Ricordi

di
genere
etero

In questi giorni di quarantena sono diventato malinconico, sarà il tempo e la noia ma mi vengono in mente gli amori passati ma soprattutto le passioni, gli istinti, gli odori…e mi capita di sfogliare sul mio telefono la cartellina dei “ricordi”, dove c’è un po’ di tutto: qualche foto osè, qualche screenshot di messaggi, qualche selfie ingenuo, niente di compromettente ovviamente ma che mi permette di cullarmi nei ricordi…
Era l’estate del 2017, in Olanda, a Utrech precisamente, ero lì per un corso di Project Management e mi trovo in una classe piena zeppa di studenti da ogni parte del mondo. La colonia italiana è come sempre una delle più numerose, ma in particolare tra queste persone c’è una ragazza della svizzera italiana di 21 anni di nome Claudia. Non è la classica lolita tutta gonnellini e occhi da cerbiatta, ma al contrario, veste con jeans e converse, capelli lunghi mossi e castani con riflessi biondi, alta, bellissima con uno sguardo profondo malizioso che mi ha eccitato dal primo momento che la vedo. C’è qualcosa in lei che mi attrae come una calamita, non riesco a non guardarla.
Faccio di tutto ovviamente per conoscerla soprattutto nelle pause o a fine lezione in mezzo al gruppo di italiani dove ci siamo trovati, lei è un po’ timida, sembra quasi nascondersi, spesso la guardo e provo a scherzare con lei che mi risponde sempre con un’espressione un po’ accigliata e mi guarda di rimando, quasi come una cagnolina indifesa. Scopro che è fidanzata (ovviamente), che studia a Milano e che ha una gran voglia di fare, di viaggiare, le piace vasco rossi: più ci guardiamo e più tra noi nasce qualcosa.
Il terzo giorno con altri 3 o 4 ragazzi organizziamo una cena allo studentato, poi finiamo sul terrazzo deserto a giocare a uno stupido gioco di un app che sembra simile a un trivial pursuit, ma nulla riesce a distrarmi da lei, la guardo sempre di più intensamente negli occhi, beviamo una bottiglia dopo l’altra di vino, fumiamo e non aspettiamo altro che le persone si stanchino e una dopo l’altra ci lascino soli, e quando anche l’ultimo se ne va a chiamare la sua ragazza le dico “ti va un’ultima sigaretta?” .
Non scorderò mai quel momento, la tensione mentre seduti uno fianco all’altra, appoggiati alla ringhiera, ci rollavamo la sigaretta in silenzio e poi fumando mentre la guardavo con i suoi sorrisi imbarazzati, distoglieva lo sguardo quasi che avesse paura, come se aspettasse che facessi io la mossa… allora appena finita la sigaretta la guardo di nuovo e in un secondo le sono addosso (il classico “tuffo”) e lei mi accoglie in un bacio che questa volta non è timido ma al contrario sa di liberazione.
E’ un vortice di emozioni, di sensi che si uniscono, di baci alcolici estivi che hanno il sapore della vita che pulsa forte nelle vene, non so ben dire quello che succede, la tiro su di me in un attimo e continuiamo a baciarci mentre sento il suo corpo su di me. Ho fame di lei, la bacio, la mordo sul collo, con le mani le tocco la schiena, il sedere, lei risponde e si muove su di me con i nostri jeans che vorrebbero liberare le nostre eccitazioni che sono quasi l’ultimo ostacolo all’unione perfetta dei nostri corpi. Lei ha ormai abbandonato la sua timidezza e, se avesse avuto qualche remora nei confronti del suo fidanzato lontano, lì su quel terrazzo, con un cielo stupendo che ci cullava, io non ne vidi neanche l’ombra.
Mentre la bacio comincia ad ansimare da vera porca e io le sussurro nell’orecchio che la vorrei prendere lì, che vorrei farla mia appoggiata alla ringhiera ma che non ho i preservativi (cazzo maledetti preservativi, ma una cena come poteva finire così?), lei mi guarda con un sorriso che è un po’ timido e un po’ malizioso, continuo “vorrei toglierti i pantaloni e baciartela per sentire la tua eccitazione” e lei sorride di nuovo “no qui no…” poi ci pensa su e dice e quasi timidamente mi chiede “posso baciartelo io?”
(credo che in vita mia poche volte mi sono sentito così sorpreso, credo che il mio pisello sia sobbalzato, non lo scorderò mai)
La guardo senza parlare, mi sbottono i pantaloni, abbasso i boxe e il mio pisello esce fuori, duro e grosso come poche altre volte, lei lo guarda con lussuria, lo impugna e sussurra “ma è bellissimo”, poi si rimette seduta alla mia destra e si piega per accoglierlo tutto in bocca, lo fa suo come se non aspettasse altro, fino in fondo, da gran troia. La lascio fare e dopo averlo assaporato su e giù come se fosse un ghiacciolo dando succhiate profonde, lo tira fuori dalla bocca e con la lingua lo comincia a leccare partendo dalla cappella, leccando tutta l’asta, le palle, per poi ritornare su. Se lo gusta centimetro dopo centimetro senza mai guardarmi come fosse rapita e concentrata completamente sul suo pisello, sulla sua carne da succhiare, sul suo dio.
A quel punto mi risveglio, la prendo per i capelli e le comincio a sbattere il pisello in faccia, lei gode emette dei gemiti, le ordino “tira fuori la lingua”, lei esegue e continuo a sbatterglielo sulla lingua poi guancia occhi fronte, mento e ancora lingua, poi sempre tenendola per i capelli la spingo giù fino alle palle e lei succhia lecca avida, è in mio controllo e fa tutto per riaverlo in bocca, guardandomi mi chiede “ dammelo in bocca” , “eccolo puttanella” e sempre tenendola per i capelli glielo pianto fino in gola in una classica deep throat. Claudia lo prende senza scomporsi e va sempre più giù ed è palese che nonostante la giovane età deve averne succhiati di cazzi, sembra come se andando in fondo e strozzandosi con il pisello ne godesse di più per poi uscirne fuori con la saliva alla bocca in un quadretto molto sexy. Io sono esausto e al limite dell’eccitazione, non resisto più e le vengo tutto in gola tenendola ferma sul pisello e costringendola a rimanere là fino all’ultimo schizzo. Lei risale esausta e si mette seduta al mio fianco, ha il fiatone e mi guarda con il viso sfatto, quel poco di trucco sbavato, la bocca aperta era bellissima e io l’ho baciata a fondo. Ci fumiamo l’ultima sigaretta e poi ce ne andiamo in silenzio ognuna nella sua stanza, mentre usciamo terrazzo, sulla porta incontriamo una ragazza cinese che ci saluta, purtroppo per lei si è persa lo spettacolo….

Ci tengo a precisare che ogni mia storia è ispirata a un evento reale e dunque seppur romanzandola nei dialoghi, cerco di mantenere il senso e la tensione narrativa che ricordo.
Per ogni commento o suggerimento la mia e-mail è natsherman89@gmail.com .
scritto il
2020-07-08
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