il centro della carreggiata.
Sento Salvo alle mie spalle brontolare mentre alzo la paletta e faccio segno con l'altra mano al pandino di accostare.
"Che palle che sei Pa…"
da sempre ligio alle regole e sicuro di non aver nulla da rimproverarmi accosto obbedendo al tuo alt
in attesa di adempiere alle normali procedure...patente..libretto..tiro giu il finestrino attendendo il tuo arrivo
la signora al mio fianco in silenzio..assiste alla scena che al momento non ha nulla di anomalo bisogna sottolinearlo
io ti osservo avvicinarti al finestrino..."ah una donna -penso tra me e me-" inconsciamente mi fa uno strano effetto la vista di una divisa indossata da una donna,, legato come sono a vecchie tradizioni ormai anacronistiche
Mi avvicino piano. Nessun sorriso. La mia faccia è una maschera inespressiva.
Mi piace incutere disagio. Fin da subito. Di solito faccio il tradizionale saluto ma oggi sono particolarmente annoiata e ho proprio voglia di divertirmi un po con questi due. Quindi vado giù diretta mentre il guidatore abbassa il finestrino e mi guarda con un espressione da ebete contento
"Patente e libretto. Favorisca prego".
ma questo naturalmente è solo il pensiero di un momento. sei un agente in servizio che sta facendo il suo dovere ed è giusto che sia così. e io da sempre ho sostenuto l'importanza e l'utilità di questi vostri controlli stradali (scusami se riprendo solo ora ma ho avuto un imprevisto di lavoro)
buongiorno agente (dico con un'espressione gentile mentre già faccio di prendere la documentazione richiesta)
ecco a lei il libretto....
un attimo che prendo anche la patente....
(è in quel momento che...tendendo la mano verso la tasca posteriore dei pantaloni scopro di aver dimenticato il portafogli a casa. in un flash ho la precisa immagine del comodino..e il portafogli lasciato li per una distrazione dell'ultimo momento)
(d'istinto una persona corretta e rispettosa come me impallidisce scoprendosi in fallo...per cosa poi? una stupidissima distrazione...maledicendo già la fretta che mi ha fatto incappare in una dimenticanza simile)
(sentendomi dalla parte del torto provo istintivamente a spiegare...consapevole si dell'infrazione ma certo anche di essere creduto. in fondo non ho mai fatto nulla di male, mai una multa, ma un richiamo, il classico cittadino modello)
io...agente, non so come sia potuto succedere..forse la fretta, il timore di essere in ritardo...ma ho dimenticato il portafogli a casa...e con esso tutti i miei documenti
ma naturalmente posso farglieli avere (dico quasi a rimarcare la mia assoluta buona fede)...abito a pochi isolati da qui...se vuole.....è questione di pochi minuti.
Questa volta sorrido. Ma il mio non è un sorriso amichevole.
Questa è la mia giornata fortunata penso.
Mi chino un po verso l'abitacolo. Scocco un occhiata di curiosità al passeggero, una signora tra i sessanta e i settanta. Faccia abbastanza arcigna. Tutto tranne che una bellezza. Poi torno con lo sguardo sul guidatore.
Il mio sorriso adesso è sparito.
"Certo che può andare a prenderli. Peccato che non funzioni esattamente così. Scenda dalla macchina adesso signore ".
Poi mi abbasso di nuovo
"Anche lei signora. Scenda prego".
Salvo è dall'altra parte della macchina. Dal suo sguardo si capisce che non si aspetta niente di buono da me conoscendomi
I due si guardano tra loro. Sguardi che si interrogano a vicenda. Esitano un attimo di troppo per i miei gusti
Alzo la voce. "Vi ho detto di scendere dall'auto. E non tra un ora. Adesso! "
un po increduli ma ancora intimamente convinti di non aver fatto alcunchè da meritare particolari sanzioni scendiamo dalla macchina...anzi scendo e passo dall'altra parte aiutando cavallerescamente la mia condomina a scendere
siamo così davanti a te, in attesa tu ci dica cosa fare. al momento ancora convinto che non ci siano particolari difficoltà a dimostrare quanto da me dichiarato. la vedova in questa fase ha un ruolo di semplice presenza...ascolta senza dir nulla...e in fondo, fino a questo momento, la situazione non ha elementi tali da ravvisare anomalie
Ho guardato in silenzio la scenetta del cavalier servente. Una perfetta coppia di idioti. La vecchia mi sembra la megera di braccio di ferro. Mi sta già dando sui nervi con quell'espressione acida stampata in faccia. Quanto a lui...cazzo il trionfo dell uomo qualunque. Con quei ridicoli occhiali e quella faccia da scemo. Se questi due fossero una coppia non ci sarebbero dubbi su chi comanda.
"Quindi lei mi sta dicendo che non ha con se i documenti. Molto male. È un problema per me lo sa?"
Lo scemo mi guarda inebetito. Balbetta qualcosa verso la vecchia che invece non dice una parola.
"Intanto apra il bagagliaio. Vediamo un po se troviamo qualcosa di interessante. Poi mi seguirete entrambi in commissariato per verificare le vostre generalità. Non penserà certo che vi lasci andare a casa a prendere i documenti vero?"
Il tipo sembra restare spiazzato alle mie parole. All'idea di essere portato via come un qualunque criminale. L'incubo peggiore per uno della sua specie. Per non parlare della vecchia.
Sto già ridendo dentro me stessa per la piega che sta prendendo la cosa e già mi pregusto il seguito. Ma intanto voglio godermi il momento.
"Cazzo ma lei è sordo o fa finta! È la vecchia che dovrebbe essere la sorda qui casomai. Apra subito quel dannato bagagliaio prima che perda la pazienza davvero! ".
la violenza verbale con cui ti esprimi mi scuote, destandomi quasi da un sogno...anche se non riesco ancora a comprendere la situazione che sto vivendo
balbetto qualcosa....quasi a non voler offrirti modo di alterarti
s...si..subito agente...apro subito il bagagliaio….ecco...
Ti seguo a debita distanza. Anni di servizio mi hanno insegnato a non fidarmi mai di nessuno. Anche se sono ben consapevole del mio grado di addestramento e capacità di reazione in caso di pericolo. Ti osservo mentre con la mano tremante traffichi lo sportello del bagagliaio. E non perdo l'occasione di punzecchiarti.
"In giornata se fosse possibile. .."
s..si...ecco agente....è che..il cofano ha ..ha sempre dato problemi con l'apertura....
Nel dirlo lancio un occhiata alla vecchia sorridendole beffardamente
lei incrocia il tuo sguardo senza tradire alcuna emozione..inespressiva
"Cristo che impedito. Va bene si sposti adesso. Diamo un po un occhiata "
e cmq non ricambia il tuo sorriso
Mi affaccio al vano del bagagliaio. Borse della spesa piene di generi alimentari. Faccio finta di rovistare. Trovo una confezione di uova che...
"Oh mi spiace. ...si sono rotte" rido
Il liquido delle sei uova rotte cola sul resto della spesa
io..ormai in chiaro disagio...con una situazione che incomprensibilmente ha assunto connotati imprevedibili...cerco di minimizzare: non..non si preoccupi agente..forse..i gusci erano già intaccati..
Poi rivolgendomi alla vecchia il cui atteggiamento impassibile e muto mi infastidisce "erano forse per lei...signora cara?"
lei non risponde guardando altrove…
Io mi giro di scatto verso di te "non sto parlando con lei" ti dico dura come un sasso. "Lei risponda solo se è interpellato".
mentre io con zelo ..quasi come temessi che l'accaduto abbia potuto crearti disagio (ah quale terribile errore) mi affretto a pulire
mi..mi scusi...agente..mi scusi
ormai l'agitazione e il disagio..l'assurdità di una simile situazione mi sta facendo sudar freddo...la gola secca...le parole che farfuglio sempre più spesso...
"Mi scusi un cazzo! È fortunato che non mi sono sporcata la divisa. Mi doveva avvertire che c'erano delle cazzo di uova!"
s..si..mi scusi signor agente..ma come vede, per fortuna non è successo nulla e la sua divisa è perfetta
Ti guardo balbettare...con uno sguardo di disprezzo
Salvo, il mio collega cerca di intervenire
"Va be dai Paola non credo avesse intenzione. ..credo si siano spaventati abbastanza lasciamoli andare adesso. ..dopotutto è una signora anziana. .."
Lo interrompo brusca
si..e io noto il modo con cui lo metti a tacere...e forse per la prima volta mi appare chiaro il modo con cui tu..una femmina..stia dominando la scena
"Agente Micoli, io sono una sua superiore in grado. Decido io quando è abbastanza. E io dico che adesso questi due furbacchioni ci seguiranno in commissariato per gli accertamenti del caso ".
assistere alla scena dove tu con poche gelide parole metti a tacere il tuo collega..un uomo assai più avanti negli anni rispetto a te...
mi scuote forte...è il primo momento in cui sento messa in discussione la supremazia maschile
"Avanti madame" rivolgendomi alla vecchia in malo modo "rimetta il culo sulla macchina che andiamo a farci un giretto. E lei mi segue. Sono stata chiara? "
Ti guardo dritto negli occhi. Sguardo duro di chi non ammette repliche. Il mio non è un invito ma un ordine perentorio
silenzioso e servile, mi accingo ad obbedire...seguendo con lo sguardo i tuoi passi mentre ti dirigi verso la vostra volante piu che certa della mia assoluta obbedienza
il tuo non è stato un semplice sguardo..ma un braccio di ferro dove hai voluto constatare la mia resa
per me: la resa a una donna, a una femmina
ti guardo mentre stai dirigendoti verso la vostra macchina...e per la prima volta gli occhi notano la tua femminilità
le forme delle chiappe che i tuoi passi evidenziano sotto i pantaloni della divisa...
il mio non è ancora risentimento..ma qualcosa ..di sottile sta pian piano montando su
pur essendo ancora a livello embrionale
ma inconsciamente sono rimasto già scosso dalla tua durezza quasi sfacciata e dalla freddezza con la quale hai messo a tacere un uomo, tra l'altro il tuo collega e partner di squadra
poche laconiche parole..il modo gelido e severo con cui lo hai chiamato per cognome (cosa strana per due che condividono turni di servizio) facendogli pesare i tuoi gradi e quindi la tua superiorità
e ora ...per la prima volta...un dettaglio fisico di te che impressiona la mia mente
tra l'altro..e questo è un dettaglio importante...indossi una divisa non un completino sexy. pantaloni e stivaletti come il tuo collega...e la giubba..la camicia..il berretto...niente che sia esclusivamente femminile
eppure....da quest'uniforme "neutra" la tua femminilità ha avuto modo di mostrarsi in modo improvviso e prepotente
Ci dirigiamo lentamente verso il commissariato. Guido piano. Ogni tanto butto un occhiata nel retrovisore per vedere se mi segui diligente. Intanto pensando a come divertirmi con voi due una volta li. Tra me e Salvo è calato il gelo. Non ha gradito la scenata. Me ne frego. Penso e me la rido di voi due, del tutto inconsapevole di aver iniziato ad attirare la tua attenzione in un modo che non immagino di certo. Ma soprattutto sono inconsapevole di aver iniziato ad attirare anche l'attenzione della vecchia.
anche a bordo della nostra auto c'è silenzio..io ingoio saliva a fatica...la gola arida, la mente scossa da pensieri disarticolati....mille dettagli che si accavallano troppo velocemente e disordinatamente perché io possa metterli correttamente a fuoco
poi d'improvviso, secca come un fendente di spada, due semplici parole: che troia!
istintivamente mi volto verso la mia condomina...quasi cercando di capire cosa volesse dire
intendiamoci: in questa fase conservo il mio contegno cavalleresco e romantico verso il gentil sesso
per quanto scosso da alcuni particolari accaduti sono ancora lontano dall'astio e il rancore che mi porteranno a nutrire un profondo bisogno di rivalsa su di te
Arriviamo infine in commissariato . Accosto nelle strisce riservate e vedo che tu fai altrettanto. Scendo e mi dirigo verso la vostra auto
"Ehi idiota, non sai leggere? Questo posto è riservato alle auto della polizia. Tu parcheggi laggiù e poi mi raggiungi a piedi".
rosso in viso, mi accorgo di aver effettivamente commesso un errore
Sorrido perfida. "Anche la vecchia naturalmente ".
s..si ha ragione agente..mi scusi...sposto subito la macchina, mi perdoni
Sorrido perfida. "Anche la vecchia naturalmente ".
s..si ha ragione agente..mi scusi...sposto subito la macchina, mi perdoni
se lo sguardo bastasse ad uccidere lei ti avrebbe trafitta con mille dardi
Entro io per prima, salendo la breve rampa di scale che dalla strada conduce all'ingresso principale del commissariato di via Ariosto. Non ho volutamente usare la porta secondaria per aumentare l'effetto psicologico sulle mie due prede. Non mi volto nemmeno a guardare se mi seguono o no. Tanto so che chiude la fila Salvo e che non oserebbero mai rifiutarsi di entrare.
Un rapido saluto a Nicola, il piantone di guardia dietro il vetro blindato. Giusto il tempo di dirgli che i due personaggi sono con me. Lui capisce al volo e non fa domande.
In commissariato sono abituati ormai a queste mie cose e non ci badano più.
Non dico altro e mi dirigo diretta verso l'ultimo ufficio in fondo al corridoio. Senza nemmeno bussare spalanco la porta ed entro. Dietro un tavolo sul quale è appoggiato un computer è seduto Antonio, un altro dei vecchi del commissariato. Ma a differenza di Salvo è uno che si fa molti meno scrupoli e menate nell'assecondare i miei metodi, come dire...poco ortodossi.
Alle spalle di Antonio, come a sorvegliare il tutto, troneggia il ritratto di Mattarella, il nostro glorioso Capo dello Stato.
Antonio è uno sveglio. Gli basta un'occhiata per capire la situazione.
"Paola! Che mi hai portato oggi. Chi sono questi due signori" sorride mentre lo dice.
"Posto di blocco in via Rospigliosi. Ambedue senza documenti alla guida di una Fiat panda targa....AE419PO...vedi un po' se trovi qualcosa".
Solo a quel punto mi giro verso i due. "Voialtri due vuotate le tasche e appoggiate tutto su quel tavolo lì a sinistra. E quando dico tutto intendo TUTTO. Non fate che vi trovi io poi qualcosa che avete dimenticato in tasca perché sennò davvero sono dolori".
Mi giro verso Antonio che mi schiaccia un occhiolino. Poi mi appoggio al tavolo con il computer, dando le spalle a Mattarella e mi godo lo spettacolo.
la scena sembra ora assolutamente assurda....due persone tranquille che stavano procedendo nella più totale serenità per una strada condotte in caserma e trattate alla stregua di delinquenti. si, assolutamente assurda. ma nonostante ciò, ancora una volta il senso del dovere civico e il rispetto per le autorità in questo caso rappresentato da esponenti delle forze di polizia, mi porta ad obbedire
un'occhiata alla mia condomina, come a dire: va bè, facciamo ciò che ci chiedono....e poi inizio a depositare sul tavolo da te indicato quanto ho nelle tasche: un fazzoletto, qualche moneta, le chiavi
come me fa anche la vedova, che senza dir nulla esibisce una confezione di fazzolettini estratta da una tasca dei pantaloni e l'intera borsa che depone sul tavolo
io timoroso quasi che non sia sufficiente le dico: forse...forse l'agente vuole che tu mostri anche il contenuto della borsa. ma lei mi guarda con uno sguardo che mi fa vergognare delle mie parole
come se mi dicesse: ma vuoi proprio che ci caliamo anche le braghe di fronte a questa puttana? non hai ancora capito che sta solo divertendosi con noi?
a quel punto non dico altro..quasi attendendo che sia tu ora a dire se ciò che abbiamo fatto ti soddisfi o meno.
Io assisto a tutta la scena. Vedo te che ti fai sempre più curvo, quasi gobbo per la vergogna e forse la paura. E vedo invece la vecchia. Lei non si piega. È dritta. Testa alta. Svuota anche lei le tasche senza dire una parola, ma poi appoggia la borsa sul tavolo in malo modo e lì la lascia. Il tutto senza degnarmi di uno sguardo. Guarda te invece. Con occhiate pesanti come piombo.
A quel punto mi scosto dal tavolo al quale sono appoggiata e lentamente, molto lentamente mi avvicino a lei.
Questa stronza mi da sui nervi. Questa non molla. Non ha nessuna intenzione di lasciarsi intimorire. Ma gliela faccio passare la voglia
Mi fermo a mezzo metro da lei
È decisamente più bassa di me che sono 1,75 ma la guardo dritta negli occhi. Siamo faccia a faccia. Il mio viso è un espressamente dura. Poi, con un sorriso perfido le dico
si esatto..proprio così. e io sento tutto il disprezzo. un disprezzo non cattivo intendiamoci, ma disprezzo nel vedere un uomo trattato così..umiliato..da una schifosa troietta che non avrà avuto neppure 30 anni. un uomo a lei caro, che in fondo con la sua vicinanza la aiuta a superare la solitudine e l'isolamento in cui vive. i suoi trascorsi non dimentichiamolo l'avevano collocata sempre un po al bando della società bene...evitata per quanto possibile
"Nonna, sono sicura che noi due diventeremo grandi amiche. Molto intime...ahah"
Anche Antonio ride. Mi conosce. Sa che mi piace giocare con il gatto con il topo..
Io ignoro ogni cosa che i due hanno depositato sul tavolo. Compresa la borsa della vecchia. Tanto so già che non ci troverò dentro niente di interessante.
con assoluta freddezza lei ti risponde: faccia ciò che deve agente, siamo a sua disposizione. a differenza mia, lei ti sfida. sa che per quanto tu possa essere carogna non puoi oltrepassare certi limiti e questo lo sai anche tu. puoi divertirti certo, condurre quel gioco a lungo, ma alla fine non potrai far altro. ma io non sono della tempra di lei..e tu sai anche questo. l'hai capito subito.
Infatti. So bene che non posso oltrepassare certi limiti. Ma non è detto che quelli che ho a disposizione non siano sufficienti. Anzi...
Questa mi vuole provocare penso. ..ma non ha ancora capito con chi ha a che fare
"Va bene. Antonio penso che sarebbe carino far fare ai nostri ospiti un piccolo giro turistico del nostro commissariato. Mostriamogli per esempio la saletta per gli interrogatori al piano di sotto. Che ne dici ".
Antonio sorride e rivolgendosi a te vi dice "Seguitemi". Dopodiché apre la porta dell'ufficio e si dirige verso un'altra porta in fondo al corridoio.
lo seguiamo in silenzio
Dalla porta blindata si accede a una scala che porta nel sotterraneo dell'edificio
Antonio fa strada. Poi voi due e io a chiudere la fila. In silenzio ci dirigiamo verso una piccola celletta
"Accomodatevi" dice Antonio con ironia.
