Come lo prendono in culo Rossana e Silvana
di
Maico
genere
sadomaso
Il genere è sadomaso perchè sia Rossana che Silvana prendendolo in culo hanno visto letteralmente le stelle viste le dimensioni delle canne in entrambe le donne. Rossana è una cinquantenne che a vederla ti senti male. Silvana è sessantenne, di peculiare ha che è in miniatura. Altezza 150 e peso 35 Kg. Rossana la nomino e la metto nel racconto perchè anni fa mi fece stare col cazzo dritto giorni interi, in quanto mi fece il racconto dettagliato di quella volta che lo prese in culo ed era un mostruoso 6,5 centimetri di diametro e 26 centimetri di lunghezza a suo dire duro in modo disumano. Mi disse che già con i cazzi "normali" vedeva le stelle e il dolore che sentiva lo definiva atroce. Pur mettendo vasellina a iosa sui cazzi e burro da cucina dentro al suo culo.
Rossana se la volevano fare tutti, perchè il suo viso e il suo fisico maialesco chiamavano il cazzo. Un mio amico che aveva un negozio di alimentari andò fuori di testa per 2 donne. Per la mia amica Maddalena, un signora 55 enne che viveva in una villa da sola, dalla quale lo portati a vederla e Rossana, che le entrava nel negozio spesso. Con la prima signora dovette chiedere di andare ai bagno, ma non per mingere, per spararsi una sega. Mi disse che dopo averla vista il cazzo era rimasto eretto e duro come d'acciaio.
Con Rossana, dopo che era entrata in negozio e si era fatta vedere, doveva salire in casa a spararsi una sega, tutte le volte. Io vedendola Rossana, andavo in visibilio e la sega me la sparavo di sera a letto ripensandoci. E ancora non ci avevo interloquito.
L'occasione di farlo fu telefonica. Trovai il suo numero telefonico di casa e la chiamai.
Essendo lontano, per telefono, non ebbi remore a dirle che quando la vedevo in negozio, dovevo correre a casa a farmi una sega e lei ne fu compiaciuta non poco. Tanto che mi disse che il suo medico di base, quando andava, la sega se la faceva davanti a lei, pregandola di scoprire le cosce. Racconto dopo racconto arrivò il turno dell'idraulico nerboruto e con fisico da sollevatore di 500 Kg, il quale disse che aveva tirato fuori un uccello mostruoso a casa sua, lasciandola trasecolata. Quel 6,5 x 26. e glielo aveva fatto prendere in mano, per sentire quanto fosse come un tubo d'acciaio.
Poi ha detto che lei eccitata dalla mano è passata a spompinarlo e a quel punto si è rirovata a 90° sul tavolo della cucina e imburrata col burro da cucina.
Io ho chiesto: - Rossana te lo ha messo in culo? Lei: eh! quando mi è entrata la cappella ho strillato che hanno sentito in tutto il quartiere. Duro come ce lo aveva me lo ha mandato dentro tutto e ho sentito un dolore tale, che pensavo di svenire. Per fortuna ha sborrato dopo pochi colpi di reni, ma ho pianto per un'ora dopo che me lo ha tolto dal culo. Pensavo che mi avesse lacerato l'intestino e che sarebbe venuto giù un litro di sangue. Il sangue ha solo fatto rosso un pezzo di carta assorbente da cucina.
Io dopo un racconto del genere non ce l'ho fatta a stare ancora al telefono e sono corso in camera mia a sparami una sega, che ha visto lo schizzo raggiungere il soffito.
Per anni solo a pensare a Rossana e a come l'aveva preso nel culo, sudavo freddo.
Poi è arrivata Silvana col suo di racconto anale sadomaso. Mi ha raccontato l'inculata che fece sdraiata a pancia in sotto sul sedile posteriore della sua alfetta. Il suo "inculatore" era un suo collega alto 2 metri, professore di educazione fisica con un fisico da paura. Le dimensioni del cazzo di questo sodomizzatore non me le ha precisate. Però in proporzione uno alto 2 metri di peso 110 Kg non credo che avesse un cazzetto da far ridere. L'immagine di lei piccolina. con sopra questo stallone, rende l'idea di come è andata l'inculata. Lei ha usato l'espressione: - non è stato come andare a prendere il gelato. Io la esortavo a darmi più dettagli e lei ha reso l'idea di quello che ha sentito, dicendo: - in proporzione al mio fisico è come se mi fosse entrato nella pancia di una donna normale, (ha usato il termine pancia, non culo) un cazzo grosso così (con le mani ha configurato il diametro di una bottiglia di spumante) lungo come tutto il mio braccio.
