In spiaggia col mio ragazzo
di
Anna02
genere
esibizionismo
Mi chiamo Anna e ho 19 anni. Da due anni sono fidanzata con Marco e anche se abbiamo come tutti i nostri problemi ci amiamo alla follia. Marco è un palestrato, ha un anno in meno a me che guadagna con il suo metro e novanta e un armadio a 6 ante sull'addome.
I fatti che racconto sono accaduti appena due settimane fa.
Erano mesi che aspettavamo questa vacanza. Quest'anno è stata la prima volta in cui abbiamo avuto il permesso di partire soli io e lui, e tutto è andato per il verso giusto.
Il penultimo giorno, un giorno caldissimo, siamo arrivati in spiaggia di mattina presto, e per accontentare il mio Marco ho indossato un bikini a perizoma cortissimo, con un reggiseno a coppetta ancora più striminzito sopra. I due pezzi, bianchi, esaltavano la mia pelle abbronzata in maniera spudorata, e più volte quel giorno dovetti aggiustarmi il pezzo di sopra, coi miei capezzoli sempre pronti a fare capolino.
Marco si incazzava molto per questo, e io aspettavo sempre che me lo facesse notare prima di coprirmi.
È da un anno, ormai, che mi sono accorta di quanto mostrarmi (un po'si intende) mi provochi una sensazione di eccitazione e calore che mi divampa lungo tutto il basso ventre fino alla testa.
Ecco. Quella mattina avevo le cosce bollenti. Andavo a fuoco dalla testa ai piedi. E forse l'errore di Marco stette proprio lì... Non notare questa cosa. Ma d'altronde, avrebbe potuto? Fatto sta che il giorno prima il mio amato si era vaccinato contro il covid 19,e tuttavia fino a sera non aveva avuto sintomi, così il giorno dopo aveva deciso di venire comunque in spiaggia.
Quella mattina poi, non era affollatissima, ci saranno stati una ventina di ombrelloni (comunque molto vicini) e poi il nostro e qualcuno un po' più appartato, che ci costò qualche cosa in più.
Comunque vuoi il caldo, vuoi il vaccino, Marco dovette andare via per l'ora di pranzo. Quando il sole era più caldo e premeva su di me dandomi alla testa.
"Amore allora io vado" disse Marco.
Aveva provato a resistere, ma niente.
Quando finalmente... o infine, comunque, se ne andò, un fulmine caldissimo mi percorse tutta la schiena e scese sino ai miei slip da cui scorse una gocciolina. Un'idea mi aveva pietrificato e avevo deciso di metterla in pratica. Andando via Marco mi diede un bacio sul petto e uno sulle labbra, così facendo un capezzolino fece di nuovo capolino, e quando Marco andò via, decisi di lasciarlo così.
Io porto una terza, non avevo ancora parlato di me, e di sedere... Beh diciamo che ho un bel culetto, da fare invidia a tante, e in generale sono considerata una gran bella ragazza. Rimasi con buona parte della mia tetta sinistra di fuori a prendere il sole, fino ad addormentarmi. Prima di abbandonarmi totalmente, catturai con la coda dell'occhio, già in dormiveglia, lo sguardo di un uomo, sulla trentina, biondo e con un bel fisico niente male; la cosa mi eccitò appena, ma continuai a dormire.
Durante quel lasso di tempo sognai di alzarmi dal lettino, ero totalmente nuda, con gli slippini calati sotto le ginocchia. Mi alzai e corsi verso il mare, e gli slip mi abbandonarono all'istante.
Provavo un senso di imbarazzo forte, ma una eccitazione ancora più forte mi faceva battere il cuore all'impazzata. Entrai in acqua e mi sentii in preda a un'estasi, come se stessi venendo. Mi sentivo osservata.
Quando aprii gli occhi un ragazzo era davanti a me, in piedi, e mi chiedeva un accendino.
"Che maleducato!" pensai. A svegliare una persona che dorme per un accendino.
Questo pensiero abbandonò velocemente la mia testa rimbambita dal sonno e mi piegai per prendergli l'accendino. Glielo porsi e tornai a sdraiarmi.
Il ragazzo mi disse semplicemente" Grazie" e fece un occhiolino.