"Aspetta Anto'. Lui portalo nella cella di fianco e poi lasciaci pure soli. Me la vedo io con loro ".
sediamo..assecondando la volontà dell'agente
torniamo ad alzarci
"Certo Paola...divertiti ". Se ne va sorridendo mentre ti accompagna nella cella adiacente. Separata da quella in cui siamo adesso.
Restiamo sole io e la vecchia.
Io mi avvicino di nuovo a lei guardandola sempre fissa. Occhi negli occhi. Lei sostiene il mio sguardo.
"So bene che che tu sei di un altra pasta vecchia stronza. Ma lui no. Ed è proprio con il tuo amichetto che mi voglio divertire. Poi magari una volta a casa ti fai raccontare tutto e per consolarlo gli succhi il cazzo. Intanto tu aspetti qui befana ".
nell'altra stanza intanto io sono stato invitato a sedere. il tuo collega si è piantato a breve distanza da me..in piedi..poggiato contro un tavolo con le gambe incrociate a livello delle caviglie e ha estratto da una tasca una mela che ha cominciato a mordicchiare...incurante della mia disapprovazione
Detto questo me ne vado chiudendola dentro la cella a chiave e ti raggiungo nella tua.
lei ti ha ascoltata in silenzio, senza darti la soddisfazione di replicare o di minacciarti per questo assurdo abuso di potere. in fondo anzi...è contenta. contenta che tu le abbia dato conferma di quanto sin dal primo momento ha pensato di te: sei una troia schifosa, che con l'uniforme addosso crede di poter dominare gli uomini mettendoli ai suoi piedi. fai pure...pensa...verrà il momento in cui risponderai di tutto questo
Entro. "Antonio lasciaci soli".
oltre tutto, ma tu questo non puoi saperlo, nella sua vita..soprattutto in gioventù, ha vissuto sulla propria pelle ben altri episodi di arroganza, non di rado accompagnati da violenza. una violenza non solo verbale come in questo caso
Il mio collega esce. Restiamo noi due soli. Mi avvicino guardandoti minacciosa. Tu sembri rimpicciolirti a vista d'occhio. Se potessi sollevare una mattonella probabilmente ti nasconderesti sotto il pavimento
si...ingoio saliva in totale disagio. sento la forza..la pesantezza del tuo sguardo dominante...e istintivamente abbasso lo sguardo
"Sai...ho promesso alla tua amichetta di là che noi due ci saremmo divertiti. Lei è una dura mio caro, mica come te che sei una merda. Vi ho capiti sai...è lei quella coi coglioni non tu".
Ti tengo lo sguardo addosso. Non ti mollo.
ascolto in silenzio...tremendamente a disagio
sento la tua forza...una forza schiacciante e dominante su di me...
"Siete una coppia vero? Tu le lecchi la passera e lei in cambio te lo ciuccia vero? Ahah si dai che è così ammettilo...la porti a fare la spesa. ..magari le fai anche le pulizie".
io....
sussurro qualcosa di incomprensibile cercando di negare quanto affermi
Ti fulmino con lo sguardo
"Tu cosa. ...tu adesso fai quello che ti dico io. Qui comando io...
ascolto le tue parole che nella testa rimbombano come colpi di cannone...potenti..severe...crude
"Rispondi sissignora".
io...s..si..sissignora
"Bravo...iniziamo a capirci. E adesso spogliati. Completamente ".
sono a disagio..profondamente a disagio..terribilmente a disagio...totalmente a disagio. mai, neppure durante l'ormai lontano servizio di naja qualcuno era riuscito a farmi sentire così insignificante. mai, mai prima d'ora. e adesso...un'esperienza nuova e terribile, soprattutto perché a impormi questi stati emotivi non è un altro uomo, ma una donna, peraltro anche molto piu giovane di me
io...spo..spogliarmi? chiedo balbettando già rosso in viso e stupidamente incredulo di una tale richiesta
"Si ti devi spogliare. Sei sordo cazzo? Fallo!" Ti grido in faccia.
per un istante...un brevissimo istante sollevo lo sguardo verso i tuoi occhi..quasi a cercare conferma che il tuo ordine non fosse uno scherzo
gelato e dominato dal tono glaciale della tua voce chino nuovamente il capo
consapevole di non avere altre possibilità se non quella di eseguire il tuo comando
non mi sono mai spogliato davanti a una donna e ora..penso..mi tocca farlo in condizioni tremende
la vergogna mi fa sentire vampate di fuoco in volto mentre inizio a sfilarmi la maglietta...una polo di color blu scuro
che lascia completamente nuda la parte superiore del mio corpo
è stato già difficile questo figuriamoci ora....
le mani si muovono nervose e tremolanti d'imbarazzo mentre lente iniziano a sfilare la cinta dai pantaloni
una nuova...breve esitazione..un respiro profondo..quasi a darmi la forza di continuare...e inizio a sbottonare uno dopo l'altro i pantaloni mostrandoti inevitabilmente il colore bianco dei miei slip
Io resto impassibile a guardarti mentre inizi a spogliarti.
"Datti una mossa stronzo. Non ho tutta la giornata ".
ogni tua parola suona nelle mie orecchie come colpo di frusta
e non resta che obbedire
lentamente le mani accompagnano verso il pavimento i pantaloni che restano ai miei piedi
"Belle mutande" rido
sfilo agevolmente i mocassini...cosi da poter rimuovere anche i pantaloni ormai finiti a terra
e lentamente e con qualche disagio dovuto al fortissimo imbarazzo sfilo uno dopo l'altro anche le calze...corte, estive..pochi cm oltre le caviglie
solo gli slip ora coprono il mio corpo..tutto il resto è in mostra...esibito..offerto ai tuoi occhi
afferro gli slip ai lati e esitando lentamente inizio a farli scendere chinandomi contemporaneamente quasi a coprire a te la vista
Mi avvicino a un piccolo scaffale a muro dal quale estraggo un manganello. È un tonfa, modello ritirato dal l'equipaggiamento di ordinanza dopo il G8 di Genova
Ma qualche esemplare lo abbiamo conservato per...ricordo
in modo completamente puerile tengo ora le mani sui genitali in un estremo tentativo di salvaguardare la mia dignità
Facendolo roteare fra le mani vengo verso di te senza staccarti gli occhi di dosso un attimo
l'emozione e la vergogna mi paralizzano...respiro in modo agitato nervoso sempre piu a disagio
"Perché ti nascondi...che cazzo hai li sotto. ..dai fammi vedere il tuo di manganello" ti dico con scherno
"Togli quelle cazzo di mani!" Ti grido a brutto muso in faccia
io ancora esito..quasi in stato di confusione totale
ma poi...lentamente..eseguo...mostrandoti il mio sesso nudo
docile quasi come il suo proprietario
Faccio una smorfia divertita
"Pensavo peggio. Anche se ho seri dubbi che ti funzioni. Di la verità. .ti ecciti solo con le vecchie eh"
"E magari ti piace anche subire vero? "
Ti schiaccio l'occhiolino.
"Vediamo se ho ragione. In ginocchio! Subito! ".
lentamente...ipnotizzato dalla tua voce sicura...imperiosa...mi chino fino a mettermi in ginocchio
sento il fresco del pavimento a contatto con le rotule ma non riesco a pensare a nulla..stordito da quanto sta accadendo come fossi sotto l'effetto di droghe
"Bravo. Vedo che sai obbedire. Metti le mani sopra la testa adesso "
in silenzio...eseguo
Mi sposto alle tue spalle e senza preavviso ti piazzo una violenta manganellata all'altezza dei reni che ti fa cadere a faccia in avanti
ahhhhhhh
non ho mai avuto una tempra robusta...crollo con facilità a terra
"Resta giù! "
Ti giro davanti
Mi metto davanti a te
"Adesso di che sei un cane. Un bravo cane"
io..io non......
"Io...io....dillo cazzo invece di piagnucolare come una donnetta!"
accucciato a terra..ancora dolorante....nudo come un verme...davanti a te..una donna..una ragazza anzi
io...sono..sono un cane (dico quasi con un filo di voce)
"Non ti sento "
sono..sono un cane (dico quasi cercando di far appello a tutte le mie energie)
l'orgoglio frantumato..la mia virilità calpestata...umiliato..deriso...mi sembra di impazzire..e il dolore fisico è l'ultimo dei mali
"Si, sei una cane. Una merda di cane. E come tutti i cani sai cosa devi fare. Lecca! Leccami gli anfibi. E lecca bene. Li devi fare lucidi o te la spacco quella schiena da frocio che hai".
le punte dei tuoi anfibi a pochi cm dalla mia faccia..e quell'ordine..un ordine assurdo..assolutamente arbitrario
ma ormai non ho piu la forza di obiettare...timido..servile..umile...avvicino la bocca alla tua scarpa
e timorosamente inizio a sfiorarla con la lingua
Io ti guardo senza muovermi
"Lecca bene cazzo!"
E ti piazzo un altra manganellata sull' osso sacro
s..si (dico quasi temendo di aumentare la tua ira)
aaaaaaaaaaah
mi accascio nuovamente al suolo torcendomi per il dolore
non sto subendo piu solo la tua violenza verbale ma anche la tua fisicità..sia pur attraverso un manganello
"Lucidami sti cazzo di anfibi o giuro che ti metto su una sedia a rotelle. Ti spacco la schiena. Non te lo dico più "
cercando di vincere il dolore che mi affligge mi risollevo a fatica e riprendo quell'umiliante azione
leccandoti gli anfibi
come il piu umile degli schiavi
"Così, bravo. ...anche intorno alla suola".
Mi godo il mio momento, poi all'improvviso mi sposto e con la suola dell'anfibio destro ti do uno spintone sulla spalla che ti fa rotolare via
per effetto della spinta mi rovescio all'indietro finendo quasi contro la parete offrendoti la visione dle mio corpo nudo
Ti guardo con un aria patetica
cerco di ricompormi...
rimettendomi in ginocchio
"Che inutile merdina che sei. Pensavi di prendermi per il culo con la storia dei documenti eh.."
Mi avvicino a te
non...non era una storia (dico quasi con un filo di voce)
Io resto in piedi guardandoti dall'alto
"Taci merda!"
sento tutto il peso e la forza della tua figura
E ti sparo un altra legnata sulla spalla sinistra
arrogante dispotica prepotente dura e...femmina
aaaaaaaaah
"Sei talmente insignificante come uomo che non c'è nemmeno gusto con te. Forse mi sarei divertita di più con la tua amichetta di là. Comunque adesso ne ho abbastanza di voi due".
"Tu adesso ti rivesti prendi quella troia succhiacazzi della vecchia e vi levate dai coglioni. Inutile dirti che se fate una parola con qualcuno di quello che è successo qui..."
Sorrido cattiva
"Non ci sarà un posto dove vi potrete nascondere".
Mi giro dandoti le spalle e mi dirigo verso la porta della cella.
"Torna a casa e fatti consolare dalla vecchia. Magari ti succhia l'uccello e dimentichi tutto ".
Detto questo esco e me ne vado lasciandoti solo.
"Antonio, accompagna all'uscita questi due stronzi" dico prima di scomparire in cima alle scale.
io ancora a terra...umiliato e dolorante per i colpi ricevuti..riesco a sollevare lo sguardo di quel tanto che basta a consentirmi di vederti mentre mi dai le spalle lasciando la stanza
ancora una volta...forse per una strana casualità...lo sguardo è colpito dalla bellezza del tuo fondoschiena...e ancora una volta le tue chiappe sembrano imporsi prepotentemente sulla decenza formale dei pantaloni della tua divisa
è come se tu avessi voluto..offrendomi sia pur involontariamente quella veduta...sottolineare che è stata una femmina a ridurmi cosi
una femmina dotata di un culetto sodo e tonico che anche in condizioni cosi estreme non posso non apprezzare
appena scomparsa di scena la nuova umiliazione di dovermi far trovare in simili condizioni dal tuo collega...per la verità assolutamente impassibile davanti allo squallido spettacolo di me nudo ancora dolorante per i colpi ricevuti
cercando di vincere il dolore che cmq sento in diverse parti del corpo, provo a rivestirmi in tutta fretta...
non desiderando altro che allontanarmi da quel posto da incubo sperando che si sia trattato solo di questo. un incubo appunto
quando raggiungo la vedova sto ancora sistemandomi la polo e sento che lei ha gia capito ogni cosa
del resto antonio (che mi segue) tiene in mano la cinta in attesa che gli chieda di passarmela per terminare la mia vestizione
è abituato ai tuoi eccessi...sa che non riesci a farne a meno..e in fondo..in un modo o nell'altro non hai mai causato grane al commissariato, per cui..va bene cosi
oltre tutto...non avrebbe cmq la tempra per prenderti di petto e rimetterti in carreggiata
in silenzio veniamo accompagnati alla porta...antonio aspetta che abbiamo varcato la soglia per tornare alle sue cose...senza curarsi neppure di salutarci...sa bene che non serve
e in silenzio iniziamo a dirigerci verso la macchina
apro...stavolta nessun gesto cavalleresco...del resto non se lo sarebbe aspettato neppure lei
nervosamente metto in moto e frettolosamente lasciamo quel luogo di umiliazioni e soprusi
tutto cosi assurdo...irreale...incredibile
mentre io ancora mastico amaro per il ricordo delle situazioni che aggiungevano umiliazione ad umiliazione
e la tua voce dispotica riecheggia ancora viva nella mia mente
lei tiene il silenzio
è un silenzio gelido quello che si avverte
Sono nel bagno del commissariato. Sola. Davanti allo specchio. Mi sto guardando. Mi piace quello che vedo riflesso. L'immagine di una donna bella e forte. Dura. Spietata. Arrogante e sicura di se. Sì, io piaccio a me stessa. Mi eccita quasi piegare i miei antagonisti.
Quasi inconsapevolmente la mia mano sinistra sfiora i pantaloni della divisa, all'altezza della mia vagina. Mi struscio sopra il tessuto un paio di volte. Mi rendo conto di essere umida sotto. Mi sono bagnata. Posso avvertire l'umido sul perizoma che indosso sotto la divisa
E rido con me stessa ripensando a tutta la scena. Alle vostre facce. Tua e della vecchia.
Si, io non l'ho visita dopo ma mi piace pensare a lei offesa e inacidita per quello che ti ho fatto.
"Brutta strega..." poi mi ricompongo ed esco.
il silenzio glaciale che contrasta con l'uragano di emozioni e immagini che infuria nella mia mente è improvvisamente rotto dalla voce di lei: tranquillo, quella cagna non godrà a lungo della sua vittoria
in quel momento quelle parole, cosi secche, sicure, sembrano scuotermi, richiamandomi alla realtà e strappandomi ai miei pensieri convulsi.
io..io non riesco...a crederci (mormoro quasi senza voce....avvilito..distrutto)
cosa abbiamo..fatto per essere trattati cosi? non può essere che...che una semplice..stupida dimenticanza abbia scatenato tutto questo
Mancano poco alla fine del turno. Cazzeggio un po in attesa di andarmene. Oggi pomeriggio mi farò una bella seduta in palestra ho deciso. Ho un po di adrenalina da scaricare
siamo intanto arrivati a casa il nostro vecchio condominio di periferia troppo scosso l'accaduto contravvengo all'abitudine di parcheggiare in modo ordinato rispettando i limiti segnati sull'asfalto ad attribuire a ciascun conino un proprio spazio macchina è sempre stata una strana abitudine la mia pure quando come ora non ci sono altri condomini sempre avuto scrupolo nel curare la sosta
Salvo mi raggiunge alle macchinette del caffè
stavolta invece parcheggio in modo brusco nervoso toccando anche con l'anteriore il muretto che delimita il parcheggio
"Ti sei divertita Paola?" mi apostrofa in modo brusco
in silenzio apro il vano bagagli tirando fuori i resti degli acquisti fatti prima che una normale giornata si trasformasse in un incubo
Ho in mano il caffè Non lo guardo nemmeno in faccia nel rispondere alla sua provocazione
l'odore delle uova ha impregnato tutto senza dir nulla cerco di pulire in fondo, cosa sono due uova rotte in confronto a ciò che ho dovuto subire in quella stanza?
saliamola vedova apre la porta del suo appartamento la seguo dentro con le buste della spesa
mentre le depongo sul tavolo mi fa ti preparo un caffè ne hai bisogno
la guardo mentre si dirige verso la cucina sulla sua fermezza, una tempra che non avevo avuto modo di conoscere prima d'ora
mi accascio in silenzio sul divano sprofondo nuovamente nei miei pensieri
"Si Salvo, mi sono proprio divertita Lo sai quanto mi diverto Qualche problema? "
e mentre sono in balia di mille selvagge immagini sento confuse come fossero lontane il parlare di lei
Lui mi guar Serio "Prima o poi qualcuno te la farà pagare li sai Paola "
non ho la forza e l'attenzione necessarie a comprendere solo una parola ripetuta piu e piu volte si fissa nella mia mente chiara e limpida troia troia troia
È a quel punto che io ricambio il suo sguardo
"Chi? Quei due? Una vecchia vedova e uno sfigato coglione come quello? Ahah cazzo mi piacerebbe proprio vedere come!"
Gli rido in faccia Arrogante come al solito Stronza fino alle ossa
lei torna con in mano un vassoietto e due tazzine e me ne porge una quindi deposto il vassoio su un tavolinetto vicino, si accomodo accanto a me prendermi le mani con fare materno
la pagherà, te lo prometto troveremo il modo di fargliela pagare a quella troia in divisa
e allora (dice carezzandomi i capelli) sarai tu a ridere
ascolto sono ancora troppo turbato e scosso per razionalizzare
faccio si con la testa ma è una mossa meccanica istintiva inconsapevole
lei lo sa ma non le importa
per un attimo mi trovo a stupirmi del fatto che non mi abbia fatto alcuna an
nessuna di nessun tipo
è strano penso ma meglio cosi rispondere sarebbe stato per me rinnovare quelle umiliazioni
Salvo ha una smorfia di disgusto e si allontana ma prima mi dice " Sei troppo sicura di te stessa Paola E questo sarà il tuo punto debole Addio"
Lo osservo stranita allontanarsi "Addio?"
