La prima volta - L'assist di zia. Prima parte
di
Mau&Moni
genere
incesti
Prima di cominciare a raccontarvi la mia storia e di mia cugina è doveroso che io faccia una premessa: la prima parte della storia è assolutamente autentica mentre la parte che descrive il nostro vero primo rapporto sessuale è, in parte, romanzata e di fantasia.
Siamo verso la fine degli anni 70. Io, figlio unico, all'epoca avevo circa dieci anni mentre mia cugina (che ha una sorella di quasi dieci anni più grande di lei), all'epoca ne aveva nove. Ovviamente negli anni 70 non esistevano ne Internet ne i cellulari. Il sesso non era certamente un argomento di cui si parlava in famiglia (almeno nella mia e in quella di mia cugina) e di conseguenza tutto ciò che noi bambini dell'epoca (ma in fondo anche per tante bambine era così) apprendevamo sull'argomento, sovente, lo apprendevano da i ragazzi più grandi o da alcune riviste “porno” dell'epoca che circolavano liberamente anche nelle edicole.
Tornando a noi:
Ora vi racconterò ciò che avvenne quel giorno in cui io e mia cugina scoprimmo che toccare reciprocamente il sesso opposto provocava in entrambi piacevoli sensazioni.
Come per molti di voi (almeno credo) uno dei giochi preferiti da bambini era giocare al dottore.
Siamo in estate, mia cugina ed io siamo in camera mia e stiamo giocando appunto al dottore.
Qualche giorno prima a me o mia cugina (non ricordo esattamente) era stata regalata una piccola valigetta che conteneva un kit da dottore con stetoscopio giocattolo, un termometro e una siringa sempre giocattolo, ad altre attrezzature varie.
Solitamente nel gioco del dottore i ruoli con il passare del tempo si invertivano. Chi all'inizio era il dottore alla fine diventava il paziente e chi all'inizio era il paziente alla fine interpretava il ruolo del dottore.
Ancora oggi ricordo benissimo la scena.
Iniziai io il gioco interpretando il ruolo del dottore. Dopo aver fatto coricare nel mio letto mia cugina la obbligai a togliersi la maglietta lasciandola con le sole mutandine addosso, quindi dopo avergli chiesto i sintomi iniziai a visitarla.
Come un vero medico per prima cosa la auscultai con lo stetoscopio, quindi presi a toccarle la pancia con le mani (così come avevo visto fare ad un dottore). Il verdetto finale era sempre lo stesso. Per risolvere il problema del paziente era necessario fare una bella puntura sul sedere.
Quindi, per prima cosa la feci girare a panica in giù, poi le abbassai gli slip scoprendo completamente il suo sedere, ed infine le feci la puntura. Quando mia cugina avvertì sul gluteo la punta di plastica arrotondata della finta siringa scoppiò a ridere.
Ricordo ancora il momento in cui poco dopo, continuando a ridere, mia cugina si gira di nuovo a pancia in su mostrandomi per la prima volta il suo sesso.
La sua risata coinvolse anche me fino a quando ad un tratto la vidi sfilarsi completamente gli slip rimanendo completamente nuda sul mio letto. Continuando a ridere divertita ricordo che poco dopo la vidi appoggiare entrambe le mani sulla sua patatina e dilatare le grandi labbra mostrandomi con molta naturalezza (e continuando a ridere) ciò che queste nascondevano al disotto.
Quella visione del suo sesso fece scattare qualcosa in me.
Notando mia cugina che con le dita della mano continuava a toccarsi proprio li (continuando a ridere) le domandai se per caso le facesse male, proprio in quel punto. Mia cugina ridendo mi rispose di si. A quel punto le domandai dove di preciso le faceva male. La risposta di mia cugina fu immediata: Smise improvvisamente di ridere, ma continuando a sorridermi, afferrò la mia mano e ne adagiò le dita sopra la sua patatina. Quella fu la prima volta in cui le mie dita vennero in contatto con il sesso femminile.
