La doccia
di
preziosa
genere
pissing
Io e Giulio siamo andati insieme al concerto di Cremonini a Bologna. Siamo dolci e ogni tanto ci concediamo sfizi così.
Siamo stati in fila per qualche ora prima di entrare nell'arena perché volevamo assicurarci posti più vicini al palco nel parterre e stare in piedi anche per tutta la durata dell'esibizione ci ha proprio stancati ma ne è valsa la pena. A fine concerto abbiamo preso il bus per tornare nell'appartamento prenotato su booking dove avremmo trascorso la notte, prima di ripartire per casa il giorno seguente.
Giunti in quel grazioso bilocale, eravamo affaticati, assonnati e sudati. Per questo ci siamo imposti di fare la doccia prima di crollare nel letto.
Giulio mi mostra un joint rollato nel pomeriggio, dopo aver fatto il check-in.
Fumare concilia il sonno, quindi perché no?
Si affaccia sul davanzale e la accende.
La afferra tra l'indice e il medio e prima di passarmela dà un altro tiro.
Quanto è sexy quando fuma. Mi piace la forma della sua mascella e le sue labbra che vorrei che giocassero con le mie, invece che con la canna.
Tocca a me, fumo. Ci alterniamo per alcuni minuti e l'effetto inizia a salire. Una volta finita ci diamo un bacio a stampo, che rischia di diventare qualcosa di più, ma sappiamo entrambi che è meglio riservarci per quando saremo già puliti e sotto le coperte.
Gli bacio il collo e mi rimane in bocca il suo sapore salato dato dal sudore della pelle.
Lui apre l'acqua della doccia, presto bollente e vaporosa. Io mi svesto e ne approfitto per sedermi sul wc e fare la pipì. L'odore acre raggiunge le mie narici. Non mi è mai piaciuto quello della mia pipì. Ora che sono fatta mi viene spontaneo incanalare l'attenzione su ogni minima cosa, e quell'odore mi sta disturbando ma non riesco a concentrarmi su altro. Tiro lo scarico.
In bagno si sente ancora il nostro sudore. Mi fa sentire sporca, proprio laida, soprattutto perché in queste condizioni mi viene da fantasticare sul sesso altrettanto sporco. Che poi, dopo venti minuti a scopare di solito siamo ricoperti di sudore e la sensazione è la stessa.
"Hey, entri?" mi chiede Giulio che mi aspettava dentro il box doccia.
Raggiungo il mio ragazzo, già nudo, arrossato dall'acqua calda e anche lui visibilmente drogato.
Con la doccetta riversa su di me il getto bollente e io ho un principio di orgasmo. La doccia calda dopo una giornata faticosa è bella quasi quanto il sesso.
"Devo pisciare" mi dice, accennando un sorriso.
Lo guardo incredula perché la mia risposta istintiva sarebbe stata "Esci e falla!", logicamente, no?
Ma in quel momento di intorpidimento mentale mi balza il ricordo dell'ultima volta in cui abbiamo fatto la doccia insieme, quando Giulio mezzo ubriaco inizia a pisciare come se io non ci fossi, bagnandomi i piedi. Gli diedi pure uno schiaffo dallo schifo che provavo; e lui con quel sorriso da scemo prese il cazzo e lo direzionò in su, bagnandomi prima la gamba e poi il culo. Quella volta ho fatto finta di niente perché sapevo che non fosse lucido. In quel periodo mi sono soffermata più volte sull'evento e mi sono chiesta se lo avesse fatto di proposito. Probabilmente no, ma se fosse così? Io voglio essere rispettata nella nostra relazione. Anch'io ho pensieri perversi ma non sempre provo la pulsione di metterli in atto. Una cosa che non mi usciva dalla testa era proprio l'odore della sua urina. Ovviamente sgradevole, ma sapendo che non è nulla di nocivo e che viene proprio da quel cazzo che tanto amo, mi ha dato quel senso di sporco misto sesso, che mi dà assuefazione. Dovrei accontentarlo? Quella volta ci misi una pietra sopra.
Invece questa volta mi ha pure annunciato che deve farla, come a dire "tieniti pronta".