Ma che cazzo di modo è di salutare penso
bevo il caffè forte bollente quando solitamente lo prendo quasi freddo ma oggi va cosi
Ma in qualche modo quella parola mi fa um effetto strano
mi alzo meccanicamente ringrazio del caffè e mestamente dico che ora ho bisogno di riposare
cosi la saluto dirigendomi verso il mio appartamento
Cazzate penso Getto con rabbia il bicchiere di plastica vuoto e me ne vado verso l'uscita posteriore
lei in silenzio mi segue accompagnandomi fino alla porta"se hai bisogno sono qui non farti pensiero mi raccomando a qualunque ora chiamami"
io senza neppure voltarmi verso di lei replico “si grazie non preoccuparti sto bene"
e un attimo dopo scompaio alla sua vista chiudendo la porta dietro di me
mi getto sul divano liberandomi dei mocassini e in quel gesto cosi normale e quotidiano un flash tagliente mi ricatapulta in quella stanza
ed è come spogliarsi di nuovo davanti a tuoi tuoi stivali
stivali che sono stampati nella mia mente
Io mi dirigo verso casa Mi cambio della divisa e preparo il borsone della palestra
le tue parole le tue risai tuoi scolpito tutto scolpito indelebilmente nella mia testa
guardo la mia polo i pantaloni e li rivedo in terra per tuo capriccio
mi rivedo nudo ti rivedo a ridere sonoramente vanti al mio imbarazzo
Arrivo alla Virgin nel primo pomeriggio C'è poca gente a quell ora Meglio così
Non ho voglia di rompicoglioni intorno
immagini che si susseguono senza sosta e senza ordine mentre ogni tanto come spari isolati tornano a martellarmi la mente le parole con cui ti apostrofava la vedova troia troia troia
Mi voglio allenare per bene
mi sembra di impazzire nudo umiliato mentre è come se lei seguitasse a incalzarmi troia troia troia
in quel momento beffa ho il ricordo vivo delle forme delle tue chiappe
Inizio con un ora di corsa Poi passo alle macchine Glutei e addominali
Sudo tantissimo Sto lavorando al 90%
indugio su quel ricordo
ed è come se sorprendentemente la mente pur nella drammaticità di quella situazione avesse memorizzato ogni minimo dettaglio di quel momento
Poi mi infilo i guantini boxe E inizio a picchiare sul sacco allenamento
si il tuo culo tondo e sodo è impresso nella mia mente come ne avessi vanti la fotografia
ed è come se ancora adesso attraverso il ricordo delle tue chiappe tu seguitassi a perseguitarmi
perchè pur in quelle condizioni di sofferenza e umiliazione tu sei riuscita ad attrarmi
Colpisco con furia Per un istante però è come se al posto del sacco rivedessi le vostre facce
è forse una strana suggestione una specie di allucinazione ma sembra quasi che il pantalone della divisa non metta nessun ostacolo alla percezione della bellezza del tuo posteriore
ed è in quel momento che mi viene duro
al ricordo della tua voce, dei tuoi colpi l 'immagine delle tue chiappe sode
Per un attimo è come se vi vedessi ma non avete più l'espressione di prima
la mano mi scivola tra le gambe
stringendo il bozzo che ormai è già caldo nel pantalone
un gemito a quel contatto
Tu hai uno sguardo perverso mentre la vecchia cattivo; di una cattiveria che va oltre l'immaginario
troia penso ora, e stringo sulla patta
sento il turgore dell'uccello
E allora colpisco ancora con più furia e violenza come a volervi cancellare
palpo
il mio sesso
che sento vivo e gonfio
mmmm troia ripeto mentalmente
e in pochi attimi quasi come se quello sfogo fosse l'unico modo per liberarmi lla tensione opprimente dei freschi ricordi
mi ritrovo a masturbarmi avidamente
su quel divano ancora vestito stringendo nervosamente nella mano il cazzo
un piacere liberatorio emotivo
respiro affannosamente stremato esausto
Anche io sono esausta Per altri motivi Alla gym ho to tutto Sono sotto il getto bollente della doccia
Strani pensieri si mischiano nella mia mente
dormo ma è un sonno agitato cmq quelle immagini non mi abbandonano
e il tuo riso cattivo sovrasta scene e pensieri
Rivivo anche io alcuni di quei momenti Ma questa volta a differenza di prima non riesco ad eccitarmi
Non so perché ma le parole di Salvo e quelle immagini delle vostre facce così diverse prima mi impediscono di rilassarmi come vorrei
Ma poi il mio carattere prevale Elimino ogni pensiero e mi dirigo verso casa mia
quando mi sveglio sono tutto umido di sudore quel sonno non ha placato affatto la mia mente, anzi osservo il mio sesso fuori dei pantaloni il sonno mi ha travolto subito dopo quell'orgasmo feroce rabbioso senza neppure mmi il tempo di ricompormi
cerco di sollevarmi rimettermi in piedi cercando di mettere ordine nella mia testa
una testa pesante tormentata
e non riesco a scacciarti la mente
decido di concedermi una doccia nella speranza che l'acqua lavi via tutto anche la mente
mi svesto liberandomi ancora una volta dei miei indumenti
lo specchio mi rimanda l'immagine del mio corpo nudo e mi trovo immobile a fissarla osservando le mie nudità quasi come volessi immedesimi in te quando mi hai avuto vanti
osservo il mio sesso e di colpo ricordo sonoro il tuo riso sarcastico
le tue perverse accuse su una complicità sessuale tra me e la mia anziana vicina
apro il getto dell'acqua e mi immergo sotto di esso chiudendo gli occhi
mentre l'acqua percorre l'intero mio corpo
Mi hanno invitata fuori a cena questa sera Delle amiche Ma ho rifiutato Ho voglia di divano e musica Poi mattina mi devo alzare presto Ho il primo e poi oggi in palestra ci ho to dentro di brutto Mi sento stanca
insapono il mio corpo così a occhi chiusi sotto l'acqua fresca che scroscia nella cabina
doccia
ma vedo te
i tuoi occhi la tua bocca
ora che sorridi ora che mi urli i tuoi comandi
Mi preparo una cena leggera Il telegiornale parla solo di bombardamenti e immigrati La solita mer Non lo ascolto nemmeno Mi serve come sottofondo e basta
è un intreccio di immagini che si accavallano e si sovrappongono la mia lingua sui tuoi stivali le tue accuse le forme sode e sensuali del tuo culetto
e quella parola pronunciata lei troia che sovrasta tutto
Il telefono Rispondo È Teresa, una collega di Frosinone
"Ciao Tere'"
il cazzo mi torna duro e rivedermi umile e umiliato ai tuoi piedi servo devoto e docile al tuo volere mi masturbo nuovamente
"Oh Paola mooo hai visto che casino co sto terremoto Fino qua si è sentito "
inconsciamente eccitato l potere di una donna
"Eh lo so Tere', ho visto Che ti sei spaventata Luigi Come sta E i ragazzi? "
e nuovamente è una masturbazione rabbiosa frenetica impaziente ricerca di uno sfogo che rechi il piacere di una vendetta
neppure un minuto e già l'orgasmo mi esplode impetuoso
schizzando violenti getti di sperma contro la parete della cabina
mmmm gemo respiro forte
"Tutti bene grazie a Dio Luigi è partito Lo hanno chiamato stanotte ad andare giù a re una mano con le altre squadre di VVF "
"Senti Pa, mo è un momentaccio ma quando è che ci vieni a trovare che torniamo in quel l'osteria di Orvieto Te la ricordi no"
stremato e ansimante tendo un braccio contro la parete della cabina ottenendo un appoggio resto cosi
"Eh me la ricordo si Per adesso non posso ma a settembre mi sono presa una settimana Senti Tere' ti devo salutare che ho la cena che vedi che s'attacca Ciao Te'a presto "
esausto come reduce uno sforzo immane
proprio in quel mentre mi giunge all'orecchio il suono del campanello
mi scuoto quel torpore chiudo il rubinetto dell’acqua e cerco con la mano l'accappatoio
"Cazzo! Lo sapevo! Si è bruciato tutto E vaffanculo pure a Teresa che cazzo mi chiama sempre al momento sbagliato "
E adesso che cavolo mangio penso Poi mi viene un pensiero assurdo
lo vesto stringendo in vita la cinta mentre mi asciugo con un panno l'eccesso d'acqua sui capelli
Se avessi avuto l'indirizzo di quel coglione di oggi e della vecchia li avrei chiamati e obbligati a prepararmi la cena La vecchia sa cucinare di sicuro
cosi mi dirigo verso la porta apro e trovo l'altra parte la mia vicina
che subito mi guar cercando di capire come stia
Pazienza che cazzata riprendo il telefono e chiamo la pizzeria Il Faraone Pizza express in 5 minuti
la fretta ha fatto si che la stretta della cinta in vita non fosse molto curata e camminando verso la portasi è allentata
lei nota cosi in parte il mio sesso penzolante
quieto ma ben scappellato
Me la recapitano in meno di dieci ma tanto la mancia non gliela avrei ta comunque Odio questi egiziani di mer
non che lo fissi certo ma le è bastato un attimo
ti ho disturbato? mi chiede
A dire il vero odio tutti gli extra Creano solo problemi
e in quel momento è come se mi sentissi un ragazzino beccato con le mani nel sacco
Io odio un sacco di gente a pensarci bene
arrossisco lei sorride gentile e mi carezza una guancia
entra nell'appartamento prima ancora che la inviti a farlo capisce subito che non ho neppure mangiato vuoi che ti prepari qualcosa? chiede gentile
Seguo alla tv lo speciale su Rai Uno sul terremoto Brutta storia Mi spiace vero Sono presenti anche alcuni colleghi di Pescara che conosco bene avendo fatto servizio lì per cinque anni prima di essere trasferita al nord
ma io non ho avuto neppur modo di pensare al pranzo come se non fosse una necessità quotidiana di ogni essere vivente
Mentre mangio la pizza egiziana Ciccosa e acida buttata sul divano
non disturbarti non ho fame rispondo
Io dico che questi ci stanno avvelenando
ma lei ha già iniziato ad armeggiare tra il frigo e i fornelli
come stai? mi chiede d'un tratto
bene rispondo sapendo perfettamente di non suscitare un minimo di credibilità
Cambio canale Basta notizie Ho voglia di distrarmi La giornata di oggi è stata pesante ma divertente
ma va là fa lei si vede benissimo che sei uno straccio ma so io chi dobbiamo ringraziare per questo
Ripenso ancora alla mattina Il passaggio di quei due sfigati vanti al mio posto di blocco è stato un vero colpo di fortuna
Mi sarei annoiata a morte sennò Con Salvo poi
mi siedo accettando ormai l'idea di mandar giù qualcosa la testa mi pesa sto male
in attesa che l'acqua raggiunga la temperatura di cottura lei viene a sedersi vicino a me
Giracchio tra i canali Sport, qualche noiosissima serie intanto ripenso alla faccia di lui ingobbito dalla vergogna
Incapace persino di nascondersi in ginocchio nudo e piagnucolante
Che mi lecca gli anfibi
l'accappatoio in quella posizione mi copre poco e male lei anziana ma navigata ha occhio abile per osservare senza darlo a vedere
Ahahah cristo santo che razza di smidollato più unico che raro uno così
scorge cosi un sottile filino di liquido scendere la cappella fin alla superficie dell'accappatoio
È stato fin troppo facile
e intuisce quello che è accaduto pochi minuti prima sotto la doccia
hai pensato ancora a lei? chiede facendomi irrigidire all'istante
Peccato non aver potuto bastonare anche la megera ma quella rischiava di rompersi Non posso esagerare come vorrei o finisce che vero prima o poi parte una denuncia come dice Salvo
io
Ma veramente Salvo non ha parlato di denunce
l'istinto sarebbe di negare ma con lei non riesco forse non ne sarei capace o forse è solo che sono certo non crederebbe a una mia bugia
Ha detto semplicemente "prima o poi qualcuno te la farà pagare"ma sono sicura che intendesse in quel senso che magari mi denuncia
un po' rispondo quasi timidamente
Rido che ci provino intanto lo devono dimostrare, e poi c'è sempre Antonio a coprirmi il culo
e lei con un sorriso dolce e comprensivo mi fa lo vedo (indicando il mio sesso ora totalmente scoperto)
Mi basta fargliela annusare per averlo dalla mia parte
un nuovo rossore mi colora il viso ma lei si avvicina e mi abbraccia
non c'è niente di male sai
ho visto anch'io che la troia è una bella donna
e tu sei un uomo
A Salvo invece l'articolo non interessa È sposato ma a volte mi viene il dubbio che stia diventando frocio Non gli faccio nessun effetto cazzo anzi secondo me gli sto francamente sui coglioni
non devi vergognarti delle tue emozioni caro
Ma la cosa è ricambiata E comunque non mi farei ne l'uno ne l'altro
Finalmente becco un film
Il terzo capitolo di Saw, la saga dell'enigmista
Bello mi piacciono gli horror Ho visto i primi due che culo ho avuto
Saw poi mi piace particolarmente Quelle macchine assurde dove lui lega le sue vittime
che in me crea automaticamente e istintivamente un profondo bisogno di comprensione
Sono sempre stata attratta corde e catene Una volta mi sono fatta anche ammanettare un collega alla testata del letto
E poi scopata selvaggiamente senza che io potessi fare niente Era stata una bella cavalcata la sua quella notte
quando vorrai se sentirai il bisogno di farlo potrai venire me e raccontarmi tutto mio caro so che hai passato momenti terribili in compagnia di quella strega puttana
Peccato che poi l hanno trasferito a Rovigo
una come quella dovrebbe esser messa in strada a battere non certo dotata di un'uniforme come quella troia schifosa ma se si illude che noi si dimentichi tutto come se nulla fosse accaduto si inganna di brutto (in pratica lei parla già come se potesse già contare sulla mia collaborazione ai suoi piani di vendetta)
Il film entra nel vivo Ci sono alcune belle scene splatterose, di quelle che piacciono a me
Stesa sul divano, un po complice il film, un po ripensare ai momenti in cella con te mi provoca una certa vibrazione fra le cosce
Mi metto seduta appoggiata ai cuscini e allargo un po le gambe
Questa volta la mano scivola sotto la stoffa dei pantaloncini sintetici
Fino a trovare il bordo del perizoma
E poi più giù ancora ad incontrare il primo pelo rado della mia passera
Sullo schermo uno dei macchinari dell'enigmista ha appena fatto esplodere la testa di un altro idiota sfigato
Non sfigato come il mio di oggi ma c'è la tua faccia vanti a me mentre
Con le dita della mano destra massaggio con movimenti circolari le labbra della mia fighetta
Inizio a scaldarmi bene
Poi a bagnarmi
Continuo il massaggio alle labbra ma attacco anche a sfiorare sempre più intensamente il clitoride
“Mmmm si mi piace che brava che sei Paola nessun altro sa toccarti così "
Ormai tutta la mia figa è fradicia di umori è il momento di affondare il colpo
Aumento il ritmo e la pressione e"oohhhhsssiiiiihhhhsiihhhmmmhhhhh"
Vengo
Li così
Sul divano ma
Ma che cazzo
Per un attimo l'immagine della tua faccia idiota viene sostituita l'espressione torva e acida della vecchia
"Ma vaffanculo brutta stronza volevi rovinarmi l'orgasmo ma non ci sei riuscita "
Sullo schermo hanno appena versato dell'acido nella gola di una donna Un altra vittima dell'enigmista
Ho un pensiero cattivo
Se mi ricapita l'occasione non sarò più così tenera con la vecchia stronza
Poi, finalmente rilassata mi addormento secca sul divano, con ancora la mano sporca dei miei umori
io non riesco a comprendere bene le parole di lei sono ancora imbambolato è stata una giornata troppo forte per le mie abitudini di piccolo borghese
cerco di mettere ordine nella mia testa ma non trovo la pace che vorrei dimenticare come nulla fosse successo è impossibile anche perchè la mia vicina seguita a martellarmi con i suoi propositi portarmi ad analizzare l'accaduto seguendo il suo punto di vista
sei solo una troia schifosa che si è divertita ad umiliare e ferire una persona perbene e incapace di reagire
Il mio non è un sonno tranquillo
Faccio sogni strani
Deve essere stata quella maledetta pizza
È come se sentissi delle voci nel sonno
Qualcuno che mi chiama
Non riesco a identificare il timbro vocale
Mi sembra di riconoscerle ma non lo potrei giurare
lei tiene vivo in me il pensiero di tè abile mi seduce un lato sottolineando la tua fatale bellezza, mentre l'altro alimenta costantemente il ricordo (amplificato ad arte) delle umiliazioni che mi hai fatto provare
sa che se vuole che io la segua nei suoi propositi deve fare in modo che tu diventi per me un'ossessione
e per questo deve tener vivo in me il senso frustrante dell'umiliazione
Forse Salvo mi sembra di riconoscere la sua voce ma c'è anche una voce femminile mi sembra
Si una voce di donna non giovane
"Paola"è un sussurro"Paola pagare"
"Agente"
lei intanto mi ha preparato qualcosa mangiare sono scosso e non ho molta voglia di parlare per cui piu che una conversazione durante il pranzo è una specie di monologo
un monologo che abilmente mi induce a pensare e a riflettere sul significato di quanto accaduto
Mi sveglio di soprassalto Mi rendo conto di essere completamente sudata nonostante sia fine ottobre e io abbia indosso solo pantaloncini e canottiera
È sudore freddo
sa che ti ho trovato bella è bastato un attimo quando ci hai to le spalle per tornare alla volante e lei ha colto come il mio sguardo si sia posato sul tuo culetto sodo e sa però cosa hai saputo farmi facevi sentire piu verme di un verme
"Che faccia che hai stamattina Pa" Antonio è alle macchinette a bere il caffè con l'ispettore Savino quando arrivo in commissariato
Mi dirigo diretta al distributore "Ho dormito malissimo Una di quelle pizze fatte con il gasolio"
L'ispettore e Antonio si fanno una risata e poi se ne vanno Prima di girare nel corridoio di destra però Antonio si volta e mi dice "Ah Paola, quel coglione che hai portato qui ieri ha dimenticato il libretto della macchina nel mio ufficio "
"Cazzi suoi Quando se ne accorge torna a prenderselo"
Si, sono proprio di cattivo umore oggi
Antonio se ne va e io resto lì a bere il mio caffè ingrugnata Poi, all'improvviso mi viene un idea
E se invece di aspettare che venga a riprenderselo glielo portassi io?
Cazzo che idea Mi potrei divertire ancora un po con quel deficente E se ho fortuna magari incontro pure la vecchia e mi tolgo qualche soddisfazione pure con lei
Mi fiondo nell'ufficio di Antonio
"Dov'è? "
Antonio è alla scrivania "Cosa"
"Il libretto del coglione"
"Ah sta li vedi Sul tavolo"
"Ok Senti abbiamo il numero di telefono di questo stronzo?"
"Si certo, la targa sono risalito all'indirizzo"
Antonio senza sospettare delle mie vere intenzioni mi consegna tutto Io mi guardo bene l dirgli che glielo voglio riportare personalmente Questa volta voglio fare tutto sola Niente testimoni scomodi Voglio avere mano libera
Prendo i documenti ed esco
Esco in cortile e telefono immediatamente al numero che il collega ha scritto sul foglio
Dopo pochi squilli mi risponde una voce che già conosco
"Si, il signor B?"
quando suona il telefono io stavo ancora dormendola notte era stata soffertissima, tra mille pensieri a tormentarmi e un senso di malessere diffuso e non ben definito apro gli occhi mentre l'apparecchio seguita a squillare e tendo la mano verso il comodino cercando di afferrarlo
pronto?
si sono io chi parla?
