Un insolita vigilia
di
Chico
genere
etero
Tu sul divano, l’albero di Natale acceso, che illuminava quel giusto per perdermi nei tuoi occhi, ci guardavamo intensamente, ci stringevamo, ci abbracciavamo, è pian piano ci spogliavamo, sentire il tuo seno a contatto con il mio corpo era magico, gli occhi che non si staccavano mai, le nostre lingue sempre più vogliose l’uno dell’altra, le nostre mani che esploravano nuovamente i nostri corpi, ricordo ancora la mia mano impazzita come se fosse animata, toccava il tuo seno, la mia bocca avida del tuo corpo, ero lì in boxer davanti a te, con un po’ di pancetta dovuta dalla cena della vigilia, trascorsa da sole poche ore, tu li perfetta, quasi come una dea, che aspettavi soltanto me, io immobile, non volevo perdermi neppure un secondo di quell’atmosfera stupenda.
Iniziasti a baciarmi sopra gli slip, sai che è una cosa che mi fa impazzire, in un solo movimento me li sfili, e in men che non si dica sono rimasto lì, nudo davanti a te, davanti alla persona che credevo di amare, senza perderti neppure un secondo mi hai sorriso e L hai preso in bocca, con la lingua hai iniziato a leccarmi la cappella, dio quanto godevo, a ripensarci adesso mi viene ancora voglia, la mia mano intanto iniziava a toccare la tua sessualità, i respiri erano sempre più affannosi, ci desideravamo, ti ho stesa sul divano come se fossi l'ultima dose della mia vita, ed ho iniziato a penetrarti, eri bagnatissima, da prima sono entrato piano, poi sempre più forte e tu gemevi, ti ho alzato le gambe come piace a te, e ti scopavo rumorosamente, ma non troppo vista l'orario ormai tardo, saremo andati avanti 5/10 minuti in quella posizione alternata ad una pecorina, intanto che eri a 90 potevo toccarti i cappezzoli ormai turgidi e masturbarti, anche se non vedevo la tua faccia potevo immaginarla, d'altronde il visibilio sul tuo volto l'ho visto molte volte, eri li completamente sottomessa al mio volere finchè mi hai fatto sedere sul divano e mi sei salita sopra, ero dentro di te e intanto ti toccavi e mi guardavi con quella faccia da Troia che mi ha sempre fatto arrapare, pian piano iniziavo a sentire la tua felicità bagnarmi la base del mio sesso, e più ti guardavo godere è più mi eccitavo, nel frattempo i minuti scorrevano inesorabili, il tempo si era fermato e non ce ne rendevamo conto, la paura di essere scoperti rendeva il tutto più eccitante i tuoi movimenti erano sempre più disinibiti, potevo sentire il tuo respiro nelle mie orecchie farsi sempre più affannato, finchè ho riconosciuto subito i tuoi tremolii alla gamba destra, comunque era palese, bastava guardarti in faccia si vedeva che stavi venendo, è come tutte le volte che venivi le ossa della tua vagina si sono contratte attorno a me, e sono esploso dentro di te..
Iniziasti a baciarmi sopra gli slip, sai che è una cosa che mi fa impazzire, in un solo movimento me li sfili, e in men che non si dica sono rimasto lì, nudo davanti a te, davanti alla persona che credevo di amare, senza perderti neppure un secondo mi hai sorriso e L hai preso in bocca, con la lingua hai iniziato a leccarmi la cappella, dio quanto godevo, a ripensarci adesso mi viene ancora voglia, la mia mano intanto iniziava a toccare la tua sessualità, i respiri erano sempre più affannosi, ci desideravamo, ti ho stesa sul divano come se fossi l'ultima dose della mia vita, ed ho iniziato a penetrarti, eri bagnatissima, da prima sono entrato piano, poi sempre più forte e tu gemevi, ti ho alzato le gambe come piace a te, e ti scopavo rumorosamente, ma non troppo vista l'orario ormai tardo, saremo andati avanti 5/10 minuti in quella posizione alternata ad una pecorina, intanto che eri a 90 potevo toccarti i cappezzoli ormai turgidi e masturbarti, anche se non vedevo la tua faccia potevo immaginarla, d'altronde il visibilio sul tuo volto l'ho visto molte volte, eri li completamente sottomessa al mio volere finchè mi hai fatto sedere sul divano e mi sei salita sopra, ero dentro di te e intanto ti toccavi e mi guardavi con quella faccia da Troia che mi ha sempre fatto arrapare, pian piano iniziavo a sentire la tua felicità bagnarmi la base del mio sesso, e più ti guardavo godere è più mi eccitavo, nel frattempo i minuti scorrevano inesorabili, il tempo si era fermato e non ce ne rendevamo conto, la paura di essere scoperti rendeva il tutto più eccitante i tuoi movimenti erano sempre più disinibiti, potevo sentire il tuo respiro nelle mie orecchie farsi sempre più affannato, finchè ho riconosciuto subito i tuoi tremolii alla gamba destra, comunque era palese, bastava guardarti in faccia si vedeva che stavi venendo, è come tutte le volte che venivi le ossa della tua vagina si sono contratte attorno a me, e sono esploso dentro di te..
0
voti
voti
valutazione
0
0
Commenti dei lettori al racconto erotico