Coincidenze
di
Nat
genere
etero
Tutto è iniziato una mattina con una serie di coincidenze, ero in giro per lavoro (riparo caldaie) in una zona non mia, un mio collega era ammalato e avevo quasi finito quando mi chiama un’amica di famiglia sulla quale avevo più di una volta fantasticato, dicendomi che gli era rotto il riscaldamento e se potevo passare per dargli un’occhiata, tempo mezzora e sarei stato da lei, sin qui niente di strano, se non che lei è una di quelle donne che non sono mai a casa dal lavoro, ma quella mattina il riscaldamento rotto la obbligata a casa in cerca di un tecnico, dato che il marito come mi ha detto lei è sempre fuori città per lavoro, quindi portato il figlio a scuola si è messa in cerca di un tecnico, che come sempre non lo si trova mai quando serve, sino a quando gli sono venuto in mente. Arrivo da lei e per fortuna il danno non era grave, una valvola si era bloccata, inizio a lavorare e nel frattempo chiacchieriamo, io e lei siamo sempre stati in confidenza, e ci siamo raccontati cose anche intime, poi lei è a conoscenze delle mie fantasie su di lei… mi racconta del lavoro che l’assorbe totalmente con orari assurdi, dei problemi che ha col marito, lui non c’è mai la trascura, la incolpa di non cercarlo mai, mi dice che sessualmente non sono mai state scintille, si sente una cattiva moglie, gli dico che non lo è, la colpa se c’è, è di entrambi, lui non l’ha mai coinvolta pensava solo a se stesso, lei non ha esperienze precedenti al matrimonio, e lui non poteva dare per scontato che lei facesse/comportasse come una pornostar, doveva scoprire insieme a lei la sua sessualità i sui desideri le sue voglie, parliamo di come facevano l’amore le rare volte che lo facevano, il parlare di queste cose iniziava ad eccitarmi e a distrarmi, infatti sbaglio a smontare un pezzo ancora sotto pressione e ci bagnammo tutti, a quel punto fradicio e raffreddati i bollori finisco di riparare il tutto mentre lei va ad asciugarsi. In breve finisco ma sono ancora tutto bagnato mentre lei si è cambiata e indossa solo una vestaglia comoda e si vede chiaramente che è senza reggiseno sotto, ha un seno piccolo che gli sta’ su benissimo… io inizio di nuovo a scaldarmi e a fantasticare, così mentre mi va a prendere qualcosa per asciugarmi a mia volta, m’invita a spogliarmi, lo faccio e rimango solo con i boxer mentre lei entra a quel punto vede chiaramente che sono eccitato, abbassa sguardo e allungandomi l’asciugamano mi sfiora la mano. Io d’istinto le afferro il braccio e la avvicino a me… e faccio quello che ho sempre desiderato fare, inizio a sfiorare le sue labbra con le mie, gioco con la bocca sino a unire la mia alla sua, iniziamo a baciarci in modo appassionato, la mia lingua cerca la sua, nel frattempo le nostre mani s’intrecciano, i nostri corpi separati solo dalla sua vestaglia, si toccano sentono il calore dell’altro, le slaccio la vestaglia e la faccio cadere a terra, a quel punto malgrado la voglia sia di possederla li sul posto, inizio ad accarezzarla, baciarla sul collo e girandole dietro baciarla sulla schiena, la lecco e gli soffio scendendo lungo tutta la schiena, lei è scossa dai brividi, si gira mi prende per mano e mi trascina sul divano, li prima di sedersi inizia a baciarmi con foga, poi inizia a giocare con i miei capezzoli (sono sensibili anche in noi uomini), e una volta seduta mi sfila i boxer (il mio amico non chiedeva altro che di essere liberato), lei mi confessa che non è una pratica che ha fatto spesso, anzi se poteva la evitava, ma ora voleva darmi piacere e inizia a baciarlo, poi con la lingua lo lecca sino ai testicoli ormai gonfi, per poi tornare in punta, io d’istinto tendo a spingere per entrarle in bocca, lei prima si ritrae poi socchiude la bocca, facendomi entrare, a questo punto inizia un lavoro di bocca che credo non mi dimenticherò facilmente, malgrado non riuscisse a ingoiarlo tutto faceva un su e giù con la bocca giocando con la lingua lungo tutta l’asta, con le mani mi massaggiava i testicoli e accompagnava il movimento…. La faccio andare avanti per un po’ ma non voglio che finisca presto e la fermo, le esco dalla bocca, lei mi