Mio marito aveva ragione
di
Spiccecco
genere
tradimenti
Mio marito aveva ragione
L’uomo con cui stavo ballando, mi teneva stretta a sé; non sapevo neppure chi era, ma si era presentato, aveva chiesto di fare un ballo con me, ed io avevo accettato. Eravamo al centro della pista affollata da altre coppie, la musica aveva un ritmo lento e la luce era soffusa e a malapena si potevano vedere le persone sedute ai tavoli, ma io sapevo che mio marito Giacomo mi stava fissando nella penombra nascosto chissà dove.
Giacomo, divorziato dalla prima moglie, mi conobbe per caso in un Pronto Soccorso dove ero andata a medicarmi per una brutta caduta. Lui era medico e mi prestò le cure del caso. Gli piacqui subito e avendo preso nota dei miei dati, alcuni giorni dopo mi telefonò adducendo come scusa alcuni controlli medici. Dopo qualche tempo mi chiese di uscire e cominciammo a frequentarci sempre più spesso. Io, Claudia, a quel tempo, avevo una situazione molto critica¸ avevo 35 anni e dopo numerose relazioni finite male, ero senza soldi e con un lavoro precario. Quando mi chiese di sposarlo, egoisticamente, valutai positivamente la cosa ed accettai. Giacomo aveva oltre 50 anni quindi molto più vecchio di me, ma, pensai che mi avrebbe offerto la tranquillità economica e un tipo di vita equilibrata che non avevo mai avuto prima. I primi anni, la nostra convivenza andò avanti senza problemi; io gli rimanevo fedele, perché nutrivo un’enorme riconoscenza nei suoi confronti, ma mano a mano che gli anni passavano, dal punto di vista sessuale, la differenza di età si faceva sentire sempre di più. I nostri rapporti erano sempre più saltuari, allora iniziai ad avere alcuni fugaci incontri con uomini, di cui non ricordavo nemmeno il nome, solo per soddisfare la mia voglia di sesso, ma mi ero proposta di non avere mai relazioni durature per rispetto all’uomo che aveva cambiato positivamente la mia vita. Poi qualcosa nel suo atteggiamento cambiò. Era già da tempo che mi spingeva ad avere rapporti con altri uomini, e le sue richieste erano divenute sempre più pressanti. “Vedrai, ti piacerà, io non posso soddisfarti quanto desideri e meriteresti di godere molto di più di quanto io possa offrirti; ti prego Claudia, almeno prova, ti prometto che non influirà negativamente sulla nostra unione...anzi la rafforzerà”. Io avevo sempre rifiutato, mi sentivo a disagio e poi non volevo metterlo in ridicolo, ma poi in estate ci fu la svolta decisiva.
Eravamo in vacanza nel sud e vicino a noi, nella piscina dell’albergo, avevamo conosciuto Giorgio, un ragazzo molto giovane che spesso conversava con noi. Mio marito pareva gradisse molto la sua presenza, ed una mattina mi disse:”Approfitto della bella giornata per una battuta di pesca con un pescatore del luogo. Se a te non dispiace, ti lascio sola per tutta la giornata, ma sicuramente Giorgio ti terrà compagnia”. Mi guardò con una aria strana e se ne andò. Dopo un po’ di tempo Giorgio si avvicinò a me e mi salutò. Era parecchio tempo che non facevo sesso, quindi pensai di approfittare della situazione e senza mezzi termini gli dissi:“Mio marito è a pescare ed io salgo in camera, sarò sola tutto il giorno...Il numero di camera è il 301”. E mi allontanai sorridendo, guardandolo fisso negli occhi. Non passò molto tempo che sentii bussare leggermente e io, completamente nuda, aprii la porta e feci entrare il mio giovane amico che mi guardava tutto eccitato. “Ciao - gli dissi - mi vuoi fare compagnia ? Bene !! Prima però dobbiamo fare una cosa”. E gli porsi il cartello “NON DISTURBARE” . “ Mettilo fuori della porta , non vorrei che qualcuno mi vedesse nuda in corridoio.... potrebbe pensare chissà che cosa....” . La nostra residenza era formata da un piccolo appartamento situato in una dependance fuori dall’ala principale del complesso alberghiero. Giorgio era eccitatissimo e dopo avermi sdraiata sul letto iniziò a baciarmi il seno, il collo scendendo poi sulla mia fica, introducendo la lingua al suo interno, alternando lente leccate sul clitoride. Io mi muovevo scomposta, mugolando e godendo intensamente. Nel muovermi vidi.nel riquadro della porta di camera leggermente socchiusa, la faccia di mio marito che, seminascosto, guardava la scena estasiato. Io sobbalzai, ma allo stesso tempo notai che Giacomo metteva un dito sul naso incitandomi a tacere, per non mettere in allarme Giorgio che, essendo sopra di me con la schiena voltata alla porta non poteva vederlo. Intanto Giorgio aveva avvicinato il suo grosso cazzo alla mia bocca e mi incitava a succhiarlo. “Ti prego – sussurrava- prendilo in bocca, fammi godere, le mie palle stanno scoppiando”.
Io ero imbarazzata per la presenza di mio marito, ma al contempo molto eccitata, e fu proprio Giacomo che, rosso in faccia, a gesti mi incitava a continuare. Allora lasciai da parte ogni inibizione e incominciai un lento pompino che mandò in estasi Giorgio che iniziò a mugolare e a spingere il cazzo sempre più dentro la mia gola. Mi accorsi ben presto che stava per godere, allora mi sdraiai sul letto a cosce spalancate e gli dissi:” Prendimi, infila il tuo cazzo fino in fondo alla fica e fammi godere, ho voglia di te”. Lui mi disse : “Non ce la faccio più, ma dobbiamo stare attenti altrimenti rischio di sborrarti dentro”. Io guardai di sottecchi verso mio marito che ancora seminascosto assisteva alla scena e lui con un sorriso compiacente mi fece capire che avrei potuto fare quello che mi piaceva di più. Allora mi rivolsi eccitata verso Giorgio e gli dissi “ Sborrami dentro voglio sentirmi riempita dal tuo seme caldo voglio godere ...godere...godere... ah... ah... ancora ...più a fondo, eccomi lo sento scorrere dentro”. E in quel momento Giorgio con un ultimo rantolo di piacere riversò tutta la sua sborra dentro la mia fica. Ma era tanta la quantità, che nonostante avesse ancora il cazzo in fica, alcuni rivoli collosi di sperma mi scivolarono sulle cosce. Giorgio stramazzò su di me e io nell’estasi del piacere guardai mio marito che, sorridendo, mi fece un cenno d’intesa e scomparve dalla porta. Io ero rimasta scioccata dalla visione estatica con cui mio marito ci aveva spiato, allora cominciai a convincermi che, se era quello che Giacomo voleva, in fondo non era poi così male anche per me. Giorgio non era ancora sazio , così scopammo in tutti i modi tutto il pomeriggio, godendo numerose volte, e quando se ne andò, eravamo ambedue soddisfatti.
Verso sera mio marito si avvicinò a me e mi disse all’orecchio: “ La prima parte l’ho vista anch’io, ma avevo paura di sciupare tutto e me ne sono andato. Stanotte voglio che tu mi racconti il resto”. Con un atto improvviso mi cacciò la sua lingua in bocca, e prendendo la mia mano la pose sulla patta dei pantaloni. Il suo cazzo era duro come da tanto tempo non succedeva e i suoi occhi brillavano di eccitazione. La notte a letto, volle tutti i particolari della scopata con Giorgio e dopo il mio racconto, mi prese con una foga inusuale per lui. Dopo quella notte mi fece promettere che avrei avuto altri incontri come quello, ma che avrei dovuto trovare il modo di farlo partecipare, anche solo da spettatore.
Quando ritornammo a casa dopo la vacanza, ero pienamente convinta ad assecondare il suo desiderio e fu così che iniziammo a frequentare locali da ballo, discoteche, e anche posti non troppo adatti a gente cosiddetta “bene” dove, però, era facile trovare ogni tipo di compagnia.
