Doveva essere una serata romantica
di
Biancaslave
genere
dominazione
"...Hey! Mi ascolti? Signora bionda dei ciliegi
accendi ancora quelle luci per me, per me.
E rimandami quello che ho perduto
che lungo gli anni non ho più trovato.
Per respirare di nuovo la vita,
per respirare di nuovo la vita, vissuta con te..."
Il respiro di Bianca si fa più intenso sulle note di questa canzone, è si osserva riflessa nello specchio sopra il lavandino in marmo del Portogallo rosa, guarda con attenzione il suo volto, i suoi occhi molto scuri, i suoi capelli color castagna bagnata, il suo collo, le sue spalle rotonde con gli avambracci pieni,il suo seno grosso che ancora regge un po' la gravità dei suoi 45 anni, si sorride come quando si vede una cara amica a cui si vuole molto bene,poi il suo pensiero viene distratto dalla fine della canzone e i suoi occhi si posano sulla mensola laterale dove una piccola sveglietta color sabbia le ricorda che il tempo non fugge solo in anni ma anche in secondi e minuti... "dio come è tardi", i suoi movimenti ora sono più accelerati, le sue mani paffute,morbide così ingannatrici da apparire delicate nascondono in verità una presa salda, energica e decisa, si muovono frenetiche tra trucchi e spazzole.
Bianca ha finito e dopo aver dato l ultima occhiata alla sua immagine nello specchio, butta l occhio sulla sveglia dove le lancette segnano le 19:12, alzando gli occhi in alto verso sinistra calcola velocemente il tempo per vestirsi prima che arrivi l oggetto per la cena.
Nella grande camera color verde turquesa con arredamenti in color oro perla, Bianca (o la Signora come ama farsi chiamare dal suo oggetto) nuda in piedi difronte all armadio aperto scorre con lo sguardo gli indumenti.
Corsetti e corpetti di vari materiali e colori, da ecopelle nera a pvc lucidi, a stoffe ricamate con pizzi e merletti delicati e finemente ricamati, a lacci e stringhe di cuoio e corda, vestitini e tutine in latex affiancano i tailleur e abiti in colori, tessuti e manifatture sobrie destinati al lavoro.
Bianca accarezza con lo sguardo un completo.
Le prime 8 note dell aria più celebre della Carmen di Bizet provenienti dal cellulare le fanno capire che è arrivato il messaggio dell oggetto che aspettava,.. "ho parcheggiato in piazza al solito posto Mia Signora attendo il suo permesso di indossare il cappuccio e salire da lei"..... Bianca si dà un ultima occhiata al lungo specchio dell anta del mobile e si trova perfetta. "INDOSSALO ORA È SALI TI APRO IL PORTONE E NON DIMENTICARTI DI FARE LA RAMPA DI SCALE IN GINOCCHIO!".
L'oggetto dopo aver letto attentamente la risposta della sua padrona, si affretta a indossare il cappuccio di pvc nero opaco con le 3 aperture (occhi naso e bocca), mentre scende dalla macchina non può fare a meno di pensare che per quanto questo rapporto duri ormai da 1 anno, con 2 alle volte 3 incontri regolari mensili, la Sua Signora non avesse mai voluto vedere il suo viso,e malgrado lei non conoscesse nessuna delle sue espressioni, non sapesse la sua fisionomia, la cosa lo eccitava ancora di più perché si sentiva ancora più profondamente un oggetto.
Assorto da questo pensiero era giunto davanti al grande portone marrone senza essersi minimamente accorto che un'anziana signora con il suo cagnolino a passeggio lo stava guardando con un'espressione mista a stupore e paura. L'oggetto spingendo velocemente il portone per entrare, comprendeva bene che ogni volta poteva incorrere in qualche rischio di passanti che lo avrebbero potuto intendere come un ladro o peggio dato che era sempre vestito di scuro con il capo completamente celato da un cappuccio nero.
Difronte alla prima rampa di scale in marmo grigio l'oggetto si mise nella posizione ordinata e non con poca fatica fisica inizio a salire uno a uno i gradini in ginocchio.
Anche li in un paio di occasioni era successo che dei condomini si fossero imbattuti in lui durante la risalita, e stupiti e perplessi l avessero seguito con lo sguardo fino alla porta di casa per capire la situazione, una situazione che anche se appariva grottesca lo eccitava, essere fissato, osservato e deriso era una forma di umiliazione che gli accendeva i sensi.