Un istante dopo in cui le mie dita vennero in contatto con la patatina di mia cugina ella appoggiò la sua mano sopra la mia e cominciò a premerci sopra la propria mano. “Ingenuamente” però io non compresi subito bene il significato di quella sua mossa. Infatti pochi istanti dopo spostai la mia mano dalla sua patatina. Ella però continuò a toccarsi, e nel toccarsi dilatando le sue grandi labbra mi permise di osservare meglio quella parte anatomica del suo corpo.
Fu così che quel giorno vidi per la prima volta quel piccolo buchino racchiuso sotto le pieghe di pelle delle grandi labbra. La cosa però non finì li. Stimolato da quella visione ricordo che ad un tratto afferrai in mano il termometro giocattolo e gli infilai la punta proprio nella vagina. Mia cugina divertita per quel mio gesto scoppiò di nuovo a ridere, poi qualche istante dopo (sempre ridendo) si rimise in piedi e, mantenendo dentro di se il termometro giocattolo, fece finta di essere diventata improvvisamente un maschio.
Quando i ruoli si invertirono io dissi subito a mia cugina che avevo male proprio li, indicando con il dito il mio pisello ancora coperto dagli slip.
Mia cugina senza pensarci un solo istante mi abbassò gli slip e con molta naturalezza cominciò a visitarmi. Non ricordo bene con quali strumenti ma ricordo che appena le sue mani vennero in contatto con il mio pisello (che era già diventato duro) avvertii forte il desiderio di farmi toccare ancora.
Quindi dopo aver atteso la diagnosi (la cura ovviamente anche per me era la solita puntura nel sedere) senza attendere un solo istante afferrai la mano di mia cugina e la costrinsi a toccarmi ancora. Nel mentre mia cugina mi toccava le confessai che quella cosa mi piaceva.
Dopo essermi fatto toccare per bene domandai a mia cugina se anche a lei le era piaciuto farsi toccare da me proprio lì. La sua risposta condita con un sorriso fu un semplice “SI!”.
Il gioco si concluse così poco dopo, ma ricordo che prima di passare ad un nuovo gioco le domandai se, visto e considerato che la cosa era piaciuta ad entrambi, fosse stata disponibile a rifarlo. Ancora una volta la sua risposta fu affermativa.
Quel giorno stesso mia cugina si fermò a dormire da me. Ricordo che mia mamma preparò un letto d'emergenza, formato da una semplice rete, posizionandolo proprio accanto al mio (quella che si utilizzava una volta sotto i materassi). Così quella notte io e lei tornammo a toccarci.
Ricordo che quando fu l'ora di andare a dormire ci coricammo ognuno nel proprio letto, ma subito dopo aver spento la luce della mia cameretta il sottoscritto domandò a sua cugina di coricarsi nel mio letto. Mia cugina accettò subito la mia proposta. Così pochi minuti dopo aver spento la luce ci ritrovammo a letto insieme coperti solo da un leggerissimo lenzuolo.
Una volta insieme nel letto fui io a domandare a mia cugina se avesse voglia di tornare a toccarmi (ed a essere toccata) proprio come avevamo fatto quel pomeriggio. Ovviamente mia cugina mi rispose ancora di “SI!”
Se chiudo gli occhi per un istante ricordo ancora bene la scena in cui io, dopo aver acceso la luce della mia abatjour, ricopro completamente me stesso e mia cugina con il lenzuolo tirandolo sopra le nostre teste, quindi mi sfilo (e faccio sfilare) i pantaloncini corti del pigiama e gli slip che indossavo rimanendo completamente nudo, dalla cintola in giù. Subito dopo esserci denudati plano con il palmo aperto della mia mano sulla sua patatina e comincio a toccarla proprio come mi aveva mostrato mia cugina lo stesso pomeriggio poi, qualche istante dopo, nel mentre sono impegnato a toccare i suoi genitali mia cugina afferra il mio piccolo pene e comincia a farmi la sua prima sega con molta naturalezza e disinvoltura.