Mentre ero assorta in questi pensieri, sentii che l’uomo con cui stavo ballando, stava appoggiando il suo bacino contro l’incavo delle mie cosce all’altezza della mia fica e potevo sentire il suo cazzo che cresceva sempre più. Mi guardò e non notando alcuna resistenza da parte mia incominciò a baciarmi sul collo e a strusciarmi il seno, introducendo la mano all’interno della scollatura. Poiché non portavo reggiseno arrivò ben presto ai miei capezzoli e iniziò ad accarezzarli. A questo contatto divennero ritti e duri, io cominciai a gemere e avvicinai la mia bocca alla sua. L’uomo non aspettava altro, mi infilò la lingua in bocca e iniziò a rotearla all’interno. Io rispondevo al suo bacio con altrettanta passione e l’uomo, sempre più eccitato, pose la sua mano libera tra le mie cosce trovando la mia fica nuda che incominciava già a bagnarsi. “Sei senza mutandine” – mi disse.
Ed io :” Non le porto mai, senti come sono bagnata? Muoio dalla voglia di essere presa”. Allora l’uomo lentamente incominciò a spingermi all’esterno della pista da ballo. “Andiamo in un posto più comodo – mi sussurrò – sono troppo eccitato per ballare ancora; fuori ho l’auto andiamo da qualche parte”. “Non sono sola – gli dissi – sono venuta con mio marito”. “Faremo presto – continuò – non se ne accorgerà nemmeno”. “Non so dove sia – continuai - ma sono certa che in questo momento ci sta guardando,”. “ Come ? dov’è. Allora abbiamo un problema”. “Assolutamente no – gli sussurrai – però se mi vuoi scopare, lui vuole assistere, anche senza bisogno di partecipare”.
Il mio compagno era titubante, ma l’eccitazione ebbe il sopravvento e chiese: “Siete una coppia di quelle particolari ? Guarda che non voglio complicazioni “
“Non ci saranno, dipende solo da te, anzi...dal tuo cazzo, a mio marito basta assistere, non farà alcuna obiezione. Se vuoi una prova, vedo un divano là nella penombra, andiamoci e vedrai che Giacomo, mio marito, si avvicinerà e se ne starà buono a vedere cosa stiamo facendo”. Velocemente raggiungemmo quella zona particolarmente buia ed immediatamente fummo raggiunti da Giacomo, che non ci aveva mai perso di vista.
Ci sorrise e disse:” Non fate caso a me, fate come se foste soli, mi basta guardare”.
Fui io a prendere l’iniziativa, mi sollevai completamente la sottana denudandomi completamente la fica che già era bagnatissima. Spinsi la bocca del mio compagno tra le mie cosce e lo incitai a leccarmela. Lui non si fece pregare, mi ficcò due dita nella fica e cominciò a succhiarmi il clitoride. Io iniziai a mugolare e a muovermi scompostamente. “Tira fuori il cazzo che te lo voglio succhiare– dissi con voce resa rauca dal godimento – e poi ingoierò tutta la tua sborra”.
Lui non se lo fece ripetere, tirò fuori il cazzo dai pantaloni e lo avvicinò alla mia bocca. Era di notevoli dimensioni e già durissimo; io lo presi in bocca e cominciai a spompinarlo. L’uomo iniziò a grugnire di piacere e sentivo che non sarebbe durato a lungo, allora gli dissi:”Vieni sotto di me e mentre mi lecchi la fica, io finisco il pompino, così veniamo insieme”.
Eccitatissimo, l’uomo si mise sotto di me ed iniziò a leccarmi la fica con grande veemenza. “Non essere troppo veloce – gli dissi sollevandomi dal suo cazzo – sii lento, ma profondo, voglio che il mio godimento sia grande”. Lui abbassò il ritmo ed io continuai a leccargli il cazzo scorrendo lentamente lungo la sua asta, soffermandomi sulle palle e succhiando la sua cappella. Poi improvvisamente arrivai all’orgasmo e gemendo di piacere tolsi per un istante la bocca dal suo cazzo, ma lui mi mise la mano sopra la testa spingendomela di nuovo verso il basso ed subito dopo cominciò a vomitare una enorme quantità di sborra che io inghiottii fino all’ultima goccia.
Mio marito, poco distante da noi disse: “E’ stato bellissimo, spero che la serata non finisca qui, se vuole – rivolgendosi all’uomo – possiamo andare in un posto molto più accogliente”.
Io, con la bocca ancora inpiastricciata di sborra, mi rivolsi verso il mio occasionale compagno e gli dissi “ Come ti avevo detto, sta a te decidere, come vedi non ci sono assolutamente problemi ”.
Contrariamente a quanto ci aspettavamo, l’uomo si rivolse a noi e disse :” Scusatemi ma sono soddisfatto così, non voglio complicazioni, non credo che tu - rivolgendoti a me – troia come sei, avrai problemi a trovarne molti altri che saranno ben lieti di scoparti, mentre il tuo maritino sta a guardare, io mi sentirei troppo a disagio per cui vi auguro ...tante altre future scopate”. E se ne andò.
Giacomo era furioso, perché stava pregustando una notte di sesso sfrenato da parte nostra con lui che si sarebbe eccitato a guardare e magari anche, sia pure in maniera minore, partecipare. Io lo baciai e gli dissi:” Non ti preoccupare, probabilmente quel damerino era spaventato e temeva di non farcela a scopare ancora, ma come hai visto ormai ho saltato il fosso, e, come ha accennato quel tizio, non mi sarà difficile trovare qualcuno che faccia godere me e di conseguenza anche te”.
Io ero in uno stato di eccitazione massima, il fatto di scopare davanti a Giacomo che godeva e si eccitava, quando io scopavo con altri, mi era diventato indispensabile per godere io stessa. Quando uscimmo dal locale mi misi a cercare subito eventuali amanti per continuare quanto iniziato in precedenza. Vidi un bar poco distante dal parcheggio dove avevamo l’auto ed io dissi a Giacomo:”Entriamo, ci sono molte persone all’interno, ma separiamoci, voglio vedere se mi riesce un approccio giusto. Se mi vedi uscire, seguimi, cercherò di portarlo alla nostra auto per farmi scopare là dentro, e se del caso vedremo di convincerlo a continuare a casa nostra”. Ciò detto entrai nel bar e dopo avere dato una occhiata in giro mi diressi al banco, dove ordinai da bere. Lo sgabello era alto e quando ci sedetti sopra, le mie cosce rimasero quasi del tutto scoperte, mostrando la parte superiore delle calze autoreggenti. Non mi curai del fatto che, non portando mutandine, c’era la possibilità che con una manovra sbadata avrei potuto mostrare la mia fica nuda circondata da una leggera peluria che avevo rasato quasi del tutto, ma non completamente. Lo sgabello era girevole ed io incominciai a ruotare lentamente in modo circolare lanciando occhiate tutto intorno. L’interno del locale era nella penombra ed io non avevo idea se ero stata notata o meno, ma quando ero entrata avevo visto parecchi uomini ed alcune coppie seduti ai vari tavoli, e qualcuno anche in piccoli separé presenti nella parte più lontana dal bancone. Non mi restava che attendere per vedere come evolveva la situazione. Non passò molto tempo, un uomo sulla quarantina, piuttosto attraente, si avvicinò a me e mi chiese:” Scusi se la importuno, ma lei è sola ?“ Ora non lo sono più” – gli risposi guardandolo fisso negli occhi. “Aspetta qualcuno ?” – continuò. “Dipende.... – gli dissi avvicinandomi di più a lui. L’uomo mi guardò fisso e mi chiese : “ Non vorrei fare una gaffe, ma quanto ......? “ Si interruppe e mi guardò in modo ambiguo. “Ah, capisco qual è il suo dubbio – ripresi con un sorriso - ma non si preoccupi non sono una prostituta. Però le costerà molto in termini di fatica fisica perché sono molto eccitata, e perciò le chiedo, sarà lei sarà in grado di soddisfarmi completamente ? Sappia che sono molto esigente”. “Nessuna donna si è mai lamentata – mi disse l’uomo - ma se vuole essere completamente sicura, avrei un amico che mi potrebbe dare una mano .... se vuole lo chiamo”. E dopo aver ricevuto il mio assenso si allontanò e ritornò in breve tempo con un altro uomo della stessa età, più basso di lui, meno attraente, ma più “maschio”.