Che faccia tosta!!
Ingenuamente resto immobile a guardarlo con occhi inquisitori, senza parole.
Mentre continua a fissarmi con quel viso serio e innamorato, mi appoggia una mano sulla spalla e lentamente mi spinge verso il basso.
Io sono interdetta e spaventata, non riesco a fare altro che assecondarlo: piego le gambe e mi accovaccio davanti a lui, finché il suo cazzo non svetta davanti alla mia faccia.
L'acqua della doccia continua a scorrere sulla sua schiena e cade a terra, mantenendo l'atmosfera umida e calda.
Penso a cosa sta per succedere e il mio cuore impazzisce. Chiudo gli occhi, in segno di accettazione.
Passa una decina di interminabili secondi e all'improvviso sento un getto diretto sul torace che mi bagna i seni e continua inesorabile finché si alza e mi urta il mento e le labbra, schizzando sul resto del mio corpo. Mi inonda il naso e devo aprire la bocca per respirare. Me la riempie di piscio e anche se cerco di non ingoiarlo ne deglutisco inevitabilmente un sorso amaro. Respiro a tentoni e lui continua a svuotare la vescica sulla mia faccia. Potrei voltarmi da un'altra parte ma mi sento così puttana che non riesco a smettere di farmi pisciare addosso e scelgo di accogliere tutta quella urina acre fino a berla. Il getto comincia ad affievolirsi e io mi avvicino per continuare a sentirne il sapore, finché ancora a bocca aperta raggiungo il cazzo ormai sgocciolante e barzotto. Con le labbra lo cingo e ne lecco il prepuzio, cercando la cappella. Con la testa vado avanti e indietro, lo prendo tutto in bocca e sento prorompere l'erezione. Inizio un bocchino di gusto come sono solita fare con lui, ma questa volta da vera maiala spingo avanti finché non sento toccarmi la gola e strozzarmi. Giulio è appoggiato alla parete del box e si fa succhiare per bene. Non smetto di farmi penetrare la gola e ogni volta cerco di mandare il cazzo più in giù, fino ad avere i conati. Non mi importa, stasera sono troia così e gli do quello che vuole. La mia bocca è piena di cazzo, di saliva e ancora qualche rivolo di piscio che insieme schioccano e mi colano sul collo e sul ventre, così abbondantemente che anche la fica mi si bagna (come se non fosse già fradicia di umori).
Questi rumori eccitano me e lui, al punto che mi solleva in piedi e mi fa appoggiare contro la parete, con le tette appoggiate alle fredde piastrelle e il culo inarcato verso di lui. Io non aspetto altro di essere impalata come si deve.
Mi punta il cazzo nello spacco dei glutei e lo strofina su e giù, giocando tra ano e fica. Il gioco dura poco perché appena sento che è posizionato tra le grandi labbra mi spingo indietro infilandomi dentro quel bastone duro come il legno. Questa volta è Giulio a muoversi e mi fotte energicamente, tenendomi per i fianchi. La passera cola come un rubinetto, costantemente stantuffata da quel meraviglioso pene che mi fa godere come mai fino ad ora. Ansimo perché mi manca il respiro dall'eccitazione e avvicinandomi all'orgasmo non posso trattenere i gemiti, sentendomi laida e libera di mostrargli questo lato di me così diverso dalla dolce e composta ragazza che sono ogni giorno. Gemo e gemo e gemo, ad ogni botta spingo anch'io contro di lui per sentirlo tutto dentro fino in fondo. Anche lui ansima e il respiro gli si fa più profondo e grosso finché non accelera il ritmo dei colpi. Le mie chiappe suonano contro il suo pube e ondeggiano. Inarco ancora di più la schiena e mi giro verso di lui, sapendo di avere gli occhi rossi dal thc, dall'urina e dall'orgasmo che sto per raggiungere.
In quell'istante lui affonda un colpo deciso e tremando sborra dentro di me, mescolando il seme agli altri liquidi che già mi riempivano. Vengo insieme a lui dopo quasi un minuto di apnea di godimento. Ci separiamo, fissandoci ancora con il respiro affannato e sorridenti finiamo la doccia che ormai dura da mezz'ora.