Come hai fatto a fartleo entrare Silvana? Lei: - ricordo solo che ho sentito un dolore cento volte più doloroso del dolore che sentii quando ho partorito. Per farlo entrare ci ha messo due confezioni di lubrificante e mi ha dilatato con 2 dita grosse come due grosse carote. Non è riuscito nemmeno a mandarmelo su tutto, perchè ero sdraiata e il cazzo si fermava nella piega del retto, facendomi sentire un dolore atroce se spingeva. Il dolore mi sembrava di averlo dentro la testa.
Io subito con la domanda: Quanto è durata l'inculata Silvanè? Lei: non lo so, perchè sono mezza svenuta, ma mi ha fatto tribolare più di mezz'ora sicuramente, poi mi sono sentita l'intestino inondato da un liquido bollente, mi ha stantuffato per altri minuti e questo mi ha fatto venire come non ero mai venuta. L'orgasmo non finiva mai.
Ti è piaciuto, ho chiesto a Silvana. La risposta è stata si, aggiungendo che una cosa del genere si può fare solo una tantum.
Domanda mia secca: e tu dopo quanto l'hai rifatto? Lei: - la settimana dopo eravamo a rifarlo a casa mia con tutti i comodi e me lo ha mandato su tutto, tanto che ho rivisto la cena. Traduzione: il suo amico da 2 metri e forse 30 centimetri di cazzo, l'ha fatta vomitare, da quanto glielo ha mandato su.
Quello che so è che questo tipo da palestra, una volta che ha visto quanto strillava Silvana e una volta che l'ha vista rimettere, si è rotto i coglioni ed è andfato a cercare altre donne piccoline. Infatti l'ho visto con una tipa in miniatura, con delle cavigliette che sembrano stuzzicadenti, più piccola ancora di Silvana.
Certo è che Silvana, anche se piccolina, voleva strillare di brutto scopando.
Vorrei potermela immaginare. Però mi fa più effetto l'idea di Rossana che viene inculata.
Fine del racconto, che mi si gonfia troppo l'uccello.
Maico
Rossana se la volevano fare tutti, perchè il suo viso e il suo fisico maialesco chiamavano il cazzo. Un mio amico che aveva un negozio di alimentari andò fuori di testa per 2 donne. Per la mia amica Maddalena, un signora 55 enne che viveva in una villa da sola, dalla quale lo portati a vederla e Rossana, che le entrava nel negozio spesso. Con la prima signora dovette chiedere di andare ai bagno, ma non per mingere, per spararsi una sega. Mi disse che dopo averla vista il cazzo era rimasto eretto e duro come d'acciaio.
Con Rossana, dopo che era entrata in negozio e si era fatta vedere, doveva salire in casa a spararsi una sega, tutte le volte. Io vedendola Rossana, andavo in visibilio e la sega me la sparavo di sera a letto ripensandoci. E ancora non ci avevo interloquito.
L'occasione di farlo fu telefonica. Trovai il suo numero telefonico di casa e la chiamai.
Essendo lontano, per telefono, non ebbi remore a dirle che quando la vedevo in negozio, dovevo correre a casa a farmi una sega e lei ne fu compiaciuta non poco. Tanto che mi disse che il suo medico di base, quando andava, la sega se la faceva davanti a lei, pregandola di scoprire le cosce. Racconto dopo racconto arrivò il turno dell'idraulico nerboruto e con fisico da sollevatore di 500 Kg, il quale disse che aveva tirato fuori un uccello mostruoso a casa sua, lasciandola trasecolata. Quel 6,5 x 26. e glielo aveva fatto prendere in mano, per sentire quanto fosse come un tubo d'acciaio.
Poi ha detto che lei eccitata dalla mano è passata a spompinarlo e a quel punto si è rirovata a 90° sul tavolo della cucina e imburrata col burro da cucina.