“ Questo è Guido – mi disse il mio interlocutore - ed io sono Carlo. Allora siamo pronti ? Dove andiamo...se le va bene, io avrei una soluzione”. “ Fermo – lo interruppi – prima devo dirvi una cosa. Mio marito mi aspetta in auto” Li vidi turbarsi e mi guardarono malamente come se li avessi presi in giro. “Ma – continuai – non è un problema, solo che lui vuole assistere alle nostre prestazioni; questa è la condizione. Se siete d’accordo andremo a casa nostra, una villetta fuori mano non molto distante da qui”. I due si guardarono poi Guido disse :”Per me non è un problema, non capita tutti i giorni di scopare una bella fica come te, basta che non ci siano sorprese” “ Lo stesso vale anche per me” – disse Carlo – “Possiamo andare, facci strada”. Così uscimmo dal locale dirigendoci verso l’auto. Appena vidi Giacomo, seminascosto tra le auto in sosta, gli feci cenno di avvicinarsi e gli dissi :“Tutto bene, caro, possiamo andare a casa nostra; ho detto loro che tu ti accontenti di guardare mentre loro faranno con me tutto quello che vorranno, e che tu sei d’accordo. Questo è Carlo e questo è Guido, possiamo andare”. “Mia moglie ha detto la verità – disse mio marito mostrando una grande eccitazione – vi ringrazio della vostra collaborazione. L’auto è spaziosa, accomodatevi pure dietro insieme a Claudia, io mi metto alla guida, in breve tempo arriveremo a casa. Entrammo sul sedile posteriore, io in mezzo; subito Paolo cominciò a baciarmi, mentre Guido stava a guardare. Carlo mi mise una mano tra le cosce e si accorse subito che non portavo le mutandine. “Una bella troia tua moglie – si rivolse a Giacomo che intanto era partito – glielo hai suggerito tu di non indossare le mutandine ?” “E’ una mia idea, è molto più pratico e veloce per scopare” - gli dissi. Carlo mi introdusse due dita all’interno della fica che cominciava a bagnarsi, provocandomi ondate di piacere. La mia gonna era completamente sollevata e fu a quel punto che sentii Guido che si avvicinava a me prendendomi una mano e avvicinandola al suo cazzo già duro. Quando lo strinsi mi accorsi che di dimensioni notevoli, e subito pensai al piacere che mi avrebbe dato scopandomi. Mi sciolsi quindi dall’abbraccio di Carlo e mi gettai sul suo cazzo, prendendolo in bocca. Ma era talmente grande che non riuscii ad inghiottirlo completamente, allora cominciai a leccarlo per tutta la sua lunghezza, mentre lui agevolava la mia azione, muovendo la mia testa su e giu. Carlo vistosi escluso al momento, mi baciava il collo e strusciava il suo cazzo, anch’esso di piuttosto grande, vicino al mio culo, cercando di mettermelo nella fica.
“ Siamo scomodi – Carlo – quanto manca a casa tua ? “ Stiamo per arrivare - disse Giacomo – ancora pochi minuti ed avremo tutto lo spazio di cui avete bisogno ...ed io potrò vedere.....Sento che Claudia sta gemendo di piacere, ma ti prego amore mio – rivolgendosi a me - resisti ancora un po’ perché io possa vedere quando arriverai all’orgasmo”. Intanto Carlo aveva trovato la giusta posizione e, dopo avermi sollevata sulle sue ginocchia, mi aveva infilato il cazzo nella fica. Guido si era sollevato un po’ e continuava a farsi leccare il cazzo mormorandomi sottovoce:” Non essere precipitosa, fai piano, leccalo lentamente, prendilo in bocca e assaporalo tutto, mi fai impazzire non vedo l’ora di sborrarti in bocca, ma farò un piacere a quel cornuto di tuo marito, aspetterò di farlo quando lui potrà vedere la mia sborra colare dentro la tua gola e spero proprio, anzi ti prego di ingoiarla tutta”. “ Ti ringrazio Guido...ti chiami così vero? – disse mio marito. Intanto Carlo mi scopava, ma anch’egli dava l’impressione di trattenersi perché la sua azione era lenta e discontinua. Arrivammo presto a casa, parcheggiammo in giardino e, mentre Giacomo si precipitava in casa per aprire la porta, noi tre ci staccammo, i due uomini con il cazzo fuori dai pantaloni ed io con la sottana completamente sollevata ed il seno nudo, ed entrammo in casa.
Giacomo era fuori di sé dalla eccitazione, mostrò ai due uomini la strada per la camera da letto, si assentò per poco tempo e quando ritornò si mise a sedere su una poltrona vicino al letto, si tirò il cazzo fuori e incominciò a toccarselo incitando i due: ” Forza ragazzi è il vostro momento fate godere mia moglie, scopatela quanto volete, non perdete tempo”. Io posai lo sguardo su Giacomo. Aveva gli occhi lucidi, lo sguardo fisso sui due che si stavano spogliando completamente e su di me che venivo spogliata, toccata e baciata in tutte le mie parti intime. Si accarezzava con voluttà e mi sorrideva incitandomi ad iniziare. All’improvviso si alzò e, mentre Paolo mi aveva tolto l’ultimo indumento e Guido aveva iniziato a baciarmi il seno, si avvicinò a me e mi mise la lingua in bocca. Immediatamente i due lo cacciarono dicendogli:” Vai a sedere e guarda come facciamo godere la tua mogliettina”. Giacomo si rimise a sedere masturbandosi più velocemente. Intanto Guido aveva incominciato a leccarmi la fica, in modo lento ficcandomi la lingua sempre più all’interno, accompagnando la penetrazione con tre dita introdotte nella fica con un movimento alternato su e giu. Paolo si mise in ginocchio sopra la mia testa e mi ficcò il cazzo in bocca. Il mio piacere aumentava sempre più; non potevo credere di essere proprio io a godere con due sconosciuti di fronte a mio marito. “Cos’ero diventata ?” – pensai per un attimo, ma immediatamente dopo un vortice di piacere mi invase ed io cominciai a godere. Ero una troia che voleva esserlo non solo per me stessa ma anche per mio marito che mi guardava beato e si segava con voluttà. E allora mi abbandonai e promisi a me stessa che l’avrei fatto finché ci fosse stato qualcuno, uomo o donna che fosse stato in grado di darmi piacere.
Mentre succhiavo il cazzo di Carlo un’ondata di piacere mi travolse, perché Guido aveva iniziato a leccarmi sempre più velocemente. Allora mi tolsi il cazzo di Carlo dalla bocca ed incominciai a gridare :“ Voglio un cazzo nella fica, non mi importa di chi, voglio essere riempita....godo...lo voglio....”. E fu allora che sentii Guido che mi allargò le gambe e con un colpo ben assestato mi introdusse il suo cazzo nella fica, togliendomi il respiro. Non passarono che pochi secondi che lui, incomincio ad urlare:” Vengo, troia, prendilo tutto ora ti riempio ....godo...vengo...godo...” E con alcuni colpi ben assestati vuotò le sue palle dentro di me che urlavo di piacere.
Stremato, Guido era riverso su di me; fiotti di sborra colavano dalla mia fica. Carlo vistosi escluso, tolse Guido dal mio corpo , mi allargò di nuovo le cosce ed inizio a chiavarmi furiosamente, gridando:” Troia, prendi anche la mia sborra ti voglio riempire anch’io. Ah come godo....che puttana che sei... stai ricominciando a godere eh....prendilo tutto ...ti piace, troia, guarda tuo marito come gode anche lui....” . Infatti Giacomo si era raddrizzato sulla sedia e si stava segando guardando la scena con occhi fiammeggianti. “Godi Claudia, ti voglio vedere piena di sborra, ah ... sto godendo anch’io...ah sborro...sborro ....” E con un ultima segata si sborrò tutto addosso stramazzando sulla poltrona.
Intanto Carlo eccitato dalla situazione dette alcuni colpi vigorosi e riversò tutta la sua sborra nella mia fica mischiandola con quella di Guido che continuava a colarmi dall’interno. Io ebbi un altro orgasmo e dopo alcuni scossoni rimasi immobile con Carlo, che, completamente appoggiato su di me, mi ficcava la lingua in bocca roteandola vorticosamente.
Per qualche minuto, non ci fu alcun movimento, restammo tutti immobili per riprendere le forze. Il primo che si mosse fu Guido che disse:”Facciamo divertire ancora il maritino – e rivolto a Carlo – scopiamola insieme in culo e in fica, oppure, meglio ancora, con i nostri due cazzi nella fica, dovrebbe essere ben lubrificata ora”. “Sei sicuro che c’entrano insieme ? – sorrise Carlo. “Non ci resta che provare, dai, con quella fica che si ritrova non dovrebbe essere difficile”.
