Mal d’Africa

di
genere
tradimenti

Al tempo dei fatti, io e Chiara stavamo insieme da quasi 13 anni ed eravamo sposati da 5.
Quell’estate avevamo deciso di trascorrere le ferie in Africa.
Chiara amava molto l’Africa, c’era stata un paio di volte da sola, prima che ci conoscessimo. Io non ero molto entusiasta di passare le vacanze lì, ma mia moglie, che sapeva quanto fossi appassionato di pesci tropicali, mi aveva convinto con la scusa del Mar Rosso.
Avevamo scelto un villaggio in Egitto, frequentato e gestito da Italiani.
Il posto era indubbiamente bellissimo e i primi 3 giorni li trascorremmo quasi tutti a fare snorkeling o ad immergerci per esplorare la barriera corallina.
Il giovedì, uno degli inservienti del villaggio ci propose di partecipare ad una delle escursioni offerte dal tour operator.
Ci propose di addentrarci nel deserto in quad biposto per poi trascorrere la notte tra le dune del Sahara, ammirando il cielo stellato più bello del mondo.
Ci iscrivemmo e pagai le 2 quote. Insieme a noi c’erano altre 2 coppie, entrambe composte da ragazzi Italiani che erano più o meno nostri coetanei.
La partenza era prevista per le 15 dal punto di raccolta del villaggio, dove avremmo preso una navetta che in un’ora ci avrebbe portati ai confini del deserto.
Alle 14:50 ci presentammo al punto prestabilito e conoscemmo i nostri accompagnatori.
Si chiamavano Maurizio e Sahid.
Maurizio era un ragazzo di Pisa, appena più giovane di noi e faceva parte dello staff del villaggio.
Sahid invece era un ragazzone di colore alto oltre 1 metro e 90, molto grosso e muscoloso. Non faceva parte dello staff del villaggio, ma ci avrebbe fatto da guida tra le dune del Sahara.
Alle 15:10 però le altre 2 coppie non si erano ancora presentate e per non partire con troppo ritardo Maurizio decise di chiamarli.
Una delle 2 coppie abbandonò l’escursione perché disse che qualcuno al villaggio li aveva avvisati che erano previste nuvole per quella notte, che avrebbero reso impossibile osservare il cielo stellato.
L’altra coppia invece disse a Maurizio che era costretta a rimandare a causa di un improvviso mal di testa della moglie, che col sole avrebbe potuto peggiorare.
Così eravamo rimasti solo io e Chiara. Ci chiedemmo se a quel punto non fosse il caso di rimandare anche per noi, ma Maurizio ci convinse a partire con loro, anche perché avevamo già preparato gli zaini e l’equipaggiamento e saremmo dovuti tornare in camera a posare il tutto perdendo tempo per poi andare al mare.
Decidemmo di partire e salimmo sulla navetta.
Dopo un’ora spaccata ci fermammo davanti ad una specie di piccola tendopoli dove ci fecero scendere, ci offrirono del thé verde ed una focaccia molto speziata, ci portarono ai quad e ci spiegarono i comandi, sembrava un mezzo abbastanza semplice da pilotare.
Partimmo intorno alle 16:30 alla volta delle dune.
Io e Chiara avevamo un semplice quad con una rete sul davanti che serviva ad incastrare eventuali zaini o bagagli, l’altro zaino lo portava Chiara sulle spalle.
Maurizio e Sahid invece ne avevano uno provvisto di un carrello su cui avevano caricato la tenda, le taniche col carburante d’emergenza e le pentole, il fornello da campo e il preparato per poter cucinare il cus cus e la focaccia.
Il viaggio durò circa 3 ore. Quando arrivammo Sahid si mise a montare la tenda. Era una tenda a 3 ambienti che potevano essere separati da un divisore di tessuto che si chiudeva tramite una chiusura lampo.
Nel frattempo Maurizio ci fece vedere sulla mappa dove ci trovassimo e ci mostrò in lontananza, le tracce di polvere sollevate dalle carovane di beduini che attraversavano sistematicamente quella zona di deserto per portare acqua e cibo ai villaggi circostanti.
Dopo aver montato la tenda Sahid preparò il fornello e iniziò a cucinare la focaccia e il cus cus.
In meno di un’ora era tutto pronto, Sahid stese un telo sulla sabbia e ci invitò a sederci.
Nonostante il mio scetticismo, il cibo era veramente buono ed entrambi facemmo i complimenti a Sahid che parlava poco italiano, ma grazie alla mediazione di Maurizio capì che eravamo molto soddisfatti.
