Il centro estivo delle prostitute, parte due - Anal
di
Giulia03
genere
prime esperienze
Ho deciso di tornare al centro estivo, dopo la prima esperienza ho passato un'intera giornata a casa per riflettere e ho scritto il primo racconto. Il giorno seguente mi sono detta che se dovevo farlo dovevo impegnarmi e superare le mie paure, decisi che oltre alle seghe avrei fatto spagnole e forse anche pompini. Ho messo una maglietta aderente, senza reggiseno, e dei pantaloncini tipo mutandine. Senza farmi vedere dai miei genitori sono uscita di casa e ho raggiunto il centro. Mi sono messa in un angolo pronta a ricevere richieste. Purtroppo vicino a me c'erano delle ragazze più “prosperose” e tutti andavano da loro. Questo mi dava un certo fastidio, volevo essere meglio di loro, essere desiderata dai ragazzi e ricevere decine di richieste. Presi la bottiglietta d'acqua e me ne versai un po' sui seni, i capezzoli risaltarono sulla maglietta e in un attimo mi si avvicinarono dei ragazzi. Decisi di accettare quello che avrebbe offerto di più che fu un tipo in carne con i capelli lunghi e gli occhiali alla Harry Potter. Settanta euro per del sesso anale. Ci riflettei un po' e accettai, non avevo mai messo nulla nel mio ano ma l'idea mi intrigò molto, pensai sarebbe stato facile e naturale. Andammo in una camera dello spogliatoio, “Hai del lubrificante?” mi chiese, scossi la testa. “Allora useremo quello che ho io... ma sono cinque euro di meno...” disse irritato. Mi tolse i pantaloncini e le mutandine, poi venne il suo turno (si denudò completamente). Mise del lubrificante su tutto il buco del culo e ci provò ad infilare un dito, ma non entrava, era complicato aprirlo, non ci riuscivo. Ad un certo punto il ragazzo ancora più irritato diede un colpo secco ed entrò, ma fece malissimo. Provò poi a mettercene due ma non ci riusciva stringevo l'ano ogni volta che lo toccava. Mise altro lubrificante e con un ulteriore botta ci ficcò le due dita. Uscì un po' di sangue, avevo perso la verginità anale suppongo, anzi spero... da lì riuscirono ad entrare anche tre dita, inizialmente faceva un male cane ma piano piano divenne sopportabile... non piacevole come credevo. Mi mise a pecorella e infilò il suo pene dentro il mio culo. Era abbastanza piccolo da non essere doloroso come con le tre dita. Mentre scopava mi si appoggiò sulla schiena leccandomi il collo e poi strizzando le tette, era una sofferenza non vedevo l'ora che finisse mi misi a gemere e strinsi l'ano. In tre minuti mi sborrò dentro. L'ano mi bruciava e non riuscivo a stringerlo del tutto, mi pulii mi rivestii e presi i soldi, me ne diede ottanta perché gli ero piaciuta molto e sarebbe tornato da me. Per ottanta euro non ne era valsa la sofferenza. Uscii dagli spogliatoi pagando i venti euro e mi rimisi al mio angolo, dopo un po' non faceva quasi più male. Non dovevo farlo. Chiesi cosa fare ad una ragazza accanto a me, probabilmente era una veterana, comunque lei mi disse che per tutto il tempo indossava un plug anale, una specie di dilatatore per allargare il buco e così era più facile e veloce fare sesso. Tornai a casa e con “i soldi guadagnati” passai per un sexy shop e comprai del lubrificante e un plug piccolo. Una volta a casa con un po' di difficoltà lo indossai, mi solleticava il culo ad ogni passo, cercai di abituarmi e lo indossai a cena e per tutta la notte.
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Commenti dei lettori al racconto erotico