Da zerbino a menage-à-trois - Valentina, Marta e il piacere
di
Piccolo Sbavatore
genere
dominazione
Che bella estate ha il Salento. Bazzico i dintorni da qualche giorno insieme alla mia fidanzata. Il mare luccica a tutte le ore del giorno e l’energia calda che ne promana ci spinge a fare l’amore molto più del solito. Valentina è una persona molto attenta. I suoi occhi - nonostante sia ormai una donna sulla trentina - sono riusciti a conservare una gioiosa curiosità che avvolge, abbraccia, stuzzica il mondo. A volte lo mette anche un po’ in difficoltà, ma - sorride lei - questo fa parte del gioco malizioso della vita.
È da ieri sera che siamo a Otranto, in villaggio turistico. Ci godiamo i ristorantini, chiacchieriamo e scopiamo. Insomma, siamo tutti e due belli rilassati. Mi conosce bene, da quasi tre anni ormai. Sa cosa mi piace… conosce tutti i piccoli trucchi per tirarmi su il cazzo e spesso e volentieri approfitta dell’ascendente erotico che ha su di me per togliersi qualche civettuola soddisfazione.
Stasera, però, ho deciso di proporle qualcosa di nuovo.
Siamo a letto nudi. Le mie mani sapienti stanno massaggiando i piedini morbidi di questa bellissima dama e con un fremito desideroso, di tanto in tanto i miei occhi risalgono le sue cosce fin dove con il mio piede le stuzzico delicatamente la fichetta bagnata. Valentina sta lì, rilassata. A volte sorride, sospira di abbandonato piacere ogni tanto, quando sente il mio piede stuzzicare con più decisione il suo clitoride gonfio e quando i miei baci ardenti avvolgono le dita affusolate dei suoi piedini.
“Vuoi fare un gioco?” le chiedo a un certo punto vincendo la timidezza. “Dimmi” mugula la piccola pregustando qualche mio piccolo atto di adorazione e sottomissione. Ma io ho intenzione di condurla in un luogo diverso oggi. “La ragazza del bar…” comincio io. “Sì” risponde con aria sospetta Valentina “cosa c’è?”.
“La ragazza del bar, dico, ti va di invitarla a bere una cosa quando ha finito il turno?” Valentina si mette a sedere in fretta. Mi guarda e non sembra aver capito. “Perché?” mi chiede scurendosi un pochino in viso? “Vorrei coinvolgerla nei nostri giochi” confesso sinceramente. “Potreste giocare ad essere le mie due padroncine…” soggiungo con un sorriso che dondola tra malizia e speranza.
Ed ecco che la sera arriva. Sono le sette e mezza circa il sole che tramonta arrosa il cielo in controluce. Seduti al bar del villaggio turistico ci stiamo godendo un bicchiere di vino. Marta, la ragazza del bar, si avvicina al nostro tavolo. “Tutto bene signori?” chiede con un sorriso franco e deciso. “Benissimo” dice Valentina, mentre io osservo la sua solare sicurezza esprimersi nella tranquillità della sera. “Posso portarvi qualcos’altro?” chiede Marta. “Siamo apposto, grazie.” Soggiunge Valentina e il suo sguardo mi fa capire che ha preso la leadership e che sta per fare quello che io ho tanto desiderato facesse.
Mentre Marta si allontana per tornare al bancone, Valentina si alza e mi sorride. “Deglutisci, che vado a procurarti una nuova padroncina, maialino!” mi sussurra all’orecchio. Guardo il suo bel culo alto e tondo allontanarsi fasciato dal vestitino di cotone, mentre il cuore mi rimbalza in gola e il pene si gonfia in un secondo facendomi presagire che ogni capacità di resistere a quelle due sarà mera futilità.
