Spingi!
di
Tati
genere
etero
-"Non venire! Non venire! Ti prego resisti..."
-"tu cavalca e non preoccuparti.vieni che poi ti prendo a pecora e ti faccio rosso questo bel culo"
Erano avvinghiati l'uno all'altra. Lei sopra di lui. cavalcava il suo bel stallone con il palo bello dritto fra le sue gambe. Si muoveva frenetica, su e giù, avanti e indietro. Lo voleva, ne voleva sempre di più. Era affamata di piacere. Non le bastava, voleva godere ancora e si strusciava sul corpo di lui. Il suo clitoride era in fiamme. Prese la ruvida mano di lui e se la portò al seno,lo guidò e quelle grosse dita iniziarono a giocare con il capezzolo. Lo stringeva, tirava, stuzzica sempre di più. Lei era dritta su di lui a gambe aperte. Risalì lentamente sul suo pene, senti ogni millimetro uscire. Senti la sua punta fuori sfiorare il clitoride e le sfuggì un leggero gemito.
- "rimettilo dentro"
Non se lo fece ripetere due volte. Diede un colpo secco e quel pene fu tutto dentro. Una botta secca ed entrambi ultarono dal piacere. Lei ricominciò a muoversi freneticamente e inizio a sentire il calore invaderla.aumentava il ritmo senza accorgersene.lui gemeva, lei pure. Lei ansimava sempre più forte e stringeva il palo fra le sue cosce sempre più forte. Fino a quando, con un ultimo movimento, trattenne il pene nella suo figa bagnata e lo strinse e si contrasse e urlo forte. Venne. Godeva, era bagnata e soddisfatta di averlo cavalcato ma non era finita. Lui la prese, la voltò e si spostò alle sue spalle. Le spinse la testa verso il basso. Afferrò i suoi fianchi e con un colpo secco le infilò il pene dritto e duro nella figa. Urlò dal piacere. Lo tirò fuori e gle lo spinse di nuovo dentro con ancora più foga. Lei strinse i pugni e gemette forte.
- "continua. Non ti fermare. Spingi!"
Lui pompava. Si gettò su di lei. Le afferrò il seno. Si stese sulla schiena di lei e spinse fino in fondo, sempre di più e fra le urla di piacere venne dentro di lei.
-"tu cavalca e non preoccuparti.vieni che poi ti prendo a pecora e ti faccio rosso questo bel culo"
Erano avvinghiati l'uno all'altra. Lei sopra di lui. cavalcava il suo bel stallone con il palo bello dritto fra le sue gambe. Si muoveva frenetica, su e giù, avanti e indietro. Lo voleva, ne voleva sempre di più. Era affamata di piacere. Non le bastava, voleva godere ancora e si strusciava sul corpo di lui. Il suo clitoride era in fiamme. Prese la ruvida mano di lui e se la portò al seno,lo guidò e quelle grosse dita iniziarono a giocare con il capezzolo. Lo stringeva, tirava, stuzzica sempre di più. Lei era dritta su di lui a gambe aperte. Risalì lentamente sul suo pene, senti ogni millimetro uscire. Senti la sua punta fuori sfiorare il clitoride e le sfuggì un leggero gemito.
- "rimettilo dentro"
Non se lo fece ripetere due volte. Diede un colpo secco e quel pene fu tutto dentro. Una botta secca ed entrambi ultarono dal piacere. Lei ricominciò a muoversi freneticamente e inizio a sentire il calore invaderla.aumentava il ritmo senza accorgersene.lui gemeva, lei pure. Lei ansimava sempre più forte e stringeva il palo fra le sue cosce sempre più forte. Fino a quando, con un ultimo movimento, trattenne il pene nella suo figa bagnata e lo strinse e si contrasse e urlo forte. Venne. Godeva, era bagnata e soddisfatta di averlo cavalcato ma non era finita. Lui la prese, la voltò e si spostò alle sue spalle. Le spinse la testa verso il basso. Afferrò i suoi fianchi e con un colpo secco le infilò il pene dritto e duro nella figa. Urlò dal piacere. Lo tirò fuori e gle lo spinse di nuovo dentro con ancora più foga. Lei strinse i pugni e gemette forte.
- "continua. Non ti fermare. Spingi!"
Lui pompava. Si gettò su di lei. Le afferrò il seno. Si stese sulla schiena di lei e spinse fino in fondo, sempre di più e fra le urla di piacere venne dentro di lei.
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