"Sono l'agente M Sono sicura che tu ricordi di me Dico bene idiota?"
Ho un tono beffardo e volutamente provocatorio Arrogante come sempre
la tua voce la riconosco immediatamente immediatamente ho un sussulto e sento addosso di colpo un'incredibile agitazione
si si agente
il cuore in gola l'emozione che mi riporta all'istante a ieri
è assurdo ma per quanto intimorito la voce che subito associo alla tua personalità dura e violenta, è come se inconsciamente provassi piacere nel sentirla
"Ieri mattina ti sei talmente cagato addosso che ti sei dimenticato in commissariato il libretto della macchina lo sai?"
io ah non non devo essermene accorto grazie
"Ora, la prassi sarebbe che tu alzi il tuo culo molle e vieni a prendertelo Ma questa volta, per te farò uno strappo alla regola "
Sento la tua voce tremolante al telefono e già inizio a divertirmi
S provare un sottile sadico piacere
"Grazie un corno idiota Tu e la tua amica succhiacazzi non ne fate uno in due Cmq, ho deciso che sarò io personalmente a riportartelo"
ma io(farfuglio qualcosa agitato ed emozionato)
la tua durezza inspiegabilmente mi attrae e la tua voce mi mette addosso un'agitazione convulsa assolutamente irrazionale
"L'indirizzo non mi serve Ce l ho già ani faccio il turno di pomeriggio A fine turno passo te Vedi di farti trovare o questa volta mi incazzo vero"
"Ci vediamo ani sera scemo E porta i miei saluti alla strega"
E chiudo Soddisfatta
mi ritrovo basito con l'apparecchio in mano ancora scosso la tua voce le tue parole, secche perentorie dure come sempre hanno lasciato il segno e già l'idea di ritrovarmi di fronte a te mi agita ti rivedo, l'immagine del tuo culetto i tuoi anfibi mmmm gemo mi ritrovo a masturbarmi quasi senza neppure rendermene conto meccanicamente con l'altra mano ancora a stringere l'apparecchio del telefono
anche se razionalmente l'idea di un nuovo incontro con te mi intimorisce, nel profondo l'essere schiacciato la tua femminilità mi eccita follemente
è un'eccitazione frustrazione che mi brucia addosso e che può essere placata solo con una furiosa masturbazione
Il turno della mattina scivola via liscio Niente emozioni particolari
Un paio di interventi, di cui uno per una lite familiare degenerata Qualche controllo ran e via così
Sono ancora in coppia con Salvo, anche oggi Non parliamo del l'episodio di ieri e io mi guardo bene l dirgli le mie intenzioni
Lui sta sulle sue Si vede che ormai mal mi sopporta
Poi a un certo punto, mentre siamo fermi a un semaforo sbotta "Antonio mi ha detto che hai trovato il libretto di quello di ieri Che intenzioni hai Paola "
l'orgasmo è ancora una volta impetuoso e ad esso mi abbandono con un gemito caldo mentre il cazzo eiacula schizzi che mi finiscono sulla pancia e le cosce qualche attimo per recuperare la regolarità del respiro e mi alzo infilo le ciabatte lasciate ai piedi del letto e mi dirigo in bagno per una doccia l'acqua che mi scorre addosso è una carezza mentre la mia mente è tutta presa la prospettiva imminente di un nuovo incontro come sarà? cosa accadrà? che mi chiederà? l'ansia mi prende e so già che mi accompagnerà tutto il giorno senza lasciarmi un solo attimo
Sbuffo visibilmente scocciata "Questo posto è peggio di un circolo di cucito Restituirglielo ovviamente Che pensi che me ne faccia "
Antonio mi guar "Hai intenzione di maltrattare ancora quel povero cristo per caso? Non ti è bastato ieri?"
Io ricambio lo sguardo Dura
la vedova che per varie ragioni ha deciso di non lasciarmi solo troppo a go mi ha chiesto di aiutarla a sistemare degli scaffali questa mattina non mi preparo neppure il caffè tanto so che come al solito insisterà per offrirmene uno
"Non sono cazzi tuoi Salvo So fare il mio lavoro e conosco i limiti "
Il semaforo diventa verde Ripartiamo
"Si lo so Paola Ma te l'ho detto, prima o poi troverai qualcuno che non ci starà a subire le tue prepotenze E quel giorno le pagherai per tutte"
mi vesto e nel farlo indugio sulla mia immagine riflessa nello specchio vedo un uomo ma non il maschio e immediatamente la mente mi spara ricordi come fossero flash accecanti ricordi parole udite di come l'uomo debba sempre essere cosi è sempre stato cosi mio padre nei riguardi di mia madre, e prima di lui il nonno con la nonna e in quegli attimi sembra quasi che le loro immagini mi stiano ora guardo severe, deluse ed è come se mi puntassero il dito contro gridandomi vergognati!
"Certo Salvo Ti farò sapere nel caso E cmq se stai pensando a quei due mi viene ridere solo a pensarci che possano fare qualcosa Una vecchia vedova brutta come il peccato e uno sfigato che si regge in piedi a malapena "
"Ma cosa vuoi che facciano ahah"
caccio quei fantasmi allontanandomi dallo specchio prendo le chiavi ed esco, suonando subito alla vicina porta della mia vicina
La mia risata di spregio chiude definitivamente il discorso
sento i suoi passi li conosco ormai i giri di chiave nella serratura e la porta che si apre ciao caro, vieni ho già messo su il caffè
la seguo è sorprendente come alla sua età sia ancora cosi luci e risoluta
e sappia sempre cosa fare
le mie rilessioni sono interrotte di colpo la sua voce sai, dovremmo scoprire chi è quella grandissima zoccola
ah cosa? mi lascio sfuggire, sorpreso
Rientriamo in commissariato Io e Salvo ci separiamo Devo redigere un paio di verbali prima di andarmene
si chi è dove abita cosa fa non starà mica tutto il giorno in quella specie di fortino e allora non avrà alcuna divisa a proteggerla
si bisognerà studiar bene quella troia e poi vedremo come ripagarla delle sue gentilezze
Per il pomeriggio ho intenzione di tornare in palestra Mi voglio allenare per bene anche oggi
le sue parole mi colpiscono cosa avrà in mente? mi domando nella mia mente di uomo tranquillo e ligio alle regole già la vendetta suona come una parola molto forte, su un'agente di polizia poi
mi porge il caffè prendo la tazzina senza dire nulla la accosto alle labbra e ne sorseggio il contenuto caldo e forte,quando poggio la tazzina sul tavolo e alzo lo sguardo verso di lei la trovo a fissarmi
dico, non penserai mica di dargliela vinta a quella là? o è bastato un paio di chiappe a farti dimenticare le cose che ti ha fatto?
io ecco
ah smettila lo so, per essere una carogna è un gran bel pezzo di figa te lo concedo ma tu sei un uomo (nel dirlo si avvicina a pochi cm l mio viso) e un uomo non deve permettere a nessuno, soprattutto a una donna, di mettergli i piedi in faccia neppure se indossa una divisa della polizia questo ti è chiaro voglio presumere
io ssi certo (replico con voce insicura) vedrai, quando sarà il momento avrai la tua rivincita mio caro e allora rideremo noi ho si rideremo eccome
presto verrà il momento in cui ce la troveremo di nuovo vanti ma allora i ruoli saranno ben diversi oh si, altrochè se saranno diversi
in quel momento non avrei voluto dirle della tua telefonata ma se poi tu avessi chiesto di lei? avrebbe certo scoperto che io sapevo benissimo della tua visita e non avergliene parlato sarebbe stato come mentirle
questa sera(dico quasi a fatica)questa sera verrà qui
lei mi guar con aria interrogativa cosa dici? chi verrà qui?
lei mi ha chiamato 10 minuti fa che ancora ero a letto ho dimenticato il libretto al commissariato e passerà a riconsegnarmelo
200! Termino la terza serie di addominali e mi alzo la panca Sono completamente sudata
strano -commenta lei- per quale ragione avrà mai deciso quella troia di scomodare le sue chiappe per venire noi? molto piu logico convocarci in caserma avrebbe oltre tutto avuto una se con occasione per (in quel momento temendo di turbarmi lascia in sospeso la frase) uhm qua c'è sotto qualcosa non mi convince
ha detto che verrà al termine del turno di servizio
"Ci i dentro eh Paola "
Alfredo, uno dei miei personal trainer Grosso, pompato ma simpatico Ci ha provato mille volte con me ma il tipo palestrato non è proprio il mio genere
Però ha una gran faccia culo e gli do retta perché mi fa ridere
al termine del servizio? uh me perchè mai? (resta un attimo in silenzio pensierosa) quindi quando arriverà qui non sarà una visita ufficiale bisogna che ci rifletta su
"Si Alfre stasera ho un appuntamento E voglio scaricarmi un po prima "
"Un appuntamento! Cazzo lo sai che sono geloso E me lo dici così! Ahah chi è il fortunato "
Sorrido perfida "Non so se per lui è una fortuna "
Alfredo ride "Conoscendo il tuo caratteraccio ho anche io dei dubbi al proposito Beh ti lascio allenare Paola Poi mi racconterai come è anta "
Lo guardo allontanarsi mentre mi viene pensare alla serata
Mi dirigo verso l'area cardio Penso alla tua faccia scemo Penso a quello che ti farò questa volta
Magari stavolta il tonfa glielo infilo nel culo
Al solo pensiero sento di nuovo quel brivido fra le gambe
Sempre più insistente Cazzo Devo toccarmi
Mi dirigo verso i bagni e mi chiudo dentro una toilette
Infilo immediatamente una mano dentro i leggins
Supero l'elastico del perizoma e trovo subito la mia passera
La trovo già umida
È un attimo che mi diventi bagnata
Mi sfrego come solo io so fare le grandi labbra
Allargo le piccole e mi infilo due dita direttamente in vagina
Appoggiata al muro del cesso, in piedi inizio un furioso dentro e fuori
"Si Paola ti stai fottendo sola e ti piace mmhhh"
Sto per venire pensando a te nudo in ginocchio con il mio manganello che ti sporge l culo quando
cazzo di nuovo il viso della vecchia megera mi si materializza vanti sovrapponendosi al tuo cazzo come se in qualche modo la stronza volesse intromettersi sempre
Ma alla fine riesco a venire lo stesso Alla faccia sua Alla faccia tua
Stasera gliela farò pagare anche a lei se ho la fortuna di incontrarla
la guardo ora è silenziosa sono certo starà riflettendo è sempre stata una donna intelligente, ne ha passate tante e ha spesso dovuto trovare sola le soluzioni
iniziamo a sistee i suoi scaffalinon sono affatto convinto che lei avesse desiderio di spostarliqualcosa mi dice che sia stato solo un pretesto per tenermi li con sèma questo lo tengo per me ad un tratto rompe il silenzio con una di quelle ande che mi hanno sempre creato disagio
quanto non vai con una donna caro?
io, in piedi su una scaletta, mentre cerco di fissare alla parete la parte superiore dello scaffale, mi sento di colpo rigido e a disagio iononnon ricordo
che carodìti ho messo in imbarazzo vero? ma non devi sentirti a disagiopotresti essere mio figlio e una madre vuole sempre che il proprio figlio sia felice
e che soprattutto sappia come comportarsi con una donna
capisco il suo gioco ma resto in silenzio
lei ti piace vero?
ingoio saliva arrossendo di colpoma non dico nulla
si lo so che ti piaceè una strega ma non c'è niente di male se quando pensi a lei ti viene duro
a volte i suoi trascorsi la fanno esprimere in modo volgareanche se con me non ha mai mostrato una condotta disdicevolee io la rispetto malgrado sul suo conto ne abbia sentite tante
Il turno del pomeriggio è uno di quelli dimenticare
Ci sono state diverse chiamate fra cui un intervento per rapina in un ufficio postale della zona bovisa
Le rapine a banche, furgoni portavalori e uffici postali sono le più rognose
I bastardi sono sempre armati E spesso non si fanno scrupoli a usare le armi Anche in piena città
Quindi se riteniamo in caso li intercettiamo che un eventuale conflitto a fuoco sul posto possa mettere a rischio l'incolumità di civili preferiamo indurli a scappare salvo piombargli addosso appena le condizioni ambientali lo consentono
Cmq alla fine li abbiamo presi
Poco fuori quarto oggiaro
Nomadi slavi Gente pericolosa
le donne oggi son pericolose devi stare attento possono far perdere la testa a una persona per bene come te caro ma non dimenticare mai che tu sei un uomo e l'uomo deve sempre saper dominare una femmina
Quando torno in commissariato sono stanca
Grazie a dio non tocca a me stendere chilometri di verbali Stavolta è compito del sovrintendente capo
ascolto in silenzio le sue parole cerco di capire cosa voglia dirmi in verità
Mi siedo in saletta a bermi un gatorade Mi viene in mente che stasera devo passare quello sfigato a portargli il libretto
ho conosciuto tanti uomini in vita mia sai e so bene che non ci voglia tanto a una donna perchè vi venga subito su il pisello e quella troia si devo riconoscere che quella schifosa abbia un gran bel corpo non sei d'accordo anche tu caro?
Ho quasi voglia di lasciar perdere per stasera
Sono molto stanca
io non saprei forse beh si
Poi però penso che invece un po di divertimento mi farà bene
ma certo certe cose non bisogna aver paura di ammetterle anche con una puttana come quella e non devi vergognarti se pensando a lei un uomo virile come te senta desiderio
è comprensibile comprensibilissimo non sei forse un maschio? sarebbe stupirsi semmai se due chiappe come quelle ti lasciassero indifferenti
mi sento a disagio malgrado le sue parole in fondo suonino comprensive e amorevoli e mi sento come se lei fosse stata testimone dei miei sfoghi solitari
Decido per un piccolo antipasto
Prendo il telefono e chiamo il cellulare del coglione
Squilla a vuoto la testa di cazzo non risponde ah ecco
"Allora ci sei Era solo per farti sapere che ho anche il numero del tuo cellulare come vedi so tutto di te Anche quanti peli hai nel culo ma questo già lo sapevi vero? ahaha"
io ho appena finito di fissare al muro lo scaffale dopo averlo spostato go la parete di qualche metro non molto abituato a questo genere di lavori, mi sento piuttosto affaticato e la vedova si offre subito di portarmi un bel bicchiere fresco di limonata
quando sento suonare il cell nella tasca dei pantaloni lei è in cucina intenta a prepararmi quella bevan dissetante il numero non è in memoria, ma nemmeno criptato rispondo
pronto
io
di nuovo quell'emozione che mi paralizza è bastato sentire nuovamente la tua voce per restarne schiavo
"Tu cosa tu vedi di farti trovare stasera Sai, vengo apposta per te"
ssi
La mia voce è volutamente un mix di arroganza e provocazione
in quel mentre la vedova torna con un vassoio le basta guardarmi per comprendere ogni cosa
"Magari invita anche la tua amichetta settantenne che in tre ci divertiamo ancora di piu"
"Ci sei coglione? E cazzo smettila di balbettare come un ritardato
il mio imbarazzola mia inferiorità nei tuoi confronti è palese e assoluta ma lei aveva capito già dopo pochi minuti la superiorità che vantavi nei miei riguardi
Mi viene ridere cattiva
forse forse è meglio di no (dico sperando che lei non intuisca la tua richiesta)
"Stasera magari mi fermo un po te e riprendiamo il discorso dell'altra mattina che ne dici "
malgrado tutto temo un pò l'effetto delle parole di lei non so forse è solo una sensazione ma mi suscita un certo timore pensare alla portata di certe sue frasi
"Oh si invece, e anzi avverti la strega che se stavolta mi manca di rispetto o mi risponde male glielo spacco sui denti il manganello! "
l'arroganza delle tue parole ora è tale che non c'è bisogno che io le ripeta lei ha udito perfettamente ogni cosa
le sue labbra disegnano un sorriso enigmatico indecifrabile per me ma in un certo qual modo inquietante
con la testa fa cenno di si lasciarmi intendere che non avrà alcun problema a essere presente
cosi io ti riferisco che ci sarà anche lei
"Adesso hai capito che ti tengo per i coglioni Quindi niente cazzate E ricorda che questa volta non ci saranno testimoni a pararvi il culo"
"Magnifico! Non vedo l'ora di salutarla A modo mio "
la durezza del tuo linguaggio mi turba provocandomi un principio di erezione
si ho capito (rispondo con voce fioca)
"Un ultima cosa Verrò sola e nessuno sa che vengo li voi Quindi fatti i tuoi conti idiota "
Riaggancio
Nessun saluto
Sorrido a me stessa soddisfatta della telefonata
Il solo pensiero mi provoca di nuovo quel fremito fra le gambe
quella tua frase ha in sè l'effetto di una bomba la tua provocazione mi man in tilt sento l'erezione divamparmi nei pantaloni
chiedo alla vedova di potermi recare in bagno lei sorride bonaria e acconsente
appena chiusa la porta mi agio di schiena contro di essa e lo esco i pantaloni
duro carico come ogni volta che il pensiero vola a te
Mi guardo un attimo intorno per vedere che non ci sia nessuno e per un paio di minuti mi strofino rudemente la figa attraverso la stoffa dei pantaloni della divisa
la tua spavalderia i tuoi insulti le tue minacce l'attesa ansiosa di riaverti vanti sono ingredienti esplosivi per la mia eccitazione
lo stringo forte nella mano con la solita voglia rabbiosa e inizio un frenetico e rude su e giu
Mi tocco Sono umida ma non bagnata al punto giusto per poter venire
Per un istante penso di chiudermi in bagno di nuovo come ho fatto in palestra
nella mente ti vedo ti sento
gemo
gemo forte
Poi lascio perdere, finisco il gatorade e mi alzo
"Tempo scaduto bambino " sorrido perfida
quando sento di colpo la voce della vedova che mi chiede l'altra stanza tutto bene caro?
un sobbalzo e una risposta singhiozzata ssi tutto a posto arrivo
Lentamente mi avvio verso il posteggio riservato
CONTINUA....
MAI FIDARSI DELLE APPARENZE
"Salvo, oggi è una vera rottura di palle."
Sbadiglio spalancando la bocca come se dovessi ingoiare un treno. Senza mano davanti ovviamente.
"Scegli sempre dei posti di merda per fare i posti di blocco ".
Il mio collega mi lancia un occhiataccia.
"Certo Paola. Meno macchine che passano meno rotture di coglioni. Io a tre anni dalla pensione non ho certo le tue manie di protagonismo. E cazzo, mettiti una mano davanti alla bocca quando sbadigli. Mi sembri uno scaricatore di porto".
Lo guardo con disprezzo. Salvo non mi è mai piaciuto. Un mollaccione. Uno che rispetta le regole. Poca voglia di lavorare ma sempre integerrimo. Salvo ha un suo codice morale.
Io non ho nessun codice invece. Tranne il mio.
Faccio roteare fra le mani la paletta, annoiata.