Quando, dopo circa dieci minuti, Marta e Valentina tornano verso il tavolo sono raggianti. “Ciao!”. Marta mi saluta confidenzialmente, mentre con un gesto della mano Valentina la invita gentilmente a presentarsi. Indossa una gonna di jeans molto corta che mette in risalto due gambe tornite e snelle e lascia immaginare sotto il poco tessuto un sedere da erezione istantanea. “Tu devi essere…” esita un attimo mentre nei miei occhi legge l’ardore della fantasia che brucia il mio membro. Poi scoppia a ridere e guarda Valentina che le sorride con uno sguardo di intesa. “Bene, possiamo andare al bungalow” soggiunge quest’ultima con il fare della brava padrona di casa.
Il bungalow è un piccolo appartamento di pietra con un’ampia camera da letto provvista di angolo cottura e un bagno. Ho io le chiavi. Mentre le giro nella serratura della porta faccio del mio meglio per raccimolare l’ultimo briciolo di orgoglio che ho in corpo e “Prego signore” dico con un goffo inchino mentre faccio da usciere. Marta ride apertamente “Lo hai addestrato bene!” dice a Valentina mentre entra nella nostra camera da letto. “E questo è solo l’inizio!” sorride Valentina sicura “Vatti a preparare, tesoro!” soggiunge rivolta a me.
Entro in bagno e mi guardo allo specchio. Ho il volto rosso e accaldato mentre immagino le delizie che mi attendono. Mi tolgo gli shorts, le scarpe, la camicia e rimango in mutande. Sto per uscire… un attimo. Anche gli slip. Il cazzo salta fuori piccolino, ma duro come un sasso. Respiro a fondo ed esco dal bagno.
Che spettacolo che sono. Sedute sul letto, sicure di sé, che ridono con le gambe accavallate e un bicchiere di vino in mano. Valentina è già a piedi nudi. Mi chiedo cosa le stia raccontando. “Oh, è piccolo!” esclama Marta gioconda, mentre mi avvicino a loro con passo esitante. Ridono entrambe di gusto. “Come funziona adesso?” Chiede Marta eccitata e incuriosita dalla nuova situazione. “Funziona che è praticamente tuo” le suggerisce Valentina senza esitazione come se stesse spiegando il funzionamento di un giocattolo. “Puoi farci quello che vuoi…” soggiunge. A queste parole Marta si alza e si mette di fronte a me. Mi scruta dalla testa ai piedi con un sorriso malizioso. Senza accorgermene i miei occhi sono caduti sulla sua scollatura che rivela un seno florido e pieno.
Ecco, il gioco è cominciato. Anche Valentina mi sta guardando con un sorriso soddisfatto. L’espressione di Marta passa ora dalla malizia ad uno stupore divertito. Guarda me, poi guarda Valentina come a cercare la conferma che ciò che ha davanti non sia frutto della sua fantasia. Poi guarda me di nuovo. “È come mi hai detto tu!” si rivolge a Valentina mentre fissa divertita il mio volto stralunato dall’eccitazione “sta proprio sbavando!”. “Mmmmm… può fare di più” dice Valentina con aria critica. “Fallo inginocchiare” soggiunge poi a Marta. Marta alza leggermente il ginocchio verso il mio membro pulsante e mi colpisce alle palle con dolcezza. “Voglio vedere più bava!” mormora sorridendo. Ora sono in ginocchio di fronte a Marta. La guardo dritto in quei suoi occhi grandi, marroni e pieni di piacere mentre dagli angoli della bocca due fiotti abbondanti di saliva colano felicemente dal mento al cazzo.
“È il momento di cominciare a leccare cagnolino!” mi avvisa Valentina. Il suo volto dolce e malizioso lascia trapelare il suo amore verso il piacere che mi sta infliggendo in questo momento. Prendo il piede di Marta e comincio a leccarlo con goduria. L’altro è appoggiato alle mie palle e spinge con energia facendomi gemere. Valentina ride e getta la testa all’indietro scoprendo il collo di avorio e la scollatura che le adorna il seno piccolo e tenero.