“Siete matti se credete di infilarmi i vostri cazzi insieme nella mia fica – dissi loro - non lo voglio fare” I due cominciarono a sghignazzare: ” Sentirai che piacere, non te ne pentirai” . Anche mio marito intervenne: ”Prova, amore mio fallo per me ti prego”. “Non vorrai deludere ... il maritino, non lo vedi che al solo pensiero gli è ridiventato duro? – disse Carlo, il più loquace dei due.
In effetti Giacomo aveva di nuovo tra le sue mani, il suo cazzo impiastricciato di sperma, e guardandolo bene aveva ricominciato a gonfiarsi di nuovo.
Fu Guido che si pose supino sul letto e introdusse il suo grosso cazzo nella mia fica. Ero talmente lubrificata che il cazzo entrò senza problemi e io ricominciai subito a provare piacere. Ero sdraiata su di lui con le cosce completamente divaricate e fu allora che Carlo si avvicinò cercando di introdurre anche il suo cazzo nella mia fica strusciandolo sopra quello di Guido. I due cazzi erano piuttosto grandi e l’introduzione era difficoltosa, ma molto lentamente Carlo infilò sempre di più il cazzo all’interno fino a farlo sparire del tutto. All’inizio non provavo piacere anche perché non c’era movimento, ma quando i due presero il via, alternandosi nella penetrazione, il mio godimento crebbe d’intensità in modo esponenziale. I due uomini cominciarono a spingere sempre più ed io sentii che le ondate di piacere erano sempre più frequenti. Non passò molto tempo che ebbi un orgasmo di tale intensità che, dopo un mio movimento scomposto, uno dei due cazzi si sfilò, per rientrare immediatamente e ricominciare a spingere.
I due parlavano mentre scopavano:” La senti questa troia come gode, aveva paura che i nostri cazzi non c’entrassero insieme; guarda come entrano e come spinge anche lei....ehi.... Giacomo tua moglie è proprio una gran troia, non gli basta mai , non ti sei accorto come è sfondata? Più la scopi e più si farebbe scopare, puoi essere contento, nemmeno le puttane di strada prendono il cazzo come lo prende lei... godi pure cornuto....stai certo che cercherà sempre nuovi cazzi”. E mentre parlava, scopava infilandomelo sempre più all’interno.
Non so nemmeno io quante volte ero venuta, non avevo mai goduto in vita mia un numero di volte così elevato. Alla fine incomincia a urlare:” Ah....ah....godo...godo...basta ...non ne posso più forza sborratemi dentro, godete anche voi....brutti maiali... ah.... godo...godo ..” E con un ultimo rantolo, ebbra di piacere, con un colpo deciso mi sfilai ambedue i cazzi dalla fica e mi gettai, riversa sul letto. I due uomini, sia per la posizione disagiata, sia per la difficoltà di muoversi indipendentemente l’uno dall’altro, non erano ancora venuti, ma la loro eccitazione era al massimo. Allora Guido mi rigirò sul letto e disse”Voglio godere anch’io troia, ti sfondo il culo”, e aprendomi il culo con due dita, infilò il suo grosso cazzo all’interno incominciando a penetrarmi sempre più a fondo. Mentre scopava urlava :”Godi...troia...lo senti come ti trapana il mio cazzo....ti piace anche nel culo eh...ah...ah...”.
Non so come, ma ricominciai a godere:”Si, lo sento godo anch’io....sfondami ah....com’è bello...non ho mai preso in culo un uccello così... dai, bravo sfondami”. Dopo alcune vigorose pompate Guido esplose: “.Vengo....ti riempio il culo allargati bene eccomi.. vengo.....ah....ah. sborro ah.. ah.. ah...” Ed esplose un’enorme quantità di sborra che dette sollievo al mio culo dolorante.
Ma la seduta non era terminata; Carlo eccitatissimo mi fece alzare da letto, mi mise in ginocchio davanti a lui e mi disse:”Ora ti sborro in bocca, così farai godere anche me”. E mentre Guido era spossato sul letto incominciai a succhiare il cazzo di Carlo, mordicchiandogli le palle, leccandogli tutta l’asta, roteando la lingua sulla cappella e scivolando lentamente per tutta la lunghezza del suo cazzo. Non passò molto tempo che Carlo incominciò a muoversi scompostamente e con una voce resa rauca dal piacere urlò “Vengo... ingoialo tutto, so che ti piace...puttana.... prendi tutta la mia sborra ingoiala fino all’ultima goccia, non ne voglio vedere nemmeno una piccola parte fuori dalla tua bocca...eccomi....vengo....vengo..” E con alcuni scossoni riversò tutto il suo sperma nella mia bocca, e io lo ingoiai completamente facendolo scivolare lungo la mia gola.
Un ultimo grido si levò nella stanza: “Siete stati meravigliosi,.....sborro anch’io ...ah....ah.....grazie Claudia, per il piacere che mi hai regalato....” E con un balzo arrivò fino al letto dove mi ero distesa e mi sborrò su viso e sulle puppe, baciandomi con passione, succhiando anche parte dello sperma di Carlo che mi era rimasta ancora in bocca.
Quella fu una delle numerose volte che io ebbi rapporti con sconosciuti. Per nostro accordo, non incontravamo mai le stesse persone più di una volta ed ebbi numerosi rapporti anche con donne e partecipai , anche se una sola volta, ad una gangbang. Non mi piacque, troppe persone poco piacere, solo sporadico.
Spesso mi sono messa a pensare del motivo per cui sono diventata una donna che prova piacere concedendosi completamente a sconosciuti, e per di più davanti al marito, qualche volta anche da sola ma sapendo di avere il suo permesso. Mi sono convinta che una donna che ama fare sesso, se trova la persona giusta, nel mio caso il marito consenziente, possa vivere la sua sessualità nel modo migliore. In questi casi non esiste tradimento, non esistono sotterfugi, tutto viene fatto alla luce del sole senza che sorgano mai problemi. Il marito che ha questo desiderio e ce ne sono moltissimi, non può chiedere di meglio se la moglie lo accontenta.
Lei sarà sempre da lui, amata, e rispettata. Ma perché una donna, deve essere disposta ad accettare le sue voglie ? Io mi sono convinta che, avendone desiderio, provare piacere sessuale con dei partner scelti da te, addirittura avendo qualcuno che ami, che ti spinge a farlo sia non solo piacevole, ma serva anche per cementare l’unione coniugale. Tantissime mogli che avessero l’assoluta certezza che nessuno le giudichi per questo tipo di atteggiamento, sarebbero disposte a farlo, senza essere costrette a inventare spesso un’infinità di bugie, per coprire squallide avventure dettate da particolari momenti della propria esistenza o anche da semplici pulsioni sessuali, anche se amano i propri mariti. A chi non piacerebbe indossare più e più volte un abito di uno stilista di grido, anche se, abitudinariamente indossi un abito comodo e pratico ?. Non è bello avere la possibilità di gustare un ottimo pranzo presso grandi chef, anche se non è una cosa che facciamo tutti i giorni ? E se hai la fortuna che tuo marito te lo offre volentieri, che fai non accetti ?
Ebbene, questo tipo di marito, che si eccita a vederti godere, mentre scopi con altri uomini, è da considerare un uomo innamorato della propria moglie al punto tale da concederla completamente a degli sconosciuti, pur di vederla felice. E’ vero, anche lui si eccita e gode nel vederla posseduta, ma la sua “deviazione” sessuale non provoca alcun danno né alla moglie né ai suoi occasionali amanti.
Questo è il motivo per cui il marito non deve essere in alcun modo umiliato dalla donna. Ho sentito dire di altre coppie con questo “vizietto” , e ho saputo con certezza che molte mogli, mentre scopano con una o più persone si rivolgono spesso al marito in modo volutamente offensivo. “ Guardami come godo, come sono troia, ti piace avere una moglie così puttana eh....sei un cornuto e pure contento...... godi porco ma non ti avvicinare a me con quel cazzetto moscio. Sborrati addosso maiale e guarda quali sono i cazzi che fanno godere tua moglie”.
Questa è una cosa che non farò mai perché un uomo così sia pure con la sua strana voglia, per la moglie rappresenta la sicurezza, la serenità, l’affetto, la persona a cui appoggiarti in qualsiasi momento ti possa trovare, sicura che sarà sempre dalla sua parte.
Mio marito mi ha incitato a diventare la complice del suo desiderio e vi dirò che, quando mi diceva che il nostro matrimonio sarebbe diventato più saldo, aveva ragione.
Se qualcuno sapesse della nostra situazione sicuramente direbbe: ”Moglie troia, marito cornuto e contento”. Ma a me piace pensarla diversamente : “Moglie appagata e marito felice”.