Sono in piedi sul ciglio della strada. Salvo invece è seduto in macchina. Dalla parte del passeggero, con una gamba di fuori.
Sono io che guido. Se guidasse lui non prenderemmo neanche uno in bici in caso di inseguimento.
"Si lo so come la pensi Sa. Ma a me delle buone maniere non me frega un cazzo".
Poi vedo a circa duecento metri una piccola utilitaria uscire dalla curva.
Si avvicina a ritmo lento. E già questo mi fa innervosire. A bordo due persone.
Man mano che si avvicina riesco a vedere meglio gli occupanti. Quella a destra è una vecchia mentre il guidatore è un uomo di mezza età sembra.
Un sorriso malvagio mi si accende in faccia mentre mastico la gomma.
Mi viene una mezza idea.
"Salvo adesso animiamo un po la mattinata. Stanno arrivando Bonnie e Clyde " gli dico mentre mi sposto verso il centro della carreggiata.
Sento Salvo alle mie spalle brontolare mentre alzo la paletta e faccio segno con l'altra mano al pandino di accostare.
"Che palle che sei Pa…"
da sempre ligio alle regole e sicuro di non aver nulla da rimproverarmi accosto obbedendo al tuo alt
in attesa di adempiere alle normali procedure...patente..libretto..tiro giu il finestrino attendendo il tuo arrivo
la signora al mio fianco in silenzio..assiste alla scena che al momento non ha nulla di anomalo bisogna sottolinearlo
io ti osservo avvicinarti al finestrino..."ah una donna -penso tra me e me-" inconsciamente mi fa uno strano effetto la vista di una divisa indossata da una donna,, legato come sono a vecchie tradizioni ormai anacronistiche
Mi avvicino piano. Nessun sorriso. La mia faccia è una maschera inespressiva.
Mi piace incutere disagio. Fin da subito. Di solito faccio il tradizionale saluto ma oggi sono particolarmente annoiata e ho proprio voglia di divertirmi un po con questi due. Quindi vado giù diretta mentre il guidatore abbassa il finestrino e mi guarda con un espressione da ebete contento
"Patente e libretto. Favorisca prego".
ma questo naturalmente è solo il pensiero di un momento. sei un agente in servizio che sta facendo il suo dovere ed è giusto che sia così. e io da sempre ho sostenuto l'importanza e l'utilità di questi vostri controlli stradali (scusami se riprendo solo ora ma ho avuto un imprevisto di lavoro)
buongiorno agente (dico con un'espressione gentile mentre già faccio di prendere la documentazione richiesta)
ecco a lei il libretto....
un attimo che prendo anche la patente....
(è in quel momento che...tendendo la mano verso la tasca posteriore dei pantaloni scopro di aver dimenticato il portafogli a casa. in un flash ho la precisa immagine del comodino..e il portafogli lasciato li per una distrazione dell'ultimo momento)
(d'istinto una persona corretta e rispettosa come me impallidisce scoprendosi in fallo...per cosa poi? una stupidissima distrazione...maledicendo già la fretta che mi ha fatto incappare in una dimenticanza simile)
(sentendomi dalla parte del torto provo istintivamente a spiegare...consapevole si dell'infrazione ma certo anche di essere creduto. in fondo non ho mai fatto nulla di male, mai una multa, ma un richiamo, il classico cittadino modello)
io...agente, non so come sia potuto succedere..forse la fretta, il timore di essere in ritardo...ma ho dimenticato il portafogli a casa...e con esso tutti i miei documenti
ma naturalmente posso farglieli avere (dico quasi a rimarcare la mia assoluta buona fede)...abito a pochi isolati da qui...se vuole.....è questione di pochi minuti.
Questa volta sorrido. Ma il mio non è un sorriso amichevole.
Questa è la mia giornata fortunata penso.
Mi chino un po verso l'abitacolo. Scocco un occhiata di curiosità al passeggero, una signora tra i sessanta e i settanta. Faccia abbastanza arcigna. Tutto tranne che una bellezza. Poi torno con lo sguardo sul guidatore.
Il mio sorriso adesso è sparito.
"Certo che può andare a prenderli. Peccato che non funzioni esattamente così. Scenda dalla macchina adesso signore ".
Poi mi abbasso di nuovo
"Anche lei signora. Scenda prego".
Salvo è dall'altra parte della macchina. Dal suo sguardo si capisce che non si aspetta niente di buono da me conoscendomi
I due si guardano tra loro. Sguardi che si interrogano a vicenda. Esitano un attimo di troppo per i miei gusti
Alzo la voce. "Vi ho detto di scendere dall'auto. E non tra un ora. Adesso! "
un po increduli ma ancora intimamente convinti di non aver fatto alcunchè da meritare particolari sanzioni scendiamo dalla macchina...anzi scendo e passo dall'altra parte aiutando cavallerescamente la mia condomina a scendere
siamo così davanti a te, in attesa tu ci dica cosa fare. al momento ancora convinto che non ci siano particolari difficoltà a dimostrare quanto da me dichiarato. la vedova in questa fase ha un ruolo di semplice presenza...ascolta senza dir nulla...e in fondo, fino a questo momento, la situazione non ha elementi tali da ravvisare anomalie
Ho guardato in silenzio la scenetta del cavalier servente. Una perfetta coppia di idioti. La vecchia mi sembra la megera di braccio di ferro. Mi sta già dando sui nervi con quell'espressione acida stampata in faccia. Quanto a lui...cazzo il trionfo dell uomo qualunque. Con quei ridicoli occhiali e quella faccia da scemo. Se questi due fossero una coppia non ci sarebbero dubbi su chi comanda.
"Quindi lei mi sta dicendo che non ha con se i documenti. Molto male. È un problema per me lo sa?"
Lo scemo mi guarda inebetito. Balbetta qualcosa verso la vecchia che invece non dice una parola.
"Intanto apra il bagagliaio. Vediamo un po se troviamo qualcosa di interessante. Poi mi seguirete entrambi in commissariato per verificare le vostre generalità. Non penserà certo che vi lasci andare a casa a prendere i documenti vero?"
Il tipo sembra restare spiazzato alle mie parole. All'idea di essere portato via come un qualunque criminale. L'incubo peggiore per uno della sua specie. Per non parlare della vecchia.
Sto già ridendo dentro me stessa per la piega che sta prendendo la cosa e già mi pregusto il seguito. Ma intanto voglio godermi il momento.
"Cazzo ma lei è sordo o fa finta! È la vecchia che dovrebbe essere la sorda qui casomai. Apra subito quel dannato bagagliaio prima che perda la pazienza davvero! ".
la violenza verbale con cui ti esprimi mi scuote, destandomi quasi da un sogno...anche se non riesco ancora a comprendere la situazione che sto vivendo
balbetto qualcosa....quasi a non voler offrirti modo di alterarti
s...si..subito agente...apro subito il bagagliaio….ecco...
Ti seguo a debita distanza. Anni di servizio mi hanno insegnato a non fidarmi mai di nessuno. Anche se sono ben consapevole del mio grado di addestramento e capacità di reazione in caso di pericolo. Ti osservo mentre con la mano tremante traffichi lo sportello del bagagliaio. E non perdo l'occasione di punzecchiarti.
"In giornata se fosse possibile. .."
s..si...ecco agente....è che..il cofano ha ..ha sempre dato problemi con l'apertura....
Nel dirlo lancio un occhiata alla vecchia sorridendole beffardamente
lei incrocia il tuo sguardo senza tradire alcuna emozione..inespressiva
"Cristo che impedito. Va bene si sposti adesso. Diamo un po un occhiata "
e cmq non ricambia il tuo sorriso
Mi affaccio al vano del bagagliaio. Borse della spesa piene di generi alimentari. Faccio finta di rovistare. Trovo una confezione di uova che...
"Oh mi spiace. ...si sono rotte" rido
Il liquido delle sei uova rotte cola sul resto della spesa
io..ormai in chiaro disagio...con una situazione che incomprensibilmente ha assunto connotati imprevedibili...cerco di minimizzare: non..non si preoccupi agente..forse..i gusci erano già intaccati..
Poi rivolgendomi alla vecchia il cui atteggiamento impassibile e muto mi infastidisce "erano forse per lei...signora cara?"
lei non risponde guardando altrove…
Io mi giro di scatto verso di te "non sto parlando con lei" ti dico dura come un sasso. "Lei risponda solo se è interpellato".
mentre io con zelo ..quasi come temessi che l'accaduto abbia potuto crearti disagio (ah quale terribile errore) mi affretto a pulire
mi..mi scusi...agente..mi scusi
ormai l'agitazione e il disagio..l'assurdità di una simile situazione mi sta facendo sudar freddo...la gola secca...le parole che farfuglio sempre più spesso...
"Mi scusi un cazzo! È fortunato che non mi sono sporcata la divisa. Mi doveva avvertire che c'erano delle cazzo di uova!"
s..si..mi scusi signor agente..ma come vede, per fortuna non è successo nulla e la sua divisa è perfetta
Ti guardo balbettare...con uno sguardo di disprezzo
Salvo, il mio collega cerca di intervenire
"Va be dai Paola non credo avesse intenzione. ..credo si siano spaventati abbastanza lasciamoli andare adesso. ..dopotutto è una signora anziana. .."
Lo interrompo brusca
si..e io noto il modo con cui lo metti a tacere...e forse per la prima volta mi appare chiaro il modo con cui tu..una femmina..stia dominando la scena
"Agente Micoli, io sono una sua superiore in grado. Decido io quando è abbastanza. E io dico che adesso questi due furbacchioni ci seguiranno in commissariato per gli accertamenti del caso ".
assistere alla scena dove tu con poche gelide parole metti a tacere il tuo collega..un uomo assai più avanti negli anni rispetto a te...
mi scuote forte...è il primo momento in cui sento messa in discussione la supremazia maschile
"Avanti madame" rivolgendomi alla vecchia in malo modo "rimetta il culo sulla macchina che andiamo a farci un giretto. E lei mi segue. Sono stata chiara? "
Ti guardo dritto negli occhi. Sguardo duro di chi non ammette repliche. Il mio non è un invito ma un ordine perentorio
silenzioso e servile, mi accingo ad obbedire...seguendo con lo sguardo i tuoi passi mentre ti dirigi verso la vostra volante piu che certa della mia assoluta obbedienza
il tuo non è stato un semplice sguardo..ma un braccio di ferro dove hai voluto constatare la mia resa
per me: la resa a una donna, a una femmina
ti guardo mentre stai dirigendoti verso la vostra macchina...e per la prima volta gli occhi notano la tua femminilità
le forme delle chiappe che i tuoi passi evidenziano sotto i pantaloni della divisa...
il mio non è ancora risentimento..ma qualcosa ..di sottile sta pian piano montando su
pur essendo ancora a livello embrionale
ma inconsciamente sono rimasto già scosso dalla tua durezza quasi sfacciata e dalla freddezza con la quale hai messo a tacere un uomo, tra l'altro il tuo collega e partner di squadra
poche laconiche parole..il modo gelido e severo con cui lo hai chiamato per cognome (cosa strana per due che condividono turni di servizio) facendogli pesare i tuoi gradi e quindi la tua superiorità
e ora ...per la prima volta...un dettaglio fisico di te che impressiona la mia mente
tra l'altro..e questo è un dettaglio importante...indossi una divisa non un completino sexy. pantaloni e stivaletti come il tuo collega...e la giubba..la camicia..il berretto...niente che sia esclusivamente femminile
eppure....da quest'uniforme "neutra" la tua femminilità ha avuto modo di mostrarsi in modo improvviso e prepotente
Ci dirigiamo lentamente verso il commissariato. Guido piano. Ogni tanto butto un occhiata nel retrovisore per vedere se mi segui diligente. Intanto pensando a come divertirmi con voi due una volta li. Tra me e Salvo è calato il gelo. Non ha gradito la scenata. Me ne frego. Penso e me la rido di voi due, del tutto inconsapevole di aver iniziato ad attirare la tua attenzione in un modo che non immagino di certo. Ma soprattutto sono inconsapevole di aver iniziato ad attirare anche l'attenzione della vecchia.
anche a bordo della nostra auto c'è silenzio..io ingoio saliva a fatica...la gola arida, la mente scossa da pensieri disarticolati....mille dettagli che si accavallano troppo velocemente e disordinatamente perché io possa metterli correttamente a fuoco
poi d'improvviso, secca come un fendente di spada, due semplici parole: che troia!
istintivamente mi volto verso la mia condomina...quasi cercando di capire cosa volesse dire
intendiamoci: in questa fase conservo il mio contegno cavalleresco e romantico verso il gentil sesso
per quanto scosso da alcuni particolari accaduti sono ancora lontano dall'astio e il rancore che mi porteranno a nutrire un profondo bisogno di rivalsa su di te
Arriviamo infine in commissariato . Accosto nelle strisce riservate e vedo che tu fai altrettanto. Scendo e mi dirigo verso la vostra auto
"Ehi idiota, non sai leggere? Questo posto è riservato alle auto della polizia. Tu parcheggi laggiù e poi mi raggiungi a piedi".
rosso in viso, mi accorgo di aver effettivamente commesso un errore
Sorrido perfida. "Anche la vecchia naturalmente ".
s..si ha ragione agente..mi scusi...sposto subito la macchina, mi perdoni
Sorrido perfida. "Anche la vecchia naturalmente ".
s..si ha ragione agente..mi scusi...sposto subito la macchina, mi perdoni
se lo sguardo bastasse ad uccidere lei ti avrebbe trafitta con mille dardi
Entro io per prima, salendo la breve rampa di scale che dalla strada conduce all'ingresso principale del commissariato di via Ariosto. Non ho volutamente usare la porta secondaria per aumentare l'effetto psicologico sulle mie due prede. Non mi volto nemmeno a guardare se mi seguono o no. Tanto so che chiude la fila Salvo e che non oserebbero mai rifiutarsi di entrare.
Un rapido saluto a Nicola, il piantone di guardia dietro il vetro blindato. Giusto il tempo di dirgli che i due personaggi sono con me. Lui capisce al volo e non fa domande.
In commissariato sono abituati ormai a queste mie cose e non ci badano più.
Non dico altro e mi dirigo diretta verso l'ultimo ufficio in fondo al corridoio. Senza nemmeno bussare spalanco la porta ed entro. Dietro un tavolo sul quale è appoggiato un computer è seduto Antonio, un altro dei vecchi del commissariato. Ma a differenza di Salvo è uno che si fa molti meno scrupoli e menate nell'assecondare i miei metodi, come dire...poco ortodossi.
Alle spalle di Antonio, come a sorvegliare il tutto, troneggia il ritratto di Mattarella, il nostro glorioso Capo dello Stato.
Antonio è uno sveglio. Gli basta un'occhiata per capire la situazione.
"Paola! Che mi hai portato oggi. Chi sono questi due signori" sorride mentre lo dice.
"Posto di blocco in via Rospigliosi. Ambedue senza documenti alla guida di una Fiat panda targa....AE419PO...vedi un po' se trovi qualcosa".
Solo a quel punto mi giro verso i due. "Voialtri due vuotate le tasche e appoggiate tutto su quel tavolo lì a sinistra. E quando dico tutto intendo TUTTO. Non fate che vi trovi io poi qualcosa che avete dimenticato in tasca perché sennò davvero sono dolori".
Mi giro verso Antonio che mi schiaccia un occhiolino. Poi mi appoggio al tavolo con il computer, dando le spalle a Mattarella e mi godo lo spettacolo.
la scena sembra ora assolutamente assurda....due persone tranquille che stavano procedendo nella più totale serenità per una strada condotte in caserma e trattate alla stregua di delinquenti. si, assolutamente assurda. ma nonostante ciò, ancora una volta il senso del dovere civico e il rispetto per le autorità in questo caso rappresentato da esponenti delle forze di polizia, mi porta ad obbedire
un'occhiata alla mia condomina, come a dire: va bè, facciamo ciò che ci chiedono....e poi inizio a depositare sul tavolo da te indicato quanto ho nelle tasche: un fazzoletto, qualche moneta, le chiavi
come me fa anche la vedova, che senza dir nulla esibisce una confezione di fazzolettini estratta da una tasca dei pantaloni e l'intera borsa che depone sul tavolo
io timoroso quasi che non sia sufficiente le dico: forse...forse l'agente vuole che tu mostri anche il contenuto della borsa. ma lei mi guarda con uno sguardo che mi fa vergognare delle mie parole
come se mi dicesse: ma vuoi proprio che ci caliamo anche le braghe di fronte a questa puttana? non hai ancora capito che sta solo divertendosi con noi?
a quel punto non dico altro..quasi attendendo che sia tu ora a dire se ciò che abbiamo fatto ti soddisfi o meno.
Io assisto a tutta la scena. Vedo te che ti fai sempre più curvo, quasi gobbo per la vergogna e forse la paura. E vedo invece la vecchia. Lei non si piega. È dritta. Testa alta. Svuota anche lei le tasche senza dire una parola, ma poi appoggia la borsa sul tavolo in malo modo e lì la lascia. Il tutto senza degnarmi di uno sguardo. Guarda te invece. Con occhiate pesanti come piombo.
A quel punto mi scosto dal tavolo al quale sono appoggiata e lentamente, molto lentamente mi avvicino a lei.
Questa stronza mi da sui nervi. Questa non molla. Non ha nessuna intenzione di lasciarsi intimorire. Ma gliela faccio passare la voglia
Mi fermo a mezzo metro da lei
È decisamente più bassa di me che sono 1,75 ma la guardo dritta negli occhi. Siamo faccia a faccia. Il mio viso è un espressamente dura. Poi, con un sorriso perfido le dico
si esatto..proprio così. e io sento tutto il disprezzo. un disprezzo non cattivo intendiamoci, ma disprezzo nel vedere un uomo trattato così..umiliato..da una schifosa troietta che non avrà avuto neppure 30 anni. un uomo a lei caro, che in fondo con la sua vicinanza la aiuta a superare la solitudine e l'isolamento in cui vive. i suoi trascorsi non dimentichiamolo l'avevano collocata sempre un po al bando della società bene...evitata per quanto possibile
"Nonna, sono sicura che noi due diventeremo grandi amiche. Molto intime...ahah"
Anche Antonio ride. Mi conosce. Sa che mi piace giocare con il gatto con il topo..
Io ignoro ogni cosa che i due hanno depositato sul tavolo. Compresa la borsa della vecchia. Tanto so già che non ci troverò dentro niente di interessante.
con assoluta freddezza lei ti risponde: faccia ciò che deve agente, siamo a sua disposizione. a differenza mia, lei ti sfida. sa che per quanto tu possa essere carogna non puoi oltrepassare certi limiti e questo lo sai anche tu. puoi divertirti certo, condurre quel gioco a lungo, ma alla fine non potrai far altro. ma io non sono della tempra di lei..e tu sai anche questo. l'hai capito subito.
