La musica dei corpi

di
genere
etero

Ti guardavo e nascondendomi sorridevo.
C'era qualcosa nei tuoi occhi che mi attirava a te, come una calamita.
Ricordo benissimo il giorno in cui ti ho visto per la prima volta, ho pensato fossi un ragazzo spocchioso e scostante. Con il tempo ho scoperto tanta timidezza, tanta passione.

Qualche volta i nostri corpi si sono sfiorati, non intenzionalmente, o forse sì. Probabilmente le nostre menti non desideravano altro.
Quel brivido profondo che ti inizia lungo la schiena e finisce sulla pelle scoperta delle braccia.
Ti parlavo, ma non riuscivi a guardarmi negli occhi. Ho capito che c'era qualcosa in più di una semplice simpatia.
Abbiamo iniziato a cercarci, in modo affannoso, poco verosimile.
Quel giorno ti ho visto da lontano, mi sono avvicinata. Non desideravo altro che la tua bocca sulla mia, le tue mani sul mio corpo.
Sono arrivata davanti a te, tu eri distratto. Ti ho chiamato, mi hai guardata...così profondamente negli occhi che mi sentivo nuda di fronte a quello sguardo. Affannati dalla passione che ci travolgeva da chissà quanto tempo, ci siamo avvicinati. Tu mi hai afferrato dolcemente il viso, hai appoggiato la tua bocca sulla mia fronte e piano sei sceso. Sentivo il tuo respiro pieno di terrore. Tutto questo non era accaduto prima perché sapevamo di non potere, tu sei fidanzato. Ma questa volta era diverso, dovevamo.
Così, dopo qualche istante, mi hai baciata così intensamente da togliermi il respiro.
Le tue mani continuavano a spingere il mio viso verso il tuo.
Sentivo i miei umori bagnare il pensiero.
Ti ho preso per mano , ti ho portato a casa mia.
Desideravo così tanto essere una sola cosa con il tuo corpo.
Ci siamo spogliati furiosamente, io seduta sopra il tavolo del salotto, tu che mi sfilavi i pantaloni. Immensamente nudi, mi sono avvinghiata alla tua schiena, la tua bocca ha esplorato già tutto il mio corpo. Non c'era più niente che potesse fermarci.
In camera ti ho guardato profondamente negli occhi, avevo il tuo meraviglioso compagno d'avventura nella mia bocca, immaginavo ti facesse impazzire.
Ma non quanto fa impazzire me, vederti socchiudere gli occhi dal piacere, aprire la bocca e tenermi la testa.
È la tua volta. Ti fondi in mezzo alle mie gambe per inebriarmi con la tua lingua soffice come una piuma, funzionale come una macchina.
Non avevo mai goduto così tanto.
Il paradiso.

Una scossa elettrica ha attraversato tutto il mio corpo, ti sei avvicinato a me facendomi assaggiare il mio sapore.
Sei entrato dentro di me, enormemente dentro di me. Fino in fondo. Il tuo corpo contro il mio, produceva un suono meraviglioso, a ritmo e sudati abbiamo prodotto quella musica per due ore.
Sfiniti e appagati ci siamo sdraiati vicini.
Ma io avevo ancora una gran voglia di te.
di
scritto il
2018-09-22
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