Io ho chiesto: - Rossana te lo ha messo in culo? Lei: eh! quando mi è entrata la cappella ho strillato che hanno sentito in tutto il quartiere. Duro come ce lo aveva me lo ha mandato dentro tutto e ho sentito un dolore tale, che pensavo di svenire. Per fortuna ha sborrato dopo pochi colpi di reni, ma ho pianto per un'ora dopo che me lo ha tolto dal culo. Pensavo che mi avesse lacerato l'intestino e che sarebbe venuto giù un litro di sangue. Il sangue ha solo fatto rosso un pezzo di carta assorbente da cucina.
Io dopo un racconto del genere non ce l'ho fatta a stare ancora al telefono e sono corso in camera mia a sparami una sega, che ha visto lo schizzo raggiungere il soffito.
Per anni solo a pensare a Rossana e a come l'aveva preso nel culo, sudavo freddo.
Poi è arrivata Silvana col suo di racconto anale sadomaso. Mi ha raccontato l'inculata che fece sdraiata a pancia in sotto sul sedile posteriore della sua alfetta. Il suo "inculatore" era un suo collega alto 2 metri, professore di educazione fisica con un fisico da paura. Le dimensioni del cazzo di questo sodomizzatore non me le ha precisate. Però in proporzione uno alto 2 metri di peso 110 Kg non credo che avesse un cazzetto da far ridere. L'immagine di lei piccolina. con sopra questo stallone, rende l'idea di come è andata l'inculata. Lei ha usato l'espressione: - non è stato come andare a prendere il gelato. Io la esortavo a darmi più dettagli e lei ha reso l'idea di quello che ha sentito, dicendo: - in proporzione al mio fisico è come se mi fosse entrato nella pancia di una donna normale, (ha usato il termine pancia, non culo) un cazzo grosso così (con le mani ha configurato il diametro di una bottiglia di spumante) lungo come tutto il mio braccio.
Come hai fatto a fartleo entrare Silvana? Lei: - ricordo solo che ho sentito un dolore cento volte più doloroso del dolore che sentii quando ho partorito. Per farlo entrare ci ha messo due confezioni di lubrificante e mi ha dilatato con 2 dita grosse come due grosse carote. Non è riuscito nemmeno a mandarmelo su tutto, perchè ero sdraiata e il cazzo si fermava nella piega del retto, facendomi sentire un dolore atroce se spingeva. Il dolore mi sembrava di averlo dentro la testa.
Io subito con la domanda: Quanto è durata l'inculata Silvanè? Lei: non lo so, perchè sono mezza svenuta, ma mi ha fatto tribolare più di mezz'ora sicuramente, poi mi sono sentita l'intestino inondato da un liquido bollente, mi ha stantuffato per altri minuti e questo mi ha fatto venire come non ero mai venuta. L'orgasmo non finiva mai.
Ti è piaciuto, ho chiesto a Silvana. La risposta è stata si, aggiungendo che una cosa del genere si può fare solo una tantum.
Domanda mia secca: e tu dopo quanto l'hai rifatto? Lei: - la settimana dopo eravamo a rifarlo a casa mia con tutti i comodi e me lo ha mandato su tutto, tanto che ho rivisto la cena. Traduzione: il suo amico da 2 metri e forse 30 centimetri di cazzo, l'ha fatta vomitare, da quanto glielo ha mandato su.
Quello che so è che questo tipo da palestra, una volta che ha visto quanto strillava Silvana e una volta che l'ha vista rimettere, si è rotto i coglioni ed è andfato a cercare altre donne piccoline. Infatti l'ho visto con una tipa in miniatura, con delle cavigliette che sembrano stuzzicadenti, più piccola ancora di Silvana.
Certo è che Silvana, anche se piccolina, voleva strillare di brutto scopando.
Vorrei potermela immaginare. Però mi fa più effetto l'idea di Rossana che viene inculata.
Fine del racconto, che mi si gonfia troppo l'uccello.
Maico
2
voti
voti
valutazione
5
5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il digestivo per via anale alla presideracconto sucessivo
Inculando-la in presenza di Anna
Commenti dei lettori al racconto erotico