Fu allora che un altro lampo mi percorse intera.
Mi guardai di fretta il seno, come se avessi appena rubato qualcosa e mi avessero fermata, e mi accorsi che dormendo avevo finito per far uscire completamente allo scoperto un seno, che stava oscenamente fuori dalla coppetta, come ad averlo tirato fuori apposta, mentre l'altro era anch'esso per metà fuori, con un capezzolino turgido come un bottone di ferro totalmente esposto.
Mi ricoprii subito e iniziai a vergognarmi e ad analizzare quello che provavo:Ero eccitata da morire. Ripensai ancora al sogno. E sentivo un fresco vento insinuarsi tra le mie gambe. Ero un lago. Avevo le cosce bagnate fradice di quella che poteva sembrare acqua, ma al di sopra degli slip ero asciutta sotto un sole caldissimo. Avevo dato uno spettacolo indecente ma più che provare vergogna avevo una voglia esagerata di prendere quel ragazzo e di cavalcare le sue cosce muscolose e sentirlo dentro di me.
Fu a quel punto che come mossa da un impulso irrefrenabile mi slacciai il reggiseno e restai a seno scoperto davanti a tutti. Ero l'unica ragazza in topless di tutta la spiaggia, e davanti a me quel ragazzo si agitava guardandomi e tirandosi indietro.
Ancora non so spiegarmi questa cosa, ma fatto sta che lo feci. Mi sentii come scossa da un torrente in piena e mi girai, presi l'asciugamano e me lo legai in vita. Alzai il lettino e rimasi in una posizione che permettesse ai ragazzi dell'ombrellone davanti (ad appena tre/quattro metri) di guardarmi per bene in tutta la mia nudità... O almeno, quasi tutta.
A quel punto fui come impazzita, unii le ginocchia e le alzai ad altezza della testa, e facendo un movimento sensibile con le cosce, e aiutandomi con le mani, arrivai a sfilarmi le mutandine. Ovviamente nessuno poteva vedermi, meno che i ragazzi davanti a me. Uno dei due, quello biondo e con la tartaruga, rimase come di sasso a fissarmi, e non posso biasimarlo. Ero completamente nuda e avevo le gambe oscenamente aperte solo per lui. Ma l'esclusività durò poco. L'ho detto che ero come impazzita, e così presi e di botto sciolsi l'asciugamano facendolo calare ai lati. Ero perfettamente nuda, davanti a tutta la spiaggia, e il mio ragazzo a casa con la febbre. L'idea improvvisa era di prendere gli slip di ricambio che avevo sopra il posacenere e di metterli subito, ma girandomi verso l'ombrellone mi accorsi che non c'erano.
Il sangue mi si gelò e rimasi come di pietra, per un attimo, con le gambe semiaperte al pubblico e un rivolino di sudore che mi scivolava tra i seni. A quel punto scossa dalla paura presi a cercare il costume con gli occhi, ma non lo trovavo. Scesi veloce dal lettino e mi stesi con le ginocchia sulla sabbia, senza neanche pensare a cosa stavo facendo. Ero ormai a novanta davanti non solo a quei ragazzi, ma a tutta la fila davanti che aveva una vista impeccabile del mio sesso che ormai tremava dal calore e dai laghi che lo percorrevano. Trovai gli slip. Non mi alzai. Mi girai verso quei ragazzi e resami conto dello spettacolo che avevo dato, li guardai e gli sorrisi. Spalancai le gambe a loro per l'ultima volta e infilai gli slip. Ma prima rimasi per... Cinque secondi? Saranno stati cinque secondi forse. In cui guardai quei ragazzi negli occhi e rimasi totalmente esposta con le labbra del mio sesso caldo grondanti di umori a loro. Tirai sù gli slip. Presi la mia roba e me ne andai. Percorsi tutta la spiaggia fino alla salita prima di rimettere il reggiseno. Arrivata alla gradinata, mi girai per rimettermi le ciabatte asciutte e sentii chiamare il mio nome.
"Anna!!" e mi sorrise.
Era un caro amico del mio ragazzo.
"Ti ho vista prima! Ma è successa una cosa e non sono riuscito a venire a salutarti!!!"