La Signora sulla porta poteva sentire il respiro sforzato e il rumore di tonfo sordo delle ginocchia sugli scalini, la cosa la divertiva e sperava sempre, era che un inquilino potesse entrare o uscire per gustarsi l'ironica scena, era questa una delle rare volte che si rammaricava di abitare al primo piano rialzato solo da due rampe di scale, e non al quarto e ultimo piano per vederlo entrare già sofferente.
L'esigenza di Bianca di averlo sempre in ginocchio o a caproni era dettata anche dal fatto che come donna non superasse il metro e cinquanta, mentre l'oggetto era poco più di un metro e ottanta, psicologicamente Bianca voleva che l'oggetto si sentisse fisicamente sovrastato da lei, per questo oltre che a tenerlo sempre in una posizione piegata, indossava anche scarpe o stivali con tacchi vertiginosi.
Appena l'oggetto arrivo davanti alla soglia di casa ciò che gli si presento davanti fu un immagine che gli emoziono' il respiro.
Entrato in casa, l'oggetto venne condotto dalla Signora al centro della sala, inginocchiato davanti al divano blu versace la Signora gli ordino di spogliarsi ripiegando gli indumenti in modo impeccabile, l'oggetto conosceva bene l ossessione che la Sua Signora nutriva verso l'ordine e la pulizia, la prima volta che si spoglio è piego gli indumenti davanti a lei, lo dovette ripetere ben 106 volte, rivestendosi per poi spogliarsi e piegare di nuovo ,prima di raggiungere la perfezione che lei desiderava, la seconda volta lo dovette ripetere solo 48 volte e la terza 16,dopo di che allenandosi anche a casa aveva imparato come fare alla prima.
"QUESTA SERA MI SENTO ROMANTICA" l'affermazione della Signora colse l'oggetto sorpreso e impreparato... cosa intendeva con mi sento romantica?... Non aveva ancora finito di pensare quando vide la signora prendere una candela, "SEGUIMI", la signora si diresse verso la porta a vetri che dava sul terrazzo della piazza, l'oggetto la seguiva dietro come un cagnolino docile.
Sedutasi su una graziosa sedia da esterno in ferro battuto lavorato in stile liberty laccata di bianco, la Signora ordino all'oggetto di portarle un bicchiere di moscato dolce è una coppetta di frutta, ordine che l oggetto esegui subito.
Una volta tornato ai suoi piedi la Signora dopo essersi versata il vino nella coppa, gli ordino di assumere la posizione del tavolino di fianco a lei, con le terga rivolte verso la piazza, dopodiché prese la candela, l'accese e versando qualche goccia sulla zona lombare della colonna vertebrale vi pose la candela accesa.
L'oggetto rimase così immobile per molti minuti con la testa sgombra priva di pensieri e con lo sguardo fisso su un punto per mantenere la posa, mentre sulla sua pelle cadevano lentamente gocce di cera calda.
Dopo che la Signora
ebbe finito di sorseggiare il suo vino e mangiare la frutta nella coppetta, ordinò al oggetto di sdraiarsi in posizione supina, “ATTENDI QUI NON MUOVERE UN MUSCOLO O COME PUNIZIONE TI CACCIO DI CASA NUDO".
L'oggetto vide con la coda dell'occhio la padrona rientrare in casa mentre lui immobile, fermo, sdraiato sul pavimento del terrazzo percepiva il suono di alcune voci provenire dalla piazza, sentendole così gli sembrò di capire che erano 2 coppie giovani che parlavano e ridevano e si domandava se avessero potuto vederlo in quella posizione, forse solo le gambe o i piedi, gli piaceva immaginare che potessero ridere della sua nudità. All'improvviso senti la voce della signora, "TIRA SU LA TESTA", senza neanche ben capire che cosa stesse accadendo obbedì alzando la testa e solo quando senti cingere il capo comprese che gli stava mettendo un face strapon.
La Signora ora era in piedi sopra l'oggetto che poteva vederne il sesso dal basso verso l'altro, sotto l'aderentissimo abitino di latex nero non indossava intimo e la sua figa, completamente glabra, gli induriva il cazzo.