Infatti. So bene che non posso oltrepassare certi limiti. Ma non è detto che quelli che ho a disposizione non siano sufficienti. Anzi...
Questa mi vuole provocare penso. ..ma non ha ancora capito con chi ha a che fare
"Va bene. Antonio penso che sarebbe carino far fare ai nostri ospiti un piccolo giro turistico del nostro commissariato. Mostriamogli per esempio la saletta per gli interrogatori al piano di sotto. Che ne dici ".
Antonio sorride e rivolgendosi a te vi dice "Seguitemi". Dopodiché apre la porta dell'ufficio e si dirige verso un'altra porta in fondo al corridoio.
lo seguiamo in silenzio
Dalla porta blindata si accede a una scala che porta nel sotterraneo dell'edificio
Antonio fa strada. Poi voi due e io a chiudere la fila. In silenzio ci dirigiamo verso una piccola celletta
"Accomodatevi" dice Antonio con ironia.
"Aspetta Anto'. Lui portalo nella cella di fianco e poi lasciaci pure soli. Me la vedo io con loro ".
sediamo..assecondando la volontà dell'agente
torniamo ad alzarci
"Certo Paola...divertiti ". Se ne va sorridendo mentre ti accompagna nella cella adiacente. Separata da quella in cui siamo adesso.
Restiamo sole io e la vecchia.
Io mi avvicino di nuovo a lei guardandola sempre fissa. Occhi negli occhi. Lei sostiene il mio sguardo.
"So bene che che tu sei di un altra pasta vecchia stronza. Ma lui no. Ed è proprio con il tuo amichetto che mi voglio divertire. Poi magari una volta a casa ti fai raccontare tutto e per consolarlo gli succhi il cazzo. Intanto tu aspetti qui befana ".
nell'altra stanza intanto io sono stato invitato a sedere. il tuo collega si è piantato a breve distanza da me..in piedi..poggiato contro un tavolo con le gambe incrociate a livello delle caviglie e ha estratto da una tasca una mela che ha cominciato a mordicchiare...incurante della mia disapprovazione
Detto questo me ne vado chiudendola dentro la cella a chiave e ti raggiungo nella tua.
lei ti ha ascoltata in silenzio, senza darti la soddisfazione di replicare o di minacciarti per questo assurdo abuso di potere. in fondo anzi...è contenta. contenta che tu le abbia dato conferma di quanto sin dal primo momento ha pensato di te: sei una troia schifosa, che con l'uniforme addosso crede di poter dominare gli uomini mettendoli ai suoi piedi. fai pure...pensa...verrà il momento in cui risponderai di tutto questo
Entro. "Antonio lasciaci soli".
oltre tutto, ma tu questo non puoi saperlo, nella sua vita..soprattutto in gioventù, ha vissuto sulla propria pelle ben altri episodi di arroganza, non di rado accompagnati da violenza. una violenza non solo verbale come in questo caso
Il mio collega esce. Restiamo noi due soli. Mi avvicino guardandoti minacciosa. Tu sembri rimpicciolirti a vista d'occhio. Se potessi sollevare una mattonella probabilmente ti nasconderesti sotto il pavimento
si...ingoio saliva in totale disagio. sento la forza..la pesantezza del tuo sguardo dominante...e istintivamente abbasso lo sguardo
"Sai...ho promesso alla tua amichetta di là che noi due ci saremmo divertiti. Lei è una dura mio caro, mica come te che sei una merda. Vi ho capiti sai...è lei quella coi coglioni non tu".
Ti tengo lo sguardo addosso. Non ti mollo.
ascolto in silenzio...tremendamente a disagio
sento la tua forza...una forza schiacciante e dominante su di me...
"Siete una coppia vero? Tu le lecchi la passera e lei in cambio te lo ciuccia vero? Ahah si dai che è così ammettilo...la porti a fare la spesa. ..magari le fai anche le pulizie".
io....
sussurro qualcosa di incomprensibile cercando di negare quanto affermi
Ti fulmino con lo sguardo
"Tu cosa. ...tu adesso fai quello che ti dico io. Qui comando io...
ascolto le tue parole che nella testa rimbombano come colpi di cannone...potenti..severe...crude
"Rispondi sissignora".
io...s..si..sissignora
"Bravo...iniziamo a capirci. E adesso spogliati. Completamente ".
sono a disagio..profondamente a disagio..terribilmente a disagio...totalmente a disagio. mai, neppure durante l'ormai lontano servizio di naja qualcuno era riuscito a farmi sentire così insignificante. mai, mai prima d'ora. e adesso...un'esperienza nuova e terribile, soprattutto perché a impormi questi stati emotivi non è un altro uomo, ma una donna, peraltro anche molto piu giovane di me
io...spo..spogliarmi? chiedo balbettando già rosso in viso e stupidamente incredulo di una tale richiesta
"Si ti devi spogliare. Sei sordo cazzo? Fallo!" Ti grido in faccia.
per un istante...un brevissimo istante sollevo lo sguardo verso i tuoi occhi..quasi a cercare conferma che il tuo ordine non fosse uno scherzo
gelato e dominato dal tono glaciale della tua voce chino nuovamente il capo
consapevole di non avere altre possibilità se non quella di eseguire il tuo comando
non mi sono mai spogliato davanti a una donna e ora..penso..mi tocca farlo in condizioni tremende
la vergogna mi fa sentire vampate di fuoco in volto mentre inizio a sfilarmi la maglietta...una polo di color blu scuro
che lascia completamente nuda la parte superiore del mio corpo
è stato già difficile questo figuriamoci ora....
le mani si muovono nervose e tremolanti d'imbarazzo mentre lente iniziano a sfilare la cinta dai pantaloni
una nuova...breve esitazione..un respiro profondo..quasi a darmi la forza di continuare...e inizio a sbottonare uno dopo l'altro i pantaloni mostrandoti inevitabilmente il colore bianco dei miei slip
Io resto impassibile a guardarti mentre inizi a spogliarti.
"Datti una mossa stronzo. Non ho tutta la giornata ".
ogni tua parola suona nelle mie orecchie come colpo di frusta
e non resta che obbedire
lentamente le mani accompagnano verso il pavimento i pantaloni che restano ai miei piedi
"Belle mutande" rido
sfilo agevolmente i mocassini...cosi da poter rimuovere anche i pantaloni ormai finiti a terra
e lentamente e con qualche disagio dovuto al fortissimo imbarazzo sfilo uno dopo l'altro anche le calze...corte, estive..pochi cm oltre le caviglie
solo gli slip ora coprono il mio corpo..tutto il resto è in mostra...esibito..offerto ai tuoi occhi
afferro gli slip ai lati e esitando lentamente inizio a farli scendere chinandomi contemporaneamente quasi a coprire a te la vista
Mi avvicino a un piccolo scaffale a muro dal quale estraggo un manganello. È un tonfa, modello ritirato dal l'equipaggiamento di ordinanza dopo il G8 di Genova
Ma qualche esemplare lo abbiamo conservato per...ricordo
in modo completamente puerile tengo ora le mani sui genitali in un estremo tentativo di salvaguardare la mia dignità
Facendolo roteare fra le mani vengo verso di te senza staccarti gli occhi di dosso un attimo
l'emozione e la vergogna mi paralizzano...respiro in modo agitato nervoso sempre piu a disagio
"Perché ti nascondi...che cazzo hai li sotto. ..dai fammi vedere il tuo di manganello" ti dico con scherno
"Togli quelle cazzo di mani!" Ti grido a brutto muso in faccia
io ancora esito..quasi in stato di confusione totale
ma poi...lentamente..eseguo...mostrandoti il mio sesso nudo
docile quasi come il suo proprietario
Faccio una smorfia divertita
"Pensavo peggio. Anche se ho seri dubbi che ti funzioni. Di la verità. .ti ecciti solo con le vecchie eh"
"E magari ti piace anche subire vero? "
Ti schiaccio l'occhiolino.
"Vediamo se ho ragione. In ginocchio! Subito! ".
lentamente...ipnotizzato dalla tua voce sicura...imperiosa...mi chino fino a mettermi in ginocchio
sento il fresco del pavimento a contatto con le rotule ma non riesco a pensare a nulla..stordito da quanto sta accadendo come fossi sotto l'effetto di droghe
"Bravo. Vedo che sai obbedire. Metti le mani sopra la testa adesso "
in silenzio...eseguo
Mi sposto alle tue spalle e senza preavviso ti piazzo una violenta manganellata all'altezza dei reni che ti fa cadere a faccia in avanti
ahhhhhhh
non ho mai avuto una tempra robusta...crollo con facilità a terra
"Resta giù! "
Ti giro davanti
Mi metto davanti a te
"Adesso di che sei un cane. Un bravo cane"
io..io non......
"Io...io....dillo cazzo invece di piagnucolare come una donnetta!"
accucciato a terra..ancora dolorante....nudo come un verme...davanti a te..una donna..una ragazza anzi
io...sono..sono un cane (dico quasi con un filo di voce)
"Non ti sento "
sono..sono un cane (dico quasi cercando di far appello a tutte le mie energie)
l'orgoglio frantumato..la mia virilità calpestata...umiliato..deriso...mi sembra di impazzire..e il dolore fisico è l'ultimo dei mali
"Si, sei una cane. Una merda di cane. E come tutti i cani sai cosa devi fare. Lecca! Leccami gli anfibi. E lecca bene. Li devi fare lucidi o te la spacco quella schiena da frocio che hai".
le punte dei tuoi anfibi a pochi cm dalla mia faccia..e quell'ordine..un ordine assurdo..assolutamente arbitrario
ma ormai non ho piu la forza di obiettare...timido..servile..umile...avvicino la bocca alla tua scarpa
e timorosamente inizio a sfiorarla con la lingua
Io ti guardo senza muovermi
"Lecca bene cazzo!"
E ti piazzo un altra manganellata sull' osso sacro
s..si (dico quasi temendo di aumentare la tua ira)
aaaaaaaaaaah
mi accascio nuovamente al suolo torcendomi per il dolore
non sto subendo piu solo la tua violenza verbale ma anche la tua fisicità..sia pur attraverso un manganello
"Lucidami sti cazzo di anfibi o giuro che ti metto su una sedia a rotelle. Ti spacco la schiena. Non te lo dico più "
cercando di vincere il dolore che mi affligge mi risollevo a fatica e riprendo quell'umiliante azione
leccandoti gli anfibi
come il piu umile degli schiavi
"Così, bravo. ...anche intorno alla suola".
Mi godo il mio momento, poi all'improvviso mi sposto e con la suola dell'anfibio destro ti do uno spintone sulla spalla che ti fa rotolare via
per effetto della spinta mi rovescio all'indietro finendo quasi contro la parete offrendoti la visione dle mio corpo nudo
Ti guardo con un aria patetica
cerco di ricompormi...
rimettendomi in ginocchio
"Che inutile merdina che sei. Pensavi di prendermi per il culo con la storia dei documenti eh.."
Mi avvicino a te
non...non era una storia (dico quasi con un filo di voce)
Io resto in piedi guardandoti dall'alto
"Taci merda!"
sento tutto il peso e la forza della tua figura
E ti sparo un altra legnata sulla spalla sinistra
arrogante dispotica prepotente dura e...femmina
aaaaaaaaah
"Sei talmente insignificante come uomo che non c'è nemmeno gusto con te. Forse mi sarei divertita di più con la tua amichetta di là. Comunque adesso ne ho abbastanza di voi due".
"Tu adesso ti rivesti prendi quella troia succhiacazzi della vecchia e vi levate dai coglioni. Inutile dirti che se fate una parola con qualcuno di quello che è successo qui..."
Sorrido cattiva
"Non ci sarà un posto dove vi potrete nascondere".
Mi giro dandoti le spalle e mi dirigo verso la porta della cella.
"Torna a casa e fatti consolare dalla vecchia. Magari ti succhia l'uccello e dimentichi tutto ".
Detto questo esco e me ne vado lasciandoti solo.
"Antonio, accompagna all'uscita questi due stronzi" dico prima di scomparire in cima alle scale.
io ancora a terra...umiliato e dolorante per i colpi ricevuti..riesco a sollevare lo sguardo di quel tanto che basta a consentirmi di vederti mentre mi dai le spalle lasciando la stanza
ancora una volta...forse per una strana casualità...lo sguardo è colpito dalla bellezza del tuo fondoschiena...e ancora una volta le tue chiappe sembrano imporsi prepotentemente sulla decenza formale dei pantaloni della tua divisa
è come se tu avessi voluto..offrendomi sia pur involontariamente quella veduta...sottolineare che è stata una femmina a ridurmi cosi
una femmina dotata di un culetto sodo e tonico che anche in condizioni cosi estreme non posso non apprezzare
appena scomparsa di scena la nuova umiliazione di dovermi far trovare in simili condizioni dal tuo collega...per la verità assolutamente impassibile davanti allo squallido spettacolo di me nudo ancora dolorante per i colpi ricevuti
cercando di vincere il dolore che cmq sento in diverse parti del corpo, provo a rivestirmi in tutta fretta...
non desiderando altro che allontanarmi da quel posto da incubo sperando che si sia trattato solo di questo. un incubo appunto
quando raggiungo la vedova sto ancora sistemandomi la polo e sento che lei ha gia capito ogni cosa
del resto antonio (che mi segue) tiene in mano la cinta in attesa che gli chieda di passarmela per terminare la mia vestizione
è abituato ai tuoi eccessi...sa che non riesci a farne a meno..e in fondo..in un modo o nell'altro non hai mai causato grane al commissariato, per cui..va bene cosi
oltre tutto...non avrebbe cmq la tempra per prenderti di petto e rimetterti in carreggiata
in silenzio veniamo accompagnati alla porta...antonio aspetta che abbiamo varcato la soglia per tornare alle sue cose...senza curarsi neppure di salutarci...sa bene che non serve
e in silenzio iniziamo a dirigerci verso la macchina
apro...stavolta nessun gesto cavalleresco...del resto non se lo sarebbe aspettato neppure lei
nervosamente metto in moto e frettolosamente lasciamo quel luogo di umiliazioni e soprusi
tutto cosi assurdo...irreale...incredibile
mentre io ancora mastico amaro per il ricordo delle situazioni che aggiungevano umiliazione ad umiliazione
e la tua voce dispotica riecheggia ancora viva nella mia mente
lei tiene il silenzio
è un silenzio gelido quello che si avverte
Sono nel bagno del commissariato. Sola. Davanti allo specchio. Mi sto guardando. Mi piace quello che vedo riflesso. L'immagine di una donna bella e forte. Dura. Spietata. Arrogante e sicura di se. Sì, io piaccio a me stessa. Mi eccita quasi piegare i miei antagonisti.
Quasi inconsapevolmente la mia mano sinistra sfiora i pantaloni della divisa, all'altezza della mia vagina. Mi struscio sopra il tessuto un paio di volte. Mi rendo conto di essere umida sotto. Mi sono bagnata. Posso avvertire l'umido sul perizoma che indosso sotto la divisa
E rido con me stessa ripensando a tutta la scena. Alle vostre facce. Tua e della vecchia.
Si, io non l'ho visita dopo ma mi piace pensare a lei offesa e inacidita per quello che ti ho fatto.
"Brutta strega..." poi mi ricompongo ed esco.
il silenzio glaciale che contrasta con l'uragano di emozioni e immagini che infuria nella mia mente è improvvisamente rotto dalla voce di lei: tranquillo, quella cagna non godrà a lungo della sua vittoria
in quel momento quelle parole, cosi secche, sicure, sembrano scuotermi, richiamandomi alla realtà e strappandomi ai miei pensieri convulsi.
io..io non riesco...a crederci (mormoro quasi senza voce....avvilito..distrutto)
cosa abbiamo..fatto per essere trattati cosi? non può essere che...che una semplice..stupida dimenticanza abbia scatenato tutto questo
Mancano poco alla fine del turno. Cazzeggio un po in attesa di andarmene. Oggi pomeriggio mi farò una bella seduta in palestra ho deciso. Ho un po di adrenalina da scaricare
siamo intanto arrivati a casa il nostro vecchio condominio di periferia troppo scosso l'accaduto contravvengo all'abitudine di parcheggiare in modo ordinato rispettando i limiti segnati sull'asfalto ad attribuire a ciascun conino un proprio spazio macchina è sempre stata una strana abitudine la mia pure quando come ora non ci sono altri condomini sempre avuto scrupolo nel curare la sosta
Salvo mi raggiunge alle macchinette del caffè
stavolta invece parcheggio in modo brusco nervoso toccando anche con l'anteriore il muretto che delimita il parcheggio
"Ti sei divertita Paola?" mi apostrofa in modo brusco
in silenzio apro il vano bagagli tirando fuori i resti degli acquisti fatti prima che una normale giornata si trasformasse in un incubo
Ho in mano il caffè Non lo guardo nemmeno in faccia nel rispondere alla sua provocazione
l'odore delle uova ha impregnato tutto senza dir nulla cerco di pulire in fondo, cosa sono due uova rotte in confronto a ciò che ho dovuto subire in quella stanza?
saliamola vedova apre la porta del suo appartamento la seguo dentro con le buste della spesa
mentre le depongo sul tavolo mi fa ti preparo un caffè ne hai bisogno
la guardo mentre si dirige verso la cucina sulla sua fermezza, una tempra che non avevo avuto modo di conoscere prima d'ora
mi accascio in silenzio sul divano sprofondo nuovamente nei miei pensieri
"Si Salvo, mi sono proprio divertita Lo sai quanto mi diverto Qualche problema? "
e mentre sono in balia di mille selvagge immagini sento confuse come fossero lontane il parlare di lei
Lui mi guar Serio "Prima o poi qualcuno te la farà pagare li sai Paola "
non ho la forza e l'attenzione necessarie a comprendere solo una parola ripetuta piu e piu volte si fissa nella mia mente chiara e limpida troia troia troia
È a quel punto che io ricambio il suo sguardo
"Chi? Quei due? Una vecchia vedova e uno sfigato coglione come quello? Ahah cazzo mi piacerebbe proprio vedere come!"
Gli rido in faccia Arrogante come al solito Stronza fino alle ossa
lei torna con in mano un vassoietto e due tazzine e me ne porge una quindi deposto il vassoio su un tavolinetto vicino, si accomodo accanto a me prendermi le mani con fare materno
la pagherà, te lo prometto troveremo il modo di fargliela pagare a quella troia in divisa
e allora (dice carezzandomi i capelli) sarai tu a ridere
ascolto sono ancora troppo turbato e scosso per razionalizzare
faccio si con la testa ma è una mossa meccanica istintiva inconsapevole
lei lo sa ma non le importa
per un attimo mi trovo a stupirmi del fatto che non mi abbia fatto alcuna an
nessuna di nessun tipo
è strano penso ma meglio cosi rispondere sarebbe stato per me rinnovare quelle umiliazioni
Salvo ha una smorfia di disgusto e si allontana ma prima mi dice " Sei troppo sicura di te stessa Paola E questo sarà il tuo punto debole Addio"
Lo osservo stranita allontanarsi "Addio?"