Ecco, questa è stata la nostra primissima esperienza con il sesso.
Dopo quel nostro primo incontro, non ricordo se c'è ne furono altri dello stesso tipo. Ricordo bene però che con il passare del tempo io e mia cugina abbandonammo questo tipo di gioco. Nonostante questo negli anni che seguirono, quelli della preadolescenza e dell'adolescenza, di tanto in tanto io e mia cugina ritornammo a parlare di quella nostra prima esperienza. Questo fino a quando un bel giorno (entrambi maggiorenni) arrivammo a consumammo il nostro primo rapporto (per entrambi) completo.
Come dicevo in precedenza durante il periodo dell'adolescenza di tanto in tanto al sottoscritto e a mia cugina piaceva tornare a ricordare quella nostra prima esperienza con il sesso. E forse è proprio per questo motivo che alla fine io e mia cugina arrivammo persino a confessarci con estrema naturalezza i nostri segreti più intimi, come i sogni “erotici” che di tanto in tanto ci capitava di fare di notte ed anche, sempre con estrema naturalezza, a confessarci l'un l'altro che ci masturbavo con regolarità. Per questo motivo alla fine parlare di sesso tra me e mia cugina divenne del tutto naturale.
Ad un tratto durante il periodo dell'adolescenza ci fu un momento in cui non riuscii mai confessare a mia cugina una cosa: (non ricordo con precisione quanti anni avessi) ma ad un certo punto ricordo che inizia a sognarla di notte con molta frequenza e questa cosa accrebbe dentro di me forte il desiderio di fare sesso con lei.
Il nostro primo rapporto (per entrambi) lo consumammo quando fummo già maggiorenni grazie ad un assist (involontario) di mia zia.
Ora, prima di proseguire nella seconda parte della mia storia (Quella romanzata ed un po di fantasia) è necessario che io vi spieghi una cosa.
Mia cugina circa un anno dopo essere diventata “signorina” cominciò a soffrire di dismenorrea. La cosa le provocava dolori molto fastidiosi al basso ventre durante il periodo premestruale e mestruale. Nei primi mesi in cui ebbe il ciclo ricordo che mia cugina si allontanò un po da me. Fortunatamente però, per me, fu un periodo abbastanza breve (tre quattro mesi).
Come dicevo poco prima, a causa (o forse sarebbe meglio di grazie) di questo suo problema un bel giorno in cui mi trovavo a casa sua proprio nel periodo in cui aveva le mestruazioni, mia cugina abbastanza sofferente mi chiese di farle un massaggio alla pancia in corrispondenza delle sue ovaie.
Il sottoscritto senza farselo ripetere due volte (anche perché così facendo avevo la possibilità di tornare ad avere un contatto con lei) si mise a massaggiare il suo addome proprio in corrispondenza del punto in cui si trovano le ovaie femminili.
Per permettermi di poterla massaggiare più facilmente ricordo che quel pomeriggio mia cugina si distese nel proprio letto e si abbassò leggermente i pantaloncini che indossava.
Tornare a rivedere gli slip di mia cugina (anche se solo pochi centimetri al di sotto dell'elastico) provocò in me un forte eccitazione che a stento riuscii a controllare.
Fortunatamente il mio massaggio risultò subito efficace tanto che mia cugina una decina di minuti dopo, dopo aver chiamato vicino a se sua mamma (mia zia), mostrandole ciò che le stavo facendo, la informò che quel mio massaggio riusciva ad alleviare, seppur in parte, il suo dolore pelvico.
Fu così che proprio grazie a quella mia particolarità nel saper massaggiare l'addome di mia cugina lei tornò “improvvisamente” (soprattutto in certi periodi) a cercarmi.
La cosa andò avanti per un po di anni e fino a quando mia zia, vedendo che sua figlia continuava a soffrire durante il periodo delle mestruazioni decise di accompagnarla dal suo ginecologo.
Quando mia cugina andò dal ginecologo per la prima volta aveva appena compiuto diciassette anni.