L’uomo con cui stavo ballando, mi teneva stretta a sé; non sapevo neppure chi era, ma si era presentato, aveva chiesto di fare un ballo con me, ed io avevo accettato. Eravamo al centro della pista affollata da altre coppie, la musica aveva un ritmo lento e la luce era soffusa e a malapena si potevano vedere le persone sedute ai tavoli, ma io sapevo che mio marito Giacomo mi stava fissando nella penombra nascosto chissà dove.
Giacomo, divorziato dalla prima moglie, mi conobbe per caso in un Pronto Soccorso dove ero andata a medicarmi per una brutta caduta. Lui era medico e mi prestò le cure del caso. Gli piacqui subito e avendo preso nota dei miei dati, alcuni giorni dopo mi telefonò adducendo come scusa alcuni controlli medici. Dopo qualche tempo mi chiese di uscire e cominciammo a frequentarci sempre più spesso. Io, Claudia, a quel tempo, avevo una situazione molto critica¸ avevo 35 anni e dopo numerose relazioni finite male, ero senza soldi e con un lavoro precario. Quando mi chiese di sposarlo, egoisticamente, valutai positivamente la cosa ed accettai. Giacomo aveva oltre 50 anni quindi molto più vecchio di me, ma, pensai che mi avrebbe offerto la tranquillità economica e un tipo di vita equilibrata che non avevo mai avuto prima. I primi anni, la nostra convivenza andò avanti senza problemi; io gli rimanevo fedele, perché nutrivo un’enorme riconoscenza nei suoi confronti, ma mano a mano che gli anni passavano, dal punto di vista sessuale, la differenza di età si faceva sentire sempre di più. I nostri rapporti erano sempre più saltuari, allora iniziai ad avere alcuni fugaci incontri con uomini, di cui non ricordavo nemmeno il nome, solo per soddisfare la mia voglia di sesso, ma mi ero proposta di non avere mai relazioni durature per rispetto all’uomo che aveva cambiato positivamente la mia vita. Poi qualcosa nel suo atteggiamento cambiò. Era già da tempo che mi spingeva ad avere rapporti con altri uomini, e le sue richieste erano divenute sempre più pressanti. “Vedrai, ti piacerà, io non posso soddisfarti quanto desideri e meriteresti di godere molto di più di quanto io possa offrirti; ti prego Claudia, almeno prova, ti prometto che non influirà negativamente sulla nostra unione...anzi la rafforzerà”. Io avevo sempre rifiutato, mi sentivo a disagio e poi non volevo metterlo in ridicolo, ma poi in estate ci fu la svolta decisiva.
Eravamo in vacanza nel sud e vicino a noi, nella piscina dell’albergo, avevamo conosciuto Giorgio, un ragazzo molto giovane che spesso conversava con noi. Mio marito pareva gradisse molto la sua presenza, ed una mattina mi disse:”Approfitto della bella giornata per una battuta di pesca con un pescatore del luogo. Se a te non dispiace, ti lascio sola per tutta la giornata, ma sicuramente Giorgio ti terrà compagnia”. Mi guardò con una aria strana e se ne andò. Dopo un po’ di tempo Giorgio si avvicinò a me e mi salutò. Era parecchio tempo che non facevo sesso, quindi pensai di approfittare della situazione e senza mezzi termini gli dissi:“Mio marito è a pescare ed io salgo in camera, sarò sola tutto il giorno...Il numero di camera è il 301”. E mi allontanai sorridendo, guardandolo fisso negli occhi. Non passò molto tempo che sentii bussare leggermente e io, completamente nuda, aprii la porta e feci entrare il mio giovane amico che mi guardava tutto eccitato. “Ciao - gli dissi - mi vuoi fare compagnia ? Bene !! Prima però dobbiamo fare una cosa”. E gli porsi il cartello “NON DISTURBARE” . “ Mettilo fuori della porta , non vorrei che qualcuno mi vedesse nuda in corridoio.... potrebbe pensare chissà che cosa....” . La nostra residenza era formata da un piccolo appartamento situato in una dependance fuori dall’ala principale del complesso alberghiero. Giorgio era eccitatissimo e dopo avermi sdraiata sul letto iniziò a baciarmi il seno, il collo scendendo poi sulla mia fica, introducendo la lingua al suo interno, alternando lente leccate sul clitoride. Io mi muovevo scomposta, mugolando e godendo intensamente. Nel muovermi vidi.nel riquadro della porta di camera leggermente socchiusa, la faccia di mio marito che, seminascosto, guardava la scena estasiato. Io sobbalzai, ma allo stesso tempo notai che Giacomo metteva un dito sul naso incitandomi a tacere, per non mettere in allarme Giorgio che, essendo sopra di me con la schiena voltata alla porta non poteva vederlo. Intanto Giorgio aveva avvicinato il suo grosso cazzo alla mia bocca e mi incitava a succhiarlo. “Ti prego – sussurrava- prendilo in bocca, fammi godere, le mie palle stanno scoppiando”.
Io ero imbarazzata per la presenza di mio marito, ma al contempo molto eccitata, e fu proprio Giacomo che, rosso in faccia, a gesti mi incitava a continuare. Allora lasciai da parte ogni inibizione e incominciai un lento pompino che mandò in estasi Giorgio che iniziò a mugolare e a spingere il cazzo sempre più dentro la mia gola. Mi accorsi ben presto che stava per godere, allora mi sdraiai sul letto a cosce spalancate e gli dissi:” Prendimi, infila il tuo cazzo fino in fondo alla fica e fammi godere, ho voglia di te”. Lui mi disse : “Non ce la faccio più, ma dobbiamo stare attenti altrimenti rischio di sborrarti dentro”. Io guardai di sottecchi verso mio marito che ancora seminascosto assisteva alla scena e lui con un sorriso compiacente mi fece capire che avrei potuto fare quello che mi piaceva di più. Allora mi rivolsi eccitata verso Giorgio e gli dissi “ Sborrami dentro voglio sentirmi riempita dal tuo seme caldo voglio godere ...godere...godere... ah... ah... ancora ...più a fondo, eccomi lo sento scorrere dentro”. E in quel momento Giorgio con un ultimo rantolo di piacere riversò tutta la sua sborra dentro la mia fica. Ma era tanta la quantità, che nonostante avesse ancora il cazzo in fica, alcuni rivoli collosi di sperma mi scivolarono sulle cosce. Giorgio stramazzò su di me e io nell’estasi del piacere guardai mio marito che, sorridendo, mi fece un cenno d’intesa e scomparve dalla porta. Io ero rimasta scioccata dalla visione estatica con cui mio marito ci aveva spiato, allora cominciai a convincermi che, se era quello che Giacomo voleva, in fondo non era poi così male anche per me. Giorgio non era ancora sazio , così scopammo in tutti i modi tutto il pomeriggio, godendo numerose volte, e quando se ne andò, eravamo ambedue soddisfatti.
Verso sera mio marito si avvicinò a me e mi disse all’orecchio: “ La prima parte l’ho vista anch’io, ma avevo paura di sciupare tutto e me ne sono andato. Stanotte voglio che tu mi racconti il resto”. Con un atto improvviso mi cacciò la sua lingua in bocca, e prendendo la mia mano la pose sulla patta dei pantaloni. Il suo cazzo era duro come da tanto tempo non succedeva e i suoi occhi brillavano di eccitazione. La notte a letto, volle tutti i particolari della scopata con Giorgio e dopo il mio racconto, mi prese con una foga inusuale per lui. Dopo quella notte mi fece promettere che avrei avuto altri incontri come quello, ma che avrei dovuto trovare il modo di farlo partecipare, anche solo da spettatore.
Quando ritornammo a casa dopo la vacanza, ero pienamente convinta ad assecondare il suo desiderio e fu così che iniziammo a frequentare locali da ballo, discoteche, e anche posti non troppo adatti a gente cosiddetta “bene” dove, però, era facile trovare ogni tipo di compagnia.