guarda in modo interrogativo ma sensuale, come un bambino a cui hanno tolto il gelato, la faccio alzare, ora tocca a me sfilarle gli slip, e ricambiarla per il piacere che mi stava dando, la bacio mentre è in piedi prima intorno a l’inguine, lei apre le gambe, inizio allora a baciarla e leccarla all’interno delle cosce, arrivo alla sua fonte del piacere, le labbra che malgrado ancora chiuse grondavano miele, mi disseto, mi abbevero alla sua fonte, uso la lingua per cercare di penetrarla, a lei cedono le gambe e si deve sedere, io a quel punto comincio a leccarla e penetrarla con un dito, le bacio e mordo con le labbra il clitoride, lei inizia a godere in modo sommosso, emette dei gemiti in silenzio come a volersi trattenere, mi fermo un attimo e le dico di smetterla di lasciarsi andare, basta annullarsi come donna e riprendo a leccarla, ed è come se un interruttore si fosse acceso comincia a godere in modo diverso, sento la sua voce che esplode urlando tutto il suo piacere, mi incita a continuare a non fermarmi, mi vuole sentire in lei vuole godere insieme e con me… Continuai a leccarla e baciarla assaporando ogni goccia del suo nettare, lei passava da un orgasmo all’altro senza continuità sino a quando mi prese a testa tra le mani ma non per fermarmi ma voleva di più, mi attirò a se e si penetrò da sola spingendosi contro, penetrai in lei come una lama rovente nel burro, sentivo il suo calore avvolgermi, le contrazioni della sua figa era come se mi massaggiassero, sentivo di poter arrivare a godere senza muovermi, mi strinse a se baciandomi con foga, le nostre mani continuavano a passare sui nostri corpi, stringevo ora i suoi seni ora scendevo sino ai sui glutei attirandola di più a me, era come se ci massaggiassimo in modo quasi violento, cambiammo posizione più volte ma sempre rimanendo uniti uno all’altro, io ormai ero arrivato a un punto dove volevo solo godere, ma in un barlume di lucidità le chiesi se potevo venirle dentro, non rispose mi strinse a se più forte bloccandomi, io a quel punto venni… sentii il piacere arrivare e entrare in lei… continuai a muovermi sempre più lentamente sino a fermarmi, ci guardammo negli occhi in silenzio, si sentiva solo l’intensità del nostro respiro che lentamente tornavano alla normalità, uscii da lei ma rimanemmo abbracciati, riprendemmo a baciarci ma non più con foga, io la baciavo su tutto il volto lei mi ricambiava, i baci erano sempre più leggeri, quasi delle carezze con le labbra, non so per quanto tempo rimanemmo così ma il tutto era durato poco più di un’ora ma sembrava un’eternità, sapevamo che non potevamo continuare a stare così almeno quella volta, ci rialzammo sempre rimanendo in silenzio, accarezzandoci e scambiandoci effusioni, sapevamo che quello che era successo non sarebbe stato una cosa unica ma era solo l’inizio di qualcosa che non potevamo immaginare… Andammo in bagno sotto la doccia e ci lavammo, ognuno insaponava l’altro le poche parole che pronunciammo erano quasi senza senso…. Finito di lavarci ci asciugammo e vestimmo, l’aiutai a sistemare e mentre io raccoglievo i miei attrezzi lei mi continuava a guarda ferma in silenzio, le parole erano inutili, mi avvicinai e prendendole la testa tra le mani la baciai, non volevo andare ma si era fatto tardi sia per me che per lei, mia avvia alla porta e mentre mi giravo per salutarla, come se le nostre menti fossero tutt’uno dalle nostre bocche usci “QUANDO CI RIVEDIAMO” e subito dopo sempre insieme “AL PIU’ PRESTO”, le sfiorai le labbra con le dita e uscii…
Scesi le scale in uno stato di trans mi rendevo conto di cosa era successo solo in quel momento, ma ero calmo, quello che provavo era solo una sensazione di serenità, presi il cellulare e le mandai in sms, con solo scritto “A presto…” mi rispose “A presto mio…” lo lessi lo cancellai e…
Scesi le scale in uno stato di trans mi rendevo conto di cosa era successo solo in quel momento, ma ero calmo, quello che provavo era solo una sensazione di serenità, presi il cellulare e le mandai in sms, con solo scritto “A presto…” mi rispose “A presto mio…” lo lessi lo cancellai e…
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