Marta mi fissa in volto. A vedermi perdere la dignità per queste due meravigliose creature il suo viso si è fatto rosso e adesso la sua mano intriga lentamente verso le sue mutandine. Si sta accarezzando la fica bagnata e Valentina lo ha notato. Con un gesto delicato mette la mano sul ginocchio di Marta che la guarda negli occhi arrossendo un pochino. Poi, con la mano che trema, attira quella di Valentina in mezzo alle sue cosce sensuali e sposta il tessuto che copre la sua bagnata eccitazione. Valentina non esita, bacia Marta con passione e inizia a lavorarle il clitoride e le piccole labbra. Mentre Marta geme io penso che se mi comporto bene magari questo è il mio giorno fortunato. Ho un turbine di emozioni in fondo al ventre e nel petto. L’eccitazione mi ha azzerato la saliva e adesso non sono più utile alla funzione di leccapiedi che Valentina e Marta mi hanno affidato.
Mi alzo e mi metto davanti a Valentina. Il mio cazzo in tiro mira al suo volto ora. Vorrei partecipare a quel piacere anche io. Forse potrei addirittura dire che voglio la mia parte. Valentina si stacca per un attimo da Marta e mi guarda leggermente seccata. La sua gamba si alza in un attimo e con il collo del suo piedino smaltato di rosso mi colpisce alle palle. “Giù a sbavare, tu!” mi impone con voce maestosa ma senza perdere un filo della sua grazia. In un attimo mi ha rimesso al mio posto. La bava mi è tornata a fluire abbondantemente dalla bocca mentre Valentina riunisce la sua bocca calda a quella di Marta e vedo questa sorridere divertita sotto la coltre morbida delle lingue che si accarezzano.
Stanno andando a gonfie vele, Marta geme molto sotto il tocco sapiente di Valentina. A un certo punto questa però si stacca un attimo. Fissa Valentina negli occhi e le fa una carezza affettuosa. “Non dovremmo coinvolgerlo?” chiede pietosa a Valentina. “Mi fa pena lì ai nostri piedi a sbavare e basta… e poi è uno spreco lasciare andare una così bella erezione”. Valentina la guarda “Come sei buona!” le sussurra dolcemente. È con un calcetto sul cazzo che Valentina mi ordina di alzarmi. “Oggi sei uno zerbino fortunato!” esclama con l’aria di chi ha il controllo in pugno. “Cosa vuoi?” mi chiede poi con gli occhi scintillanti di eccitazione. Io fisso il seno abbondante di Marta che già sorride e pregusta il mio piacere in lei. Mentre Valentina si sfila il vestitino Marta toglie la maglietta e il suo seno turgido e morbido invade il mio sguardo. Spingo il mio volto in mezzo a quelle magnifiche tette e la invito a stendersi sul letto. “Mettiti a quattro zampe” le sussurro con convinzione. Marta obbedisce. Ora il suo culo delizioso si muove piano davanti a me e io infilo la mia lingua sbavante di desiderio nel suo buchino cominciando a lavorarla con goduria. Valentina guarda la scena e con la sua calma permeata di desiderio si siede di fronte a Marta. “Anche tu sei un po’ cagna” le dice, fissandomi negli occhi. Il suo piacere complice invade la stanza come un canto quando, invitata delicatamente dalle mani di lei, la faccia di Marta invade la dolce culla che giace in mezzo alle gambe di Valentina. “Inondami colla tua lingua” le sussurra Valentina al pieno della sua sensualità.