"CHE FAI OGGETTO? COS È QUELLA PATETICA EREZIONE SENZA IL MIO PERMESSO?!? NOM HAI ANCORA IMPARATO A DOMINARE I TUOI ISTINTI DA PORCO MAIALE CHE NON SEI ALTRO, MI COSTRINGI A PRENDERE DEI PROVVEDIMENTI"
Rientrata in casa la Signora si ripresento' pochi secondi dopo con uno scudiscio corto e semi rigido e una gabbietta a cintura di castità.
Il respiro dell'oggetto gli si spezzò in gola come una lingua di carta strappata in mille pezzettini, i colpi ai testicoli per far scendere l'erezione stavano funzionando, per una dinamica fisica dovuta alla tensione dei colpi anche le cosce iniziano a tremare ,mentre però accresceva il piacere mentale.
" BENE OGGETTO VEDO CHE ORA TUTTO È TORNATO COME DEVE ESSERE MA PER EVITARE DI RIVEDERE IL TUO PATETICO PISELLINO UN ALTRA VOLTA DRITTO TI ORDINO DI METTERTI LA GABBIETTA ...É COSÌ CHE DEVONO STARE GLI UCCELLINI INDISCIPLINATI: IN GABBIA!".
Percependo il suo corpo disteso immobile con i coglioni ancora doloranti, rossi e gonfi per i colpi subiti, il pene intrappolato nella gabbietta, e una cintura stretta a stringere la testa con la base del dildo in bocca in una costrizione mascellare aperta, l'oggetto si senti attaccare le orecchie dalle cosce stivalate della Signora, e prima che tutto si facesse più scuro, vide avvicinarsi al suo volto il sedere della Signora.
“OH SI MI PIACE MASTURBARMI CON IL MIO OGGETTO SENTIRE COME MI RIEMPIE TUTTA", la voce calda e la languidita ' della Signora unita all'odore del suo sesso che gli ricordava vagamente l'odore del fieno bagnato e il sapore salato dei suoi umori che si mescolano con la sua saliva lo stavano facendo impazzire, ma l erezione era forzatamente domata da quel cilindro di acciaio che la teneva prigioniera ripiegata in se stessa.
La Signora ora lo cavalcava senza più ritegno sfregando il buco del culo sul suo naso che si impregnava del suo odore, e quando gli sembrò di sentirla quasi arrivare all'apice anche il suo piacere aumento' in modo esponenziale.
La Signora intanto aveva inarcato la schiena, sentiva le pareti vaginali pulsare ma si fermò un attimo prima di raggiungere l'estasi.
L'oggetto senti il corpo della sua Signora arrestarsi di colpo e il peso del suo corpo che lo stava schiacciando quasi fino a soffocarlo farsi improvvisamente leggero, un onda di sgomento lo assali tanto da fargli soffocare in gola il grido che vorrebbe lanciarlo con tutto se stesso "MIA SIGNORA NON SMETTERE STAVO PER GODERE ANCHE IO SENZA TOCCARMI" ma sapeva che doveva restare muto e fermo mentre il corpo ancora gli freme a, la saliva gli colava dai lati della bocca, nel naso ancora l'odore gli pungeva il cervello,ci mise qualche attimo per rendersi conto che la Signora era rientrata,e mentre cerca di riprendere il respiro regolare la rivede in piedi sopra di lui questa volta con una cintura fallica.
"METTITI A CARPONI OGGETTO CON LA TESTA RIVOLTA ALLA PIAZZA VOGLIO SODOMIZZARTI DAVANTI ALLA GENTE CHE PASSA"
Un brivido scende lungo la schiena dell'oggetto che con ancora la cintura per dildo a bocca e la gabbietta si portava nella posizione ordinata.
La Signora ora era dietro di lui che lo guardava e una risata le salì dalla gola mentre lubrificava il dildo,
"OGGETTO SEMBRI UN FOTTUTO UNICORNO DEL CAZZO ANZI NO RINOCERONTE", l immagine stramba che la Signora gli aveva proiettato lo fece ridere
"MA CHE CAZZO FAI ORA?, RIDI! GLI OGGETTI NON RIDONO CAZZO, POSSIBILE CHE NON SAI FARE NULLA NEANCHE UNA COSA SEMPLICE COME UN OGGETTO INANIMATO SEI UN CRETINO, PATETICO OGGETTO DI MERDA E IO CHE VOLEVO LUBRIFICANTI ANCHE IL CULO E PENETRARTI PIANO PIANO INVECE NON MERITI TANTE ATTENZIONI! ", sul finire di questa frase l oggetto si senti penetrare con una spinta secca e decisa che dal dolore lo fece barcollare sulle braccia serrando con i denti il labbro inferiore ed emettendo un lamento profondo quasi viscerale.