Ero ancora completamente nuda dalla cintola in sù, con le mutandine non da bagno che indossavo già di nuovo zuppe. Ci abbracciammo e sentii i capezzoli stringersi contro il suo petto. Mi diede due baci sulle guance e ci salutano.
I fatti che racconto sono accaduti appena due settimane fa.
Erano mesi che aspettavamo questa vacanza. Quest'anno è stata la prima volta in cui abbiamo avuto il permesso di partire soli io e lui, e tutto è andato per il verso giusto.
Il penultimo giorno, un giorno caldissimo, siamo arrivati in spiaggia di mattina presto, e per accontentare il mio Marco ho indossato un bikini a perizoma cortissimo, con un reggiseno a coppetta ancora più striminzito sopra. I due pezzi, bianchi, esaltavano la mia pelle abbronzata in maniera spudorata, e più volte quel giorno dovetti aggiustarmi il pezzo di sopra, coi miei capezzoli sempre pronti a fare capolino.
Marco si incazzava molto per questo, e io aspettavo sempre che me lo facesse notare prima di coprirmi.
È da un anno, ormai, che mi sono accorta di quanto mostrarmi (un po'si intende) mi provochi una sensazione di eccitazione e calore che mi divampa lungo tutto il basso ventre fino alla testa.
Ecco. Quella mattina avevo le cosce bollenti. Andavo a fuoco dalla testa ai piedi. E forse l'errore di Marco stette proprio lì... Non notare questa cosa. Ma d'altronde, avrebbe potuto? Fatto sta che il giorno prima il mio amato si era vaccinato contro il covid 19,e tuttavia fino a sera non aveva avuto sintomi, così il giorno dopo aveva deciso di venire comunque in spiaggia.
Quella mattina poi, non era affollatissima, ci saranno stati una ventina di ombrelloni (comunque molto vicini) e poi il nostro e qualcuno un po' più appartato, che ci costò qualche cosa in più.
Comunque vuoi il caldo, vuoi il vaccino, Marco dovette andare via per l'ora di pranzo. Quando il sole era più caldo e premeva su di me dandomi alla testa.
"Amore allora io vado" disse Marco.
Aveva provato a resistere, ma niente.
Quando finalmente... o infine, comunque, se ne andò, un fulmine caldissimo mi percorse tutta la schiena e scese sino ai miei slip da cui scorse una gocciolina. Un'idea mi aveva pietrificato e avevo deciso di metterla in pratica. Andando via Marco mi diede un bacio sul petto e uno sulle labbra, così facendo un capezzolino fece di nuovo capolino, e quando Marco andò via, decisi di lasciarlo così.
Io porto una terza, non avevo ancora parlato di me, e di sedere... Beh diciamo che ho un bel culetto, da fare invidia a tante, e in generale sono considerata una gran bella ragazza. Rimasi con buona parte della mia tetta sinistra di fuori a prendere il sole, fino ad addormentarmi. Prima di abbandonarmi totalmente, catturai con la coda dell'occhio, già in dormiveglia, lo sguardo di un uomo, sulla trentina, biondo e con un bel fisico niente male; la cosa mi eccitò appena, ma continuai a dormire.
Durante quel lasso di tempo sognai di alzarmi dal lettino, ero totalmente nuda, con gli slippini calati sotto le ginocchia. Mi alzai e corsi verso il mare, e gli slip mi abbandonarono all'istante.
Provavo un senso di imbarazzo forte, ma una eccitazione ancora più forte mi faceva battere il cuore all'impazzata. Entrai in acqua e mi sentii in preda a un'estasi, come se stessi venendo. Mi sentivo osservata.
Quando aprii gli occhi un ragazzo era davanti a me, in piedi, e mi chiedeva un accendino.
"Che maleducato!" pensai. A svegliare una persona che dorme per un accendino.
Questo pensiero abbandonò velocemente la mia testa rimbambita dal sonno e mi piegai per prendergli l'accendino. Glielo porsi e tornai a sdraiarmi.
Il ragazzo mi disse semplicemente" Grazie" e fece un occhiolino.
Fu allora che un altro lampo mi percorse intera.