Il ginecologo le prescrisse prima alcuni esami quindi l'assunzione della pillola contraccettiva.
Dopo l'assunzione della pillola contraccettiva mia cugina tornò a stare bene. Nonostante questo ella, nel periodo mestruale, non mancava di cercarmi per farsi massaggiare la pancia (anche se apparentemente non ne avesse realmente più bisogno).
Qualche mese dopo aver compiuto i suoi diciotto anni (io ne avevo già diciannove), e circa un anno dopo l'assunzione della pillola, improvvisamente mia cugina tornò a soffrire di mal di pancia durante il periodo del ciclo. Visto che anche mia zia doveva andare a fare la visita dal ginecologo decise così di portarla con se. Fortunatamente l'esito della visita fu negativo.
E qui comincia la vera seconda parte della mia storia in parte di fantasia e un po romanzata.
Siamo alla fine degli anni ottanta ed in piena estate, io sono a casa dei miei zii perché l'altra mia cugina, quella più grande, ha appena annunciato a noi tutti di aspettare un bambino (questa parte è vera).
Mia cugina più piccola invece proprio in quei giorni aveva il ciclo e non era molto informa. Dopo aver festeggiato tutti insieme la lieta notizia io e Monica (questo è il vero nome di mia cugina) andammo in camera sua dove lei qualche istante dopo tornò a chiedermi di massaggiarla sulla pancia. Ricordo bene che quel giorno faceva molto caldo e, forse anche per questo motivo, lei aveva deciso di indossare una maglietta senza maniche (senza reggiseno sotto) ed un paio di shorts a tinta unita.
Ora, mia cugina non era più una bambina. Di conseguenza le sue forme era quelle di una donna. Alta circa un metro e settanta aveva un gran bel sedere e due belle tette (penso circa una terza).
Ricordo che con molta disinvoltura ad un tratto Monica si sfilò i pantaloncini rimanendo con indosso la sola maglietta e un paio di slip dal pizzo nero. Il sottoscritto, ormai esperto in materia, senza attendere il suo ordine appoggiò il palmo della mano aperta in corrispondenza delle sue ovaie e iniziò a massaggiarla delicatamente. Ad un tratto Monica con una mossa a sorpresa si abbassa leggermente gli slip (che erano di tipo contenitivo, quindi abbastanza alti) fino a mostrarmi per circa un centimetro la sottile peluria nera che ricopriva il sue pube.
La visione di quella peluria scura, condita dai suoi capezzoli turgidi che si intravedevano sotto la maglietta di cotone mi provocarono una erezione fulminea.
Qualche istante dopo però si presentarono in camera di mia cugina mia zia e sua madre. Nel vedermi intento a massaggiare la pancia di mia cugina mia madre intuì che ella aveva le mestruazioni. Poco dopo sopraggiunse anche l'altra mia cugina la quale, nel vedere la scena saltò fuori con questa battuta:
-Dovresti fare un po più di sesso! Aggiungendo subito dopo che così facendo starebbe stata sicura meglio.
Monica, nonostante l'imbarazzo iniziale, grazie al suo carattere ribatté alla battuta di sua sorella dicendo:
-Se fosse veramente la soluzione giuro che farei sesso anche adesso!
-Con tuo cugino Mauro? (Questo è il mio nome) rispose l'altra mia cugina (quella incinta).
A questo punto intervenne mia zia fornendo a me e a mia cugina un incredibile assist (involontario) e dicendo:
-Perché no?
Stupiti per la risposta di mia zia io e mia cugina ci guardammo dritti negli occhi. Poi pochi istanti dopo a rafforzare la proposta di mia zia ci pensò l'altra mia cugina ricordando a tutti noi che in fondo non avremmo corso alcun rischio visto che ormai Monica prendeva regolarmente la pillola da più di un anno.
Dopo la battuta di mia cugina più grande ci fu quella di mia mamma la quale concluse (ridendo) dicendo che in fondo sarebbe rimasto sicuramente tutto in famiglia.