Valentina mi tende le sue mani mentre colla testa riversa geme al pieno del piacere che la lingua sapiente di Marta le sta regalando. I minuti trascorrono come in un sogno bellissimo mentre sento la mano di Valentina stringersi intorno alla mia. Con l’altra accarezza gentilmente il viso di Marta che ha cominciato a gemere sempre più forte sotto i colpi eccitati e gentili del mio cazzo. “Daglielo tutto” mi dice Valentina “se lo merita!”. La visione meravigliosa di quelle due femmine così prese nell’atto di quell’amore semplice e intenso mi invade tutto. Lo sento negli occhi e nelle mani, nell’odore vigoroso dei loro corpi. E mentre Marta viene con gemiti decisi sento le sue labbra deliziose contrarsi voluttuosamente intorno al mio cazzo. Ha abbandonato completamente il viso tra le gambe di Valentina e la sta leccando con un’energia e una passione che non bada a nient’altro. Le sue dita affondano come artigli nelle cosce di Valentina che geme con la bocca aperta e le labbra umide intrise di piacere. Vederle godere così mi ha fatto innamorare di Valentina ancora di più. Sento il piacere di Marta mischiarsi al suo, mentre mi piego a baciarle le spalle e la schiena tremante di piacere.
“Voglio venire per voi!” sussurro piano mentre smetto di colpirle la fica e agogno il ritorno al mio ruolo di leccapiedi. “Vieni ai nostri piedi!” mi dice Marta che adesso abbraccia Valentina come se l’amasse da sempre. In ginocchio di fronte a queste due meravigliose dee, senza che io faccia nulla il mio cazzo sovraeccitato rilascia cinque potenti schizzi di sborra che inondano i piedini gioiosi e soddisfatti delle mie due reginette. Valentina, colla testa riversa, geme mentre io vengo copiosamente sotto lo sguardo affettuoso di Marta.
La mia lingua calda ora sta ripulendo con delizia lo sperma dai piedini morbidi delle due dee. “Bravo cagnetto!” mi dice Marta a cui è tornata un’ombra di divertimento negli occhi dopo il grande piacere. Anche Valentina mi guarda soddisfatta del mio comportamento di fronte alla nostra ospite.
Mentre accompagno Marta alla porta a quattro zampe, Valentina si riveste. Marta mi guarda dall’alto in basso e un filo di bavetta insiste ancora all’angolo della mia bocca mentre fisso incantato i suoi piedini smaltati nei sandali alti. Valentina ci raggiunge alla porta. Cinge Marta ai fianchi con un gesto maschio e la bacia appassionatamente. “Baciale i piedi, zerbino!” mi suggerisce imperiosa “poi torna al tuo posto che con te non ho ancora finito”.
La porta si chiude alle spalle di Marta che ora lascia sorridente il bungalow. Intanto il mio lavoro di cagnolino non è finito. Ora Valentina siede di fronte a me ed esige il suo tributo.
È da ieri sera che siamo a Otranto, in villaggio turistico. Ci godiamo i ristorantini, chiacchieriamo e scopiamo. Insomma, siamo tutti e due belli rilassati. Mi conosce bene, da quasi tre anni ormai. Sa cosa mi piace… conosce tutti i piccoli trucchi per tirarmi su il cazzo e spesso e volentieri approfitta dell’ascendente erotico che ha su di me per togliersi qualche civettuola soddisfazione.
Stasera, però, ho deciso di proporle qualcosa di nuovo.
Siamo a letto nudi. Le mie mani sapienti stanno massaggiando i piedini morbidi di questa bellissima dama e con un fremito desideroso, di tanto in tanto i miei occhi risalgono le sue cosce fin dove con il mio piede le stuzzico delicatamente la fichetta bagnata. Valentina sta lì, rilassata. A volte sorride, sospira di abbandonato piacere ogni tanto, quando sente il mio piede stuzzicare con più decisione il suo clitoride gonfio e quando i miei baci ardenti avvolgono le dita affusolate dei suoi piedini.
“Vuoi fare un gioco?” le chiedo a un certo punto vincendo la timidezza. “Dimmi” mugula la piccola pregustando qualche mio piccolo atto di adorazione e sottomissione. Ma io ho intenzione di condurla in un luogo diverso oggi. “La ragazza del bar…” comincio io. “Sì” risponde con aria sospetta Valentina “cosa c’è?”.