" DAI OGGETTO CHE LO HAI TUTTO DENTRO E SO QUANTO TI PIACE", effettivamente passato il lancinante dolore un senso di piacere come la sensazione di un uovo che rotto si espande gli pervase tutto il canale anale, e quando le dita della Signora afferrarono saldamente il cappuccio sulla nuca tirandolo cosi forte da rovesciargli quasi la visuale all indietro, senti che il dolore iniziava a fondersi con il piacere.
"VEDI CHE HO RAGIONE TI PIACE ESSERE INCULATO DALLA TUA SIGNORA".
Ad un tratto senti la mano sinistra della Signora armeggiare intorno alla vita e con un movimento deciso e veloce stappar via la gabbia, "SBORRA ADESSO GODI OGGETTO E LA TUA SIGNORA CHE LO DESIDERA TI ORDINO DI SBORRARE ORA!", assestando tre poderosi colpi di reni con tutta la forza del suo burroso corpo la Signora raggiunse il suo orgasmo provocato dallo sfregamento della cintura sul suo clitoride, mentre l'oggetto si inarcava in avanti come fanno i gatti quando alzano la gobba, e senza toccarsi erutto' più fiotti copiosi di sperma.
Ancora con la cintura saldamente attaccata alla sua vita,l espressione addolcita, il respiro affannato, la Signora ritta in piedi guardava l'oggetto riprendersi dal suo orgasmo, "LECCA DOVE HAI SPOCATO PORCO", senza osare neanche alzare la testa l'oggetto si sfilo' il dildo da bocca e con la mandibola intorpidita si abbasso' ancora di più per pulire dove aveva schizzato, poi girandosi su se stesso cercò con lo sguardo gli stivali della Sua Signora e ringraziandola li baciò.
accendi ancora quelle luci per me, per me.
E rimandami quello che ho perduto
che lungo gli anni non ho più trovato.
Per respirare di nuovo la vita,
per respirare di nuovo la vita, vissuta con te..."
Il respiro di Bianca si fa più intenso sulle note di questa canzone, è si osserva riflessa nello specchio sopra il lavandino in marmo del Portogallo rosa, guarda con attenzione il suo volto, i suoi occhi molto scuri, i suoi capelli color castagna bagnata, il suo collo, le sue spalle rotonde con gli avambracci pieni,il suo seno grosso che ancora regge un po' la gravità dei suoi 45 anni, si sorride come quando si vede una cara amica a cui si vuole molto bene,poi il suo pensiero viene distratto dalla fine della canzone e i suoi occhi si posano sulla mensola laterale dove una piccola sveglietta color sabbia le ricorda che il tempo non fugge solo in anni ma anche in secondi e minuti... "dio come è tardi", i suoi movimenti ora sono più accelerati, le sue mani paffute,morbide così ingannatrici da apparire delicate nascondono in verità una presa salda, energica e decisa, si muovono frenetiche tra trucchi e spazzole.
Bianca ha finito e dopo aver dato l ultima occhiata alla sua immagine nello specchio, butta l occhio sulla sveglia dove le lancette segnano le 19:12, alzando gli occhi in alto verso sinistra calcola velocemente il tempo per vestirsi prima che arrivi l oggetto per la cena.
Nella grande camera color verde turquesa con arredamenti in color oro perla, Bianca (o la Signora come ama farsi chiamare dal suo oggetto) nuda in piedi difronte all armadio aperto scorre con lo sguardo gli indumenti.
Corsetti e corpetti di vari materiali e colori, da ecopelle nera a pvc lucidi, a stoffe ricamate con pizzi e merletti delicati e finemente ricamati, a lacci e stringhe di cuoio e corda, vestitini e tutine in latex affiancano i tailleur e abiti in colori, tessuti e manifatture sobrie destinati al lavoro.
Bianca accarezza con lo sguardo un completo.