Quella notte abbiamo dormito come bambini.
Siamo stati in fila per qualche ora prima di entrare nell'arena perché volevamo assicurarci posti più vicini al palco nel parterre e stare in piedi anche per tutta la durata dell'esibizione ci ha proprio stancati ma ne è valsa la pena. A fine concerto abbiamo preso il bus per tornare nell'appartamento prenotato su booking dove avremmo trascorso la notte, prima di ripartire per casa il giorno seguente.
Giunti in quel grazioso bilocale, eravamo affaticati, assonnati e sudati. Per questo ci siamo imposti di fare la doccia prima di crollare nel letto.
Giulio mi mostra un joint rollato nel pomeriggio, dopo aver fatto il check-in.
Fumare concilia il sonno, quindi perché no?
Si affaccia sul davanzale e la accende.
La afferra tra l'indice e il medio e prima di passarmela dà un altro tiro.
Quanto è sexy quando fuma. Mi piace la forma della sua mascella e le sue labbra che vorrei che giocassero con le mie, invece che con la canna.
Tocca a me, fumo. Ci alterniamo per alcuni minuti e l'effetto inizia a salire. Una volta finita ci diamo un bacio a stampo, che rischia di diventare qualcosa di più, ma sappiamo entrambi che è meglio riservarci per quando saremo già puliti e sotto le coperte.
Gli bacio il collo e mi rimane in bocca il suo sapore salato dato dal sudore della pelle.
Lui apre l'acqua della doccia, presto bollente e vaporosa. Io mi svesto e ne approfitto per sedermi sul wc e fare la pipì. L'odore acre raggiunge le mie narici. Non mi è mai piaciuto quello della mia pipì. Ora che sono fatta mi viene spontaneo incanalare l'attenzione su ogni minima cosa, e quell'odore mi sta disturbando ma non riesco a concentrarmi su altro. Tiro lo scarico.
In bagno si sente ancora il nostro sudore. Mi fa sentire sporca, proprio laida, soprattutto perché in queste condizioni mi viene da fantasticare sul sesso altrettanto sporco. Che poi, dopo venti minuti a scopare di solito siamo ricoperti di sudore e la sensazione è la stessa.
"Hey, entri?" mi chiede Giulio che mi aspettava dentro il box doccia.
Raggiungo il mio ragazzo, già nudo, arrossato dall'acqua calda e anche lui visibilmente drogato.
Con la doccetta riversa su di me il getto bollente e io ho un principio di orgasmo. La doccia calda dopo una giornata faticosa è bella quasi quanto il sesso.
"Devo pisciare" mi dice, accennando un sorriso.
Lo guardo incredula perché la mia risposta istintiva sarebbe stata "Esci e falla!", logicamente, no?
Ma in quel momento di intorpidimento mentale mi balza il ricordo dell'ultima volta in cui abbiamo fatto la doccia insieme, quando Giulio mezzo ubriaco inizia a pisciare come se io non ci fossi, bagnandomi i piedi. Gli diedi pure uno schiaffo dallo schifo che provavo; e lui con quel sorriso da scemo prese il cazzo e lo direzionò in su, bagnandomi prima la gamba e poi il culo. Quella volta ho fatto finta di niente perché sapevo che non fosse lucido. In quel periodo mi sono soffermata più volte sull'evento e mi sono chiesta se lo avesse fatto di proposito. Probabilmente no, ma se fosse così? Io voglio essere rispettata nella nostra relazione. Anch'io ho pensieri perversi ma non sempre provo la pulsione di metterli in atto. Una cosa che non mi usciva dalla testa era proprio l'odore della sua urina. Ovviamente sgradevole, ma sapendo che non è nulla di nocivo e che viene proprio da quel cazzo che tanto amo, mi ha dato quel senso di sporco misto sesso, che mi dà assuefazione. Dovrei accontentarlo? Quella volta ci misi una pietra sopra.
Invece questa volta mi ha pure annunciato che deve farla, come a dire "tieniti pronta".
Che faccia tosta!!
Ingenuamente resto immobile a guardarlo con occhi inquisitori, senza parole.