Dopo questo divertente siparietto dovemmo attendere un'altra settimana prima di giungere al fatidico giorno in cui io e mia cugina facemmo sesso insieme per la prima volta.
Siamo verso la fine degli anni 70. Io, figlio unico, all'epoca avevo circa dieci anni mentre mia cugina (che ha una sorella di quasi dieci anni più grande di lei), all'epoca ne aveva nove. Ovviamente negli anni 70 non esistevano ne Internet ne i cellulari. Il sesso non era certamente un argomento di cui si parlava in famiglia (almeno nella mia e in quella di mia cugina) e di conseguenza tutto ciò che noi bambini dell'epoca (ma in fondo anche per tante bambine era così) apprendevamo sull'argomento, sovente, lo apprendevano da i ragazzi più grandi o da alcune riviste “porno” dell'epoca che circolavano liberamente anche nelle edicole.
Tornando a noi:
Ora vi racconterò ciò che avvenne quel giorno in cui io e mia cugina scoprimmo che toccare reciprocamente il sesso opposto provocava in entrambi piacevoli sensazioni.
Come per molti di voi (almeno credo) uno dei giochi preferiti da bambini era giocare al dottore.
Siamo in estate, mia cugina ed io siamo in camera mia e stiamo giocando appunto al dottore.
Qualche giorno prima a me o mia cugina (non ricordo esattamente) era stata regalata una piccola valigetta che conteneva un kit da dottore con stetoscopio giocattolo, un termometro e una siringa sempre giocattolo, ad altre attrezzature varie.
Solitamente nel gioco del dottore i ruoli con il passare del tempo si invertivano. Chi all'inizio era il dottore alla fine diventava il paziente e chi all'inizio era il paziente alla fine interpretava il ruolo del dottore.
Ancora oggi ricordo benissimo la scena.
Iniziai io il gioco interpretando il ruolo del dottore. Dopo aver fatto coricare nel mio letto mia cugina la obbligai a togliersi la maglietta lasciandola con le sole mutandine addosso, quindi dopo avergli chiesto i sintomi iniziai a visitarla.
Come un vero medico per prima cosa la auscultai con lo stetoscopio, quindi presi a toccarle la pancia con le mani (così come avevo visto fare ad un dottore). Il verdetto finale era sempre lo stesso. Per risolvere il problema del paziente era necessario fare una bella puntura sul sedere.
Quindi, per prima cosa la feci girare a panica in giù, poi le abbassai gli slip scoprendo completamente il suo sedere, ed infine le feci la puntura. Quando mia cugina avvertì sul gluteo la punta di plastica arrotondata della finta siringa scoppiò a ridere.
Ricordo ancora il momento in cui poco dopo, continuando a ridere, mia cugina si gira di nuovo a pancia in su mostrandomi per la prima volta il suo sesso.
La sua risata coinvolse anche me fino a quando ad un tratto la vidi sfilarsi completamente gli slip rimanendo completamente nuda sul mio letto. Continuando a ridere divertita ricordo che poco dopo la vidi appoggiare entrambe le mani sulla sua patatina e dilatare le grandi labbra mostrandomi con molta naturalezza (e continuando a ridere) ciò che queste nascondevano al disotto.
Quella visione del suo sesso fece scattare qualcosa in me.
Notando mia cugina che con le dita della mano continuava a toccarsi proprio li (continuando a ridere) le domandai se per caso le facesse male, proprio in quel punto. Mia cugina ridendo mi rispose di si. A quel punto le domandai dove di preciso le faceva male. La risposta di mia cugina fu immediata: Smise improvvisamente di ridere, ma continuando a sorridermi, afferrò la mia mano e ne adagiò le dita sopra la sua patatina. Quella fu la prima volta in cui le mie dita vennero in contatto con il sesso femminile.
