Marta mi fa impazzire - prima parte
di
birbone73
genere
trio
- “Pronto? Ciao Ale, come stai? Cosa mi racconti?”
- “Devo chiederti una cosa, ma non so da dove iniziare....ma ci devo provare.”
- ”Dimmi tutto, cosa succede?”
- “Marta...”
- “Cosa è successo?” - Marta e Ale sono i miei migliori amici, facciamo tutto insieme,
la classica amicizia cresciuta negli anni, Ale è da molto che lo conosco,
Marta solo da tre anni, ma il nostro rapporto è sempre stato spensierato e stretto come
se ci conoscessimo da sempre.
- “Tranquillo, non è successo niente, tutto a posto, ma.....”
- “Ale, ti prego, non farmi stare in pensiero.”
Passano alcuni secondi, interminabili, un silenzio assoluto, irreale:- “Marta mi ha confessato che
ha un desiderio, particolare, molto particolare.”
- “Di cosa si tratta?”
- “Amico mio, non so come dirtelo....”
- “Ale, con me puoi parlare di tutto, lo sai, non devi avere problemi!”
- “Mi ha detto che le piacerebbe fare sesso con me e un altro uomo, contemporaneamente.
Dice che ne ha parlato con Cristina, e la cosa l’attira moltissimo.
Però sai come sono fatto io, non riuscirei mai a farlo con uno sconosciuto,
sono troppo geloso di Marta, non lo accetterei.”
- “Ma saresti disposto a soddisfarle questo desiderio? Non ci credo.”
- “Devo essere sincero, vorrei accontentarla, ma sono sicuro di non poterci riuscire,
al solo pensiero mi si gira il fegato. Me lo ha confessato circa una settimana fa,
e da allora non riesco a pensare ad altro. Io, lo sai, l’amo da morire, e vorrei
accontentarla in tutto, ma non so se in questo ci posso riuscire.”
- “Ale, ti conosco da troppo tempo, so che in qualche modo troverai il modo di
riuscirci, ti sei sempre fatto in 4 per farla felice e anche questa volta ci riuscirai.
Io ti posso solo dire, che qualsiasi cosa tu decida di fare, avrai il mio appoggio, e se hai
bisogno di me, io ci sarò, come sempre ho fatto quando hai avuto bisogno.”
- “Appunto! Avevo pensato proprio al tuo aiuto. Ma non so come dirtelo....saresti disponibile?”
Un brivido mi percorse dalla testa fino alle caviglie, passando lungo la schiena. Che fare?
Marta è sempre stata il mio sogno, ma non ho mai provato a fare niente perché l’amicizia
che ci lega tutti e 3 è troppo forte. Tutte le volte che siamo usciti insieme, l’ho sempre ammirata,
guardata e basta. La sua bellezza mi colpì la prima volta che la conobbi, il suo sorriso
si apre su un volto bellissimo, adornato da una fluente capigliatura color mogano, i
suoi occhi lucenti e felici. Ogni volta che abbiamo avuto un banale contatto fisico,
il mio stato d’animo cambiava, la felicità mi correva dentro le vene, insieme al sangue,
improvvisamente volavano via tutti i miei pensieri e problemi dalla testa, perché
Marta riusciva a rendermi sereno. Ma non mi sono mai permesso altro, Marta
è la donna del mio miglior amico.
Però adesso è lui che mi chiede aiuto, è lui che me lo chiede.
Non so cosa rispondere! Mi immagino come deve sentirsi lui in questo momento.
- “Ale, ci hai pensato bene? Sei sicuro? Sei consapevole di eventuali conseguenze?”
- “Senti, ti considero un fratello, se sono arrivato a chiederti tanto, è perché mi fido di te,
altrimenti avrei fatto finta di nulla. Te lo ripeto, l’ultima volta, sei disposto ad aiutarmi?”
- “Ale, se è questo quello che hai deciso, quello che pensi che possa aiutarti, si! Ti aiuto”
- “Grazie, mi hai alleggerito lo stomaco, credimi.”
- “Come avevi pensato di fare? A lei ci pensi te a dirglielo?”
- “A lei ci penso io. Venerdi sera vieni a cena da noi, e quello che deve succedere.....succederà!
Ci conto.”
- “Ale.....ho una confessione da farti: l’ho sempre desiderato di fare l’amore con voi 2.”
Quella notte non riuscii a prendere sonno, i pensieri mi giravano per la testa, i dubbi
anche. Però mi dicevo anche, che se Ale è arrivato a tanto, è proprio perché ama alla
follia Marta e ciò che mi ha chiesto è proprio quello che vuole.
E’ venerdi, verso le 18 mi chiama Ale:
- “Ale, ciao, c’hai ripensato?”
- “No, tranquillo, volevo solo essere certo che non ci avevi ripensato te!”
- “Tranquillo, non c’ho ripensato. Però devo ammettere che mi sento molto strano, sento
le farfalle nello stomaco.....Marta come ha reagito quando le hai detto di stasera e
soprattutto di me?”
- “E’ stata felicissima, e la sua reazione mi ha reso felice anche a me.
Ci vediamo più tardi.”
- “Va bene, Ale, a dopo.”