“La ragazza del bar, dico, ti va di invitarla a bere una cosa quando ha finito il turno?” Valentina si mette a sedere in fretta. Mi guarda e non sembra aver capito. “Perché?” mi chiede scurendosi un pochino in viso? “Vorrei coinvolgerla nei nostri giochi” confesso sinceramente. “Potreste giocare ad essere le mie due padroncine…” soggiungo con un sorriso che dondola tra malizia e speranza.
Ed ecco che la sera arriva. Sono le sette e mezza circa il sole che tramonta arrosa il cielo in controluce. Seduti al bar del villaggio turistico ci stiamo godendo un bicchiere di vino. Marta, la ragazza del bar, si avvicina al nostro tavolo. “Tutto bene signori?” chiede con un sorriso franco e deciso. “Benissimo” dice Valentina, mentre io osservo la sua solare sicurezza esprimersi nella tranquillità della sera. “Posso portarvi qualcos’altro?” chiede Marta. “Siamo apposto, grazie.” Soggiunge Valentina e il suo sguardo mi fa capire che ha preso la leadership e che sta per fare quello che io ho tanto desiderato facesse.
Mentre Marta si allontana per tornare al bancone, Valentina si alza e mi sorride. “Deglutisci, che vado a procurarti una nuova padroncina, maialino!” mi sussurra all’orecchio. Guardo il suo bel culo alto e tondo allontanarsi fasciato dal vestitino di cotone, mentre il cuore mi rimbalza in gola e il pene si gonfia in un secondo facendomi presagire che ogni capacità di resistere a quelle due sarà mera futilità.
Quando, dopo circa dieci minuti, Marta e Valentina tornano verso il tavolo sono raggianti. “Ciao!”. Marta mi saluta confidenzialmente, mentre con un gesto della mano Valentina la invita gentilmente a presentarsi. Indossa una gonna di jeans molto corta che mette in risalto due gambe tornite e snelle e lascia immaginare sotto il poco tessuto un sedere da erezione istantanea. “Tu devi essere…” esita un attimo mentre nei miei occhi legge l’ardore della fantasia che brucia il mio membro. Poi scoppia a ridere e guarda Valentina che le sorride con uno sguardo di intesa. “Bene, possiamo andare al bungalow” soggiunge quest’ultima con il fare della brava padrona di casa.
Il bungalow è un piccolo appartamento di pietra con un’ampia camera da letto provvista di angolo cottura e un bagno. Ho io le chiavi. Mentre le giro nella serratura della porta faccio del mio meglio per raccimolare l’ultimo briciolo di orgoglio che ho in corpo e “Prego signore” dico con un goffo inchino mentre faccio da usciere. Marta ride apertamente “Lo hai addestrato bene!” dice a Valentina mentre entra nella nostra camera da letto. “E questo è solo l’inizio!” sorride Valentina sicura “Vatti a preparare, tesoro!” soggiunge rivolta a me.
Entro in bagno e mi guardo allo specchio. Ho il volto rosso e accaldato mentre immagino le delizie che mi attendono. Mi tolgo gli shorts, le scarpe, la camicia e rimango in mutande. Sto per uscire… un attimo. Anche gli slip. Il cazzo salta fuori piccolino, ma duro come un sasso. Respiro a fondo ed esco dal bagno.
Che spettacolo che sono. Sedute sul letto, sicure di sé, che ridono con le gambe accavallate e un bicchiere di vino in mano. Valentina è già a piedi nudi. Mi chiedo cosa le stia raccontando. “Oh, è piccolo!” esclama Marta gioconda, mentre mi avvicino a loro con passo esitante. Ridono entrambe di gusto. “Come funziona adesso?” Chiede Marta eccitata e incuriosita dalla nuova situazione. “Funziona che è praticamente tuo” le suggerisce Valentina senza esitazione come se stesse spiegando il funzionamento di un giocattolo. “Puoi farci quello che vuoi…” soggiunge. A queste parole Marta si alza e si mette di fronte a me. Mi scruta dalla testa ai piedi con un sorriso malizioso. Senza accorgermene i miei occhi sono caduti sulla sua scollatura che rivela un seno florido e pieno.