Un istante dopo in cui le mie dita vennero in contatto con la patatina di mia cugina ella appoggiò la sua mano sopra la mia e cominciò a premerci sopra la propria mano. “Ingenuamente” però io non compresi subito bene il significato di quella sua mossa. Infatti pochi istanti dopo spostai la mia mano dalla sua patatina. Ella però continuò a toccarsi, e nel toccarsi dilatando le sue grandi labbra mi permise di osservare meglio quella parte anatomica del suo corpo.
Fu così che quel giorno vidi per la prima volta quel piccolo buchino racchiuso sotto le pieghe di pelle delle grandi labbra. La cosa però non finì li. Stimolato da quella visione ricordo che ad un tratto afferrai in mano il termometro giocattolo e gli infilai la punta proprio nella vagina. Mia cugina divertita per quel mio gesto scoppiò di nuovo a ridere, poi qualche istante dopo (sempre ridendo) si rimise in piedi e, mantenendo dentro di se il termometro giocattolo, fece finta di essere diventata improvvisamente un maschio.
Quando i ruoli si invertirono io dissi subito a mia cugina che avevo male proprio li, indicando con il dito il mio pisello ancora coperto dagli slip.
Mia cugina senza pensarci un solo istante mi abbassò gli slip e con molta naturalezza cominciò a visitarmi. Non ricordo bene con quali strumenti ma ricordo che appena le sue mani vennero in contatto con il mio pisello (che era già diventato duro) avvertii forte il desiderio di farmi toccare ancora.
Quindi dopo aver atteso la diagnosi (la cura ovviamente anche per me era la solita puntura nel sedere) senza attendere un solo istante afferrai la mano di mia cugina e la costrinsi a toccarmi ancora. Nel mentre mia cugina mi toccava le confessai che quella cosa mi piaceva.
Dopo essermi fatto toccare per bene domandai a mia cugina se anche a lei le era piaciuto farsi toccare da me proprio lì. La sua risposta condita con un sorriso fu un semplice “SI!”.
Il gioco si concluse così poco dopo, ma ricordo che prima di passare ad un nuovo gioco le domandai se, visto e considerato che la cosa era piaciuta ad entrambi, fosse stata disponibile a rifarlo. Ancora una volta la sua risposta fu affermativa.
Quel giorno stesso mia cugina si fermò a dormire da me. Ricordo che mia mamma preparò un letto d'emergenza, formato da una semplice rete, posizionandolo proprio accanto al mio (quella che si utilizzava una volta sotto i materassi). Così quella notte io e lei tornammo a toccarci.
Ricordo che quando fu l'ora di andare a dormire ci coricammo ognuno nel proprio letto, ma subito dopo aver spento la luce della mia cameretta il sottoscritto domandò a sua cugina di coricarsi nel mio letto. Mia cugina accettò subito la mia proposta. Così pochi minuti dopo aver spento la luce ci ritrovammo a letto insieme coperti solo da un leggerissimo lenzuolo.
Una volta insieme nel letto fui io a domandare a mia cugina se avesse voglia di tornare a toccarmi (ed a essere toccata) proprio come avevamo fatto quel pomeriggio. Ovviamente mia cugina mi rispose ancora di “SI!”
Se chiudo gli occhi per un istante ricordo ancora bene la scena in cui io, dopo aver acceso la luce della mia abatjour, ricopro completamente me stesso e mia cugina con il lenzuolo tirandolo sopra le nostre teste, quindi mi sfilo (e faccio sfilare) i pantaloncini corti del pigiama e gli slip che indossavo rimanendo completamente nudo, dalla cintola in giù. Subito dopo esserci denudati plano con il palmo aperto della mia mano sulla sua patatina e comincio a toccarla proprio come mi aveva mostrato mia cugina lo stesso pomeriggio poi, qualche istante dopo, nel mentre sono impegnato a toccare i suoi genitali mia cugina afferra il mio piccolo pene e comincia a farmi la sua prima sega con molta naturalezza e disinvoltura.
Ecco, questa è stata la nostra primissima esperienza con il sesso.