Esco dall’ufficio prima del solito, mi voglio fermare a comprare una buona bottiglia
di vino, la serata va festeggiata in maniera degna.
Mi fermo all’enoteca vicino alle Poste, la migliore che si può trovare in città.
- “ Vorrei la miglior bottiglia di vino che ha in negozio”
- “Ne è certo? abbiamo delle bottiglie molto preziose.”
- “Mi dia la migliore, devo festeggiare una serata indimenticabile.-”
- “Un Brunello del 2001, ottima scelta!”.
Nel tragitto che mi porta a casa dei miei amici, mille pensieri mi assalgono, come mi devo
comportare? Come devo fare per rompere il ghiaccio? Staremo facendo la cosa giusta?
Suono il campanello, qualche secondo e la voce di Marta echeggia nel citofono:
“Sali, ti stavamo aspettando”
Lascio chiudersi il portone dietro di me e mi appresto a fare le 3 rampe di scale che
mi portano in casa loro. Il mio cuore batte così forte che penso che mi esca dal petto.
Al piano, il portoncino è socchiuso, ma lascia uscire un buon profumo, lo riconosco,
è Cocò Chanel di Marta, sono inebriato da quell’odore, lo seguo come incantato.
Entro in casa e vedo Ale che finisce di apparecchiare la tavola, vestito elegante,
Marta indaffarata in cucina con le ultime cotture.
Saluto Ale, lo vedo, è teso, però allo stesso tempo è eccitato per la serata, mi guarda
e mi dice: “Vai a salutarla, nel pomeriggio non ha fatto altro che parlare di stasera”.
Entro in cucina, lei è di spalle, intenta a guardare l’arrosto nel forno. Ha un abito
stupendo, nero, i suoi capelli che ci si confondono sopra, un paio di scarpe elegantissime,
si gira e mi offre un sorriso che mi fulmina, un sorriso diverso dagli altri, un sorriso
che non mi fa uscire parole di bocca.
- “Finalmente sei arrivato, come stai? Non mi saluti stasera?”
Mi avvicino a lei, l’abbraccio come tutte le volte, le do due baci sulle guance, poi, tenendola
sempre abbracciata, la fisso negli occhi, quegli occhi che più di una volta mi hanno
abbagliato, che più di una volta mi hanno ammaliato, ancora una volta ho
una sensazione indescrivibile, il mio cuore inizia a battere a velocità folle, anche
lei se ne accorge, mi stringe ancora più forte, si avvicina e mi sussurra:
- “Anche a te batte forte il cuore!” e dopo aver detto queste parole, appoggia il suo orecchio
sul mio petto, fermandosi ad ascoltare quel muscolo impazzito. La stringo più
forte a me, vorrei che quei secondi non terminassero mai, sento che anche lei
mi abbraccia fortissimo, come se cercasse conforto da me in quel gesto.
Arriva Ale alle nostre spalle, ci guarda per un pò, stretti in quell’abbraccio bellissimo,
poi si avvicina a noi, e senza che nessuno abbia il coraggio di dire una parola, ci abbraccia
entrambi, ci stringiamo così forte che le parole sono inutili, forse dannose, quel
gesto così spontaneo ci ha uniti, ci ha fatto sentire partecipi e complici, ci ha fatto
sentire un’unica cosa.
Ci sediamo a tavola, l’aria che si respira è diversa dal solito (e come non potrebbe esserlo!)
per alcuni interminabili minuti, nessuno ha il coraggio di aprire bocca, di
proferire parola.
La cena è di una bontà unica, ma nessuno ci fa caso più di tanto, le nostre menti sono
proiettate al dopo cena, a quello che succederà.
Marta stasera è più bella del solito, anche Ale è più luminoso, li guardo entrambi
e poi, con voce quasi commossa, li ringrazio:
- “Ragazzi, qualsiasi cosa possa riservarci la vita, quello che avete deciso di fare
stasera con me, rimarrà per sempre nella mia mente, una dimostrazione di affetto,
di amicizia, di amore che non ha eguali. Grazie, grazie e ancora grazie.”
- “Per provare cose nuove, dobbiamo fidarci degli amici” mi interrompe Marta,
“e te per noi sei l’amico per eccellenza, la persona sempre pronta a sacrificarsi per
i nostri bisogni, sempre pronta ad ascoltarci, sempre pronta a dedicare il tuo
tempo, se ti abbiamo proposto una serata del genere, è perché entrambi lo vogliamo, siamo
convinti di quello che vogliamo fare, e lo vogliamo fare con te!”
Il mio sguardo incrocia quello di Ale, e mi rassicura con un gesto della testa, li guardo entrambi
e gli faccio una promessa: “Ragazzi, farò in modo che questa sera resti indimenticabile,
soprattutto per te, Marta.” e avvicinandomi a lei, le sfioro le sue labbra con le mie.
Mi giro verso di Ale: - “Farò in modo che sia indimenticabile anche per te, amico mio.”
e anche a lui sfioro le sue labbra con le mie.
Finita la cena, Marta ci invita a sederci sul divano, lei va in cucina a preparare il caffè.
Ale è seduto vicino a me, è nervoso, mi giro verso di lui e gli faccio l’occhiolino:
- “Sei pronto?”