Le prime 8 note dell aria più celebre della Carmen di Bizet provenienti dal cellulare le fanno capire che è arrivato il messaggio dell oggetto che aspettava,.. "ho parcheggiato in piazza al solito posto Mia Signora attendo il suo permesso di indossare il cappuccio e salire da lei"..... Bianca si dà un ultima occhiata al lungo specchio dell anta del mobile e si trova perfetta. "INDOSSALO ORA È SALI TI APRO IL PORTONE E NON DIMENTICARTI DI FARE LA RAMPA DI SCALE IN GINOCCHIO!".
L'oggetto dopo aver letto attentamente la risposta della sua padrona, si affretta a indossare il cappuccio di pvc nero opaco con le 3 aperture (occhi naso e bocca), mentre scende dalla macchina non può fare a meno di pensare che per quanto questo rapporto duri ormai da 1 anno, con 2 alle volte 3 incontri regolari mensili, la Sua Signora non avesse mai voluto vedere il suo viso,e malgrado lei non conoscesse nessuna delle sue espressioni, non sapesse la sua fisionomia, la cosa lo eccitava ancora di più perché si sentiva ancora più profondamente un oggetto.
Assorto da questo pensiero era giunto davanti al grande portone marrone senza essersi minimamente accorto che un'anziana signora con il suo cagnolino a passeggio lo stava guardando con un'espressione mista a stupore e paura. L'oggetto spingendo velocemente il portone per entrare, comprendeva bene che ogni volta poteva incorrere in qualche rischio di passanti che lo avrebbero potuto intendere come un ladro o peggio dato che era sempre vestito di scuro con il capo completamente celato da un cappuccio nero.
Difronte alla prima rampa di scale in marmo grigio l'oggetto si mise nella posizione ordinata e non con poca fatica fisica inizio a salire uno a uno i gradini in ginocchio.
Anche li in un paio di occasioni era successo che dei condomini si fossero imbattuti in lui durante la risalita, e stupiti e perplessi l avessero seguito con lo sguardo fino alla porta di casa per capire la situazione, una situazione che anche se appariva grottesca lo eccitava, essere fissato, osservato e deriso era una forma di umiliazione che gli accendeva i sensi.
La Signora sulla porta poteva sentire il respiro sforzato e il rumore di tonfo sordo delle ginocchia sugli scalini, la cosa la divertiva e sperava sempre, era che un inquilino potesse entrare o uscire per gustarsi l'ironica scena, era questa una delle rare volte che si rammaricava di abitare al primo piano rialzato solo da due rampe di scale, e non al quarto e ultimo piano per vederlo entrare già sofferente.
L'esigenza di Bianca di averlo sempre in ginocchio o a caproni era dettata anche dal fatto che come donna non superasse il metro e cinquanta, mentre l'oggetto era poco più di un metro e ottanta, psicologicamente Bianca voleva che l'oggetto si sentisse fisicamente sovrastato da lei, per questo oltre che a tenerlo sempre in una posizione piegata, indossava anche scarpe o stivali con tacchi vertiginosi.
Appena l'oggetto arrivo davanti alla soglia di casa ciò che gli si presento davanti fu un immagine che gli emoziono' il respiro.
Entrato in casa, l'oggetto venne condotto dalla Signora al centro della sala, inginocchiato davanti al divano blu versace la Signora gli ordino di spogliarsi ripiegando gli indumenti in modo impeccabile, l'oggetto conosceva bene l ossessione che la Sua Signora nutriva verso l'ordine e la pulizia, la prima volta che si spoglio è piego gli indumenti davanti a lei, lo dovette ripetere ben 106 volte, rivestendosi per poi spogliarsi e piegare di nuovo ,prima di raggiungere la perfezione che lei desiderava, la seconda volta lo dovette ripetere solo 48 volte e la terza 16,dopo di che allenandosi anche a casa aveva imparato come fare alla prima.
"QUESTA SERA MI SENTO ROMANTICA" l'affermazione della Signora colse l'oggetto sorpreso e impreparato... cosa intendeva con mi sento romantica?... Non aveva ancora finito di pensare quando vide la signora prendere una candela, "SEGUIMI", la signora si diresse verso la porta a vetri che dava sul terrazzo della piazza, l'oggetto la seguiva dietro come un cagnolino docile.
