Ho tradito mio marito col mio ex marito
di
Maraex
genere
tradimenti
A 26 anni mi sono sposata; a 27 anni ho avuto mia figlia; a 35 anni ho lasciato Sandro, mio marito, perchè non ne potevo più dei suoi tradimenti; a 46 anni mi sono risposata con Piero. Io sono Mara, una bella donna di 54 anni. Quando ho lasciato Sandro sono tornata dai miei, naturalmente con mia figlia. Non lo sopportavo più e ci vedevamo solo quando lui veniva a prendere nostra figlia per i fine settimana, fra l'altro, in una grande città come Palermo, non è facile incontrarsi per caso. Lui continuò e continua la sua vita di puttaniere, io, per 10 anni, sebbene avessi dei corteggiatori, non mi legai a nessuno facendo una vita da monaca e dedicando tutto il mio tempo libero a mia figlia. Insomma, sono stata 10 anni senza assaggiare un cazzo. A 45 anni conobbi Piero. Una persona perbene e comprensiva di 10 anni più grande di me. Non era un problema di sesso e non cercavamo sesso. Lui non era mai stato sposato e, per la verità, non so se di donne ne abbia mai avute. Un intellettuale con tanti interessi tranne che sesso. Figuratevi che abbiamo scopato, per la prima volta, dopo 7 mesi di frequentazione. Però trasmetteva serenità protezione e buon senso. Era proprio tutto quello di cui avevo bisogno io. Per questo motivo, incoraggiata anche da mia figlia la quale rimase a vivere dai miei, mi risposai. Intanto i rapporti con Sandro, col passare del tempo, si erano normalizzati e, anche se ci vedevamo quasi esclusivamente in occasione di certi avvenimenti, anche lui e Piero avevano un buon rapporto. Ultimamente, in occasione dei preparativi per il matrimoinio di nostra figlia, nei primi di settembre, Sandro ed io ci frequentammo assiduamente. Nostra figlia voleva anche suo padre per trovare casa e comprare i mobili. Figuratevi che lo volle pure per comprare l'abito da sposa e, per la verità, lui non si tirò indietro sia nell'essere sempre vicino sia, ancor di più, dal punto di vista economico. Fu determinante pure nel preparare le partecipazioni e nella sistemazione dei tavoli. Tutto questo ci portò a trascorrere tantissimo tempo insieme. Praticamente dal mese di maggio in poi sembravamo una famiglia normale. Man mano che si avvicinava il giorno della cerimonia io ero sempre più ansiosa e timorosa che qualcosa potesse andare storto e non riuscivo a trovare il conforto e l'incoraggiamento in Piero. Forse perchè non era il padre di mia figlia? Non lo so, il fatto sta che mi veniva più istintivo cercare conforto e incoraggiamento in Sandro, il padre di mia figlia. Spesso la mattina, quando ci trovavo entrambi in ufficio, lo chiamavo al cellulare e lui cercava di rasserenarmi dicendomi di stare calma perchè sicuramente sarebbe andato tutto bene. Quando per un motivo o per un altro non avevo la possibilità di chiamarlo, sentivo che mi mancava qualcosa. Più si avvicinava il giorno e più mi sentivo ansiosa tanto che, una settimana prima, gli dissi che ero preoccupatissima. "Ma dai, non fare la scema, dimmi cosa dovrebbe andare storto" "Non lo so. Ho certe sensazioni. In certi momenti mi viene da piangere e non so con chi parlare e trovare conforto." Un attimo di silenzio sembrò un'eternità. "Hai bisogno di parlare. Vieni da me nel pomeriggio che parliamo" No, non lo so. Quando? Nel pomeriggio? Dopo pranzo? Magari, forse, tanto Piero rientra stasera. Non lo so, vediamo." Dopo una rinfrescata, faccio presente che eravamo alla fine di agosto, mi vestii con indumenti quasi casalinghi: gonna in jeans e magliettina bianca. Lo trovai in pantaloncini e canottiera. "Si può sapere che hai? Ma insomma, nostra figlia si sposa e invece di essere felice...."Che vuoi se sono così" dissi con atteggiamento piangente. "Per favore non fare questa faccia in presenza di Sonia" disse prendendomi e appoggiando la mia guancia al suo petto. Mi confortava e mi stringeva. Mi sentivo meglio. Le sue mani dalle spalle incominciarono lentamente ad andare giù. Erano quasi sul culo. Si, va bene, mi confortava ma.....Cercai di distaccarmi. "No, stai così che stai tranquilla." "No. così no. così no. Sandro no" dissi quando prese a palparmi le chiappe. Ma il suo cazzo duro sul ventre mi fece venire certe voglie e sospirai dicendo: "Nooo! Sandro nooo!" "Ancora bono ce l'hai" "Settila, lasciami" "Non ti piace?" "Che c'entra." Il cazzo sul ventre mi faceva sentire debole e quando mi strinse ancora di più e spostai