Dopo quel nostro primo incontro, non ricordo se c'è ne furono altri dello stesso tipo. Ricordo bene però che con il passare del tempo io e mia cugina abbandonammo questo tipo di gioco. Nonostante questo negli anni che seguirono, quelli della preadolescenza e dell'adolescenza, di tanto in tanto io e mia cugina ritornammo a parlare di quella nostra prima esperienza. Questo fino a quando un bel giorno (entrambi maggiorenni) arrivammo a consumammo il nostro primo rapporto (per entrambi) completo.
Come dicevo in precedenza durante il periodo dell'adolescenza di tanto in tanto al sottoscritto e a mia cugina piaceva tornare a ricordare quella nostra prima esperienza con il sesso. E forse è proprio per questo motivo che alla fine io e mia cugina arrivammo persino a confessarci con estrema naturalezza i nostri segreti più intimi, come i sogni “erotici” che di tanto in tanto ci capitava di fare di notte ed anche, sempre con estrema naturalezza, a confessarci l'un l'altro che ci masturbavo con regolarità. Per questo motivo alla fine parlare di sesso tra me e mia cugina divenne del tutto naturale.
Ad un tratto durante il periodo dell'adolescenza ci fu un momento in cui non riuscii mai confessare a mia cugina una cosa: (non ricordo con precisione quanti anni avessi) ma ad un certo punto ricordo che inizia a sognarla di notte con molta frequenza e questa cosa accrebbe dentro di me forte il desiderio di fare sesso con lei.
Il nostro primo rapporto (per entrambi) lo consumammo quando fummo già maggiorenni grazie ad un assist (involontario) di mia zia.
Ora, prima di proseguire nella seconda parte della mia storia (Quella romanzata ed un po di fantasia) è necessario che io vi spieghi una cosa.
Mia cugina circa un anno dopo essere diventata “signorina” cominciò a soffrire di dismenorrea. La cosa le provocava dolori molto fastidiosi al basso ventre durante il periodo premestruale e mestruale. Nei primi mesi in cui ebbe il ciclo ricordo che mia cugina si allontanò un po da me. Fortunatamente però, per me, fu un periodo abbastanza breve (tre quattro mesi).
Come dicevo poco prima, a causa (o forse sarebbe meglio di grazie) di questo suo problema un bel giorno in cui mi trovavo a casa sua proprio nel periodo in cui aveva le mestruazioni, mia cugina abbastanza sofferente mi chiese di farle un massaggio alla pancia in corrispondenza delle sue ovaie.
Il sottoscritto senza farselo ripetere due volte (anche perché così facendo avevo la possibilità di tornare ad avere un contatto con lei) si mise a massaggiare il suo addome proprio in corrispondenza del punto in cui si trovano le ovaie femminili.
Per permettermi di poterla massaggiare più facilmente ricordo che quel pomeriggio mia cugina si distese nel proprio letto e si abbassò leggermente i pantaloncini che indossava.
Tornare a rivedere gli slip di mia cugina (anche se solo pochi centimetri al di sotto dell'elastico) provocò in me un forte eccitazione che a stento riuscii a controllare.
Fortunatamente il mio massaggio risultò subito efficace tanto che mia cugina una decina di minuti dopo, dopo aver chiamato vicino a se sua mamma (mia zia), mostrandole ciò che le stavo facendo, la informò che quel mio massaggio riusciva ad alleviare, seppur in parte, il suo dolore pelvico.
Fu così che proprio grazie a quella mia particolarità nel saper massaggiare l'addome di mia cugina lei tornò “improvvisamente” (soprattutto in certi periodi) a cercarmi.
La cosa andò avanti per un po di anni e fino a quando mia zia, vedendo che sua figlia continuava a soffrire durante il periodo delle mestruazioni decise di accompagnarla dal suo ginecologo.
Quando mia cugina andò dal ginecologo per la prima volta aveva appena compiuto diciassette anni.
Il ginecologo le prescrisse prima alcuni esami quindi l'assunzione della pillola contraccettiva.