Cenammo mentre il sole scendeva dietro le dune, colorando cielo e sabbia di un arancione molto intenso.
Eravamo avvolti in un’atmosfera incredibile, immersi nel silenzio e nel cielo che pian piano scoloriva mostrando le prime luminosissime stelle.
Già dal crepuscolo si intuiva che lo spettacolo che ci aspettava quella notte sarebbe stato irripetibile.
Dopo la cena Sahid e Maurizio ci offrirono addirittura uno strano liquore, molto dolce ma anche molto forte ed un piccolo narghilè con una miscela di tabacchi e spezie della zona.
Entrambi bevemmo e fumammo mentre Maurizio ci illustrava le prime costellazioni visibili e ci dava i corretti punti di riferimento per godere appieno dello spettacolo della via lattea.
Quando la notte prese il sopravvento restammo a bocca aperta per molto molto tempo.
Sembrava non ci fossero stelle che non potessimo vedere ed inoltre, dato che era Agosto, ogni 2 o 3 minuti vedevamo meteore squarciare il cielo circostante.
Dopo un paio d’ore passate a guardare il cielo e a fumare narghilè decidemmo di rientrare nella tenda e metterci a dormire.
Prendemmo posto in una delle 3 stanzette senza chiudere nessuno dei 2 lati che davano all’esterno e all’interno dalla tenda.
Mentre ci preparavamo per la notte vedemmo Sahid uscire dalla tenda e allontanarsi di 5 o 6 metri in direzione dei quad.
Rabboccò il carburante e staccò le batterie per evitare brutte sorprese l’indomani.
Prima di tornare nella tenda si defilò a lato della tenda.
Mentre mi infilavo la felpa pesante sentì Chiara esclamare:
"Oh mio Dio!"
La guardai, aveva la stessa espressione sbigottita di prima, mentre guardavamo le stelle. Le chiesi cosa avesse visto, lei mi prese il mento con la mano e lo girò in direzione di Sahid.
Per poco non mi si slogò la mascella. Sahid stava pisciando a pochi passi dalla tenda e benché nell’oscurità si vedesse davvero poco, la sagoma inequivocabile di un enorme cazzo si stagliava di fronte a noi.
Chiara continuava a ripetere:
"Non può essere vero, non è possibile, non esistono cazzi così grossi, vero amore?"
Io le risposi che neanche io avevo visto mai niente del genere, neanche nei porno che guardavo molto frequentemente.
Mia moglie si avvicinò al mio orecchio e si mise a bisbigliare per paura di essere sentita da Maurizio:
"Ti prego amore, ti scongiuro, fammelo provare, per favore, farò tutto quello che vuoi! Dici sempre che vuoi vedermi presa da sconosciuti mentre lo facciamo e che vuoi vedermi fare la zoccola! Ti prego amore, pensaci! Quando ci ricapita un’occasione del genere! Siamo nel bel mezzo del deserto del Sahara e questi 2 non li rivedremo mai più in vita nostra, le circostanze sono perfette!"
Io dapprima rimasi sorpreso. Per carità era vero che mentre facevamo l’amore fantasticavo di gangbang, e altre porcate simili e spesso mi segavo anche pensando a mia moglie alle prese con altri uomini, ma lei era sempre stata lapidaria, la sua risposta era sempre stata secca e decisa:
"Rassegnati, non farò mai niente del genere."
Quella sera invece era lei a supplicare me. È incredibile come le donne possano stravolgere completamente le loro idee quando sono eccitate.
Mi mise una mano sulla patta dei pantaloni e iniziò a massaggiarmelo, continuando a bisbigliare:
"Ti prego amore mio, ti prometto che non ce ne pentiremo e da oggi in poi ti concederò di farmi fare qualsiasi cosa!"
Io finsi di essere contrario ma dentro di me non vedevo l’ora di vederla impalata da quel mostro che somigliava più ad una lattina di birra da 66 che ad un pene umano.
Rilanciai:
"E va bene, ma ti fai scopare sia da lui che da Maurizio e voglio riprendere tutto con il telefono. Quando avrete finito voglio scoparti io. Ti va bene?"
"Ma per me possiamo andare avanti a scopare per tutta la notte! Basta che il video lo tieni per noi e non lo metti su internet."
"Ok, hai carta bianca, puoi fare quello che vuoi."
Ancora prima che Sahid potesse finire di urinare e tornare nella tenda, mia moglie si tolse i pantaloncini, la canotta e il reggiseno. Rimase in perizoma, si tirò su e si mise in ginocchio, chiamò Maurizio che quando si girò e la vide praticamente nuda si portò subito la mano sul cazzo.