la guancia dal suo petto per riportarlo alla realtà e che non poteva essere, attaccò le sue labbra alle mie a nulla valsero i miei cenni di diniego e quando la sua lingua forzò le mie labbra spalancai la bocca e mi ficcò la lingua dentro. Persi ogni controllo e mi abbandonai succhiarla. Mentre mi trascinava in camera da letto gli dissi più volte che non era giusto e che non volevo. Mi buttò sul letto e venne su di me. La gonna era tutta su e mentre riprendeva a baciarmi ed io rispondevo tutta eccitata, mi accarezzava le cosce e poi prese a sfilarmi le mutandine. Lo tirò fuori e, mentre intrecciavamo frenetecamente le nostre lingue, il cazzo si muoveva come un pesce all'amo impaziente di penetrarmi. Anche la mia fica era desiderosa di un bel cazzo e, come ricordavo bene, quello di Sandro non ci scherzava. "Ahaaaaaa! Nooo Saaa" gridai allargando le cosce e facendomi penetrare. Mi disse di stare calma e mi chiese se mi piaceva. "Siiiiii" risposi mentre prendeva a pomparmi e, insinuando le sue braccia sotto le mie, mi teneva il viso fermo giocando con la lingua dentro la mia bocca. "Muoviti, vienimi incontro. Ti ricordi come ti piaceva?" "Siiiii" adattando il ritmo ai suoi colpi. Ebbi due orgasmi facendomi provare tutto quel piacere che da tanto tempo ormai non provavo. Voleva cambiare posizione ma gli disse di no. Ritornai semilucida e per farlo sbrigare gli dissi che volevo essere sborrata dentro. Anche lui gridò di piacere ed io ebbi un altro orgasmo. Feci di tutto per non andare oltre e ci riuscii. Ero sconvolta e quando arrivai a casa stiedi mezz'ora sotto la doccia. La cerimonia in chiesa bellissima e durante il ricevimento, andando tutto bene, mi sentivo molto più serena e rilassata. Tutti gli invitati ci facevano i complimenti ed ero molto contenta. In un momemnto che eravamo soli al tavolo Sandro mi disse che ero la più elegante e la più bona di tutte. "Smettila, non mi fare ricordare quello che abbiamo fatto" "Ora che ti sei tolta questo pensiero e non sei più ansiosa magari ti piacerà di più" "Non ci pensare nemmeno." Invece non pensavo ad altro. Mentre i ragazzi erano in viaggio di nozze lui, un pomeriggio, andò nella nuova casa perchè dovevano consegnare un mobiletto. Che voglia! Che tentazione! La mia troiaggine venne fuori e ci andai. Fu sorpreso e quando gli operai del mobilificio an darono via mi prese e incominciò a baciarmi. Non mi sottrassi. Mi fece sedere, lo tirò fuori e me lo sbatte sul viso. Si, lo riconobbi il suo cazzo e ricordavo che spesso gli piaceva giocare così. Dovevo essere brava io a riuscire a prenderlo in bocca. Ci riuscii. "Dai, tieni, ti ricordi come ti piaceva leccarmi le palle?" Le dissi portando il cazzo su. "Si me lo ricordo" "Ti ricordi che dopo ti piaceva nel culo?" Ricordavo perfettamente ma ricordavo pure che ad un certo punto, quando fui certa dei suoi tradimenti, non lo spompinavo più solo a pensare in quanti culi era entrato il suo cazzo. Chi lo doveva dire che il letto di nostra figlia lo dovevamo usare noi per prima? Durante un 69 come ai vecchi tempi mi diceva che le mie cosce erano più bone di prima, che le mie tette erano più grosse e pretese una bella spagnola. Dopo non so quanti orgasmi da parte mia e una sorrata sua, me lo mise ancora in bocca e questa volta fu lui a ricordarmi che ad un certo punto non lo volli spompinare più. "Perchè che vuoi dire che avevo torto?" "Ti sta piacendo? te lo stai gustando? E' saporito?" "Mmmmmmmm, si, mi piacee" "Certo che ti piace, l'altro lo messo nel culo di una troia ed ora è più gustoso" Non me ne fregava niente, ero così arretrata che..... "Adesso ti rompo il culo." Gli dissi di no perchè non ero più abituata. Si mise a ridere. Mi fece mettere alla pecorina e prese a leccarmelo mentre mi diceva che avevo un culo da scassare. L'avevo quasi tutto dentro con un po di fastidio ma io stessa gli dissi che volevo essere inculata supina, come facevamo a volte, per vedermelo scomparire dentro il culo. Che bello! Mi sembrava di essere ringiovanita. Mentre godevo mi disse: "La vuoi la sborra in bocca vero? Ti ricordi come ti piaceva?" "Siiii, lo ricordooo, la voglioooo" Mi ricordò che dal culo in bocca non lo volevo ma gli gridai "Sii, siii, dammelaaa." Venne su e me lo ficcò in bocca riempiendomela di sborra. E' passato quasi un mese e una gran voglia del cazzo del mio ex marito. Che faccio?
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