Mentre continua a fissarmi con quel viso serio e innamorato, mi appoggia una mano sulla spalla e lentamente mi spinge verso il basso.
Io sono interdetta e spaventata, non riesco a fare altro che assecondarlo: piego le gambe e mi accovaccio davanti a lui, finché il suo cazzo non svetta davanti alla mia faccia.
L'acqua della doccia continua a scorrere sulla sua schiena e cade a terra, mantenendo l'atmosfera umida e calda.
Penso a cosa sta per succedere e il mio cuore impazzisce. Chiudo gli occhi, in segno di accettazione.
Passa una decina di interminabili secondi e all'improvviso sento un getto diretto sul torace che mi bagna i seni e continua inesorabile finché si alza e mi urta il mento e le labbra, schizzando sul resto del mio corpo. Mi inonda il naso e devo aprire la bocca per respirare. Me la riempie di piscio e anche se cerco di non ingoiarlo ne deglutisco inevitabilmente un sorso amaro. Respiro a tentoni e lui continua a svuotare la vescica sulla mia faccia. Potrei voltarmi da un'altra parte ma mi sento così puttana che non riesco a smettere di farmi pisciare addosso e scelgo di accogliere tutta quella urina acre fino a berla. Il getto comincia ad affievolirsi e io mi avvicino per continuare a sentirne il sapore, finché ancora a bocca aperta raggiungo il cazzo ormai sgocciolante e barzotto. Con le labbra lo cingo e ne lecco il prepuzio, cercando la cappella. Con la testa vado avanti e indietro, lo prendo tutto in bocca e sento prorompere l'erezione. Inizio un bocchino di gusto come sono solita fare con lui, ma questa volta da vera maiala spingo avanti finché non sento toccarmi la gola e strozzarmi. Giulio è appoggiato alla parete del box e si fa succhiare per bene. Non smetto di farmi penetrare la gola e ogni volta cerco di mandare il cazzo più in giù, fino ad avere i conati. Non mi importa, stasera sono troia così e gli do quello che vuole. La mia bocca è piena di cazzo, di saliva e ancora qualche rivolo di piscio che insieme schioccano e mi colano sul collo e sul ventre, così abbondantemente che anche la fica mi si bagna (come se non fosse già fradicia di umori).
Questi rumori eccitano me e lui, al punto che mi solleva in piedi e mi fa appoggiare contro la parete, con le tette appoggiate alle fredde piastrelle e il culo inarcato verso di lui. Io non aspetto altro di essere impalata come si deve.
Mi punta il cazzo nello spacco dei glutei e lo strofina su e giù, giocando tra ano e fica. Il gioco dura poco perché appena sento che è posizionato tra le grandi labbra mi spingo indietro infilandomi dentro quel bastone duro come il legno. Questa volta è Giulio a muoversi e mi fotte energicamente, tenendomi per i fianchi. La passera cola come un rubinetto, costantemente stantuffata da quel meraviglioso pene che mi fa godere come mai fino ad ora. Ansimo perché mi manca il respiro dall'eccitazione e avvicinandomi all'orgasmo non posso trattenere i gemiti, sentendomi laida e libera di mostrargli questo lato di me così diverso dalla dolce e composta ragazza che sono ogni giorno. Gemo e gemo e gemo, ad ogni botta spingo anch'io contro di lui per sentirlo tutto dentro fino in fondo. Anche lui ansima e il respiro gli si fa più profondo e grosso finché non accelera il ritmo dei colpi. Le mie chiappe suonano contro il suo pube e ondeggiano. Inarco ancora di più la schiena e mi giro verso di lui, sapendo di avere gli occhi rossi dal thc, dall'urina e dall'orgasmo che sto per raggiungere.
In quell'istante lui affonda un colpo deciso e tremando sborra dentro di me, mescolando il seme agli altri liquidi che già mi riempivano. Vengo insieme a lui dopo quasi un minuto di apnea di godimento. Ci separiamo, fissandoci ancora con il respiro affannato e sorridenti finiamo la doccia che ormai dura da mezz'ora.
Quella notte abbiamo dormito come bambini.
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Commenti dei lettori al racconto erotico