Un mese di riposo 11

di
genere
gay

Matteo decise di trascorre la mattina in piscina: aveva bisogno di rilassarsi, di scaricare la tensione muscolare, di schiarirsi le idee ed, in non ultima analisi, di tonificare ulteriormente il proprio corpo dopo circa tre settimane senza attività fisica. Quando riaccese il cellulare sulla segreteria c'era un messaggio di Luca “ciao Culorotto!! Carlo mi ha detto della tua performance di ieri: cazzo ma quanto sei troia???? in tre ti hanno fistato per farti godere, ma uno non ti bastava??? hahahahahahah guarda che prima o poi anche io voglio infilare tutto il mio braccio nel tuo culetto e ti devi allenare per bene perché ho intenzione di aprirti in due come una mela!!! chiamami appena senti questo messaggio che ti devo parlare, ciao, mi raccomando chiamami subito!” Matteo rise dell'esuberanza della voce di Luca e pensò a quando dovesse essere bello avere dentro di sé il braccio di Luca e soprattutto quanto sarebbe stato eccitante vederlo intento ed a sua volta eccitato nel praticargli il fist. Lo chiamò immediatamente “ciao bel maschio, sono Matteo, penso che il mio culo debba aspettare ancora un po' prima di accogliere il tuo bel braccione!!” e si accordarono per vedersi nel negozio di Carlo dove gli vennero mostrati i video che erano stai girati a sua insaputa e che lo vedevano protagonista assoluto. Subito rimase turbato ma poi vedendoli a spezzoni si rese conto che nessuno avrebbe mai potuto riconoscerlo ed ascoltò attentamente la proposta di Carlo: organizzare ogni settimana, durante il giorno di chiusura, un incontro con i clienti del negozio, in cambio avrebbe potuto utilizzare tutti i toys, film ed abbigliamento che avesse voluto. Matteo accettò perché voleva continuare a dare sfogo ai propri istinti ed a giocare con il proprio corpo comportandosi come la più disinibite delle baldracche ma solo per piacere e divertimento. Decisero che fosse buona cosa “battere il ferro fin che fosse stato ancora caldo” e questo significava una nuova ed immediata seduta di fist. Carlo chiamò i tre ragazzi del giorno precedente e qualche altro cliente affezionato mentre Luca indossava la solita tenuta da master e Matteo si puliva in profondità l'intestino nel bagno del negozio. Dopo trenta muniti tutto era pronto: Matteo indossava la maschera che chiudeva anche gli occhi ed era posizionato su uno degli 'ultimi arrivi' del negozio: una panca imbottita con appoggi per le braccia e le gambe che gli conferivano la posizione “a quattro zampe” ma con la possibilità essere legato. Dei ragazzi arrivò solo Fabio, il più intraprendente dei tre, gli altri due, dispiaciutissimi di rinunciare, avevano altri impegni ma durante la serata sarebbero arrivati i clienti per divertirsi con Matteo. Fabio era ancora più eccitato della sera prima, ormai sapeva come comportarsi e si sarebbe certamente divertito di più. Vedere Matteo già in posizione mentre succhiava avidamente il cazzone di Luca gli mandò in ebollizione il sangue: rimase vestito ma aveva indossato una maglietta a maniche corte appositamente per avere tutto il braccio libero; si lubrificò subito e con poche spinte e rotazioni lo inserì fino al gomito con grande soddisfazione guardando Luca con l'atteggiamento di chi sa il fatto suo. Matteo gemeva e grugniva di piacere ma anche di dolore perché il braccio andava a sollecitare parti del suo intestino molto irritare e rese estremamente sensibili dal trattamento subito la sera precedente. “brava la mia troietta, sei sempre il migliore! Hai già preso il braccio di questo amico tutto in culo e continui a succhiarmi il cazzo come nulla fosse!!! ti piace proprio farti sfondare, vero??? dai, dai, dai non ti fermare, continua a succhiare, bravo.... bravo....così” Fabio stava facendo entrare ed uscire completamente il proprio braccio in Matteo con movimenti lenti e cadenzati che si trasformavano improvvisamente in spinte poderose e veloci che spingevano la