E lui, con una voce tremolante dall’emozione ma anche dalla voglia di sperimentare questo
nuovo gioco: -”Non vedo l’ora.”
Arriva Marta con 3 tazzine di caffè bollente, la invito a sedersi tra noi due, ci porge ad ogniuno
la propria tazza e ci da un bacio sulle labbra, e con un filo di voce, dopo averci fissato
entrambi negli occhi, ci dice:
- “Tutto ciò che accade stasera, lo sapremo solo noi tre, per cui, facciamo tutto ciò
che riteniamo divertente fare...” appena finita la frase, si accosta ad Ale e inizia a baciarlo
con una passione travolgente, le loro lingue si cercano, le loro labbra si assaporano, io rimango
con la mia tazzina da caffè ad ammirarli, vorrei che quel bacio non terminasse più.
Finito il bacio con Ale, si volta verso di me e mi dona un bacio, con la stessa intensità,
con la stessa passione; la sua lingua cerca la mia, la trova, la lascia e la ricerca, le sue labbra sono
morbidissime, saporitissime.
Senza perdere neppure un istante, torna da Ale, inizia a baciargli il collo, lo mordicchia,
lo bacia ancora e lo lecca. Le sue mani hanno iniziato a cercare il sesso di lui, da sopra i pantaloni
inizia a toccarlo, lo fa crescere, mentre continua a baciarlo sul collo.
Ale appoggia la testa sulla spalliera del divano, la sua eccitazione inizia ad essere forte.
Marta, con dolcezza, tira fuori il suo pene, lo accarezza, vedo che è già duro, molto duro.
Inizia a passarci sopra la sua lingua, il suo glande sembra che stesse per esplodere,
è grosso, molto grosso. Lei lo bacia, se lo prende in bocca, lo assapora tutto. Ale è in estasi,
io rimango a guardarli entrambi, poi ripenso alle parole di Marta di qualche minuto prima,
“...facciamo tutto ciò che riteniamo divertente!”
Mi avvicino a loro, Marta sembra non accorgersene, mi avvicino con la mia bocca
al pene di Ale, Marta si scosta leggermente, lasciandomi lo spazio per prendere il pene
di Ale, non l’ho mai fatto, ma ho sempre avuto il desiderio di poterlo fare.
Ha un sapore buonissimo, assaporo la cappella gonfia del mio amico, Marta si
avvicina, lo lecchiamo entrambi, ci cerchiamo le nostre bocche, le nostre lingue.
Si toccano sull’asta di Ale, ci rubiamo il suo glande, ci scambiamo le lingue, assaporiamo
il membro duro del “nostro” uomo, tra me e me inizio a pensare che mi piace proprio
leccare il membro di un uomo, che strana sensazione.
Marta mi lascia gustare quel bellissimo cazzo, lei si abbassa e inizia a gustarsi le
palle, le succhia una per volta, ogni volta che ne prende in bocca una, sento il pene di Ale
che ha un sussulto, diventa sempre più duro.
Non credo che possa resistere ancora a lungo, ogni volta che passo la mia lingua sul
suo glande sento che può venire da un momento all’altro. Anche Marta se ne accorge, sale
verso la sua cappella e mi sussurra all’orecchio: -”Non staccare la tua bocca, senti che
buon sapore ha lo sperma di Ale!”
Non so se riuscirò a farmi venire in bocca, ma la tentazione è tanta, la curiosità anche.
Continuo a succhiare quel bellissimo oggetto, gonfio, duro, saporito, bagnatissimo, Ale con le
sue mani mi tiene la testa sopra di se, non vuole che lasci, lo sento ansimare, lo sento
godere, lo sento esplodere.
Il suo sperma è tutto nella mia bocca, i primi schizzi sono arrivati fino alla gola,
ha un sapore buonissimo, ho la bocca piena, ma non mi fermo, continuo a succhiare
la sua cappella, sento le sue mani forti sulla mia testa; sto per affogare, sto per ingoiarlo
tutto quando Marta mi solleva la testa e mi da un bacio meraviglioso, quasi gelosa
dello sperma di Ale, lo vuole, le piace quel sapore strano. L’assecondo e ci
scambiamo un lunghissimo bacio.
Ale è appagato, la sua testa è piegata sullo schienale del divano, i suoi occhi guardano
il soffitto, il suo pene è tornato a riposo. Mi inginocchio sul pavimento e inizio
a sfilare il vestito nero di Marta, il suo perizoma mi eccita da morire, mi avvicino
con la bocca alle sue cosce, piano piano salgo, scosto leggermente le mutandine nere,
infilo la mia lingua dentro la sua fessura, è bagnata, è gonfia, è vogliosa.
La sua mano spinge la mia testa sul suo basso ventre, la mia lingua la esplora tutta,
le succhio il clitoride, è gonfio, è duro, è voglioso.
Mentre assapora la mia lingua, Ale la sta baciando con passione, sento i gemiti
di Marta, sempre più forti, inarca la sua schiena ad ogni passaggio della mia lingua
sul suo clitoride, sento i suoi umori scendere, hanno un sapore intenso, forte, buono.