Ecco, il gioco è cominciato. Anche Valentina mi sta guardando con un sorriso soddisfatto. L’espressione di Marta passa ora dalla malizia ad uno stupore divertito. Guarda me, poi guarda Valentina come a cercare la conferma che ciò che ha davanti non sia frutto della sua fantasia. Poi guarda me di nuovo. “È come mi hai detto tu!” si rivolge a Valentina mentre fissa divertita il mio volto stralunato dall’eccitazione “sta proprio sbavando!”. “Mmmmm… può fare di più” dice Valentina con aria critica. “Fallo inginocchiare” soggiunge poi a Marta. Marta alza leggermente il ginocchio verso il mio membro pulsante e mi colpisce alle palle con dolcezza. “Voglio vedere più bava!” mormora sorridendo. Ora sono in ginocchio di fronte a Marta. La guardo dritto in quei suoi occhi grandi, marroni e pieni di piacere mentre dagli angoli della bocca due fiotti abbondanti di saliva colano felicemente dal mento al cazzo.
“È il momento di cominciare a leccare cagnolino!” mi avvisa Valentina. Il suo volto dolce e malizioso lascia trapelare il suo amore verso il piacere che mi sta infliggendo in questo momento. Prendo il piede di Marta e comincio a leccarlo con goduria. L’altro è appoggiato alle mie palle e spinge con energia facendomi gemere. Valentina ride e getta la testa all’indietro scoprendo il collo di avorio e la scollatura che le adorna il seno piccolo e tenero.
Marta mi fissa in volto. A vedermi perdere la dignità per queste due meravigliose creature il suo viso si è fatto rosso e adesso la sua mano intriga lentamente verso le sue mutandine. Si sta accarezzando la fica bagnata e Valentina lo ha notato. Con un gesto delicato mette la mano sul ginocchio di Marta che la guarda negli occhi arrossendo un pochino. Poi, con la mano che trema, attira quella di Valentina in mezzo alle sue cosce sensuali e sposta il tessuto che copre la sua bagnata eccitazione. Valentina non esita, bacia Marta con passione e inizia a lavorarle il clitoride e le piccole labbra. Mentre Marta geme io penso che se mi comporto bene magari questo è il mio giorno fortunato. Ho un turbine di emozioni in fondo al ventre e nel petto. L’eccitazione mi ha azzerato la saliva e adesso non sono più utile alla funzione di leccapiedi che Valentina e Marta mi hanno affidato.
Mi alzo e mi metto davanti a Valentina. Il mio cazzo in tiro mira al suo volto ora. Vorrei partecipare a quel piacere anche io. Forse potrei addirittura dire che voglio la mia parte. Valentina si stacca per un attimo da Marta e mi guarda leggermente seccata. La sua gamba si alza in un attimo e con il collo del suo piedino smaltato di rosso mi colpisce alle palle. “Giù a sbavare, tu!” mi impone con voce maestosa ma senza perdere un filo della sua grazia. In un attimo mi ha rimesso al mio posto. La bava mi è tornata a fluire abbondantemente dalla bocca mentre Valentina riunisce la sua bocca calda a quella di Marta e vedo questa sorridere divertita sotto la coltre morbida delle lingue che si accarezzano.
