La mia prima volta a New York, prima parte
di
Valentino18
genere
gay
Questo è il primo racconto che scrivo, spero che vi piaccia.
Mi presento, mi chiamo Valentino è sono da poco diciottenne. Sono alto 1,80 m, ho occhi azzurri molto chiari che ti eccitano al primo sguardo (questo è quello che dicono tutti); capelli castani e corpo normale, con tartaruga.
La storia che sto per raccontarvi è una storia vera. Questa esperienza l'ho vissuta la scorsa estate.
Avevo fatto un viaggio con i miei genitori, a New York, appena arrivati chiamiamo un taxi che ci porta sotto il nostro albergo, che poi sarebbe stata la nostra casa per tre mesi (quindi Giugno, Luglio e Agosto). Ero solito a passare, alla mattina presto, davanti a un ristorante, perché ogni mattina correvo, tanto per mantenermi in forma. Insomma una volta, mentre ascoltavo la musica e correvo davanti al ristorante, vado a sbattere contro questo signore e, praticamente eravamo messi uno sopra l'altro. Lui a gambe aperte, sdraiato per terra, e io sopra di lui, in mezzo alle sue gambe, con il suo cazzo che tocca la mia pancia; e mentre cerco di riprendermi, non facendolo a posta, strofino il mio cazzo sul suo, poi, sento le sue mani che mi palpano le natiche. Ci guardiamo per due minuti e poi distogliamo subito lo sguardo, ci tiriamo su e poi, chiedendogli scusa per averlo urtato, ricomincio a correre, per la mia strada. Lui rimane li imbambolato, con la coda dell'occhio, lo vedo che mi fissa il culo; e onestamente so di avere un bel culo, ma non pensavo che un uomo cosi, mi potesse guardare. Lui era sulla trentina, capelli biondi e occhi castani, come cioccolata.
Ad un certo punto, mentre corro vedo una limousine che mi segue, giro l'angolo e lo fa anche la macchina, mi fermo e lo fa anche lei.
Mi giro e vado verso la macchina, quando, il finestrino si abbassa e, vedo che in macchina c'è il signore che avevo urtato.
-"Valentino?" dice lui con tono sereno e tranquillo,
-"come fai a sapere il mio nome?" gli dico con voce alterata,
-"be' so tutto di te, ho fatto fare ricerche dai miei lavoratori, mentre ti stavo seguendo"
-"perché, perché lo fai?"
-"non è ovvio?"
-"no"
-"mi sei piaciuto fin da subito, il tuo sedere è sublime, i tuoi occhi... eccitanti, bellissimi e conquistatori; il tuo corpo bellissimo, vorrei che potessimo uscire, vuoi?".
Rimango senza fiato,in fondo lo conoscevo appena, e sapevo di provare dei sentimenti per i ragazzi, ma non ci avevo mai fatto tanto caso. Ripenso alla sua domanda, e gli rispondo-"si dai, va bene, ma... sappi che non sono mai uscito con un ragazzo più grande di me, quindi non so come devo comportarmi".
Lui mi guarda con occhi pieni di felicità, accesi di una luce nuova, mi dice
-"devi solo essere te stesso, mi piaci così come sei, per i vestiti mettiti qualcosa che metta in risalto il tuo bel culo -"OK?".
Io tutto rosso come un peperone lo guardo e accenno con la testa.
Gli chiedo come si chiama, e mi risponde, in modo gioioso, con un sorriso sul volto -" mi chiamo Joe! Piacere di conoscerti",
-"piacere mio Valentino, anche se questo lo sapevi già, vero?",
-" si scusa, ma... dovevo sapere come si chiama il ragazzo che mi ha colpito e rapito il cuore, no?".
Lo guardo sorridente e poi, ci scambiano i numeri di telefono, cosi per via sms, possiamo concordare quando vederci; poi, riprendo la corsa verso il mio hotel, con un sorriso sul mio volto.
La storia continua...
Mi presento, mi chiamo Valentino è sono da poco diciottenne. Sono alto 1,80 m, ho occhi azzurri molto chiari che ti eccitano al primo sguardo (questo è quello che dicono tutti); capelli castani e corpo normale, con tartaruga.
La storia che sto per raccontarvi è una storia vera. Questa esperienza l'ho vissuta la scorsa estate.
Avevo fatto un viaggio con i miei genitori, a New York, appena arrivati chiamiamo un taxi che ci porta sotto il nostro albergo, che poi sarebbe stata la nostra casa per tre mesi (quindi Giugno, Luglio e Agosto). Ero solito a passare, alla mattina presto, davanti a un ristorante, perché ogni mattina correvo, tanto per mantenermi in forma. Insomma una volta, mentre ascoltavo la musica e correvo davanti al ristorante, vado a sbattere contro questo signore e, praticamente eravamo messi uno sopra l'altro. Lui a gambe aperte, sdraiato per terra, e io sopra di lui, in mezzo alle sue gambe, con il suo cazzo che tocca la mia pancia; e mentre cerco di riprendermi, non facendolo a posta, strofino il mio cazzo sul suo, poi, sento le sue mani che mi palpano le natiche. Ci guardiamo per due minuti e poi distogliamo subito lo sguardo, ci tiriamo su e poi, chiedendogli scusa per averlo urtato, ricomincio a correre, per la mia strada. Lui rimane li imbambolato, con la coda dell'occhio, lo vedo che mi fissa il culo; e onestamente so di avere un bel culo, ma non pensavo che un uomo cosi, mi potesse guardare. Lui era sulla trentina, capelli biondi e occhi castani, come cioccolata.
Ad un certo punto, mentre corro vedo una limousine che mi segue, giro l'angolo e lo fa anche la macchina, mi fermo e lo fa anche lei.
Mi giro e vado verso la macchina, quando, il finestrino si abbassa e, vedo che in macchina c'è il signore che avevo urtato.
-"Valentino?" dice lui con tono sereno e tranquillo,
-"come fai a sapere il mio nome?" gli dico con voce alterata,
-"be' so tutto di te, ho fatto fare ricerche dai miei lavoratori, mentre ti stavo seguendo"
-"perché, perché lo fai?"
-"non è ovvio?"
-"no"
-"mi sei piaciuto fin da subito, il tuo sedere è sublime, i tuoi occhi... eccitanti, bellissimi e conquistatori; il tuo corpo bellissimo, vorrei che potessimo uscire, vuoi?".
Rimango senza fiato,in fondo lo conoscevo appena, e sapevo di provare dei sentimenti per i ragazzi, ma non ci avevo mai fatto tanto caso. Ripenso alla sua domanda, e gli rispondo-"si dai, va bene, ma... sappi che non sono mai uscito con un ragazzo più grande di me, quindi non so come devo comportarmi".
Lui mi guarda con occhi pieni di felicità, accesi di una luce nuova, mi dice
-"devi solo essere te stesso, mi piaci così come sei, per i vestiti mettiti qualcosa che metta in risalto il tuo bel culo -"OK?".
Io tutto rosso come un peperone lo guardo e accenno con la testa.
Gli chiedo come si chiama, e mi risponde, in modo gioioso, con un sorriso sul volto -" mi chiamo Joe! Piacere di conoscerti",
-"piacere mio Valentino, anche se questo lo sapevi già, vero?",
-" si scusa, ma... dovevo sapere come si chiama il ragazzo che mi ha colpito e rapito il cuore, no?".
Lo guardo sorridente e poi, ci scambiano i numeri di telefono, cosi per via sms, possiamo concordare quando vederci; poi, riprendo la corsa verso il mio hotel, con un sorriso sul mio volto.
La storia continua...
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