"Dí a Sahid che voglio il suo cazzo dentro di me, se vuoi puoi scoparmi anche tu."
Quando Sahid rientrò nella tenda trovò Chiara in ginocchio, con le tette di fuori che lo guardava dal basso mordendosi il labbro. Si girò verso Maurizio come a chiedere spiegazioni e lo vide seduto col cazzo di fuori a menarselo.
Mia moglie disse a Maurizio:
"Digli di tirarselo fuori."
Maurizio tradusse in non so quale lingua e in quel momento Sahid realizzò che presto si sarebbe sbattuto una biondina occidentale che aveva voglia di cazzo nero.
Guardò Chiara, le sorrise e se lo tirò fuori avvicinandoglielo alla bocca.
Lei non aspetto un secondo di più. Il cazzo di Sahid, sebbene fosse completamente rilassato era gigantesco, almeno 3 volte il mio.
Maurizio le si avvicinò da dietro, le infilò una mano nel perizoma e si infilò dentro di lei mentre le baciava i seni.
Chiara aveva un seno perfetto, una terza abbondante su un fisico morbido e sensuale. I capelli biondi e ondulati le cadevano perfettamente sopra i capezzoli turgidi ma mi nascondevano la sua bocca che prendeva confidenza con la bestia nera.
Le chiesi di legarsi i capelli, stavo già riprendendo e mi avvicinai per prenderla da una posizione più frontale possibile.
Maurizio la avvinghiava toccandole il seno con una mano e la figa con l’altra. Poi si stufò di lavorare scomodo e le sfilò il perizoma annusandolo prima di gettarlo nella tenda.
Chiara teneva il cazzo di Sahid con una mano e provava a segarlo mentre con la lingua dava dei rapidi colpi sul prepuzio e sul glande per farlo drizzare.
Ben presto fu duro e dovette usare entrambe le mani per riuscire a tenerlo. Provò a spalancare la bocca il più possibile e a prenderlo, ma il tentativo fallì miseramente. Lo segava con entrambe le mani mentre si infilava sotto per succhiare le palle che erano di dimensioni umane.
Poi si girò verso Maurizio e gli chiese di fotterla, lui si sputò sulla mano e la passò accuratamente tra le labbra di Chiara.
Quando fu dentro, mia moglie emise un gemito e sorrise a Sahid.
Lui si imbizzarrì e d’un tratto la prese per i capelli e iniziò a scoparle la bocca.
In breve Chiara diventò paonazza, il cazzo di Sahid era talmente grosso che le occludeva ogni via respiratoria. Gli occhi le lacrimavano e dai lati della bocca uscivano fiotti di saliva che presagivano che stesse per vomitare.
Con un urlo Chiara riuscì a sfuggire alla morsa di Sahid e fece uscire Maurizio da dentro di se.
Gli ordinò di sdraiarsi a pancia in sú e in men che non si dica gli fece sparire il cazzo saltandoci sopra.
Non riuscendo a succhiarlo prese in mano quello di Sahid e se lo sbattè ripetutamente in faccia.
Io stavo riprendendo tutto e non mi sembrava vero. Mia moglie non era mai stata così porca con me, né tantomeno con altri.
Dopo essersi autoschiaffeggiata con l’uccello di Sahid lo guardò e gli chiese di romperle il culo.
Maurizio era troppo impegnato a chiavarla e non si accorse che avrebbe dovuto tradurre, allora Chiara iniziò a strillare:
"Fuck my ass! Fuck my ass please!"
La bestia capí e si diresse dietro di lei.
Chiara lo guardò e subito dopo guardò me e mi disse col suo sorrisetto da porca:
"Guarda quella troia di tua moglie come si fa rompere il culo dai negri!"
La sua espressione cambiò radicalmente quando Sahid le appoggiò la punta del cazzo sul buchino. Le dissi di respirare profondamente e mi avvicinai per riprendere la scena col telefono.
Il negro mi fece cenno di passarglielo e io lo feci. Se lo mise a pochi centimetri dal cazzo, cosicché potessi vedere perfettamente il momento in cui il culo di mia moglie andò in frantumi.
Chiara cacciò un urlo disumano che risuonò a chilometri e chilometri di distanza. Pensavo che avrebbe mollato subito e invece dopo aver urlato altre 2 o 3 volte si girò verso Sahid e pur sapendo che non sarebbe stata capita lo guardò intensamente negli occhi e si mise a dire porcate di ogni tipo:
"SIIIIIIIIIII, SPACCAMELO! ROMPIMI IL CULO DAVANTI A MIO MARITO! USAMI COME UNA PUTTANA!"
