Incipit
di
elmarinero
genere
bondage
Quella maglietta nera a coprirle gli occhi ogni tanto le scivolava sul naso e sulla bocca aperta. Lei non poteva spostarla, ormai era parte di quel letto, le sue braccia e le sue gambe guardavano gli angoli, avvolte alle estremita da una soffice cima nera. Il letto in mezzo alla stanza, libero su tutti i lati; una scelta precisa, per poter cogliere di sorpresa ogni parte del suo corpo. Il suo corpo nudo, e un dildo accanto a lei. Senti il silenzio, mentre con un tocco leggero inizio a scendere dalla mano aperta, seguendo il braccio, fino a sparire. La mia bocca abbassarsi a leccare la sua coscia e massaggiare con la mano un piede. Sentivo da ogni parte del suo corpo un brivido. Nel modo piu casuale, leggeri tocchi e leccate lungo tutto il suo corpo. Potevo vederla irrigidirsi. Aspettava l' attimo in cui le mia mani, la mia bocca e la mia lingua calda andassero sulle sue labbra. Pensava fosse sempre il momento, ed era sempre piu vicino. Ma avvicinandomi al suo volere, tornavo a baciare i suoi piedi; strusciavo sulle sue mani aperte il mio pene. Spostai la maglia nera dalla sua bocca e infilandoci di sorpresa la lingua, le misi la mano tra le cosce aperte. Per la prima volta da quando l' avevo costretta in quella posizione sentivo quanto era bagnata. Mi leccai le dita. E le spalmai sulle sue labbra ancora aperte intente al bacio. Alzandomi lasciai riecheggiare per un minuto il silenzio, andandomi poi a mettere tra le sue cosce. Mi ci perdevo. Amavo quel sapore e sentirlo tutto sulla mia faccia. Le sue labbra gonfiarsi tra le mie. Far scivolar la mia lingua dal suo ano, alle labbra, al clitoride e non fermarsi piu, salire sulla sua pancia tra quei piccoli seni sodi, lungo il collo e alzando lo sguardo vederla inarcata con la bocca spalancata da un silenzioso gemito. Con uno scatto voleva alzarsi, riuscire ad afferrare la mia lingua o mordermi; ma le cime la trattennero al letto, e la maglietta spostandosi dai suo occhi mi rivelarono uno sguardo. Arrapato. Lo voleva, tutto, e dentro. Ma non il suo volere, non ora. Mi alzai, e rischiando qualche morso le facevo aprire la bocca leccadonle le labbra. Il dildo nella mia mano e quando la sua bocca si apri aspettando la mia lingua, si ritrovó un freddo e liscio dildo tra i denti. Mollai la cima della sua mano destra e sedendomi accanto a lei con la mia mano sinistra il dildo nella sua bocca e con la mia destra, dapprima le feci afferrare il mio pene, solo per farle capire che effeto mi faceva; e poi la spinsi all autoerotismo. La mia mano sulla sua solo a farla continuare quando si fermava. Il dildo sfilato dalla bocca fini tra le sue labbra e di nuovo nella sua bocca. Ormai le lasciavo la mano, non si sarebbe fermata, il dildo con la mano destra in un sinuoso movimento avanti e dietro nelle sue labbra inferiori sempre piu bagnate e amaranto; nella sua bocca le dita della mia mano sinistra. Potevo sentire i suoi denti affondar nella mia carne. Ma per il suo piacere me li sarei anche fatti staccare. Il tremore parti dai suoi piedi, i suoi canini nella falange, poi un gemito spalancó la sua bocca lasciandomi le dita, la schiena curva e la pancia sempre piu verso l alto, la sua mano piu veloce e il dildo dentro fino a quasi sparire. Un attimo, piu di un attimo in cui non respiró. Aveva raggiunto l'apice, stando ataccata al letto; piano piano il suo corpo nudo e bagnato e liscio si rilassó, la sua mano si stacco dal corpo e quasi per abitudine tornó all' angolo verso la cima. La lasciai sul letto nel suo piacere tra ampii respiri e un sorriso, con le labbra semichiuse. Silenzio. Senti solo il letto affondare: appena sopra le sue orecchie, le mie ginocchia, appena a lato dei suoi fianchi le mie mani; dentro la sua bocca il mio pene. Duro. Non avevo resistito a quelle labbra sottili semichiuse. E rimasi li, fermo immobile, non mi serví nessun movimento ma solo la sua bocca calda e umida.
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