Mia cugina Vittoria

di
genere
incesti

Salve a tutti mi chiamo Cesare, ho letto molti racconti su questo sito e ho quindi deciso di raccontarvi la mia storia. La mia prima amante incestuosa è stata mia cugina di pochi mesi più grande. Non posso raccontarvi della mia prima volta con lei, eravamo due ragazzini delle medie alle prime armi che avevano visto tanti video porno e si erano documentati su come farlo la prima volta e non potendo comprare dei preservativi praticavamo solo racconti orali e anali. Tra di noi, come avrete certamente capito c’è sempre stato un rapporto amoroso e anche se ognuno di noi ha i propri partner ogni tanto ci piace godere del piacere reciproco. Quello di cui oggi vi voglio raccontare è uno dei molteplici episodi con lei, al tempo lei aveva da poco fatto 18 anni e io li dovevo ancora compiere. Come spesso accadeva a quei tempi i suoi genitori facevano gite in camper che a lei non piacevano, quindi passava i weekend a dormire a casa di mia nonna e per non farla sentire sola sia i suoi che i miei mi chiedevano di stare a dormire dalla nonna per farle compagnia, io ovviamente accettavo con finta riluttanza e lamentandomi non poco. Arrivai di sera poco prima di lei e aiutai mia nonna a sistemare il divano letto in sala dove avremmo dormito noi, mentre lo richiudevamo sento suonare il citofono :
“Sì, chi è?”
“Rezo ( soprannome datomi da lei leggendo le ultime due sillabe all’incontrario) sono io, aprimi e vieni a prendere la borsa che è pesante”
“ Arrivo”
Scesi e le andai ad aprire, lei mi accolse con un bel bacio con lingua che ricambiai aggiungendo una palpatina al suo seno. Prese le borse prendemmo l’ascensore e salimmo, essendo l’appartamento all’ultimo piano avemmo un po’ di tempo per pomiciare. Entrati in casa, dopo aver salutato la nonna andò in bagno con la sua tipica aria da stronza
“ Cesare metti le borse dove trovi e poi aiuta nonna a fare il tavolo, fai veloce che quando esco voglio trovare tutto pronto”
Uscita dal bagno mi chiamò::
“Cuginoo portami la borsa che mi sono dimenticata di prendere delle cose”
Quando arrivai nel bagno la trovai in accappatoio chiuso, ma la vista di lei così mi face venire un’erezione, lei è una ragazza alta sul metro e sessanta, magra anche se ai tempi non faceva sport se non le attività degli scout, ha un bellissimo culetto tondo e sporgente, porta una seconda di seno con dei bellissimi capezzoli gonfi che ho sempre adorato strizzare e succhiare. Mi buttai su di lei e tirate fuori le tette le succhiai avidamente e con una mano andai a cercare la sua passera, come la raggiunsi incominciai a sgrillettarle il clitoride e a pizzicarlo tra le dita, lei ansimava e il respiro si faceva sempre più affannoso, si dimenava tutta dal piacere e più di una volta diede degli spasmi di godimento segno dell’orgasmo clitorideo. Le portai quindi la mano alla bocca e gliela feci succhiare tutta, ci sputo bene sopra e di conseguenza le infilai prima un dito dentro e massaggiai le sue pareti vaginali interne. Quando queste si contrassero inumidendomi di più le dita, a quel segnale tirai fuori l’indice per mettere dentro anulare e medio e cosi stimolare la clitoride con il palmo della mano, il risultato fu un altro suo orgasmo. Mi chinai per leccare tutto quel ben di Dio, lecchai le labbra e il clitoride, che baciai e succhiai anche in maniera forse un po’ violenta, successivamente mi abbassai di più per penetrarla con la lingua e mentre la lingua leccava bene dentro le mie dita super fradice entrarono nel suo culo
“ Basta Cesare basta, nonna si insospettirà e non posso continuare a venire così “
“ Ok Viki, allora è il mio turno di godere”
All’epoca non ero massiccio come ora ma ero comunque un ragazzo alto magro con un fisico tonico, ero sotto peso ma avevo già allora abbastanza forza per sollevarla in braccio e scoparla in agile missionario, la tenevo per le cosce mentre le sue braccia mi cingevano il collo, e mentre spingevo in su la mia verga lei cercava di saltellare in braccio a me, poco prima di venirle dentro fu lei a venire, questo provoco la mia eiaculazione che a sua volta provoco la sua. Andammo a tavola coscienti che dopo cena ci sarebbe stato da divertirsi...
Continua
scritto il
2020-11-28
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