Continuo a entrare e uscire con la mia lingua dalla sua passera, con il dito indice
della mano sinistra le massaggio la zona tra la vagina e l’ano, sento che le piace,
la fa impazzire, la sua schiena si inarca in modo inconsueto, la sento urlare di piacere,
i suoi liquidi mi colano lungo la lingua, che sapore eccezionale, la lecco ancora, lei
geme forte, fortissimo, sembra posseduta, riprende a baciare Ale, io mi alzo, tiro
fuori il mio pene durissimo, bagnatissimo, lo infilo dentro di lei. Sento la pelle che
ricopre la mia cappella aprirsi piano piano, lei è inondata, è caldissima, spingo
fino in fondo, le mie palle sono arrivate al suo pube, di più non ce la faccio a metterlo
dentro. Ale intanto è tornato a farselo baciare, il suo pene è di nuovo dritto,
Marta sembra impazzire, il mio pene nella sua vagina e quello di Ale
in bocca. Geme, gode, urla, la sento venire ancora, una cascata di liquido caldissimo
mi copre la cappella, la sento colare sulla mia asta, continuo a spingere dentro,
le sue mani mi avvinghiano il sedere, mi spinge verso di lei, non vuole che smetta.
Sto per venire, ma ancora non voglio farlo, esco dalla sua passera, invito Ale a
prendere il mio posto. Marta è impazzita, avere due peni che la scopano di continuo
la fa impazzire, gode ancora una volta, questa volta sul cazzo di Ale.
Io mi fermo un attimo a guardarli, sento il mio pene avere sussulti solamente a vederli.
Ale continua a spingere dentro Marta, vedo che anche lui non resiste più, lo tira fuori
e viene sul seno di lei, quasi come d’istinto mi avvicino a quegli schizzi e inizio
a leccarli, poi passo a baciare Ale, le nostre lingue si incrociano, il suo sperma passa
dalla mia alla sua bocca, sembra gradire, ne vuole ancora, questa volta si abbassa
lui a leccarlo dal seno di Marta e poi lo passa a lei. Il mio pene, sempre duro e bagnato
è pronto per tornare dentro di lei, sento che il desiderio imminente di venire è
passato, posso ancora spingerlo dentro e provare a farla godere ancora.
Lei è ancora calda, la sua vagina vogliosa, vuole godere ancora. Entro dentro di lei,
la scopo fino in fondo, prendo la mano di Ale e l’appoggio sopra il clitoride di lei,
lo faccio massaggiare, a Marta piace moltissimo, passano solo pochi secondi
che lei viene di nuovo, un’altra volta sopra il mio pene, il suo calore mi fa impazzire,
sento che sto per esplodere, aumento l’intensità delle spinte, vado fino in fondo,
la mia cappella si apre tutta dentro di lei, sento il mio sperma risalire la mia asta,
ancora una spinta e vengo dentro di Marta, non mi fermo, continuo a spingere,
sento le ultime gocce uscire, il calore è raddoppiato, il mio piacere inizia a scivolare
fuori dalla passera di Marta, lo tiro fuori, è ancora duro e gonfio.
Vedo uscire il mio sperma dalla fica di lei, una visione celestiale, una sensazione
inspiegabile. Siamo tutti e 3 esausti, ci abbracciamo, ci abbandoniamo sul divano,
le nostre bocche si baciano ancora, non ci sono più distinzioni di sesso, ci baciamo
tutti, non ci sono remore, non ci sono limiti, le nostre mani si cercano, i nostri
peni sono entrambi mosci, esausti, incredibilmente appagati.
Marta socchiude gli occhi, è stupenda, rimaniamo a guardarla, è inerme sul divano,
quasi senza forze. Anche noi siamo soddisfatti, abbiamo mantenuto le promesse fatte.
Io ho reso indimenticabile questo incontro, loro mi hanno reso complice, mi hanno
fatto partecipe della loro vita, il sentimento che provavo per loro due è indubbiamente
mutato in meglio, il mio amore segreto per Marta, da oggi non è più segreto, il bene
fraterno che voglio ad Ale è rafforzato.
Ci arrendiamo tutti sul divano, nudi, chiudiamo gli occhi, cerchiamo di riprendere
le forze.
Si sono fatte ormai le 2 di notte, è l’ora di andare, ma non voglio abbandonare
questa situazione, chissà se si ripresenterà l’occasione di rifarlo, cosa potrò fare
per ricambiare quello che i miei amici hanno fatto per me? Li abbraccio ancora,
bacio Marta, la ringrazio. Bacio Ale, lo abbraccio forte, vado in bagno per darmi
una rinfrescata. Quando torno, Ale dorme sul divano, Marta mi ha aspettato sveglia:
- ”Vorrei che quello che è successo stasera possa ripetersi altre volte, sono stata
benissimo, non ho mai goduto in vita mia quanto stasera.”
La guardo negli occhi, l’abbraccio, la stringo a me. Lei è ancora nuda, io sono
pronto per uscire. Il mio pene ha un’altra impennata, ho ancora voglia di fare l’amore
con loro, ma non possiamo, domani dobbiamo svegliarci per andare a lavoro.
Esco di casa, nel tragitto fino a casa ripenso a tutto ciò che abbiamo fatto.
