Il digestivo per via anale alla preside

di
genere
sadomaso

Ho incontrato Adele attraverso quegli annunci su giornali con rubrica incontri. Ci siamo contattati col cellulare e lei si è mostrata subito disponibile a vederci di persona. Appuntamento allla sede RAI di SAXA RUBRA a Roma. Erano le 1,30 e l'appuntamento era per le 1,00 della notte. Stavo per andarmene, perchè il suo cellulare dava irraggiungibile. Però vedo arrivare una vettura nuova di zecca, di quelle da nolo. Percheggia e scende una tipa molto ben vestita, con belle gambe, ma di viso non proprio la Ferilli. Tipo maestra anzianotta. Ci presentiamo. Lei è Adelle, cinquantenne che i suoi 55 anni li dimostrava tutti. Mi entra in macchina e vedo che è tutta acchittata. Spiega che ha partecipato ad un matrimonio concena che si è protratta fino all'una di notte e che ha dovuto correre per venire, col telefonino scarico dalla tante telefonate con la sua città, da dove era venuta. Addirittura dal sud. Precisa che gli sposi le hanno dato l'albergo, per fermarsi quanto vuole a Roma. Questo particolare mi ha fatto pensare che sarebbe stata disponibile a passare la notte. Pertanto ho subito spinto sull'acceleratore della possibilità di fare sesso. Lei facedno aprire lo spacco della gonna e mostrando tutte le cosce col reggicalze, ha proposto di andare in un albergo, ma non in quello dove era ospite, perchè non voleva avere l'imabarazzo di salire con uomini in camera e di far vedere la cosa alla reception. Io ho proposto di andare ad infrattarci nella campagna. Lei si è indignata, perchè farlo in macchina le avrebbe fatto strapazzare i suoi vestiti e voleva stare comoda in una casa, contanto di letto e di bagno. Ecc...
Dovendo fare un po' di strada, per raggiungere casa mia, mi sono chiesto se valesse la pena farla, sospettando di ritrovarmi a letto con una tipa non proprio arrapante, che scopa tanto per. Quindi ho fatto subito un test: consistente nel farmi fare un pompino propedeutico. Si è subito infoiata, si è tirata fuori le tette, che erano qualcosa di spettacolare con i capezzoli eretti. Ha iniziato a spompinarmi in modo divino, molto professionale, tanto da farmi pensare che fosse una troiona a pagamento. Glielo ho pure detto: ma che lo fai per lavoro? Lei, un po' indignata: certo che no, io sono la preside di un liceo classico e insegnavo Lettere. Ho doovuto chiederle scusa, ma ribadendo che mi era sembrata molto pratica nello spompinare il cazzo.
Lei: - non lo prendo uno da due anni! Io: - perchè? Lei: - sai nel mio ambiente mi tocca fare la dponna seria, sono la preside. Non frequento molto posti di svago. Pensa 2 anni fa per avere un rapporto ho chiamato in casa un Trans. Una donna bellissima, che però ce l'aveva fuori musura e mi ha fatto un male tremendo. Ha continuato dicendo che era il rapporto anale. Ha precisato dicendo che non le piace il rapporto normale davanti, perchè in quel modo deve farsi vedere la faccia e capita che il suo viso non ispiri molto e lo faccia ammosciare. Poi ha spiegato che lei gode moltissimo con l'anale, perchè dopo il dolore, che ha definito atroce, le arriva un orgasmo divino.
Dopo questi dettagli stavo per non partire con la macchina, verso casa. Abbiamo parlato delle dimensioni del mio cazzo, che peraltro dopo la spompinata, era diventato anche bello consistente e le ho detto chiaro e tondo che non mi piaceva il confronto con l'inculata fatta col il trasn supedotatissimo. A questo punto lei si è fatta vedere voogliosissima di cazzo, dichiarandolo apertamente e mi ha detto che se l'avessi trombata per benino a casa mia, mi avrebbe rimborsato il tragitto, anche per il ritorno, con ben 1000 euro. Io ho accettato, vergognandomi un po' di me stesso, per i 1000 euro, che mi ha elargito subito.
Durante il tragitto è stata sempre sexi, tenendomi alta l'eccitazione, confessandomi che in classe gli studenti la considerano molto arrapante e lei si diverte a farli andare fuori di testa, scosciando indecentemente sotto la cattedra. Ha raccontato che un suo studente in anonimo le ha messo un foglietto nell'agenda, scrivendoci che le avrebbe fatto uno schizzo di sborra di un chilogrammo tra le cosce. Insomma è emerso che è una assatanata di sesso, ma ci tiene alla riservatezza e per questo normalmente si infila da sola dei cazzi finti davanti e dietro. Però ha detto che un cazzo vero che si incula è tutta un'altra cosa. Il gusto è dato anche dalla situazione erotica che si crea. Strada facendo me lo ha fatto capire chiaro e tondo che il suo sogno erotico è il sesso selvaggio, con l'uomo che gliene fa di tutti i colori e che riesca a sbombardarla per ore e ore. La sbattutella di un minuto, quanto le entra e arriva la sborrata, non le interessa proprio. Insomma mi rendeva edotto che l'avrei dovuta sbattere tutta la notte, mandandola via la mattina sfiancata e dal dolore anale e dai ripetuti orgasmi.