Sedutasi su una graziosa sedia da esterno in ferro battuto lavorato in stile liberty laccata di bianco, la Signora ordino all'oggetto di portarle un bicchiere di moscato dolce è una coppetta di frutta, ordine che l oggetto esegui subito.
Una volta tornato ai suoi piedi la Signora dopo essersi versata il vino nella coppa, gli ordino di assumere la posizione del tavolino di fianco a lei, con le terga rivolte verso la piazza, dopodiché prese la candela, l'accese e versando qualche goccia sulla zona lombare della colonna vertebrale vi pose la candela accesa.
L'oggetto rimase così immobile per molti minuti con la testa sgombra priva di pensieri e con lo sguardo fisso su un punto per mantenere la posa, mentre sulla sua pelle cadevano lentamente gocce di cera calda.
Dopo che la Signora
ebbe finito di sorseggiare il suo vino e mangiare la frutta nella coppetta, ordinò al oggetto di sdraiarsi in posizione supina, “ATTENDI QUI NON MUOVERE UN MUSCOLO O COME PUNIZIONE TI CACCIO DI CASA NUDO".
L'oggetto vide con la coda dell'occhio la padrona rientrare in casa mentre lui immobile, fermo, sdraiato sul pavimento del terrazzo percepiva il suono di alcune voci provenire dalla piazza, sentendole così gli sembrò di capire che erano 2 coppie giovani che parlavano e ridevano e si domandava se avessero potuto vederlo in quella posizione, forse solo le gambe o i piedi, gli piaceva immaginare che potessero ridere della sua nudità. All'improvviso senti la voce della signora, "TIRA SU LA TESTA", senza neanche ben capire che cosa stesse accadendo obbedì alzando la testa e solo quando senti cingere il capo comprese che gli stava mettendo un face strapon.
La Signora ora era in piedi sopra l'oggetto che poteva vederne il sesso dal basso verso l'altro, sotto l'aderentissimo abitino di latex nero non indossava intimo e la sua figa, completamente glabra, gli induriva il cazzo.
"CHE FAI OGGETTO? COS È QUELLA PATETICA EREZIONE SENZA IL MIO PERMESSO?!? NOM HAI ANCORA IMPARATO A DOMINARE I TUOI ISTINTI DA PORCO MAIALE CHE NON SEI ALTRO, MI COSTRINGI A PRENDERE DEI PROVVEDIMENTI"
Rientrata in casa la Signora si ripresento' pochi secondi dopo con uno scudiscio corto e semi rigido e una gabbietta a cintura di castità.
Il respiro dell'oggetto gli si spezzò in gola come una lingua di carta strappata in mille pezzettini, i colpi ai testicoli per far scendere l'erezione stavano funzionando, per una dinamica fisica dovuta alla tensione dei colpi anche le cosce iniziano a tremare ,mentre però accresceva il piacere mentale.
" BENE OGGETTO VEDO CHE ORA TUTTO È TORNATO COME DEVE ESSERE MA PER EVITARE DI RIVEDERE IL TUO PATETICO PISELLINO UN ALTRA VOLTA DRITTO TI ORDINO DI METTERTI LA GABBIETTA ...É COSÌ CHE DEVONO STARE GLI UCCELLINI INDISCIPLINATI: IN GABBIA!".
Percependo il suo corpo disteso immobile con i coglioni ancora doloranti, rossi e gonfi per i colpi subiti, il pene intrappolato nella gabbietta, e una cintura stretta a stringere la testa con la base del dildo in bocca in una costrizione mascellare aperta, l'oggetto si senti attaccare le orecchie dalle cosce stivalate della Signora, e prima che tutto si facesse più scuro, vide avvicinarsi al suo volto il sedere della Signora.
“OH SI MI PIACE MASTURBARMI CON IL MIO OGGETTO SENTIRE COME MI RIEMPIE TUTTA", la voce calda e la languidita ' della Signora unita all'odore del suo sesso che gli ricordava vagamente l'odore del fieno bagnato e il sapore salato dei suoi umori che si mescolano con la sua saliva lo stavano facendo impazzire, ma l erezione era forzatamente domata da quel cilindro di acciaio che la teneva prigioniera ripiegata in se stessa.
