Corpi sfiniti

di
genere
poesie

Vieni e chiudi la porta”.
Nel tepore del letto,
pregno e intriso di odori.
“Sciogli e muovi i capelli”,
leste lingue armoniose.

Son sospiri affannati,
lenta è l’esplorazione,
nelle labbra bagnate,
il contatto volgare,
che incomincia a sfondare
dentro anfratti segreti;
invasione di campo.

Ed il membro arrogante
crede di essere acciaio,
lui s’immola al suo ruolo,
per donare piacere.

Spinge, affonda e ritorna,
nel giardino scompare
lava tiepida oliosa,
che lo cinge e lo inchioda.

Impetuosi vulcani;

ora si vedon ballare,
con la mano li afferra,
come spugna li strizza.

Spinge, affonda e ritorna,

vien l’orgasmo stellare,
non la smette di urlare,

poi la bocca si avventa,
nel microfono accesso,
un giocoso cantare,

e quell’altro a remare,
viva la resistenza,
ma un gran fiotto gli esplode
denso centra il bel viso,
lei lo beve e un sorriso...

Son due corpi sfiniti.
scritto il
2022-07-06
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