Nel frattempo è arrivata la mia casa nel bosco. Lei la prima cosa che ha fatto, si è tolta tutti i vestiti, lasciandosi le calze. Poi ha tirato fuori dalla borsetta la vasellina e i preservativi. Mi ha spalmato la cappella di vasellina e si è messa alla pecorina sul tavolo della cucina. La sorpresa per me è stata che ha emesso uno strillo acutissimo, nell'attimo che è entrato e poi per tutta l'inculata mi chiedeva di infilarglielo tutto e di notare quanto fosse una gran troia. Mentre la stantuffavo da una buona mezz'ora, mi è venuto in mente il mio amico, al quel ho portato le mie donne delle pulizie, che avevano bisogno di soldi, a farle inculare. Per bisogno si facevano infilare in culo il suo mostruoso cazzo da 6 cm di diametro e 30 cm di lunghezza. A forma appuntita. Sulle prima nel culo entrava, ma poi gli strilli si sentivano a 2 chilomteri di distanza. Non ce ne è stata una che non ha pianto lacrime.
Visto che io non ce la facevo più a stantuffare la tipa, che godeva come una porca,
mi è venuto di buttragliela là: - senti Adele, un mio amico ha un cazzo mostruoso, ci staresti a far continuare lui, che lo chiamo al cellulare?
Lei presa dalla libidine: - che apsetti a chiamarlo. Erano le 3,00 di notte, ma sul numero particolare risponde se lo chiamo io. Gli ho detto: - ti va di venire ad incularti una preside che ho beccato a Roma, che già io l'ho fatta strillare ?
Lui: - pasamela al telefono. Lei si è descritta al mio amico e lo ha fatto infoiare con una voce sexi e da maiala, convincendolo a venire. Nel giro di 20 minuti era da me. La tipa lo aveva infoiato e in meno che non si dica ha tirato fuori l'attrezzatura, lasciando Adele di stucco: - ehi! così mi mandi all'ospedale. Non hai un cazzo, hai un tubo da idraulico, anche come durezza. Nel culo mi sbudelli letteralmente.
Il mio amico mi ha fatto allontanare dalla cucina, per rimanere solo con Adelle. Ci ha saputo fare a succhiarle le tette, che l'ha fatta mugulare come una ninfomane.
Le ha anche dato un assaggio vaginale, facendoila urlare come in sala parto.
Poi credo sia passato alla pecorina sul tavolo della cucina. Ho sentito che Adele si è fatta spremere tutto il tubetto della vasellina dentro al culo.
Nuovo strillo ed è cominciata una stantuffata seguita di strilli fortissimi, perchè le andava su troppo. E il mio amico più la sentiva strillare, più glielo mandava su.
Lo spettacolo deglli strilli si è protratto per 10 minuti al massimo, poi credo sia arrivata la sborrata dentro, in quanto il mio amico il culo dele donne vuole goderselo appieno e non mette il prservativo, che peraltro non c'è la sua misura.
Ho sentito Adelle correre in bagno. Quando è tornata era bianca e sudatissima e piangeva ancora dal dolore. Ci ha detto che essendole andato su troppo il cazzo, si era sentita come se le fosse arrivato allo stomaco. Insomma ci ha detto che aveva ri visto tutta la cena della cena del matrimonio. E che era andata di corpo in un modo che non le era mai capitato, facemndole paura l'uscita di tanto sangue.
Era stato il cazzo che non avrebbe mai immaginato di prendere in vita sua. Molto più consistente del cazzo, pur grosso e lungo, della trasn.
Ci ha descritto il dolore che ha sentito, come qualcosa di inimmaginabile e che stava per svenire. Poi ha espreso il desiderio di una bella sbattuta di cazzo, in vagina.
Il mio amico di nuovo a cazzo dritto, l'ha accontentata subito e io ho assistito alla cavalcata maialesca di lei, che si tirava su le cosce per farlo entrare di più, nonostante le facesse un male tanto, da farla strillare come nell'inculata.
E' di nuovo venuta mugulando e squirtando di brutto, bagnando per terra sotto al tavolo, dove si era sdraiata a pancia in su.
Il mio amico le ha fatto assaporare l'ultima schizzata resideua di sborra, in bocca, facendola soffocare da quanto le è entrato in gola.
Poi ci ha salutato e se ne è andato. A me non è rimasto che riaccompagnarla a saxa rubra, dove quando sono arrivato già sorgeva il sole.
Durante il percorso Adele era finita e non c'è stata tanta conversazione.
In in tutta la maratona di sesso, non avevo ancora sborrato e senza remore mi sono fermato durante il tragitto, per appartarmi con lei. Lei era disponibile a farmi di nuovo il pompino. Io ho fatto prima sparandomi una poderosa sega, mentre lei mi raccontava il dolore che aveva sentito durante l'anale, con dovizia di particolari, che mentre stavo per venire, le ho preso una namo, per riepirgliela di sborra. L'eiaculata è stata molto abbondante, che la sua mano non lo ha contenuto.
Una volta scarico di sborra, l'ho salutata frettolosamente, perchè una donna del genere, a parte che era ben vestita, ricorda molto quelle brutte tardone di Tor di Quinto, che ti tirano fuori 2 tette enormi e fanno vedere cosce ben tornite, ma di faccia non sono il massimo. Ho pensato persino che avrei fatto meglio ad aspettare l'ora di uscita delle troione di tor di quinto, farmi arrapare da una di loro semplicemente guardandole, per poi andare a casa a spararmela da solo la sega.
Tanto per dare l'idea di come fosse esteriormente il volto della preside Adele.
Fine del racconto non so quanto erotico.


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scritto il
2022-04-24
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