Colleghi…al lavoro

di
genere
tradimenti

Sono una ragazza con la testa sulle spalle, decisa, forse un po’ timida ma ho sempre tenuto testa a chi mi stava attorno. Dopo le superiori ho trovato subito lavoro in un’azienda metalmeccanica, come impiegata nel reparto qualità. Un’ azienda, con 10 dipendenti in officina, tre impiegate - di cui una io - e i due soci proprietari. Mi era piaciuto subito l’ambiente molto accogliente e familiare. Dopo qualche anno mi sposai: ero felice, tutto andava come sognavo, un lavoro una casa…ma dopo qualche mese successe una cosa che non mi sarei mai aspettata.
In azienda lavorano diversi ragazzi giovani e sapevo da loro ero spesso osservata con attenzione, piacevo insomma, piaccio. Mi sentivo spesso desiderata di nascosto (ma questa è una cosa che fa piacere a qualsiasi ragazza) ma ho sempre scherzato con loro liberamente senza schernirmi di nulla.
Una sera stavo uscendo un po’ più tardi del solito. Scendendo in officina per uscire e prendere la mia auto l’occhio mi è caduto nel gabbiotto della segreteria dove ho notato il pc ancora acceso: mi sono avvicinata per spegnerlo e poi uscire ma…il pc era collegato a un sito hot…molto esplicito. Sono rimasta stupita del fatto che non si fossero accorti di aver lasciato tutto acceso e soprattutto così. Ho deciso comunque di spegnere il pc e mi sono seduta per chiudere le pagine e in quel momento…dalla porta del bagno dei ragazzi esce Enzo, uno di loro, in un imbarazzo totale per entrambi! Non sapevo cosa dire e lui pure. Balbettando voleva chiedere scusa e non so che altro… ”Non preoccuparti dai… nulla, non è successo nulla figurati dai ma…sei proprio uno scemo!” mi son sentita di dirgli. “Scusa davvero… è una cosa da…maschi ecco, un momento cosi, di svago”
La sua faccia mi fece ridere e non trattenni il sorriso. “Vabbè perdonato dai…ma almeno…proprio qui nei bagni dell’ufficio…! Ridevo. “Ma no! Che hai capito?! Non stavo facendo nulla di ciò che pensi!! Ho sentito rumori e sono uscito subito”. Imbarazzata ma sorridendo: “bhe allora vado…tu…fai tranquillo”.
“No! Aspetta dai…perché non…mi aiuti tu?”… Silenzio tombale.. ero immobile e non sapevo che dire né che fare… Enzo era di fronte alla scrivania con il pacco evidentemente in eccitazione e, non esito a lasciarlo uscire e a toccarsi davanti a me. Non so cosa mi è successo, non abbiamo più detto una parola. Ho lasciato che la mia mano si appoggiasse sul suo sesso e da li ci siamo lasciati andare in un’ora di effusioni e di piacere. Avevo spesso fantasticato di trovarmi con i ragazzi dell’officina ma ora era tutto reale, ero sola con Enzo, lui che spesso mi osserva furtivo e desideroso, da sempre. Quella sera me lo ha dimostrato con tutto se stesso prendendomi senza sosta sul divanetto dell’officina facendomi sentire tutta sua fino a riempirmi tutta del suo desiderio profondo.
Quella è stata la chiave di volta per la mia vita in azienda perché altre sere mi sono fermata con lui e mi scappo di dirgli che era da tempo che pensavo a lui a ai suoi colleghi: mi confidò che con altri ragazzi parlavano spesso di me, che piacevo molto e che fantasticavano anche loro… Mi convinse di essere generosa anche con loro qualche volta e che nessuno lo avrebbe saputo. Fu così che una sera mi fermai con Luca e l’altra con Michele…non riuscivo più a dire di no e ogni volta che mi chiedevano, ci stavo.
Ancora oggi, a volte mi fermo con loro: è diventato un momento di svago e trasgressione. Qualche volta penso a Marco, mio marito, ma credo che se questi momenti si vivono solo come sfogo non ci sia nulla di male.
di
scritto il
2022-09-27
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