Mi guardai di fretta il seno, come se avessi appena rubato qualcosa e mi avessero fermata, e mi accorsi che dormendo avevo finito per far uscire completamente allo scoperto un seno, che stava oscenamente fuori dalla coppetta, come ad averlo tirato fuori apposta, mentre l'altro era anch'esso per metà fuori, con un capezzolino turgido come un bottone di ferro totalmente esposto.
Mi ricoprii subito e iniziai a vergognarmi e ad analizzare quello che provavo:Ero eccitata da morire. Ripensai ancora al sogno. E sentivo un fresco vento insinuarsi tra le mie gambe. Ero un lago. Avevo le cosce bagnate fradice di quella che poteva sembrare acqua, ma al di sopra degli slip ero asciutta sotto un sole caldissimo. Avevo dato uno spettacolo indecente ma più che provare vergogna avevo una voglia esagerata di prendere quel ragazzo e di cavalcare le sue cosce muscolose e sentirlo dentro di me.
Fu a quel punto che come mossa da un impulso irrefrenabile mi slacciai il reggiseno e restai a seno scoperto davanti a tutti. Ero l'unica ragazza in topless di tutta la spiaggia, e davanti a me quel ragazzo si agitava guardandomi e tirandosi indietro.
Ancora non so spiegarmi questa cosa, ma fatto sta che lo feci. Mi sentii come scossa da un torrente in piena e mi girai, presi l'asciugamano e me lo legai in vita. Alzai il lettino e rimasi in una posizione che permettesse ai ragazzi dell'ombrellone davanti (ad appena tre/quattro metri) di guardarmi per bene in tutta la mia nudità... O almeno, quasi tutta.
A quel punto fui come impazzita, unii le ginocchia e le alzai ad altezza della testa, e facendo un movimento sensibile con le cosce, e aiutandomi con le mani, arrivai a sfilarmi le mutandine. Ovviamente nessuno poteva vedermi, meno che i ragazzi davanti a me. Uno dei due, quello biondo e con la tartaruga, rimase come di sasso a fissarmi, e non posso biasimarlo. Ero completamente nuda e avevo le gambe oscenamente aperte solo per lui. Ma l'esclusività durò poco. L'ho detto che ero come impazzita, e così presi e di botto sciolsi l'asciugamano facendolo calare ai lati. Ero perfettamente nuda, davanti a tutta la spiaggia, e il mio ragazzo a casa con la febbre. L'idea improvvisa era di prendere gli slip di ricambio che avevo sopra il posacenere e di metterli subito, ma girandomi verso l'ombrellone mi accorsi che non c'erano.
Il sangue mi si gelò e rimasi come di pietra, per un attimo, con le gambe semiaperte al pubblico e un rivolino di sudore che mi scivolava tra i seni. A quel punto scossa dalla paura presi a cercare il costume con gli occhi, ma non lo trovavo. Scesi veloce dal lettino e mi stesi con le ginocchia sulla sabbia, senza neanche pensare a cosa stavo facendo. Ero ormai a novanta davanti non solo a quei ragazzi, ma a tutta la fila davanti che aveva una vista impeccabile del mio sesso che ormai tremava dal calore e dai laghi che lo percorrevano. Trovai gli slip. Non mi alzai. Mi girai verso quei ragazzi e resami conto dello spettacolo che avevo dato, li guardai e gli sorrisi. Spalancai le gambe a loro per l'ultima volta e infilai gli slip. Ma prima rimasi per... Cinque secondi? Saranno stati cinque secondi forse. In cui guardai quei ragazzi negli occhi e rimasi totalmente esposta con le labbra del mio sesso caldo grondanti di umori a loro. Tirai sù gli slip. Presi la mia roba e me ne andai. Percorsi tutta la spiaggia fino alla salita prima di rimettere il reggiseno. Arrivata alla gradinata, mi girai per rimettermi le ciabatte asciutte e sentii chiamare il mio nome.
"Anna!!" e mi sorrise.
Era un caro amico del mio ragazzo.
"Ti ho vista prima! Ma è successa una cosa e non sono riuscito a venire a salutarti!!!"
Ero ancora completamente nuda dalla cintola in sù, con le mutandine non da bagno che indossavo già di nuovo zuppe. Ci abbracciammo e sentii i capezzoli stringersi contro il suo petto. Mi diede due baci sulle guance e ci salutano.
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