A letto non riesco a prendere sonno, la stanchezza però è troppo forte, riesco
ad addormentarmi solo verso le quattro.
- “Devo chiederti una cosa, ma non so da dove iniziare....ma ci devo provare.”
- ”Dimmi tutto, cosa succede?”
- “Marta...”
- “Cosa è successo?” - Marta e Ale sono i miei migliori amici, facciamo tutto insieme,
la classica amicizia cresciuta negli anni, Ale è da molto che lo conosco,
Marta solo da tre anni, ma il nostro rapporto è sempre stato spensierato e stretto come
se ci conoscessimo da sempre.
- “Tranquillo, non è successo niente, tutto a posto, ma.....”
- “Ale, ti prego, non farmi stare in pensiero.”
Passano alcuni secondi, interminabili, un silenzio assoluto, irreale:- “Marta mi ha confessato che
ha un desiderio, particolare, molto particolare.”
- “Di cosa si tratta?”
- “Amico mio, non so come dirtelo....”
- “Ale, con me puoi parlare di tutto, lo sai, non devi avere problemi!”
- “Mi ha detto che le piacerebbe fare sesso con me e un altro uomo, contemporaneamente.
Dice che ne ha parlato con Cristina, e la cosa l’attira moltissimo.
Però sai come sono fatto io, non riuscirei mai a farlo con uno sconosciuto,
sono troppo geloso di Marta, non lo accetterei.”
- “Ma saresti disposto a soddisfarle questo desiderio? Non ci credo.”
- “Devo essere sincero, vorrei accontentarla, ma sono sicuro di non poterci riuscire,
al solo pensiero mi si gira il fegato. Me lo ha confessato circa una settimana fa,
e da allora non riesco a pensare ad altro. Io, lo sai, l’amo da morire, e vorrei
accontentarla in tutto, ma non so se in questo ci posso riuscire.”
- “Ale, ti conosco da troppo tempo, so che in qualche modo troverai il modo di
riuscirci, ti sei sempre fatto in 4 per farla felice e anche questa volta ci riuscirai.
Io ti posso solo dire, che qualsiasi cosa tu decida di fare, avrai il mio appoggio, e se hai
bisogno di me, io ci sarò, come sempre ho fatto quando hai avuto bisogno.”
- “Appunto! Avevo pensato proprio al tuo aiuto. Ma non so come dirtelo....saresti disponibile?”
Un brivido mi percorse dalla testa fino alle caviglie, passando lungo la schiena. Che fare?
Marta è sempre stata il mio sogno, ma non ho mai provato a fare niente perché l’amicizia
che ci lega tutti e 3 è troppo forte. Tutte le volte che siamo usciti insieme, l’ho sempre ammirata,
guardata e basta. La sua bellezza mi colpì la prima volta che la conobbi, il suo sorriso
si apre su un volto bellissimo, adornato da una fluente capigliatura color mogano, i
suoi occhi lucenti e felici. Ogni volta che abbiamo avuto un banale contatto fisico,
il mio stato d’animo cambiava, la felicità mi correva dentro le vene, insieme al sangue,
improvvisamente volavano via tutti i miei pensieri e problemi dalla testa, perché
Marta riusciva a rendermi sereno. Ma non mi sono mai permesso altro, Marta
è la donna del mio miglior amico.
Però adesso è lui che mi chiede aiuto, è lui che me lo chiede.
Non so cosa rispondere! Mi immagino come deve sentirsi lui in questo momento.
- “Ale, ci hai pensato bene? Sei sicuro? Sei consapevole di eventuali conseguenze?”
- “Senti, ti considero un fratello, se sono arrivato a chiederti tanto, è perché mi fido di te,
altrimenti avrei fatto finta di nulla. Te lo ripeto, l’ultima volta, sei disposto ad aiutarmi?”
- “Ale, se è questo quello che hai deciso, quello che pensi che possa aiutarti, si! Ti aiuto”
- “Grazie, mi hai alleggerito lo stomaco, credimi.”
- “Come avevi pensato di fare? A lei ci pensi te a dirglielo?”
- “A lei ci penso io. Venerdi sera vieni a cena da noi, e quello che deve succedere.....succederà!
Ci conto.”
- “Ale.....ho una confessione da farti: l’ho sempre desiderato di fare l’amore con voi 2.”
Quella notte non riuscii a prendere sonno, i pensieri mi giravano per la testa, i dubbi
anche. Però mi dicevo anche, che se Ale è arrivato a tanto, è proprio perché ama alla
follia Marta e ciò che mi ha chiesto è proprio quello che vuole.
E’ venerdi, verso le 18 mi chiama Ale:
- “Ale, ciao, c’hai ripensato?”
- “No, tranquillo, volevo solo essere certo che non ci avevi ripensato te!”
- “Tranquillo, non c’ho ripensato. Però devo ammettere che mi sento molto strano, sento
le farfalle nello stomaco.....Marta come ha reagito quando le hai detto di stasera e
soprattutto di me?”
- “E’ stata felicissima, e la sua reazione mi ha reso felice anche a me.
Ci vediamo più tardi.”
- “Va bene, Ale, a dopo.”
Esco dall’ufficio prima del solito, mi voglio fermare a comprare una buona bottiglia
di vino, la serata va festeggiata in maniera degna.