Ma che cazzo di modo è di salutare penso
bevo il caffè forte bollente quando solitamente lo prendo quasi freddo ma oggi va cosi
Ma in qualche modo quella parola mi fa um effetto strano
mi alzo meccanicamente ringrazio del caffè e mestamente dico che ora ho bisogno di riposare
cosi la saluto dirigendomi verso il mio appartamento
Cazzate penso Getto con rabbia il bicchiere di plastica vuoto e me ne vado verso l'uscita posteriore
lei in silenzio mi segue accompagnandomi fino alla porta"se hai bisogno sono qui non farti pensiero mi raccomando a qualunque ora chiamami"
io senza neppure voltarmi verso di lei replico “si grazie non preoccuparti sto bene"
e un attimo dopo scompaio alla sua vista chiudendo la porta dietro di me
mi getto sul divano liberandomi dei mocassini e in quel gesto cosi normale e quotidiano un flash tagliente mi ricatapulta in quella stanza
ed è come spogliarsi di nuovo davanti a tuoi tuoi stivali
stivali che sono stampati nella mia mente
Io mi dirigo verso casa Mi cambio della divisa e preparo il borsone della palestra
le tue parole le tue risai tuoi scolpito tutto scolpito indelebilmente nella mia testa
guardo la mia polo i pantaloni e li rivedo in terra per tuo capriccio
mi rivedo nudo ti rivedo a ridere sonoramente vanti al mio imbarazzo
Arrivo alla Virgin nel primo pomeriggio C'è poca gente a quell ora Meglio così
Non ho voglia di rompicoglioni intorno
immagini che si susseguono senza sosta e senza ordine mentre ogni tanto come spari isolati tornano a martellarmi la mente le parole con cui ti apostrofava la vedova troia troia troia
Mi voglio allenare per bene
mi sembra di impazzire nudo umiliato mentre è come se lei seguitasse a incalzarmi troia troia troia
in quel momento beffa ho il ricordo vivo delle forme delle tue chiappe
Inizio con un ora di corsa Poi passo alle macchine Glutei e addominali
Sudo tantissimo Sto lavorando al 90%
indugio su quel ricordo
ed è come se sorprendentemente la mente pur nella drammaticità di quella situazione avesse memorizzato ogni minimo dettaglio di quel momento
Poi mi infilo i guantini boxe E inizio a picchiare sul sacco allenamento
si il tuo culo tondo e sodo è impresso nella mia mente come ne avessi vanti la fotografia
ed è come se ancora adesso attraverso il ricordo delle tue chiappe tu seguitassi a perseguitarmi
perchè pur in quelle condizioni di sofferenza e umiliazione tu sei riuscita ad attrarmi
Colpisco con furia Per un istante però è come se al posto del sacco rivedessi le vostre facce
è forse una strana suggestione una specie di allucinazione ma sembra quasi che il pantalone della divisa non metta nessun ostacolo alla percezione della bellezza del tuo posteriore
ed è in quel momento che mi viene duro
al ricordo della tua voce, dei tuoi colpi l 'immagine delle tue chiappe sode
Per un attimo è come se vi vedessi ma non avete più l'espressione di prima
la mano mi scivola tra le gambe
stringendo il bozzo che ormai è già caldo nel pantalone
un gemito a quel contatto
Tu hai uno sguardo perverso mentre la vecchia cattivo; di una cattiveria che va oltre l'immaginario
troia penso ora, e stringo sulla patta
sento il turgore dell'uccello
E allora colpisco ancora con più furia e violenza come a volervi cancellare
palpo
il mio sesso
che sento vivo e gonfio
mmmm troia ripeto mentalmente
e in pochi attimi quasi come se quello sfogo fosse l'unico modo per liberarmi lla tensione opprimente dei freschi ricordi
mi ritrovo a masturbarmi avidamente
su quel divano ancora vestito stringendo nervosamente nella mano il cazzo
un piacere liberatorio emotivo
respiro affannosamente stremato esausto
Anche io sono esausta Per altri motivi Alla gym ho to tutto Sono sotto il getto bollente della doccia
Strani pensieri si mischiano nella mia mente
dormo ma è un sonno agitato cmq quelle immagini non mi abbandonano
e il tuo riso cattivo sovrasta scene e pensieri
Rivivo anche io alcuni di quei momenti Ma questa volta a differenza di prima non riesco ad eccitarmi
Non so perché ma le parole di Salvo e quelle immagini delle vostre facce così diverse prima mi impediscono di rilassarmi come vorrei
Ma poi il mio carattere prevale Elimino ogni pensiero e mi dirigo verso casa mia
quando mi sveglio sono tutto umido di sudore quel sonno non ha placato affatto la mia mente, anzi osservo il mio sesso fuori dei pantaloni il sonno mi ha travolto subito dopo quell'orgasmo feroce rabbioso senza neppure mmi il tempo di ricompormi
cerco di sollevarmi rimettermi in piedi cercando di mettere ordine nella mia testa
una testa pesante tormentata
e non riesco a scacciarti la mente
decido di concedermi una doccia nella speranza che l'acqua lavi via tutto anche la mente
mi svesto liberandomi ancora una volta dei miei indumenti
lo specchio mi rimanda l'immagine del mio corpo nudo e mi trovo immobile a fissarla osservando le mie nudità quasi come volessi immedesimi in te quando mi hai avuto vanti
osservo il mio sesso e di colpo ricordo sonoro il tuo riso sarcastico
le tue perverse accuse su una complicità sessuale tra me e la mia anziana vicina
apro il getto dell'acqua e mi immergo sotto di esso chiudendo gli occhi
mentre l'acqua percorre l'intero mio corpo
Mi hanno invitata fuori a cena questa sera Delle amiche Ma ho rifiutato Ho voglia di divano e musica Poi mattina mi devo alzare presto Ho il primo e poi oggi in palestra ci ho to dentro di brutto Mi sento stanca
insapono il mio corpo così a occhi chiusi sotto l'acqua fresca che scroscia nella cabina
doccia
ma vedo te
i tuoi occhi la tua bocca
ora che sorridi ora che mi urli i tuoi comandi
Mi preparo una cena leggera Il telegiornale parla solo di bombardamenti e immigrati La solita mer Non lo ascolto nemmeno Mi serve come sottofondo e basta
è un intreccio di immagini che si accavallano e si sovrappongono la mia lingua sui tuoi stivali le tue accuse le forme sode e sensuali del tuo culetto
e quella parola pronunciata lei troia che sovrasta tutto
Il telefono Rispondo È Teresa, una collega di Frosinone
"Ciao Tere'"
il cazzo mi torna duro e rivedermi umile e umiliato ai tuoi piedi servo devoto e docile al tuo volere mi masturbo nuovamente
"Oh Paola mooo hai visto che casino co sto terremoto Fino qua si è sentito "
inconsciamente eccitato l potere di una donna
"Eh lo so Tere', ho visto Che ti sei spaventata Luigi Come sta E i ragazzi? "
e nuovamente è una masturbazione rabbiosa frenetica impaziente ricerca di uno sfogo che rechi il piacere di una vendetta
neppure un minuto e già l'orgasmo mi esplode impetuoso
schizzando violenti getti di sperma contro la parete della cabina
mmmm gemo respiro forte
"Tutti bene grazie a Dio Luigi è partito Lo hanno chiamato stanotte ad andare giù a re una mano con le altre squadre di VVF "
"Senti Pa, mo è un momentaccio ma quando è che ci vieni a trovare che torniamo in quel l'osteria di Orvieto Te la ricordi no"
stremato e ansimante tendo un braccio contro la parete della cabina ottenendo un appoggio resto cosi
"Eh me la ricordo si Per adesso non posso ma a settembre mi sono presa una settimana Senti Tere' ti devo salutare che ho la cena che vedi che s'attacca Ciao Te'a presto "
esausto come reduce uno sforzo immane
proprio in quel mentre mi giunge all'orecchio il suono del campanello
mi scuoto quel torpore chiudo il rubinetto dell’acqua e cerco con la mano l'accappatoio
"Cazzo! Lo sapevo! Si è bruciato tutto E vaffanculo pure a Teresa che cazzo mi chiama sempre al momento sbagliato "
E adesso che cavolo mangio penso Poi mi viene un pensiero assurdo
lo vesto stringendo in vita la cinta mentre mi asciugo con un panno l'eccesso d'acqua sui capelli
Se avessi avuto l'indirizzo di quel coglione di oggi e della vecchia li avrei chiamati e obbligati a prepararmi la cena La vecchia sa cucinare di sicuro
cosi mi dirigo verso la porta apro e trovo l'altra parte la mia vicina
che subito mi guar cercando di capire come stia
Pazienza che cazzata riprendo il telefono e chiamo la pizzeria Il Faraone Pizza express in 5 minuti
la fretta ha fatto si che la stretta della cinta in vita non fosse molto curata e camminando verso la portasi è allentata
lei nota cosi in parte il mio sesso penzolante
quieto ma ben scappellato
Me la recapitano in meno di dieci ma tanto la mancia non gliela avrei ta comunque Odio questi egiziani di mer
non che lo fissi certo ma le è bastato un attimo
ti ho disturbato? mi chiede
A dire il vero odio tutti gli extra Creano solo problemi
e in quel momento è come se mi sentissi un ragazzino beccato con le mani nel sacco
Io odio un sacco di gente a pensarci bene
arrossisco lei sorride gentile e mi carezza una guancia
entra nell'appartamento prima ancora che la inviti a farlo capisce subito che non ho neppure mangiato vuoi che ti prepari qualcosa? chiede gentile
Seguo alla tv lo speciale su Rai Uno sul terremoto Brutta storia Mi spiace vero Sono presenti anche alcuni colleghi di Pescara che conosco bene avendo fatto servizio lì per cinque anni prima di essere trasferita al nord
ma io non ho avuto neppur modo di pensare al pranzo come se non fosse una necessità quotidiana di ogni essere vivente
Mentre mangio la pizza egiziana Ciccosa e acida buttata sul divano
non disturbarti non ho fame rispondo
Io dico che questi ci stanno avvelenando
ma lei ha già iniziato ad armeggiare tra il frigo e i fornelli
come stai? mi chiede d'un tratto
bene rispondo sapendo perfettamente di non suscitare un minimo di credibilità
Cambio canale Basta notizie Ho voglia di distrarmi La giornata di oggi è stata pesante ma divertente
ma va là fa lei si vede benissimo che sei uno straccio ma so io chi dobbiamo ringraziare per questo
Ripenso ancora alla mattina Il passaggio di quei due sfigati vanti al mio posto di blocco è stato un vero colpo di fortuna
Mi sarei annoiata a morte sennò Con Salvo poi
mi siedo accettando ormai l'idea di mandar giù qualcosa la testa mi pesa sto male
in attesa che l'acqua raggiunga la temperatura di cottura lei viene a sedersi vicino a me
Giracchio tra i canali Sport, qualche noiosissima serie intanto ripenso alla faccia di lui ingobbito dalla vergogna
Incapace persino di nascondersi in ginocchio nudo e piagnucolante
Che mi lecca gli anfibi
l'accappatoio in quella posizione mi copre poco e male lei anziana ma navigata ha occhio abile per osservare senza darlo a vedere
Ahahah cristo santo che razza di smidollato più unico che raro uno così
scorge cosi un sottile filino di liquido scendere la cappella fin alla superficie dell'accappatoio
È stato fin troppo facile
e intuisce quello che è accaduto pochi minuti prima sotto la doccia
hai pensato ancora a lei? chiede facendomi irrigidire all'istante
Peccato non aver potuto bastonare anche la megera ma quella rischiava di rompersi Non posso esagerare come vorrei o finisce che vero prima o poi parte una denuncia come dice Salvo
io
Ma veramente Salvo non ha parlato di denunce
l'istinto sarebbe di negare ma con lei non riesco forse non ne sarei capace o forse è solo che sono certo non crederebbe a una mia bugia
Ha detto semplicemente "prima o poi qualcuno te la farà pagare"ma sono sicura che intendesse in quel senso che magari mi denuncia
un po' rispondo quasi timidamente
Rido che ci provino intanto lo devono dimostrare, e poi c'è sempre Antonio a coprirmi il culo
e lei con un sorriso dolce e comprensivo mi fa lo vedo (indicando il mio sesso ora totalmente scoperto)
Mi basta fargliela annusare per averlo dalla mia parte
un nuovo rossore mi colora il viso ma lei si avvicina e mi abbraccia
non c'è niente di male sai
ho visto anch'io che la troia è una bella donna
e tu sei un uomo
A Salvo invece l'articolo non interessa È sposato ma a volte mi viene il dubbio che stia diventando frocio Non gli faccio nessun effetto cazzo anzi secondo me gli sto francamente sui coglioni
non devi vergognarti delle tue emozioni caro
Ma la cosa è ricambiata E comunque non mi farei ne l'uno ne l'altro
Finalmente becco un film
Il terzo capitolo di Saw, la saga dell'enigmista
Bello mi piacciono gli horror Ho visto i primi due che culo ho avuto
Saw poi mi piace particolarmente Quelle macchine assurde dove lui lega le sue vittime
che in me crea automaticamente e istintivamente un profondo bisogno di comprensione
Sono sempre stata attratta corde e catene Una volta mi sono fatta anche ammanettare un collega alla testata del letto
E poi scopata selvaggiamente senza che io potessi fare niente Era stata una bella cavalcata la sua quella notte
quando vorrai se sentirai il bisogno di farlo potrai venire me e raccontarmi tutto mio caro so che hai passato momenti terribili in compagnia di quella strega puttana
Peccato che poi l hanno trasferito a Rovigo
una come quella dovrebbe esser messa in strada a battere non certo dotata di un'uniforme come quella troia schifosa ma se si illude che noi si dimentichi tutto come se nulla fosse accaduto si inganna di brutto (in pratica lei parla già come se potesse già contare sulla mia collaborazione ai suoi piani di vendetta)
Il film entra nel vivo Ci sono alcune belle scene splatterose, di quelle che piacciono a me
Stesa sul divano, un po complice il film, un po ripensare ai momenti in cella con te mi provoca una certa vibrazione fra le cosce
Mi metto seduta appoggiata ai cuscini e allargo un po le gambe
Questa volta la mano scivola sotto la stoffa dei pantaloncini sintetici
Fino a trovare il bordo del perizoma
E poi più giù ancora ad incontrare il primo pelo rado della mia passera
Sullo schermo uno dei macchinari dell'enigmista ha appena fatto esplodere la testa di un altro idiota sfigato
Non sfigato come il mio di oggi ma c'è la tua faccia vanti a me mentre
Con le dita della mano destra massaggio con movimenti circolari le labbra della mia fighetta
Inizio a scaldarmi bene
Poi a bagnarmi
Continuo il massaggio alle labbra ma attacco anche a sfiorare sempre più intensamente il clitoride
“Mmmm si mi piace che brava che sei Paola nessun altro sa toccarti così "
Ormai tutta la mia figa è fradicia di umori è il momento di affondare il colpo
Aumento il ritmo e la pressione e"oohhhhsssiiiiihhhhsiihhhmmmhhhhh"
Vengo
Li così
Sul divano ma
Ma che cazzo
Per un attimo l'immagine della tua faccia idiota viene sostituita l'espressione torva e acida della vecchia
"Ma vaffanculo brutta stronza volevi rovinarmi l'orgasmo ma non ci sei riuscita "
Sullo schermo hanno appena versato dell'acido nella gola di una donna Un altra vittima dell'enigmista
Ho un pensiero cattivo
Se mi ricapita l'occasione non sarò più così tenera con la vecchia stronza
Poi, finalmente rilassata mi addormento secca sul divano, con ancora la mano sporca dei miei umori
io non riesco a comprendere bene le parole di lei sono ancora imbambolato è stata una giornata troppo forte per le mie abitudini di piccolo borghese
cerco di mettere ordine nella mia testa ma non trovo la pace che vorrei dimenticare come nulla fosse successo è impossibile anche perchè la mia vicina seguita a martellarmi con i suoi propositi portarmi ad analizzare l'accaduto seguendo il suo punto di vista
sei solo una troia schifosa che si è divertita ad umiliare e ferire una persona perbene e incapace di reagire
Il mio non è un sonno tranquillo
Faccio sogni strani
Deve essere stata quella maledetta pizza
È come se sentissi delle voci nel sonno
Qualcuno che mi chiama
Non riesco a identificare il timbro vocale
Mi sembra di riconoscerle ma non lo potrei giurare
lei tiene vivo in me il pensiero di tè abile mi seduce un lato sottolineando la tua fatale bellezza, mentre l'altro alimenta costantemente il ricordo (amplificato ad arte) delle umiliazioni che mi hai fatto provare
sa che se vuole che io la segua nei suoi propositi deve fare in modo che tu diventi per me un'ossessione
e per questo deve tener vivo in me il senso frustrante dell'umiliazione
Forse Salvo mi sembra di riconoscere la sua voce ma c'è anche una voce femminile mi sembra
Si una voce di donna non giovane
"Paola"è un sussurro"Paola pagare"
"Agente"
lei intanto mi ha preparato qualcosa mangiare sono scosso e non ho molta voglia di parlare per cui piu che una conversazione durante il pranzo è una specie di monologo
un monologo che abilmente mi induce a pensare e a riflettere sul significato di quanto accaduto
Mi sveglio di soprassalto Mi rendo conto di essere completamente sudata nonostante sia fine ottobre e io abbia indosso solo pantaloncini e canottiera
È sudore freddo
sa che ti ho trovato bella è bastato un attimo quando ci hai to le spalle per tornare alla volante e lei ha colto come il mio sguardo si sia posato sul tuo culetto sodo e sa però cosa hai saputo farmi facevi sentire piu verme di un verme
"Che faccia che hai stamattina Pa" Antonio è alle macchinette a bere il caffè con l'ispettore Savino quando arrivo in commissariato
Mi dirigo diretta al distributore "Ho dormito malissimo Una di quelle pizze fatte con il gasolio"
L'ispettore e Antonio si fanno una risata e poi se ne vanno Prima di girare nel corridoio di destra però Antonio si volta e mi dice "Ah Paola, quel coglione che hai portato qui ieri ha dimenticato il libretto della macchina nel mio ufficio "
"Cazzi suoi Quando se ne accorge torna a prenderselo"
Si, sono proprio di cattivo umore oggi
Antonio se ne va e io resto lì a bere il mio caffè ingrugnata Poi, all'improvviso mi viene un idea
E se invece di aspettare che venga a riprenderselo glielo portassi io?
Cazzo che idea Mi potrei divertire ancora un po con quel deficente E se ho fortuna magari incontro pure la vecchia e mi tolgo qualche soddisfazione pure con lei
Mi fiondo nell'ufficio di Antonio
"Dov'è? "
Antonio è alla scrivania "Cosa"
"Il libretto del coglione"
"Ah sta li vedi Sul tavolo"
"Ok Senti abbiamo il numero di telefono di questo stronzo?"