Mentre ero assorta in questi pensieri, sentii che l’uomo con cui stavo ballando, stava appoggiando il suo bacino contro l’incavo delle mie cosce all’altezza della mia fica e potevo sentire il suo cazzo che cresceva sempre più. Mi guardò e non notando alcuna resistenza da parte mia incominciò a baciarmi sul collo e a strusciarmi il seno, introducendo la mano all’interno della scollatura. Poiché non portavo reggiseno arrivò ben presto ai miei capezzoli e iniziò ad accarezzarli. A questo contatto divennero ritti e duri, io cominciai a gemere e avvicinai la mia bocca alla sua. L’uomo non aspettava altro, mi infilò la lingua in bocca e iniziò a rotearla all’interno. Io rispondevo al suo bacio con altrettanta passione e l’uomo, sempre più eccitato, pose la sua mano libera tra le mie cosce trovando la mia fica nuda che incominciava già a bagnarsi. “Sei senza mutandine” – mi disse.
Ed io :” Non le porto mai, senti come sono bagnata? Muoio dalla voglia di essere presa”. Allora l’uomo lentamente incominciò a spingermi all’esterno della pista da ballo. “Andiamo in un posto più comodo – mi sussurrò – sono troppo eccitato per ballare ancora; fuori ho l’auto andiamo da qualche parte”. “Non sono sola – gli dissi – sono venuta con mio marito”. “Faremo presto – continuò – non se ne accorgerà nemmeno”. “Non so dove sia – continuai - ma sono certa che in questo momento ci sta guardando,”. “ Come ? dov’è. Allora abbiamo un problema”. “Assolutamente no – gli sussurrai – però se mi vuoi scopare, lui vuole assistere, anche senza bisogno di partecipare”.
Il mio compagno era titubante, ma l’eccitazione ebbe il sopravvento e chiese: “Siete una coppia di quelle particolari ? Guarda che non voglio complicazioni “
“Non ci saranno, dipende solo da te, anzi...dal tuo cazzo, a mio marito basta assistere, non farà alcuna obiezione. Se vuoi una prova, vedo un divano là nella penombra, andiamoci e vedrai che Giacomo, mio marito, si avvicinerà e se ne starà buono a vedere cosa stiamo facendo”. Velocemente raggiungemmo quella zona particolarmente buia ed immediatamente fummo raggiunti da Giacomo, che non ci aveva mai perso di vista.
Ci sorrise e disse:” Non fate caso a me, fate come se foste soli, mi basta guardare”.
Fui io a prendere l’iniziativa, mi sollevai completamente la sottana denudandomi completamente la fica che già era bagnatissima. Spinsi la bocca del mio compagno tra le mie cosce e lo incitai a leccarmela. Lui non si fece pregare, mi ficcò due dita nella fica e cominciò a succhiarmi il clitoride. Io iniziai a mugolare e a muovermi scompostamente. “Tira fuori il cazzo che te lo voglio succhiare– dissi con voce resa rauca dal godimento – e poi ingoierò tutta la tua sborra”.
Lui non se lo fece ripetere, tirò fuori il cazzo dai pantaloni e lo avvicinò alla mia bocca. Era di notevoli dimensioni e già durissimo; io lo presi in bocca e cominciai a spompinarlo. L’uomo iniziò a grugnire di piacere e sentivo che non sarebbe durato a lungo, allora gli dissi:”Vieni sotto di me e mentre mi lecchi la fica, io finisco il pompino, così veniamo insieme”.
Eccitatissimo, l’uomo si mise sotto di me ed iniziò a leccarmi la fica con grande veemenza. “Non essere troppo veloce – gli dissi sollevandomi dal suo cazzo – sii lento, ma profondo, voglio che il mio godimento sia grande”. Lui abbassò il ritmo ed io continuai a leccargli il cazzo scorrendo lentamente lungo la sua asta, soffermandomi sulle palle e succhiando la sua cappella. Poi improvvisamente arrivai all’orgasmo e gemendo di piacere tolsi per un istante la bocca dal suo cazzo, ma lui mi mise la mano sopra la testa spingendomela di nuovo verso il basso ed subito dopo cominciò a vomitare una enorme quantità di sborra che io inghiottii fino all’ultima goccia.
Mio marito, poco distante da noi disse: “E’ stato bellissimo, spero che la serata non finisca qui, se vuole – rivolgendosi all’uomo – possiamo andare in un posto molto più accogliente”.
Io, con la bocca ancora inpiastricciata di sborra, mi rivolsi verso il mio occasionale compagno e gli dissi “ Come ti avevo detto, sta a te decidere, come vedi non ci sono assolutamente problemi ”.
Contrariamente a quanto ci aspettavamo, l’uomo si rivolse a noi e disse :” Scusatemi ma sono soddisfatto così, non voglio complicazioni, non credo che tu - rivolgendoti a me – troia come sei, avrai problemi a trovarne molti altri che saranno ben lieti di scoparti, mentre il tuo maritino sta a guardare, io mi sentirei troppo a disagio per cui vi auguro ...tante altre future scopate”. E se ne andò.
Giacomo era furioso, perché stava pregustando una notte di sesso sfrenato da parte nostra con lui che si sarebbe eccitato a guardare e magari anche, sia pure in maniera minore, partecipare. Io lo baciai e gli dissi:” Non ti preoccupare, probabilmente quel damerino era spaventato e temeva di non farcela a scopare ancora, ma come hai visto ormai ho saltato il fosso, e, come ha accennato quel tizio, non mi sarà difficile trovare qualcuno che faccia godere me e di conseguenza anche te”.
Io ero in uno stato di eccitazione massima, il fatto di scopare davanti a Giacomo che godeva e si eccitava, quando io scopavo con altri, mi era diventato indispensabile per godere io stessa. Quando uscimmo dal locale mi misi a cercare subito eventuali amanti per continuare quanto iniziato in precedenza. Vidi un bar poco distante dal parcheggio dove avevamo l’auto ed io dissi a Giacomo:”Entriamo, ci sono molte persone all’interno, ma separiamoci, voglio vedere se mi riesce un approccio giusto. Se mi vedi uscire, seguimi, cercherò di portarlo alla nostra auto per farmi scopare là dentro, e se del caso vedremo di convincerlo a continuare a casa nostra”. Ciò detto entrai nel bar e dopo avere dato una occhiata in giro mi diressi al banco, dove ordinai da bere. Lo sgabello era alto e quando ci sedetti sopra, le mie cosce rimasero quasi del tutto scoperte, mostrando la parte superiore delle calze autoreggenti. Non mi curai del fatto che, non portando mutandine, c’era la possibilità che con una manovra sbadata avrei potuto mostrare la mia fica nuda circondata da una leggera peluria che avevo rasato quasi del tutto, ma non completamente. Lo sgabello era girevole ed io incominciai a ruotare lentamente in modo circolare lanciando occhiate tutto intorno. L’interno del locale era nella penombra ed io non avevo idea se ero stata notata o meno, ma quando ero entrata avevo visto parecchi uomini ed alcune coppie seduti ai vari tavoli, e qualcuno anche in piccoli separé presenti nella parte più lontana dal bancone. Non mi restava che attendere per vedere come evolveva la situazione. Non passò molto tempo, un uomo sulla quarantina, piuttosto attraente, si avvicinò a me e mi chiese:” Scusi se la importuno, ma lei è sola ?“ Ora non lo sono più” – gli risposi guardandolo fisso negli occhi. “Aspetta qualcuno ?” – continuò. “Dipende.... – gli dissi avvicinandomi di più a lui. L’uomo mi guardò fisso e mi chiese : “ Non vorrei fare una gaffe, ma quanto ......? “ Si interruppe e mi guardò in modo ambiguo. “Ah, capisco qual è il suo dubbio – ripresi con un sorriso - ma non si preoccupi non sono una prostituta. Però le costerà molto in termini di fatica fisica perché sono molto eccitata, e perciò le chiedo, sarà lei sarà in grado di soddisfarmi completamente ? Sappia che sono molto esigente”. “Nessuna donna si è mai lamentata – mi disse l’uomo - ma se vuole essere completamente sicura, avrei un amico che mi potrebbe dare una mano .... se vuole lo chiamo”. E dopo aver ricevuto il mio assenso si allontanò e ritornò in breve tempo con un altro uomo della stessa età, più basso di lui, meno attraente, ma più “maschio”.