testa di Matteo contro il pube di Luca facendogli ingoiare sempre di più il cazzone durissimo. Dolore e piacere si univano per portarlo al parossismo del godimento. “forza ragazzo dacci dentro, allargagli per bene il culo che prima o poi dovrà riuscire a prendere anche il mio braccio” “il tuo braccio è enorme, non ce la farà mai!! il suo culo dovrebbe essere largo il doppio!!” “e tu spingi e ruota il tuo così me lo lavori per bene, dai che si deve preparare ed abituare a tutto!” e Fabio aumentò ancora di più l'energia del fist. Matteo gemeva e si contorceva senza posa ma non si ribellava, anzi, cercava di rilassare il più possibile i propri muscoli spingendo come nello sforzo della defecazione. Quando Fabio lasciò il braccio fermo dentro alla massima profondità ed inserì anche tutte le quattro dita nell'ano Matteo iniziò a sborrare ed a Luca si illuminarono gli occhi di autentica libidine “bravo ragazzo, questo intendevo!” e togliendo il proprio cazzo dalla bocca golosa di Matteo si avvicinò a Fabio per vedere meglio mentre toglieva ed inseriva le dita stirando ancora il buco per poi muovere tutto insieme come un gigantesco cazzo. Luca gli chiese di farsi da parte: la sua mano era già entrata diverse volte in Matteo ed ora voleva verificare se poteva andare un poco più a fondo: lubrificò e spinse e spinse e ruotò e spinse. Matteo si sentiva spaccare in due ma quasi metà avambraccio era dentro. Non volle insistere per non causare danni ma la soddisfazione era tanta. Fabio ricominciò il suo gioco mentre alcuni uomini entrarono nella stanza. “ma che bella vacca da monta abbiamo qui?!!” “è meglio di come me lo immaginavo dal filmato” “è sfondato, magnifico, con questo stasera mi diverto come si deve, lo mando a casa che non cammina più per una settimana” “ed a bocca com'è messa? È una brava succhiacazzi??” “beh a vedere che nerchia ha in gola direi proprio di sì” Carlo intervenne a dirigere la situazione. Fabio aveva avuta la sua razione, poteva restare a guardare e magari avrebbe potuto intervenire ancora più tardi; Luca si mise di lato a controllare che nessuno esagerasse. Matteo restò in attesa di ordini con il culo sfacciatamente aperto, a disposizione ed invitante.... non potendo vedere nulla di quanto gli accadeva intono dava credito alle proprie sensazioni per capire come si muovessero i suoi nuovi amici. Subito un cazzo gli entrò di colpo in bocca causandogli un conato mentre la gola gli veniva scopata con forza ed alcune sculacciate gli scaldavano le natiche, poi delle dita gli entrarono in culo ma non distinse se fossero di una sola mano o delle mani di una sola persona o di più persone ed effettivamente in tre stavano verificando l'elasticità del suo buco mentre il quarto continuava a tenergli il cazzo in bocca ma ora fermo lasciando che fosse lui a succhiarglielo. Dalle dita passarono alle mani, due abbastanza nella norma mentre una era davvero grande che vennero fatte entrare ed uscire innumerevoli volte con forza e con sempre maggiore velocità ma nessuno sembrava interessato ad andare in profondità. Vollero giocare utilizzando i toys presi in negozio, tutti di notevoli dimensioni, per poi passare ai vibratori che gli vennero infilati uno di seguito all'altro per sentirlo gemere sempre più fino a quando decisero di vedere quanti sarebbero entrati nel suo culo ormai sfondato. Con un'aggiunta di lubrificante ne inserirono tre di normali dimensioni ma per Matteo era come avere in culo tre cazzi contemporaneamente e li azionarono alla massima velocità tenendoli fermi con le mani e poi muovendoli alternativamente, ciascuno il proprio, ma facendo in modo che nessuno dei tre uscisse mai del tutto. Si sentiva scuotere e le vibrazioni gli salivano lungo la schiena fino al cervello. Decisero quindi di bloccarli facendogli indossare una sorta di mutanda in pelle mentre loro si alternarono infilandogli il cazzo in bocca per farsi spompinare. Piero, che per primo si