Cercasi cameriera Parte1

di
genere
trans

Avevo 20 anni ed ero al primo anno di facoltà, avevo bisogno di soldi per mantenermi nel periodo degli studi, perchè mi ero trasferito in una città lontana ed ero in affitto. Un pomeriggio in pausa dallo studio passeggiando vidi un cartello affisso sulla vetrina di un bel ristorante quasi in centro: "CERCASI CAMERIERA", peccato che io fossi un ragazzo. mi incamminai a casa con questo tarlo in testa, anzi quasi arrabbiato per questa discriminazione, mi coricai a letto immerso nei miei pensieri e mi addormentai in un sonno inquieto.
Il mattino dopo era sabato, non c'erano lezioni, ancora con il mio tarlo in testa decisi di fare un esperimento: mi recai in un grande magazzino nel reparto abbigliamento donna, mi avvicinai con circospezione al settore intimo femminile, incrociai una volta o due lo sguardo delle commesse che naturalmente non erano abituate a vedere uomini in quel reparto, così sgattaiolai fra le corsie fintanto che non arrivai al reparto mutandine e reggiseni, ne presi due abbinati cercando di cogliere la giusta taglia, poi al reparto collant presi un paio di calze nere velate, poi tenendo nascosto il mio bottino, andai al reparto abbigliamento e presi una gonna nera a tubio e una camicetta bianca. Il lavoro era quasi completo. Non essendo esperto in trucco comprai solo un eyeliner e un rossetto rosso fuoco. Poi infine al reparto calzature: per fortune il mio piede è un 40 da uomo quindi un 41 donna va più che bene, comprai un paio di ballerine nere, non potevo osare con i tacchi i camerieri fanno un sacco di strada a piedi e io non ho mai indossato scarpe coi tacchi. Alla casa chiesi un pacchetto regalo per simulare la mia totale estraneità a quegli articoli femminili. Ma appena arrivai a casa con il cuore che mi batteva a mille cominciai a scartare gli indumenti, cominciai con il reggiseno che mi andava un pò largo, così lo imbottii con tanta spugna e sinceramente vedermi un con un seno così prosperoso cominciò ad eccitarmi, poi passai alle mutandine, ma il vero boom ci fu con le calze: sentire scorrere la setosità dei collant che avvolgono e accarezzano le gambe che mi ero precedentemente depilato fu la cosa più eccitante che avessi mai vissuto e sborrai abbondantemente nelle mutandine nuove! Accidenti! dovetti ricominciare da capo. Questa volta riuscii a indossare le calze pur facendomi irrigidire il pene, indossai quindi la camicetta e la gonna, però il pene rigido era un problema, era evidente che sotto la gonna ci fosse qualcosa di più di una vagina. Così sospirai e cercai di rilassarmi, finalmente il pene tornò a riposo. passai quindi davanti allo specchio per il trucco, mentre mi truccavo vedevo davanti a me una trasformazione sorprendente, man mano che i colori toccavano il mio viso mi trasformavo sempre più in una splendida ragazza, anche grazie al fatto che nonostante l'età fossi quasi imberbe. Mancava al tocco finale una parrucca che trovai in un baule dove avevo riposto dei costumi di carnevale, ed infine le scarpe, ammetto che correre nelle stanze con la gonna e i collant, sentire l'aria che ti accarezza le cosce, era molto eccitante e una sensazione molto piacevole, il pene tornava a farsi vedere, ma quando arrivai davanti allo specchio e mi vidi trasformata in una splendida fanciulla rimasi così meravigliato che il pene sborrò di nuovo.