“ Questo è Guido – mi disse il mio interlocutore - ed io sono Carlo. Allora siamo pronti ? Dove andiamo...se le va bene, io avrei una soluzione”. “ Fermo – lo interruppi – prima devo dirvi una cosa. Mio marito mi aspetta in auto” Li vidi turbarsi e mi guardarono malamente come se li avessi presi in giro. “Ma – continuai – non è un problema, solo che lui vuole assistere alle nostre prestazioni; questa è la condizione. Se siete d’accordo andremo a casa nostra, una villetta fuori mano non molto distante da qui”. I due si guardarono poi Guido disse :”Per me non è un problema, non capita tutti i giorni di scopare una bella fica come te, basta che non ci siano sorprese” “ Lo stesso vale anche per me” – disse Carlo – “Possiamo andare, facci strada”. Così uscimmo dal locale dirigendoci verso l’auto. Appena vidi Giacomo, seminascosto tra le auto in sosta, gli feci cenno di avvicinarsi e gli dissi :“Tutto bene, caro, possiamo andare a casa nostra; ho detto loro che tu ti accontenti di guardare mentre loro faranno con me tutto quello che vorranno, e che tu sei d’accordo. Questo è Carlo e questo è Guido, possiamo andare”. “Mia moglie ha detto la verità – disse mio marito mostrando una grande eccitazione – vi ringrazio della vostra collaborazione. L’auto è spaziosa, accomodatevi pure dietro insieme a Claudia, io mi metto alla guida, in breve tempo arriveremo a casa. Entrammo sul sedile posteriore, io in mezzo; subito Paolo cominciò a baciarmi, mentre Guido stava a guardare. Carlo mi mise una mano tra le cosce e si accorse subito che non portavo le mutandine. “Una bella troia tua moglie – si rivolse a Giacomo che intanto era partito – glielo hai suggerito tu di non indossare le mutandine ?” “E’ una mia idea, è molto più pratico e veloce per scopare” - gli dissi. Carlo mi introdusse due dita all’interno della fica che cominciava a bagnarsi, provocandomi ondate di piacere. La mia gonna era completamente sollevata e fu a quel punto che sentii Guido che si avvicinava a me prendendomi una mano e avvicinandola al suo cazzo già duro. Quando lo strinsi mi accorsi che di dimensioni notevoli, e subito pensai al piacere che mi avrebbe dato scopandomi. Mi sciolsi quindi dall’abbraccio di Carlo e mi gettai sul suo cazzo, prendendolo in bocca. Ma era talmente grande che non riuscii ad inghiottirlo completamente, allora cominciai a leccarlo per tutta la sua lunghezza, mentre lui agevolava la mia azione, muovendo la mia testa su e giu. Carlo vistosi escluso al momento, mi baciava il collo e strusciava il suo cazzo, anch’esso di piuttosto grande, vicino al mio culo, cercando di mettermelo nella fica.
“ Siamo scomodi – Carlo – quanto manca a casa tua ? “ Stiamo per arrivare - disse Giacomo – ancora pochi minuti ed avremo tutto lo spazio di cui avete bisogno ...ed io potrò vedere.....Sento che Claudia sta gemendo di piacere, ma ti prego amore mio – rivolgendosi a me - resisti ancora un po’ perché io possa vedere quando arriverai all’orgasmo”. Intanto Carlo aveva trovato la giusta posizione e, dopo avermi sollevata sulle sue ginocchia, mi aveva infilato il cazzo nella fica. Guido si era sollevato un po’ e continuava a farsi leccare il cazzo mormorandomi sottovoce:” Non essere precipitosa, fai piano, leccalo lentamente, prendilo in bocca e assaporalo tutto, mi fai impazzire non vedo l’ora di sborrarti in bocca, ma farò un piacere a quel cornuto di tuo marito, aspetterò di farlo quando lui potrà vedere la mia sborra colare dentro la tua gola e spero proprio, anzi ti prego di ingoiarla tutta”. “ Ti ringrazio Guido...ti chiami così vero? – disse mio marito. Intanto Carlo mi scopava, ma anch’egli dava l’impressione di trattenersi perché la sua azione era lenta e discontinua. Arrivammo presto a casa, parcheggiammo in giardino e, mentre Giacomo si precipitava in casa per aprire la porta, noi tre ci staccammo, i due uomini con il cazzo fuori dai pantaloni ed io con la sottana completamente sollevata ed il seno nudo, ed entrammo in casa.
Giacomo era fuori di sé dalla eccitazione, mostrò ai due uomini la strada per la camera da letto, si assentò per poco tempo e quando ritornò si mise a sedere su una poltrona vicino al letto, si tirò il cazzo fuori e incominciò a toccarselo incitando i due: ” Forza ragazzi è il vostro momento fate godere mia moglie, scopatela quanto volete, non perdete tempo”. Io posai lo sguardo su Giacomo. Aveva gli occhi lucidi, lo sguardo fisso sui due che si stavano spogliando completamente e su di me che venivo spogliata, toccata e baciata in tutte le mie parti intime. Si accarezzava con voluttà e mi sorrideva incitandomi ad iniziare. All’improvviso si alzò e, mentre Paolo mi aveva tolto l’ultimo indumento e Guido aveva iniziato a baciarmi il seno, si avvicinò a me e mi mise la lingua in bocca. Immediatamente i due lo cacciarono dicendogli:” Vai a sedere e guarda come facciamo godere la tua mogliettina”. Giacomo si rimise a sedere masturbandosi più velocemente. Intanto Guido aveva incominciato a leccarmi la fica, in modo lento ficcandomi la lingua sempre più all’interno, accompagnando la penetrazione con tre dita introdotte nella fica con un movimento alternato su e giu. Paolo si mise in ginocchio sopra la mia testa e mi ficcò il cazzo in bocca. Il mio piacere aumentava sempre più; non potevo credere di essere proprio io a godere con due sconosciuti di fronte a mio marito. “Cos’ero diventata ?” – pensai per un attimo, ma immediatamente dopo un vortice di piacere mi invase ed io cominciai a godere. Ero una troia che voleva esserlo non solo per me stessa ma anche per mio marito che mi guardava beato e si segava con voluttà. E allora mi abbandonai e promisi a me stessa che l’avrei fatto finché ci fosse stato qualcuno, uomo o donna che fosse stato in grado di darmi piacere.
Mentre succhiavo il cazzo di Carlo un’ondata di piacere mi travolse, perché Guido aveva iniziato a leccarmi sempre più velocemente. Allora mi tolsi il cazzo di Carlo dalla bocca ed incominciai a gridare :“ Voglio un cazzo nella fica, non mi importa di chi, voglio essere riempita....godo...lo voglio....”. E fu allora che sentii Guido che mi allargò le gambe e con un colpo ben assestato mi introdusse il suo cazzo nella fica, togliendomi il respiro. Non passarono che pochi secondi che lui, incomincio ad urlare:” Vengo, troia, prendilo tutto ora ti riempio ....godo...vengo...godo...” E con alcuni colpi ben assestati vuotò le sue palle dentro di me che urlavo di piacere.
Stremato, Guido era riverso su di me; fiotti di sborra colavano dalla mia fica. Carlo vistosi escluso, tolse Guido dal mio corpo , mi allargò di nuovo le cosce ed inizio a chiavarmi furiosamente, gridando:” Troia, prendi anche la mia sborra ti voglio riempire anch’io. Ah come godo....che puttana che sei... stai ricominciando a godere eh....prendilo tutto ...ti piace, troia, guarda tuo marito come gode anche lui....” . Infatti Giacomo si era raddrizzato sulla sedia e si stava segando guardando la scena con occhi fiammeggianti. “Godi Claudia, ti voglio vedere piena di sborra, ah ... sto godendo anch’io...ah sborro...sborro ....” E con un ultima segata si sborrò tutto addosso stramazzando sulla poltrona.
Intanto Carlo eccitato dalla situazione dette alcuni colpi vigorosi e riversò tutta la sua sborra nella mia fica mischiandola con quella di Guido che continuava a colarmi dall’interno. Io ebbi un altro orgasmo e dopo alcuni scossoni rimasi immobile con Carlo, che, completamente appoggiato su di me, mi ficcava la lingua in bocca roteandola vorticosamente.
Per qualche minuto, non ci fu alcun movimento, restammo tutti immobili per riprendere le forze. Il primo che si mosse fu Guido che disse:”Facciamo divertire ancora il maritino – e rivolto a Carlo – scopiamola insieme in culo e in fica, oppure, meglio ancora, con i nostri due cazzi nella fica, dovrebbe essere ben lubrificata ora”. “Sei sicuro che c’entrano insieme ? – sorrise Carlo. “Non ci resta che provare, dai, con quella fica che si ritrova non dovrebbe essere difficile”.
“Siete matti se credete di infilarmi i vostri cazzi insieme nella mia fica – dissi loro - non lo voglio fare” I due cominciarono a sghignazzare: ” Sentirai che piacere, non te ne pentirai” . Anche mio marito intervenne: ”Prova, amore mio fallo per me ti prego”. “Non vorrai deludere ... il maritino, non lo vedi che al solo pensiero gli è ridiventato duro? – disse Carlo, il più loquace dei due.