era fatto succhiare, era anche colui che desiderava divertirsi facendo in modo che Matteo non riuscisse più a camminare per una settimana. Dopo alcuni lunghissimi minuti tolse i vibratori, inserì la mano, chiuse il pugno e la estrasse. Prese un gigantesco fallo in lattice molto morbido che aveva la caratteristica di lasciarsi comprimere con estrema duttilità per poi tornare autonomamente alla forma originaria, quindi, una volta inserito, opponeva una costante spinta interna contro le pareti intestinali ed i muscoli anali che poco a poco cedevano inesorabilmente: un fallo ad espansione più maneggevole ed “autonomo”. Matteo gemette ma stava succhiando tre cazzi che reclamavano la sua bocca ed ai suoi lamenti non venne dato molto peso. Fatto sedere, Matteo procedeva a spompinare i tre mente il fallo continuava a tormentare le sue viscere. Piero si unì al gruppo ma quattro cazzi da gestire erano tanti anche per una bocca esperta! Tornò ad occuparsi del suo culo, facendolo nuovamente posizionare a pecora. Estrasse il fallo, lo sostituì con la sua mano che di nuovo estrasse con il pugno chiuso facendo aprire il culo ancora di più e dopo almeno cinque – sei volte di questa preparazione Matteo sentì un braccio decisamente più grosso di quello del ragazzo salirgli nell'intestino. Cercava di divincolarsi perché il dolore era tanto ma Carlo era intento a scattare foto e Luca era distratto dalle attenzioni che Fabio, con grande intraprendenza, stava dedicando al suo cazzo ed al suo corpo in generale: aveva trovato l'ennesimo ammiratore della sua virilità! Con un urlo più forte Matteo attirò l'attenzione su di sé e tutti si accorsero che il gomito di quel grosso braccio spuntava dal suo buco e lo stava scavando dentro con decisione “finiscila di lamentarti, troia che non sei altro, ed apri per bene sto culo...” mentre il braccio veniva estratto in parte e reinserito in profondità con grande forza e velocità. Carlo intervenne per fermare questo gioco eccessivo, Luca era pronto a fare uso della sua forza, se fosse stato necessario, ma quando il cliente estrasse il braccio, come sempre era accaduto finora, nessuna traccia di sangue uscì dal culo di Matteo che era oscenamente aperto, rosso ed irritato. Il gioco, quindi, poté riprendere ma con più calma. La bocca di Matteo venne riempita di sborra innumerevoli volte, il suo culo venne violato dalle braccia di tutti i clienti ma il piacere aveva ormai superato il dolore. Dopo quasi tre ore Carlo dichiarò finita la serata. Tutti uscirono. Matteo si tolse la maschera, si lavò con cura e poi con la voce più sensuale che le sue mandibole doloranti riuscirono a pronunciare chiese a Luca di fistarlo. “ho il braccio troppo grosso, cucciolo, grazie, mi piacerebbe più di ogni altra cosa ma ti farei troppo male” “stasera sono stato aperto come non mai, sono pronto, so che ci tieni, lo voglio anche io, se non resisto te lo dico, promesso” Luca parve esitare ma poi fece coricare Matteo di lato, così era più facile, si lubrificò con accuratezza e con estrema lentezza entrò in lui. “ti fa male, devo fermarmi?” “continua, fai piano ma prosegui” e lui proseguiva e vedeva chiaramente il cazzo di Matteo in completa erezione “che puttana che sei Culorotto, ti piace proprio farti sfondare...” “continua, Luca, non ti fermare....” “ancora un poco.....ecco...ci siamo, è tutto dentro! È magnifico, non avrei mai pensato che il tuo culetto si potesse aprire tanto” “godo.... godo...sborro.....” e Matteo raggiunse l'ennesimo orgasmo della serata. Luca restò fermo qualche istante dentro di lui poi mosse il braccio lentamente ed infine lo estrasse definitivamente. Erano tutti soddisfatti. Ognuno aveva avuto quello che desiderava e le cose avrebbero certamente avuto altri sviluppi.




Per commenti e/o suggerimenti: aldo_ale@hotmail.it
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scritto il
2011-05-25
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