Stanno andando a gonfie vele, Marta geme molto sotto il tocco sapiente di Valentina. A un certo punto questa però si stacca un attimo. Fissa Valentina negli occhi e le fa una carezza affettuosa. “Non dovremmo coinvolgerlo?” chiede pietosa a Valentina. “Mi fa pena lì ai nostri piedi a sbavare e basta… e poi è uno spreco lasciare andare una così bella erezione”. Valentina la guarda “Come sei buona!” le sussurra dolcemente. È con un calcetto sul cazzo che Valentina mi ordina di alzarmi. “Oggi sei uno zerbino fortunato!” esclama con l’aria di chi ha il controllo in pugno. “Cosa vuoi?” mi chiede poi con gli occhi scintillanti di eccitazione. Io fisso il seno abbondante di Marta che già sorride e pregusta il mio piacere in lei. Mentre Valentina si sfila il vestitino Marta toglie la maglietta e il suo seno turgido e morbido invade il mio sguardo. Spingo il mio volto in mezzo a quelle magnifiche tette e la invito a stendersi sul letto. “Mettiti a quattro zampe” le sussurro con convinzione. Marta obbedisce. Ora il suo culo delizioso si muove piano davanti a me e io infilo la mia lingua sbavante di desiderio nel suo buchino cominciando a lavorarla con goduria. Valentina guarda la scena e con la sua calma permeata di desiderio si siede di fronte a Marta. “Anche tu sei un po’ cagna” le dice, fissandomi negli occhi. Il suo piacere complice invade la stanza come un canto quando, invitata delicatamente dalle mani di lei, la faccia di Marta invade la dolce culla che giace in mezzo alle gambe di Valentina. “Inondami colla tua lingua” le sussurra Valentina al pieno della sua sensualità.
Valentina mi tende le sue mani mentre colla testa riversa geme al pieno del piacere che la lingua sapiente di Marta le sta regalando. I minuti trascorrono come in un sogno bellissimo mentre sento la mano di Valentina stringersi intorno alla mia. Con l’altra accarezza gentilmente il viso di Marta che ha cominciato a gemere sempre più forte sotto i colpi eccitati e gentili del mio cazzo. “Daglielo tutto” mi dice Valentina “se lo merita!”. La visione meravigliosa di quelle due femmine così prese nell’atto di quell’amore semplice e intenso mi invade tutto. Lo sento negli occhi e nelle mani, nell’odore vigoroso dei loro corpi. E mentre Marta viene con gemiti decisi sento le sue labbra deliziose contrarsi voluttuosamente intorno al mio cazzo. Ha abbandonato completamente il viso tra le gambe di Valentina e la sta leccando con un’energia e una passione che non bada a nient’altro. Le sue dita affondano come artigli nelle cosce di Valentina che geme con la bocca aperta e le labbra umide intrise di piacere. Vederle godere così mi ha fatto innamorare di Valentina ancora di più. Sento il piacere di Marta mischiarsi al suo, mentre mi piego a baciarle le spalle e la schiena tremante di piacere.
“Voglio venire per voi!” sussurro piano mentre smetto di colpirle la fica e agogno il ritorno al mio ruolo di leccapiedi. “Vieni ai nostri piedi!” mi dice Marta che adesso abbraccia Valentina come se l’amasse da sempre. In ginocchio di fronte a queste due meravigliose dee, senza che io faccia nulla il mio cazzo sovraeccitato rilascia cinque potenti schizzi di sborra che inondano i piedini gioiosi e soddisfatti delle mie due reginette. Valentina, colla testa riversa, geme mentre io vengo copiosamente sotto lo sguardo affettuoso di Marta.
La mia lingua calda ora sta ripulendo con delizia lo sperma dai piedini morbidi delle due dee. “Bravo cagnetto!” mi dice Marta a cui è tornata un’ombra di divertimento negli occhi dopo il grande piacere. Anche Valentina mi guarda soddisfatta del mio comportamento di fronte alla nostra ospite.
Mentre accompagno Marta alla porta a quattro zampe, Valentina si riveste. Marta mi guarda dall’alto in basso e un filo di bavetta insiste ancora all’angolo della mia bocca mentre fisso incantato i suoi piedini smaltati nei sandali alti. Valentina ci raggiunge alla porta. Cinge Marta ai fianchi con un gesto maschio e la bacia appassionatamente. “Baciale i piedi, zerbino!” mi suggerisce imperiosa “poi torna al tuo posto che con te non ho ancora finito”.
La porta si chiude alle spalle di Marta che ora lascia sorridente il bungalow. Intanto il mio lavoro di cagnolino non è finito. Ora Valentina siede di fronte a me ed esige il suo tributo.
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