Un accenno al dopo
di
Mia21
genere
sentimentali
Lei era prosperosa, i fianchi debordavano elegantemente dal laccio sottile che univa la parte posteriore a quella anteriore del perizoma che, vestendosi per incontrarlo, aveva scelto con cura. Era conscia dei suoi punti di forza, e non esitava mai a metterli in risalto.
Era un assolato pomeriggio di marzo, la luce rosea si insinuava in lingue dorate dalla finestra, proiettandosi sulle sue curve.
"Sono un po' gonfia...però, come dire di no a quella brioche? Se ne farà una ragione."
Proseguì a rimirarsi nello specchio, provando qualche reggiseno e scartandoli tutti. Alla fine optò per lasciare libera la scollatura, si infilò il vestito blu notte acquistato per l'occasione, "ma lui questo non deve saperlo", sorrise tra sé.
Aveva deciso che avrebbe dato un tocco in più quella sera e tirò fuori dal suo cassetto speciale le autoreggenti. Puntò il piede sulla sedia, iniziando lentamente a infilare le calze, calcolando ogni gesto come se lui la stesse osservando. Voleva avere addosso tutta la sua attenzione, precederlo nella seduzione.
Assicurò le calze al reggicalze e fece scivolare sopra il vestito. Dopotutto, che gusto ci sarebbe stato se, vedendola arrivare, avesse già intuito cosa lo aspettava? No, quel genere di volgarità non faceva per lei. Avrebbe aspettato di sedersi al tavolo a cena, lì sarebbe iniziata la tortura. Era consapevole del fatto che a quel gioco avrebbe perso lei, perché lui non avrebbe esitato a seguirla in bagno, non appena ce ne fosse stata l'occasione, e a trattenerla contro il muro respirandole nell'orecchio che era una stronza.
Sorrise di nuovo, non vedeva l'ora di perdere.
Era un assolato pomeriggio di marzo, la luce rosea si insinuava in lingue dorate dalla finestra, proiettandosi sulle sue curve.
"Sono un po' gonfia...però, come dire di no a quella brioche? Se ne farà una ragione."
Proseguì a rimirarsi nello specchio, provando qualche reggiseno e scartandoli tutti. Alla fine optò per lasciare libera la scollatura, si infilò il vestito blu notte acquistato per l'occasione, "ma lui questo non deve saperlo", sorrise tra sé.
Aveva deciso che avrebbe dato un tocco in più quella sera e tirò fuori dal suo cassetto speciale le autoreggenti. Puntò il piede sulla sedia, iniziando lentamente a infilare le calze, calcolando ogni gesto come se lui la stesse osservando. Voleva avere addosso tutta la sua attenzione, precederlo nella seduzione.
Assicurò le calze al reggicalze e fece scivolare sopra il vestito. Dopotutto, che gusto ci sarebbe stato se, vedendola arrivare, avesse già intuito cosa lo aspettava? No, quel genere di volgarità non faceva per lei. Avrebbe aspettato di sedersi al tavolo a cena, lì sarebbe iniziata la tortura. Era consapevole del fatto che a quel gioco avrebbe perso lei, perché lui non avrebbe esitato a seguirla in bagno, non appena ce ne fosse stata l'occasione, e a trattenerla contro il muro respirandole nell'orecchio che era una stronza.
Sorrise di nuovo, non vedeva l'ora di perdere.
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