"Si certo, la targa sono risalito all'indirizzo"
Antonio senza sospettare delle mie vere intenzioni mi consegna tutto Io mi guardo bene l dirgli che glielo voglio riportare personalmente Questa volta voglio fare tutto sola Niente testimoni scomodi Voglio avere mano libera
Prendo i documenti ed esco
Esco in cortile e telefono immediatamente al numero che il collega ha scritto sul foglio
Dopo pochi squilli mi risponde una voce che già conosco
"Si, il signor B?"
quando suona il telefono io stavo ancora dormendola notte era stata soffertissima, tra mille pensieri a tormentarmi e un senso di malessere diffuso e non ben definito apro gli occhi mentre l'apparecchio seguita a squillare e tendo la mano verso il comodino cercando di afferrarlo
pronto?
si sono io chi parla?
"Sono l'agente M Sono sicura che tu ricordi di me Dico bene idiota?"
Ho un tono beffardo e volutamente provocatorio Arrogante come sempre
la tua voce la riconosco immediatamente immediatamente ho un sussulto e sento addosso di colpo un'incredibile agitazione
si si agente
il cuore in gola l'emozione che mi riporta all'istante a ieri
è assurdo ma per quanto intimorito la voce che subito associo alla tua personalità dura e violenta, è come se inconsciamente provassi piacere nel sentirla
"Ieri mattina ti sei talmente cagato addosso che ti sei dimenticato in commissariato il libretto della macchina lo sai?"
io ah non non devo essermene accorto grazie
"Ora, la prassi sarebbe che tu alzi il tuo culo molle e vieni a prendertelo Ma questa volta, per te farò uno strappo alla regola "
Sento la tua voce tremolante al telefono e già inizio a divertirmi
S provare un sottile sadico piacere
"Grazie un corno idiota Tu e la tua amica succhiacazzi non ne fate uno in due Cmq, ho deciso che sarò io personalmente a riportartelo"
ma io(farfuglio qualcosa agitato ed emozionato)
la tua durezza inspiegabilmente mi attrae e la tua voce mi mette addosso un'agitazione convulsa assolutamente irrazionale
"L'indirizzo non mi serve Ce l ho già ani faccio il turno di pomeriggio A fine turno passo te Vedi di farti trovare o questa volta mi incazzo vero"
"Ci vediamo ani sera scemo E porta i miei saluti alla strega"
E chiudo Soddisfatta
mi ritrovo basito con l'apparecchio in mano ancora scosso la tua voce le tue parole, secche perentorie dure come sempre hanno lasciato il segno e già l'idea di ritrovarmi di fronte a te mi agita ti rivedo, l'immagine del tuo culetto i tuoi anfibi mmmm gemo mi ritrovo a masturbarmi quasi senza neppure rendermene conto meccanicamente con l'altra mano ancora a stringere l'apparecchio del telefono
anche se razionalmente l'idea di un nuovo incontro con te mi intimorisce, nel profondo l'essere schiacciato la tua femminilità mi eccita follemente
è un'eccitazione frustrazione che mi brucia addosso e che può essere placata solo con una furiosa masturbazione
Il turno della mattina scivola via liscio Niente emozioni particolari
Un paio di interventi, di cui uno per una lite familiare degenerata Qualche controllo ran e via così
Sono ancora in coppia con Salvo, anche oggi Non parliamo del l'episodio di ieri e io mi guardo bene l dirgli le mie intenzioni
Lui sta sulle sue Si vede che ormai mal mi sopporta
Poi a un certo punto, mentre siamo fermi a un semaforo sbotta "Antonio mi ha detto che hai trovato il libretto di quello di ieri Che intenzioni hai Paola "
l'orgasmo è ancora una volta impetuoso e ad esso mi abbandono con un gemito caldo mentre il cazzo eiacula schizzi che mi finiscono sulla pancia e le cosce qualche attimo per recuperare la regolarità del respiro e mi alzo infilo le ciabatte lasciate ai piedi del letto e mi dirigo in bagno per una doccia l'acqua che mi scorre addosso è una carezza mentre la mia mente è tutta presa la prospettiva imminente di un nuovo incontro come sarà? cosa accadrà? che mi chiederà? l'ansia mi prende e so già che mi accompagnerà tutto il giorno senza lasciarmi un solo attimo
Sbuffo visibilmente scocciata "Questo posto è peggio di un circolo di cucito Restituirglielo ovviamente Che pensi che me ne faccia "
Antonio mi guar "Hai intenzione di maltrattare ancora quel povero cristo per caso? Non ti è bastato ieri?"
Io ricambio lo sguardo Dura
la vedova che per varie ragioni ha deciso di non lasciarmi solo troppo a go mi ha chiesto di aiutarla a sistemare degli scaffali questa mattina non mi preparo neppure il caffè tanto so che come al solito insisterà per offrirmene uno
"Non sono cazzi tuoi Salvo So fare il mio lavoro e conosco i limiti "
Il semaforo diventa verde Ripartiamo
"Si lo so Paola Ma te l'ho detto, prima o poi troverai qualcuno che non ci starà a subire le tue prepotenze E quel giorno le pagherai per tutte"
mi vesto e nel farlo indugio sulla mia immagine riflessa nello specchio vedo un uomo ma non il maschio e immediatamente la mente mi spara ricordi come fossero flash accecanti ricordi parole udite di come l'uomo debba sempre essere cosi è sempre stato cosi mio padre nei riguardi di mia madre, e prima di lui il nonno con la nonna e in quegli attimi sembra quasi che le loro immagini mi stiano ora guardo severe, deluse ed è come se mi puntassero il dito contro gridandomi vergognati!
"Certo Salvo Ti farò sapere nel caso E cmq se stai pensando a quei due mi viene ridere solo a pensarci che possano fare qualcosa Una vecchia vedova brutta come il peccato e uno sfigato che si regge in piedi a malapena "
"Ma cosa vuoi che facciano ahah"
caccio quei fantasmi allontanandomi dallo specchio prendo le chiavi ed esco, suonando subito alla vicina porta della mia vicina
La mia risata di spregio chiude definitivamente il discorso
sento i suoi passi li conosco ormai i giri di chiave nella serratura e la porta che si apre ciao caro, vieni ho già messo su il caffè
la seguo è sorprendente come alla sua età sia ancora cosi luci e risoluta
e sappia sempre cosa fare
le mie rilessioni sono interrotte di colpo la sua voce sai, dovremmo scoprire chi è quella grandissima zoccola
ah cosa? mi lascio sfuggire, sorpreso
Rientriamo in commissariato Io e Salvo ci separiamo Devo redigere un paio di verbali prima di andarmene
si chi è dove abita cosa fa non starà mica tutto il giorno in quella specie di fortino e allora non avrà alcuna divisa a proteggerla
si bisognerà studiar bene quella troia e poi vedremo come ripagarla delle sue gentilezze
Per il pomeriggio ho intenzione di tornare in palestra Mi voglio allenare per bene anche oggi
le sue parole mi colpiscono cosa avrà in mente? mi domando nella mia mente di uomo tranquillo e ligio alle regole già la vendetta suona come una parola molto forte, su un'agente di polizia poi
mi porge il caffè prendo la tazzina senza dire nulla la accosto alle labbra e ne sorseggio il contenuto caldo e forte,quando poggio la tazzina sul tavolo e alzo lo sguardo verso di lei la trovo a fissarmi
dico, non penserai mica di dargliela vinta a quella là? o è bastato un paio di chiappe a farti dimenticare le cose che ti ha fatto?
io ecco
ah smettila lo so, per essere una carogna è un gran bel pezzo di figa te lo concedo ma tu sei un uomo (nel dirlo si avvicina a pochi cm l mio viso) e un uomo non deve permettere a nessuno, soprattutto a una donna, di mettergli i piedi in faccia neppure se indossa una divisa della polizia questo ti è chiaro voglio presumere
io ssi certo (replico con voce insicura) vedrai, quando sarà il momento avrai la tua rivincita mio caro e allora rideremo noi ho si rideremo eccome
presto verrà il momento in cui ce la troveremo di nuovo vanti ma allora i ruoli saranno ben diversi oh si, altrochè se saranno diversi
in quel momento non avrei voluto dirle della tua telefonata ma se poi tu avessi chiesto di lei? avrebbe certo scoperto che io sapevo benissimo della tua visita e non avergliene parlato sarebbe stato come mentirle
questa sera(dico quasi a fatica)questa sera verrà qui
lei mi guar con aria interrogativa cosa dici? chi verrà qui?
lei mi ha chiamato 10 minuti fa che ancora ero a letto ho dimenticato il libretto al commissariato e passerà a riconsegnarmelo
200! Termino la terza serie di addominali e mi alzo la panca Sono completamente sudata
strano -commenta lei- per quale ragione avrà mai deciso quella troia di scomodare le sue chiappe per venire noi? molto piu logico convocarci in caserma avrebbe oltre tutto avuto una se con occasione per (in quel momento temendo di turbarmi lascia in sospeso la frase) uhm qua c'è sotto qualcosa non mi convince
ha detto che verrà al termine del turno di servizio
"Ci i dentro eh Paola "
Alfredo, uno dei miei personal trainer Grosso, pompato ma simpatico Ci ha provato mille volte con me ma il tipo palestrato non è proprio il mio genere
Però ha una gran faccia culo e gli do retta perché mi fa ridere
al termine del servizio? uh me perchè mai? (resta un attimo in silenzio pensierosa) quindi quando arriverà qui non sarà una visita ufficiale bisogna che ci rifletta su
"Si Alfre stasera ho un appuntamento E voglio scaricarmi un po prima "
"Un appuntamento! Cazzo lo sai che sono geloso E me lo dici così! Ahah chi è il fortunato "
Sorrido perfida "Non so se per lui è una fortuna "
Alfredo ride "Conoscendo il tuo caratteraccio ho anche io dei dubbi al proposito Beh ti lascio allenare Paola Poi mi racconterai come è anta "
Lo guardo allontanarsi mentre mi viene pensare alla serata
Mi dirigo verso l'area cardio Penso alla tua faccia scemo Penso a quello che ti farò questa volta
Magari stavolta il tonfa glielo infilo nel culo
Al solo pensiero sento di nuovo quel brivido fra le gambe
Sempre più insistente Cazzo Devo toccarmi
Mi dirigo verso i bagni e mi chiudo dentro una toilette
Infilo immediatamente una mano dentro i leggins
Supero l'elastico del perizoma e trovo subito la mia passera
La trovo già umida
È un attimo che mi diventi bagnata
Mi sfrego come solo io so fare le grandi labbra
Allargo le piccole e mi infilo due dita direttamente in vagina
Appoggiata al muro del cesso, in piedi inizio un furioso dentro e fuori
"Si Paola ti stai fottendo sola e ti piace mmhhh"
Sto per venire pensando a te nudo in ginocchio con il mio manganello che ti sporge l culo quando
cazzo di nuovo il viso della vecchia megera mi si materializza vanti sovrapponendosi al tuo cazzo come se in qualche modo la stronza volesse intromettersi sempre
Ma alla fine riesco a venire lo stesso Alla faccia sua Alla faccia tua
Stasera gliela farò pagare anche a lei se ho la fortuna di incontrarla
la guardo ora è silenziosa sono certo starà riflettendo è sempre stata una donna intelligente, ne ha passate tante e ha spesso dovuto trovare sola le soluzioni
iniziamo a sistee i suoi scaffalinon sono affatto convinto che lei avesse desiderio di spostarliqualcosa mi dice che sia stato solo un pretesto per tenermi li con sèma questo lo tengo per me ad un tratto rompe il silenzio con una di quelle ande che mi hanno sempre creato disagio
quanto non vai con una donna caro?
io, in piedi su una scaletta, mentre cerco di fissare alla parete la parte superiore dello scaffale, mi sento di colpo rigido e a disagio iononnon ricordo
che carodìti ho messo in imbarazzo vero? ma non devi sentirti a disagiopotresti essere mio figlio e una madre vuole sempre che il proprio figlio sia felice
e che soprattutto sappia come comportarsi con una donna
capisco il suo gioco ma resto in silenzio
lei ti piace vero?
ingoio saliva arrossendo di colpoma non dico nulla
si lo so che ti piaceè una strega ma non c'è niente di male se quando pensi a lei ti viene duro
a volte i suoi trascorsi la fanno esprimere in modo volgareanche se con me non ha mai mostrato una condotta disdicevolee io la rispetto malgrado sul suo conto ne abbia sentite tante
Il turno del pomeriggio è uno di quelli dimenticare
Ci sono state diverse chiamate fra cui un intervento per rapina in un ufficio postale della zona bovisa
Le rapine a banche, furgoni portavalori e uffici postali sono le più rognose
I bastardi sono sempre armati E spesso non si fanno scrupoli a usare le armi Anche in piena città
Quindi se riteniamo in caso li intercettiamo che un eventuale conflitto a fuoco sul posto possa mettere a rischio l'incolumità di civili preferiamo indurli a scappare salvo piombargli addosso appena le condizioni ambientali lo consentono
Cmq alla fine li abbiamo presi
Poco fuori quarto oggiaro
Nomadi slavi Gente pericolosa
le donne oggi son pericolose devi stare attento possono far perdere la testa a una persona per bene come te caro ma non dimenticare mai che tu sei un uomo e l'uomo deve sempre saper dominare una femmina
Quando torno in commissariato sono stanca
Grazie a dio non tocca a me stendere chilometri di verbali Stavolta è compito del sovrintendente capo
ascolto in silenzio le sue parole cerco di capire cosa voglia dirmi in verità
Mi siedo in saletta a bermi un gatorade Mi viene in mente che stasera devo passare quello sfigato a portargli il libretto
ho conosciuto tanti uomini in vita mia sai e so bene che non ci voglia tanto a una donna perchè vi venga subito su il pisello e quella troia si devo riconoscere che quella schifosa abbia un gran bel corpo non sei d'accordo anche tu caro?
Ho quasi voglia di lasciar perdere per stasera
Sono molto stanca
io non saprei forse beh si
Poi però penso che invece un po di divertimento mi farà bene
ma certo certe cose non bisogna aver paura di ammetterle anche con una puttana come quella e non devi vergognarti se pensando a lei un uomo virile come te senta desiderio
è comprensibile comprensibilissimo non sei forse un maschio? sarebbe stupirsi semmai se due chiappe come quelle ti lasciassero indifferenti
mi sento a disagio malgrado le sue parole in fondo suonino comprensive e amorevoli e mi sento come se lei fosse stata testimone dei miei sfoghi solitari
Decido per un piccolo antipasto
Prendo il telefono e chiamo il cellulare del coglione
Squilla a vuoto la testa di cazzo non risponde ah ecco
"Allora ci sei Era solo per farti sapere che ho anche il numero del tuo cellulare come vedi so tutto di te Anche quanti peli hai nel culo ma questo già lo sapevi vero? ahaha"
io ho appena finito di fissare al muro lo scaffale dopo averlo spostato go la parete di qualche metro non molto abituato a questo genere di lavori, mi sento piuttosto affaticato e la vedova si offre subito di portarmi un bel bicchiere fresco di limonata
quando sento suonare il cell nella tasca dei pantaloni lei è in cucina intenta a prepararmi quella bevan dissetante il numero non è in memoria, ma nemmeno criptato rispondo
pronto
io
di nuovo quell'emozione che mi paralizza è bastato sentire nuovamente la tua voce per restarne schiavo
"Tu cosa tu vedi di farti trovare stasera Sai, vengo apposta per te"
ssi
La mia voce è volutamente un mix di arroganza e provocazione
in quel mentre la vedova torna con un vassoio le basta guardarmi per comprendere ogni cosa
"Magari invita anche la tua amichetta settantenne che in tre ci divertiamo ancora di piu"
"Ci sei coglione? E cazzo smettila di balbettare come un ritardato
il mio imbarazzola mia inferiorità nei tuoi confronti è palese e assoluta ma lei aveva capito già dopo pochi minuti la superiorità che vantavi nei miei riguardi
Mi viene ridere cattiva
forse forse è meglio di no (dico sperando che lei non intuisca la tua richiesta)
"Stasera magari mi fermo un po te e riprendiamo il discorso dell'altra mattina che ne dici "
malgrado tutto temo un pò l'effetto delle parole di lei non so forse è solo una sensazione ma mi suscita un certo timore pensare alla portata di certe sue frasi
"Oh si invece, e anzi avverti la strega che se stavolta mi manca di rispetto o mi risponde male glielo spacco sui denti il manganello! "
l'arroganza delle tue parole ora è tale che non c'è bisogno che io le ripeta lei ha udito perfettamente ogni cosa
le sue labbra disegnano un sorriso enigmatico indecifrabile per me ma in un certo qual modo inquietante
con la testa fa cenno di si lasciarmi intendere che non avrà alcun problema a essere presente
cosi io ti riferisco che ci sarà anche lei
"Adesso hai capito che ti tengo per i coglioni Quindi niente cazzate E ricorda che questa volta non ci saranno testimoni a pararvi il culo"
"Magnifico! Non vedo l'ora di salutarla A modo mio "
la durezza del tuo linguaggio mi turba provocandomi un principio di erezione
si ho capito (rispondo con voce fioca)
"Un ultima cosa Verrò sola e nessuno sa che vengo li voi Quindi fatti i tuoi conti idiota "
Riaggancio
Nessun saluto
Sorrido a me stessa soddisfatta della telefonata
Il solo pensiero mi provoca di nuovo quel fremito fra le gambe
quella tua frase ha in sè l'effetto di una bomba la tua provocazione mi man in tilt sento l'erezione divamparmi nei pantaloni
chiedo alla vedova di potermi recare in bagno lei sorride bonaria e acconsente
appena chiusa la porta mi agio di schiena contro di essa e lo esco i pantaloni
duro carico come ogni volta che il pensiero vola a te
Mi guardo un attimo intorno per vedere che non ci sia nessuno e per un paio di minuti mi strofino rudemente la figa attraverso la stoffa dei pantaloni della divisa
la tua spavalderia i tuoi insulti le tue minacce l'attesa ansiosa di riaverti vanti sono ingredienti esplosivi per la mia eccitazione
lo stringo forte nella mano con la solita voglia rabbiosa e inizio un frenetico e rude su e giu
Mi tocco Sono umida ma non bagnata al punto giusto per poter venire
Per un istante penso di chiudermi in bagno di nuovo come ho fatto in palestra
nella mente ti vedo ti sento
gemo
gemo forte
Poi lascio perdere, finisco il gatorade e mi alzo
"Tempo scaduto bambino " sorrido perfida
quando sento di colpo la voce della vedova che mi chiede l'altra stanza tutto bene caro?
un sobbalzo e una risposta singhiozzata ssi tutto a posto arrivo
Lentamente mi avvio verso il posteggio riservato
CONTINUA....
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