La notte la passai quasi insonne un pò eccitato al pensiero di uscire vestito da donna, un pò per il timore che capissero il mio inganno. La mattina dopo ripetei la cerimonia di vestizione, ma stavolta la tensione fece si che il pene rimase buono nelle mutandine. Sbucai con la testa fuori dalla porta e sgattaiolai fuori dal condominio sperando che nessuno mi incrociasse, mi incamminai veloce verso il ristorante. l'aria fresca della mattina mi accarezzava le gambe su per la gonna fino alle mutandine, facendomi subito rabbrividire, ma poi mi godetti il momento, incrociai diverse persone che non fecero caso a me mentre invece un uomo di mezza età mi seguì con lo sguardo fino a raggiungere il mio fondoschiena, questo mi fece un pò ribrezzo, ma poi pensandoci non era male, in fondo ero un bocconcino appetibile. In pochi minuti giunsi al ristorante, il titolare era un ragazzo sui 35 anni di bell'aspetto che mi accolse con un gran sorriso, mi fece alcune domande sulle mie esperienze e senza esitare troppo mi disse che potevo cominciare come prova già da subito, nel servizio di mezzogiorno. Io ero troppo felice, finalmente avevo un lavoro, discretamente retribuito che mi impegnava solo alla sera durante la settimana, quindi era il top. cominciai con entusiasmo e elargire sorrisi, essere cortese, camminare fra i tavoli con la gonna ed il seno recitando la mia parte era una cosa che mi eccitava e che facevo con molto entusiasmo. Passò qualche mese ed io mi specializzai nel mondo femminile, cominciai a truccarmi anche con rimmel e fondotinta a volte anche un pò di ombretto, non acquistai molti vestiti perchè ormai la mia divisa era quella, comprai solo un paio di scarpe con un po ti tacco e un pò a punta che davano solo quel tocco di eleganza in più. In più mi procurai le protesi di silicone per le tette. Poco prima di Natale il mio principale mi chiese la disponibilità per il cenone di capodanno e annuii felice, la paga era il doppio, ma mi disse che per la serata era consigliabile l'uso delle decollete con il tacco almeno 10cm! Io deglutii forzatamente e sforzandomi a mostrarmi felice sorrisi e annuii, ma dentro di me si scatenò l'inferno! come faccio in soli 8 giorni ad imparare a camminare sui tacchi! Andai il giorno stesso ad acquistarle un bel paio di decolletè nere lucido tacco 10 le provai a casa ed effettivamente camminare coi tacchi è veramente eccitante, mi ha trasformato dal brutto anatroccolo al cigno della favola, indossi e camminai con i tacchi per tutti i giorni successivi, fino alla sera decisiva. Mi presentai al lavoro con una minigonna nera un pò lucida, una camicetta semitrasparente che lasciava intravvedere il reggiseno, il trucci un pò più pesante del solito, i tacchi a spillo. Quando mi vide il mio datore di lavoro gli si illuminarono gli occhi e venne incontro e mi diede un bacio sulla guancia, e mi disse che ero meravigliosa, in quel momento mi sono sentito molto donna, pur essendo etero e ho sentito quanto può essere importante per una donna essere apprezzata. Un pò eccitato corsi in cucina per cominciare il servizio. La serata era spumeggiante per la musica, per l'alcol per il cibo abbondante, non vorrei aver preso un abbaglio ma per ben due volte mi è sembrato che qualcuno appoggiasse la sua mano sul mio di dietro, un pò stranito ma anche un pò eccitato all'idea di essere un bel bocconcino. Ammetto che anch'io ho sorseggiato un pò di spumante e giunto a mezzanotte abbiamo tutti brindato e ci siamo abbracciati, ma quando arrivò il mio titolare mi abbracciò mi mise una mano sul culo e mi tirò verso di lui cercandomi di baciarmi in bocca, io svicolai rapido, un pò stordito dall'alcol ma anche dal gesto, corsi nello sgabuzzino e mi appoggiai al tavolo, sentii la porta dietro chiudersi, lui si avvicinò e appoggio il suo sottoventre ala mio sedere: con la gonna e i collant sentii tutto, sentii il suo pene turgido che mi chiedeva di entrare, io rimasi fermo, magari voleva solo chiedermi qualcosa invece stavolta sentii il suo pene nudo accarezzarmi le cosce, scivolare sui collant su fino al buco dell'ano, feci per spostarmi ma lui mi prese un fianco con una mano, e con l'altra mi abbassò le mutandine ed i collant poi senza indugiare troppo infilò il pene nel mio ano, io sentii subito una fitta di dolore, che poi diventò un misto fra il fastidio e l'eccitazione, che poi prese il sopravvento fino a divntare estasi, cominciai ad ansimare e lui si eccitò ancora di più e comincio a ficcare il pene sempre più su il mio ano, io lo sentivo dentro e più lo sentivo dentro più mi eccitava, poi le sue mani cominciarono salire fino alla tetta, l'alcol fece si che non si rese conto che erano di silicone, poi ad un tratto sentii il sussulto dell'orgasmo, era venuto dentro di me, io lo seguii di pochi secondi al pensiero che mi era venuto dentro. Non avevo paura che mi scoprisse, non più, perchè non credo sarei tornato a lavorare al ristorante, e coì gli accarezzai le palle, poi il pene che mi aveva fatto godere così tanto e stavolta lo baciai ficcandogli la lingua in bocca e sporcandolo di rossetto. Lui rispose al bacio, poi si girò ed uscì. Io rimasi lì solo alla mia prima esperienza gay, ma in realtà in quel momento mi son sentito così donna che non mi sembrava strano. Smisi di fare la cameriera in quel posto, trovai lavoro in un altro ristorante, ma questa è un'altra storia... continua
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2022-01-20
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