Mi fermo all’enoteca vicino alle Poste, la migliore che si può trovare in città.
- “ Vorrei la miglior bottiglia di vino che ha in negozio”
- “Ne è certo? abbiamo delle bottiglie molto preziose.”
- “Mi dia la migliore, devo festeggiare una serata indimenticabile.-”
- “Un Brunello del 2001, ottima scelta!”.
Nel tragitto che mi porta a casa dei miei amici, mille pensieri mi assalgono, come mi devo
comportare? Come devo fare per rompere il ghiaccio? Staremo facendo la cosa giusta?
Suono il campanello, qualche secondo e la voce di Marta echeggia nel citofono:
“Sali, ti stavamo aspettando”
Lascio chiudersi il portone dietro di me e mi appresto a fare le 3 rampe di scale che
mi portano in casa loro. Il mio cuore batte così forte che penso che mi esca dal petto.
Al piano, il portoncino è socchiuso, ma lascia uscire un buon profumo, lo riconosco,
è Cocò Chanel di Marta, sono inebriato da quell’odore, lo seguo come incantato.
Entro in casa e vedo Ale che finisce di apparecchiare la tavola, vestito elegante,
Marta indaffarata in cucina con le ultime cotture.
Saluto Ale, lo vedo, è teso, però allo stesso tempo è eccitato per la serata, mi guarda
e mi dice: “Vai a salutarla, nel pomeriggio non ha fatto altro che parlare di stasera”.
Entro in cucina, lei è di spalle, intenta a guardare l’arrosto nel forno. Ha un abito
stupendo, nero, i suoi capelli che ci si confondono sopra, un paio di scarpe elegantissime,
si gira e mi offre un sorriso che mi fulmina, un sorriso diverso dagli altri, un sorriso
che non mi fa uscire parole di bocca.
- “Finalmente sei arrivato, come stai? Non mi saluti stasera?”
Mi avvicino a lei, l’abbraccio come tutte le volte, le do due baci sulle guance, poi, tenendola
sempre abbracciata, la fisso negli occhi, quegli occhi che più di una volta mi hanno
abbagliato, che più di una volta mi hanno ammaliato, ancora una volta ho
una sensazione indescrivibile, il mio cuore inizia a battere a velocità folle, anche
lei se ne accorge, mi stringe ancora più forte, si avvicina e mi sussurra:
- “Anche a te batte forte il cuore!” e dopo aver detto queste parole, appoggia il suo orecchio
sul mio petto, fermandosi ad ascoltare quel muscolo impazzito. La stringo più
forte a me, vorrei che quei secondi non terminassero mai, sento che anche lei
mi abbraccia fortissimo, come se cercasse conforto da me in quel gesto.
Arriva Ale alle nostre spalle, ci guarda per un pò, stretti in quell’abbraccio bellissimo,
poi si avvicina a noi, e senza che nessuno abbia il coraggio di dire una parola, ci abbraccia
entrambi, ci stringiamo così forte che le parole sono inutili, forse dannose, quel
gesto così spontaneo ci ha uniti, ci ha fatto sentire partecipi e complici, ci ha fatto
sentire un’unica cosa.
Ci sediamo a tavola, l’aria che si respira è diversa dal solito (e come non potrebbe esserlo!)
per alcuni interminabili minuti, nessuno ha il coraggio di aprire bocca, di
proferire parola.
La cena è di una bontà unica, ma nessuno ci fa caso più di tanto, le nostre menti sono
proiettate al dopo cena, a quello che succederà.
Marta stasera è più bella del solito, anche Ale è più luminoso, li guardo entrambi
e poi, con voce quasi commossa, li ringrazio:
- “Ragazzi, qualsiasi cosa possa riservarci la vita, quello che avete deciso di fare
stasera con me, rimarrà per sempre nella mia mente, una dimostrazione di affetto,
di amicizia, di amore che non ha eguali. Grazie, grazie e ancora grazie.”
- “Per provare cose nuove, dobbiamo fidarci degli amici” mi interrompe Marta,
“e te per noi sei l’amico per eccellenza, la persona sempre pronta a sacrificarsi per
i nostri bisogni, sempre pronta ad ascoltarci, sempre pronta a dedicare il tuo
tempo, se ti abbiamo proposto una serata del genere, è perché entrambi lo vogliamo, siamo
convinti di quello che vogliamo fare, e lo vogliamo fare con te!”
Il mio sguardo incrocia quello di Ale, e mi rassicura con un gesto della testa, li guardo entrambi
e gli faccio una promessa: “Ragazzi, farò in modo che questa sera resti indimenticabile,
soprattutto per te, Marta.” e avvicinandomi a lei, le sfioro le sue labbra con le mie.
Mi giro verso di Ale: - “Farò in modo che sia indimenticabile anche per te, amico mio.”
e anche a lui sfioro le sue labbra con le mie.
Finita la cena, Marta ci invita a sederci sul divano, lei va in cucina a preparare il caffè.
Ale è seduto vicino a me, è nervoso, mi giro verso di lui e gli faccio l’occhiolino:
- “Sei pronto?”
E lui, con una voce tremolante dall’emozione ma anche dalla voglia di sperimentare questo
nuovo gioco: -”Non vedo l’ora.”