La Signora ora lo cavalcava senza più ritegno sfregando il buco del culo sul suo naso che si impregnava del suo odore, e quando gli sembrò di sentirla quasi arrivare all'apice anche il suo piacere aumento' in modo esponenziale.
La Signora intanto aveva inarcato la schiena, sentiva le pareti vaginali pulsare ma si fermò un attimo prima di raggiungere l'estasi.
L'oggetto senti il corpo della sua Signora arrestarsi di colpo e il peso del suo corpo che lo stava schiacciando quasi fino a soffocarlo farsi improvvisamente leggero, un onda di sgomento lo assali tanto da fargli soffocare in gola il grido che vorrebbe lanciarlo con tutto se stesso "MIA SIGNORA NON SMETTERE STAVO PER GODERE ANCHE IO SENZA TOCCARMI" ma sapeva che doveva restare muto e fermo mentre il corpo ancora gli freme a, la saliva gli colava dai lati della bocca, nel naso ancora l'odore gli pungeva il cervello,ci mise qualche attimo per rendersi conto che la Signora era rientrata,e mentre cerca di riprendere il respiro regolare la rivede in piedi sopra di lui questa volta con una cintura fallica.
"METTITI A CARPONI OGGETTO CON LA TESTA RIVOLTA ALLA PIAZZA VOGLIO SODOMIZZARTI DAVANTI ALLA GENTE CHE PASSA"
Un brivido scende lungo la schiena dell'oggetto che con ancora la cintura per dildo a bocca e la gabbietta si portava nella posizione ordinata.
La Signora ora era dietro di lui che lo guardava e una risata le salì dalla gola mentre lubrificava il dildo,
"OGGETTO SEMBRI UN FOTTUTO UNICORNO DEL CAZZO ANZI NO RINOCERONTE", l immagine stramba che la Signora gli aveva proiettato lo fece ridere
"MA CHE CAZZO FAI ORA?, RIDI! GLI OGGETTI NON RIDONO CAZZO, POSSIBILE CHE NON SAI FARE NULLA NEANCHE UNA COSA SEMPLICE COME UN OGGETTO INANIMATO SEI UN CRETINO, PATETICO OGGETTO DI MERDA E IO CHE VOLEVO LUBRIFICANTI ANCHE IL CULO E PENETRARTI PIANO PIANO INVECE NON MERITI TANTE ATTENZIONI! ", sul finire di questa frase l oggetto si senti penetrare con una spinta secca e decisa che dal dolore lo fece barcollare sulle braccia serrando con i denti il labbro inferiore ed emettendo un lamento profondo quasi viscerale.
" DAI OGGETTO CHE LO HAI TUTTO DENTRO E SO QUANTO TI PIACE", effettivamente passato il lancinante dolore un senso di piacere come la sensazione di un uovo che rotto si espande gli pervase tutto il canale anale, e quando le dita della Signora afferrarono saldamente il cappuccio sulla nuca tirandolo cosi forte da rovesciargli quasi la visuale all indietro, senti che il dolore iniziava a fondersi con il piacere.
"VEDI CHE HO RAGIONE TI PIACE ESSERE INCULATO DALLA TUA SIGNORA".
Ad un tratto senti la mano sinistra della Signora armeggiare intorno alla vita e con un movimento deciso e veloce stappar via la gabbia, "SBORRA ADESSO GODI OGGETTO E LA TUA SIGNORA CHE LO DESIDERA TI ORDINO DI SBORRARE ORA!", assestando tre poderosi colpi di reni con tutta la forza del suo burroso corpo la Signora raggiunse il suo orgasmo provocato dallo sfregamento della cintura sul suo clitoride, mentre l'oggetto si inarcava in avanti come fanno i gatti quando alzano la gobba, e senza toccarsi erutto' più fiotti copiosi di sperma.
Ancora con la cintura saldamente attaccata alla sua vita,l espressione addolcita, il respiro affannato, la Signora ritta in piedi guardava l'oggetto riprendersi dal suo orgasmo, "LECCA DOVE HAI SPOCATO PORCO", senza osare neanche alzare la testa l'oggetto si sfilo' il dildo da bocca e con la mandibola intorpidita si abbasso' ancora di più per pulire dove aveva schizzato, poi girandosi su se stesso cercò con lo sguardo gli stivali della Sua Signora e ringraziandola li baciò.
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