L’eccitazione di tutti era alle stelle. Maurizio continuava a leccare il collo di mia moglie e a baciarla finché non si trattenne più.
"Cazzo, sto sborrando! Ti sto sborrando la fica troia! Aaaaah ti schizzo dentro puttana!"
"SIIIIIII SBORRAMI TUTTA LA FICA! SCHIZZAMELA TUTTA! VENGO INSIEME A TE DAIIIIII!"
Mia moglie stava per avere un orgasmo nonostante avesse un discreto cazzo in fica e una vera e propria anaconda in culo e quando venne se ne accorse anche Sahid che non voleva essere da meno. Si tirò fuori dal suo culo e le si mise di fronte, Chiara si tirò su dal cazzo dì Maurizio e mentre con una mano segava Sahid con la bocca succhiava Maurizio per pulirlo.
Poi il gigante la prese con violenza per i capelli e si masturbò di fronte a lei.
Quando esplose sembrava avessero aperto un idrante. Chiara riuscì a prenderne parecchia in bocca, ma la maggior parte le finì sul viso e sul seno. Mentre lui la sborrava lei ne chiedeva ancora, voleva essere sporcata dal suo seme, marchiata come una vacca.
Riprovò a metterselo tutto in bocca ma non vi riuscì neanche stavolta. Dovette pulirlo leccandolo dalla base dell’asta fino alla punta della cappella, ancora sgocciolante.
Ingoiò quel poco che le era rimasto in bocca, poi si afflosciò sul telone come se fosse priva di forze. Maurizio e Sahid si allontanarono, si asciugarono il sudore e si rivestirono.
Chiara si girò verso di me, mi chiese se avessi gradito lo spettacolo e mi chiese di leccarle la fica che era ancora piena di sperma.
Smisi di riprendere col telefono e corsi a buttarmi tra le sue cosce. Era tanto che volevo leccare la fica di mia moglie sporca di altri uomini, ma non me l’aveva mai permesso.
Il sapore era acre e la consistenza disgustosa, ma Chiara mi prese la testa e mi fece continuare finché non l’avessi pulita completamente.
Stavo per sborrare anch’io. Le chiesi di scoparla e lei mi sorrise dicendomi:
"Adesso vediamo se riesci a farmi godere dopo quel mostro."
La penetrai e mi avvicinai al suo viso. Da così vicino si vedeva bene la quantità disumana di sperma che Sahid le aveva scaricato addosso.
Mi chiese di pulirla e poi di baciarla. Io presi tutta la sborra che potevo, leccandola via dal seno e dal collo, lei aprì la bocca e io la sputai sulla sua lingua.
Mi era rimasto pochissimo tempo, mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai che stavo per venire.
Mi rispose semplicemente:
"Anch’io amore, continua a fottermi!"
Mentre la sborravo le dissi che volevo rifarlo a tutti i costi, che volevo rivederla succhiare, ingoiare e farsi scopare da altri cazzi. Lei rispose che era stata la scopata più bella della sua vita e che da quel giorno in poi si sarebbe prestata a fare la puttana con chiunque per farmi godere.
Ci baciammo di nuovo, poi le scivolai accanto e respirai profondamente per cercare di riprendere fiato.
Maurizio e Sahid ci guardavano con uno strano ghigno poco rassicurante.
Tutti e 4 ci augurammo la buonanotte. Crollammo tutti quasi istantaneamente.
L’indomani mi svegliai con la luce del sole, mi girai alla mia sinistra e vidi Chiara in ginocchio, completamente nuda, con entrambi i cazzi in mano. Ogni tanto ne prendeva in bocca uno, poi lo lasciava e prendeva l’altro. Quando vide che mi ero svegliato e la stavo guardando mi sorrise e mi disse:
"Scusa amore ma dovevamo approfittare del fatto che dormivi, comunque abbiamo quasi fatto.
Mi misi seduto davanti a lei a guardare come li spompinava, mi tirai fuori il cazzo e mi feci una sega. Prima Sahid e poi Maurizio le schizzarono in faccia. Dopo averli puliti entrambi accuratamente venne a sedersi sul mio cazzo e si fece baciare e pulire di nuovo. Mentre le schizzavo dentro mi sussurrò all’orecchio:
"Avevi ragione quando dicevi che mi sarebbe piaciuto. Ora non voglio più smettere, ma il mio culo sarà fuori servizio per almeno una settimana perché non so come farò a stare 3 ore seduta sul quad con questo dolore. Sarà quello che chiamano mal d’Africa?"
scritto il
2018-08-15
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