Arriva Marta con 3 tazzine di caffè bollente, la invito a sedersi tra noi due, ci porge ad ogniuno
la propria tazza e ci da un bacio sulle labbra, e con un filo di voce, dopo averci fissato
entrambi negli occhi, ci dice:
- “Tutto ciò che accade stasera, lo sapremo solo noi tre, per cui, facciamo tutto ciò
che riteniamo divertente fare...” appena finita la frase, si accosta ad Ale e inizia a baciarlo
con una passione travolgente, le loro lingue si cercano, le loro labbra si assaporano, io rimango
con la mia tazzina da caffè ad ammirarli, vorrei che quel bacio non terminasse più.
Finito il bacio con Ale, si volta verso di me e mi dona un bacio, con la stessa intensità,
con la stessa passione; la sua lingua cerca la mia, la trova, la lascia e la ricerca, le sue labbra sono
morbidissime, saporitissime.
Senza perdere neppure un istante, torna da Ale, inizia a baciargli il collo, lo mordicchia,
lo bacia ancora e lo lecca. Le sue mani hanno iniziato a cercare il sesso di lui, da sopra i pantaloni
inizia a toccarlo, lo fa crescere, mentre continua a baciarlo sul collo.
Ale appoggia la testa sulla spalliera del divano, la sua eccitazione inizia ad essere forte.
Marta, con dolcezza, tira fuori il suo pene, lo accarezza, vedo che è già duro, molto duro.
Inizia a passarci sopra la sua lingua, il suo glande sembra che stesse per esplodere,
è grosso, molto grosso. Lei lo bacia, se lo prende in bocca, lo assapora tutto. Ale è in estasi,
io rimango a guardarli entrambi, poi ripenso alle parole di Marta di qualche minuto prima,
“...facciamo tutto ciò che riteniamo divertente!”
Mi avvicino a loro, Marta sembra non accorgersene, mi avvicino con la mia bocca
al pene di Ale, Marta si scosta leggermente, lasciandomi lo spazio per prendere il pene
di Ale, non l’ho mai fatto, ma ho sempre avuto il desiderio di poterlo fare.
Ha un sapore buonissimo, assaporo la cappella gonfia del mio amico, Marta si
avvicina, lo lecchiamo entrambi, ci cerchiamo le nostre bocche, le nostre lingue.
Si toccano sull’asta di Ale, ci rubiamo il suo glande, ci scambiamo le lingue, assaporiamo
il membro duro del “nostro” uomo, tra me e me inizio a pensare che mi piace proprio
leccare il membro di un uomo, che strana sensazione.
Marta mi lascia gustare quel bellissimo cazzo, lei si abbassa e inizia a gustarsi le
palle, le succhia una per volta, ogni volta che ne prende in bocca una, sento il pene di Ale
che ha un sussulto, diventa sempre più duro.
Non credo che possa resistere ancora a lungo, ogni volta che passo la mia lingua sul
suo glande sento che può venire da un momento all’altro. Anche Marta se ne accorge, sale
verso la sua cappella e mi sussurra all’orecchio: -”Non staccare la tua bocca, senti che
buon sapore ha lo sperma di Ale!”
Non so se riuscirò a farmi venire in bocca, ma la tentazione è tanta, la curiosità anche.
Continuo a succhiare quel bellissimo oggetto, gonfio, duro, saporito, bagnatissimo, Ale con le
sue mani mi tiene la testa sopra di se, non vuole che lasci, lo sento ansimare, lo sento
godere, lo sento esplodere.
Il suo sperma è tutto nella mia bocca, i primi schizzi sono arrivati fino alla gola,
ha un sapore buonissimo, ho la bocca piena, ma non mi fermo, continuo a succhiare
la sua cappella, sento le sue mani forti sulla mia testa; sto per affogare, sto per ingoiarlo
tutto quando Marta mi solleva la testa e mi da un bacio meraviglioso, quasi gelosa
dello sperma di Ale, lo vuole, le piace quel sapore strano. L’assecondo e ci
scambiamo un lunghissimo bacio.
Ale è appagato, la sua testa è piegata sullo schienale del divano, i suoi occhi guardano
il soffitto, il suo pene è tornato a riposo. Mi inginocchio sul pavimento e inizio
a sfilare il vestito nero di Marta, il suo perizoma mi eccita da morire, mi avvicino
con la bocca alle sue cosce, piano piano salgo, scosto leggermente le mutandine nere,
infilo la mia lingua dentro la sua fessura, è bagnata, è gonfia, è vogliosa.
La sua mano spinge la mia testa sul suo basso ventre, la mia lingua la esplora tutta,
le succhio il clitoride, è gonfio, è duro, è voglioso.
Mentre assapora la mia lingua, Ale la sta baciando con passione, sento i gemiti
di Marta, sempre più forti, inarca la sua schiena ad ogni passaggio della mia lingua
sul suo clitoride, sento i suoi umori scendere, hanno un sapore intenso, forte, buono.