Dopo l'assunzione della pillola contraccettiva mia cugina tornò a stare bene. Nonostante questo ella, nel periodo mestruale, non mancava di cercarmi per farsi massaggiare la pancia (anche se apparentemente non ne avesse realmente più bisogno).
Qualche mese dopo aver compiuto i suoi diciotto anni (io ne avevo già diciannove), e circa un anno dopo l'assunzione della pillola, improvvisamente mia cugina tornò a soffrire di mal di pancia durante il periodo del ciclo. Visto che anche mia zia doveva andare a fare la visita dal ginecologo decise così di portarla con se. Fortunatamente l'esito della visita fu negativo.
E qui comincia la vera seconda parte della mia storia in parte di fantasia e un po romanzata.
Siamo alla fine degli anni ottanta ed in piena estate, io sono a casa dei miei zii perché l'altra mia cugina, quella più grande, ha appena annunciato a noi tutti di aspettare un bambino (questa parte è vera).
Mia cugina più piccola invece proprio in quei giorni aveva il ciclo e non era molto informa. Dopo aver festeggiato tutti insieme la lieta notizia io e Monica (questo è il vero nome di mia cugina) andammo in camera sua dove lei qualche istante dopo tornò a chiedermi di massaggiarla sulla pancia. Ricordo bene che quel giorno faceva molto caldo e, forse anche per questo motivo, lei aveva deciso di indossare una maglietta senza maniche (senza reggiseno sotto) ed un paio di shorts a tinta unita.
Ora, mia cugina non era più una bambina. Di conseguenza le sue forme era quelle di una donna. Alta circa un metro e settanta aveva un gran bel sedere e due belle tette (penso circa una terza).
Ricordo che con molta disinvoltura ad un tratto Monica si sfilò i pantaloncini rimanendo con indosso la sola maglietta e un paio di slip dal pizzo nero. Il sottoscritto, ormai esperto in materia, senza attendere il suo ordine appoggiò il palmo della mano aperta in corrispondenza delle sue ovaie e iniziò a massaggiarla delicatamente. Ad un tratto Monica con una mossa a sorpresa si abbassa leggermente gli slip (che erano di tipo contenitivo, quindi abbastanza alti) fino a mostrarmi per circa un centimetro la sottile peluria nera che ricopriva il sue pube.
La visione di quella peluria scura, condita dai suoi capezzoli turgidi che si intravedevano sotto la maglietta di cotone mi provocarono una erezione fulminea.
Qualche istante dopo però si presentarono in camera di mia cugina mia zia e sua madre. Nel vedermi intento a massaggiare la pancia di mia cugina mia madre intuì che ella aveva le mestruazioni. Poco dopo sopraggiunse anche l'altra mia cugina la quale, nel vedere la scena saltò fuori con questa battuta:
-Dovresti fare un po più di sesso! Aggiungendo subito dopo che così facendo starebbe stata sicura meglio.
Monica, nonostante l'imbarazzo iniziale, grazie al suo carattere ribatté alla battuta di sua sorella dicendo:
-Se fosse veramente la soluzione giuro che farei sesso anche adesso!
-Con tuo cugino Mauro? (Questo è il mio nome) rispose l'altra mia cugina (quella incinta).
A questo punto intervenne mia zia fornendo a me e a mia cugina un incredibile assist (involontario) e dicendo:
-Perché no?
Stupiti per la risposta di mia zia io e mia cugina ci guardammo dritti negli occhi. Poi pochi istanti dopo a rafforzare la proposta di mia zia ci pensò l'altra mia cugina ricordando a tutti noi che in fondo non avremmo corso alcun rischio visto che ormai Monica prendeva regolarmente la pillola da più di un anno.
Dopo la battuta di mia cugina più grande ci fu quella di mia mamma la quale concluse (ridendo) dicendo che in fondo sarebbe rimasto sicuramente tutto in famiglia.
Dopo questo divertente siparietto dovemmo attendere un'altra settimana prima di giungere al fatidico giorno in cui io e mia cugina facemmo sesso insieme per la prima volta.
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