In effetti Giacomo aveva di nuovo tra le sue mani, il suo cazzo impiastricciato di sperma, e guardandolo bene aveva ricominciato a gonfiarsi di nuovo.
Fu Guido che si pose supino sul letto e introdusse il suo grosso cazzo nella mia fica. Ero talmente lubrificata che il cazzo entrò senza problemi e io ricominciai subito a provare piacere. Ero sdraiata su di lui con le cosce completamente divaricate e fu allora che Carlo si avvicinò cercando di introdurre anche il suo cazzo nella mia fica strusciandolo sopra quello di Guido. I due cazzi erano piuttosto grandi e l’introduzione era difficoltosa, ma molto lentamente Carlo infilò sempre di più il cazzo all’interno fino a farlo sparire del tutto. All’inizio non provavo piacere anche perché non c’era movimento, ma quando i due presero il via, alternandosi nella penetrazione, il mio godimento crebbe d’intensità in modo esponenziale. I due uomini cominciarono a spingere sempre più ed io sentii che le ondate di piacere erano sempre più frequenti. Non passò molto tempo che ebbi un orgasmo di tale intensità che, dopo un mio movimento scomposto, uno dei due cazzi si sfilò, per rientrare immediatamente e ricominciare a spingere.
I due parlavano mentre scopavano:” La senti questa troia come gode, aveva paura che i nostri cazzi non c’entrassero insieme; guarda come entrano e come spinge anche lei....ehi.... Giacomo tua moglie è proprio una gran troia, non gli basta mai , non ti sei accorto come è sfondata? Più la scopi e più si farebbe scopare, puoi essere contento, nemmeno le puttane di strada prendono il cazzo come lo prende lei... godi pure cornuto....stai certo che cercherà sempre nuovi cazzi”. E mentre parlava, scopava infilandomelo sempre più all’interno.
Non so nemmeno io quante volte ero venuta, non avevo mai goduto in vita mia un numero di volte così elevato. Alla fine incomincia a urlare:” Ah....ah....godo...godo...basta ...non ne posso più forza sborratemi dentro, godete anche voi....brutti maiali... ah.... godo...godo ..” E con un ultimo rantolo, ebbra di piacere, con un colpo deciso mi sfilai ambedue i cazzi dalla fica e mi gettai, riversa sul letto. I due uomini, sia per la posizione disagiata, sia per la difficoltà di muoversi indipendentemente l’uno dall’altro, non erano ancora venuti, ma la loro eccitazione era al massimo. Allora Guido mi rigirò sul letto e disse”Voglio godere anch’io troia, ti sfondo il culo”, e aprendomi il culo con due dita, infilò il suo grosso cazzo all’interno incominciando a penetrarmi sempre più a fondo. Mentre scopava urlava :”Godi...troia...lo senti come ti trapana il mio cazzo....ti piace anche nel culo eh...ah...ah...”.
Non so come, ma ricominciai a godere:”Si, lo sento godo anch’io....sfondami ah....com’è bello...non ho mai preso in culo un uccello così... dai, bravo sfondami”. Dopo alcune vigorose pompate Guido esplose: “.Vengo....ti riempio il culo allargati bene eccomi.. vengo.....ah....ah. sborro ah.. ah.. ah...” Ed esplose un’enorme quantità di sborra che dette sollievo al mio culo dolorante.
Ma la seduta non era terminata; Carlo eccitatissimo mi fece alzare da letto, mi mise in ginocchio davanti a lui e mi disse:”Ora ti sborro in bocca, così farai godere anche me”. E mentre Guido era spossato sul letto incominciai a succhiare il cazzo di Carlo, mordicchiandogli le palle, leccandogli tutta l’asta, roteando la lingua sulla cappella e scivolando lentamente per tutta la lunghezza del suo cazzo. Non passò molto tempo che Carlo incominciò a muoversi scompostamente e con una voce resa rauca dal piacere urlò “Vengo... ingoialo tutto, so che ti piace...puttana.... prendi tutta la mia sborra ingoiala fino all’ultima goccia, non ne voglio vedere nemmeno una piccola parte fuori dalla tua bocca...eccomi....vengo....vengo..” E con alcuni scossoni riversò tutto il suo sperma nella mia bocca, e io lo ingoiai completamente facendolo scivolare lungo la mia gola.
Un ultimo grido si levò nella stanza: “Siete stati meravigliosi,.....sborro anch’io ...ah....ah.....grazie Claudia, per il piacere che mi hai regalato....” E con un balzo arrivò fino al letto dove mi ero distesa e mi sborrò su viso e sulle puppe, baciandomi con passione, succhiando anche parte dello sperma di Carlo che mi era rimasta ancora in bocca.
Quella fu una delle numerose volte che io ebbi rapporti con sconosciuti. Per nostro accordo, non incontravamo mai le stesse persone più di una volta ed ebbi numerosi rapporti anche con donne e partecipai , anche se una sola volta, ad una gangbang. Non mi piacque, troppe persone poco piacere, solo sporadico.
Spesso mi sono messa a pensare del motivo per cui sono diventata una donna che prova piacere concedendosi completamente a sconosciuti, e per di più davanti al marito, qualche volta anche da sola ma sapendo di avere il suo permesso. Mi sono convinta che una donna che ama fare sesso, se trova la persona giusta, nel mio caso il marito consenziente, possa vivere la sua sessualità nel modo migliore. In questi casi non esiste tradimento, non esistono sotterfugi, tutto viene fatto alla luce del sole senza che sorgano mai problemi. Il marito che ha questo desiderio e ce ne sono moltissimi, non può chiedere di meglio se la moglie lo accontenta.
Lei sarà sempre da lui, amata, e rispettata. Ma perché una donna, deve essere disposta ad accettare le sue voglie ? Io mi sono convinta che, avendone desiderio, provare piacere sessuale con dei partner scelti da te, addirittura avendo qualcuno che ami, che ti spinge a farlo sia non solo piacevole, ma serva anche per cementare l’unione coniugale. Tantissime mogli che avessero l’assoluta certezza che nessuno le giudichi per questo tipo di atteggiamento, sarebbero disposte a farlo, senza essere costrette a inventare spesso un’infinità di bugie, per coprire squallide avventure dettate da particolari momenti della propria esistenza o anche da semplici pulsioni sessuali, anche se amano i propri mariti. A chi non piacerebbe indossare più e più volte un abito di uno stilista di grido, anche se, abitudinariamente indossi un abito comodo e pratico ?. Non è bello avere la possibilità di gustare un ottimo pranzo presso grandi chef, anche se non è una cosa che facciamo tutti i giorni ? E se hai la fortuna che tuo marito te lo offre volentieri, che fai non accetti ?
Ebbene, questo tipo di marito, che si eccita a vederti godere, mentre scopi con altri uomini, è da considerare un uomo innamorato della propria moglie al punto tale da concederla completamente a degli sconosciuti, pur di vederla felice. E’ vero, anche lui si eccita e gode nel vederla posseduta, ma la sua “deviazione” sessuale non provoca alcun danno né alla moglie né ai suoi occasionali amanti.
Questo è il motivo per cui il marito non deve essere in alcun modo umiliato dalla donna. Ho sentito dire di altre coppie con questo “vizietto” , e ho saputo con certezza che molte mogli, mentre scopano con una o più persone si rivolgono spesso al marito in modo volutamente offensivo. “ Guardami come godo, come sono troia, ti piace avere una moglie così puttana eh....sei un cornuto e pure contento...... godi porco ma non ti avvicinare a me con quel cazzetto moscio. Sborrati addosso maiale e guarda quali sono i cazzi che fanno godere tua moglie”.
Questa è una cosa che non farò mai perché un uomo così sia pure con la sua strana voglia, per la moglie rappresenta la sicurezza, la serenità, l’affetto, la persona a cui appoggiarti in qualsiasi momento ti possa trovare, sicura che sarà sempre dalla sua parte.
Mio marito mi ha incitato a diventare la complice del suo desiderio e vi dirò che, quando mi diceva che il nostro matrimonio sarebbe diventato più saldo, aveva ragione.
Se qualcuno sapesse della nostra situazione sicuramente direbbe: ”Moglie troia, marito cornuto e contento”. Ma a me piace pensarla diversamente : “Moglie appagata e marito felice”.
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