Continuo a entrare e uscire con la mia lingua dalla sua passera, con il dito indice
della mano sinistra le massaggio la zona tra la vagina e l’ano, sento che le piace,
la fa impazzire, la sua schiena si inarca in modo inconsueto, la sento urlare di piacere,
i suoi liquidi mi colano lungo la lingua, che sapore eccezionale, la lecco ancora, lei
geme forte, fortissimo, sembra posseduta, riprende a baciare Ale, io mi alzo, tiro
fuori il mio pene durissimo, bagnatissimo, lo infilo dentro di lei. Sento la pelle che
ricopre la mia cappella aprirsi piano piano, lei è inondata, è caldissima, spingo
fino in fondo, le mie palle sono arrivate al suo pube, di più non ce la faccio a metterlo
dentro. Ale intanto è tornato a farselo baciare, il suo pene è di nuovo dritto,
Marta sembra impazzire, il mio pene nella sua vagina e quello di Ale
in bocca. Geme, gode, urla, la sento venire ancora, una cascata di liquido caldissimo
mi copre la cappella, la sento colare sulla mia asta, continuo a spingere dentro,
le sue mani mi avvinghiano il sedere, mi spinge verso di lei, non vuole che smetta.
Sto per venire, ma ancora non voglio farlo, esco dalla sua passera, invito Ale a
prendere il mio posto. Marta è impazzita, avere due peni che la scopano di continuo
la fa impazzire, gode ancora una volta, questa volta sul cazzo di Ale.
Io mi fermo un attimo a guardarli, sento il mio pene avere sussulti solamente a vederli.
Ale continua a spingere dentro Marta, vedo che anche lui non resiste più, lo tira fuori
e viene sul seno di lei, quasi come d’istinto mi avvicino a quegli schizzi e inizio
a leccarli, poi passo a baciare Ale, le nostre lingue si incrociano, il suo sperma passa
dalla mia alla sua bocca, sembra gradire, ne vuole ancora, questa volta si abbassa
lui a leccarlo dal seno di Marta e poi lo passa a lei. Il mio pene, sempre duro e bagnato
è pronto per tornare dentro di lei, sento che il desiderio imminente di venire è
passato, posso ancora spingerlo dentro e provare a farla godere ancora.
Lei è ancora calda, la sua vagina vogliosa, vuole godere ancora. Entro dentro di lei,
la scopo fino in fondo, prendo la mano di Ale e l’appoggio sopra il clitoride di lei,
lo faccio massaggiare, a Marta piace moltissimo, passano solo pochi secondi
che lei viene di nuovo, un’altra volta sopra il mio pene, il suo calore mi fa impazzire,
sento che sto per esplodere, aumento l’intensità delle spinte, vado fino in fondo,
la mia cappella si apre tutta dentro di lei, sento il mio sperma risalire la mia asta,
ancora una spinta e vengo dentro di Marta, non mi fermo, continuo a spingere,
sento le ultime gocce uscire, il calore è raddoppiato, il mio piacere inizia a scivolare
fuori dalla passera di Marta, lo tiro fuori, è ancora duro e gonfio.
Vedo uscire il mio sperma dalla fica di lei, una visione celestiale, una sensazione
inspiegabile. Siamo tutti e 3 esausti, ci abbracciamo, ci abbandoniamo sul divano,
le nostre bocche si baciano ancora, non ci sono più distinzioni di sesso, ci baciamo
tutti, non ci sono remore, non ci sono limiti, le nostre mani si cercano, i nostri
peni sono entrambi mosci, esausti, incredibilmente appagati.
Marta socchiude gli occhi, è stupenda, rimaniamo a guardarla, è inerme sul divano,
quasi senza forze. Anche noi siamo soddisfatti, abbiamo mantenuto le promesse fatte.
Io ho reso indimenticabile questo incontro, loro mi hanno reso complice, mi hanno
fatto partecipe della loro vita, il sentimento che provavo per loro due è indubbiamente
mutato in meglio, il mio amore segreto per Marta, da oggi non è più segreto, il bene
fraterno che voglio ad Ale è rafforzato.
Ci arrendiamo tutti sul divano, nudi, chiudiamo gli occhi, cerchiamo di riprendere
le forze.
Si sono fatte ormai le 2 di notte, è l’ora di andare, ma non voglio abbandonare
questa situazione, chissà se si ripresenterà l’occasione di rifarlo, cosa potrò fare
per ricambiare quello che i miei amici hanno fatto per me? Li abbraccio ancora,
bacio Marta, la ringrazio. Bacio Ale, lo abbraccio forte, vado in bagno per darmi
una rinfrescata. Quando torno, Ale dorme sul divano, Marta mi ha aspettato sveglia:
- ”Vorrei che quello che è successo stasera possa ripetersi altre volte, sono stata
benissimo, non ho mai goduto in vita mia quanto stasera.”
La guardo negli occhi, l’abbraccio, la stringo a me. Lei è ancora nuda, io sono
pronto per uscire. Il mio pene ha un’altra impennata, ho ancora voglia di fare l’amore
con loro, ma non possiamo, domani dobbiamo svegliarci per andare a lavoro.
Esco di casa, nel tragitto fino a casa ripenso a tutto ciò che abbiamo fatto.
A letto non riesco a prendere sonno, la stanchezza però è troppo forte, riesco
ad addormentarmi solo verso le quattro.
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