La sorpresa nella sorpresa...
di
Parole di piacere
genere
confessioni
Il cuore di Chiara danzava un ritmo languido, un'onda di eccitazione che increspava il silenzio vellutato del salone. Aveva preparato una sorpresa per Alessandro, un dono intimo per celebrare la loro unione. Ora, adagiata sul cristallo fresco del tavolo, la sua pelle nuda frusciava leggermente contro la superficie, interrotta solo dalla carezza setosa delle autoreggenti nere che culminavano nell'abbraccio dei suoi fianchi e dalla vertiginosa promessa dei tacchi a spillo. La benda di pizzo sugli occhi amplificava gli altri sensi: il profumo inebriante dei fiori disposti con cura, il sospiro leggero delle tende mosse dalla brezza serale che si insinuava dalla porta appena socchiusa.
Quello spiraglio era un invito sussurrato per Alessandro. Immaginava il suo sguardo velato di desiderio, il suo sorriso complice nel trovarla così, offerta e fremente di attesa. Un brivido caldo le percorse la schiena.
Fuori, la sera avvolgeva Roma in un manto di quiete. Alessandro stava tornando, il pensiero di Chiara e della loro notte speciale un fuoco dolce nel suo petto. Ma proprio mentre la chiave stava per incontrare la serratura, una figura si materializzò nel crepuscolo. Era il signor Rossi, il vicino del piano di sopra, un uomo discreto, quasi invisibile.
"Signora... Chiara?" sussurrò una voce incerta, sorprendendola. La porta era aperta quel tanto che bastava per intravedere la scena. Un'immagine inattesa, un sussurro di sensualità che accese in lui un desiderio improvviso e inconfessabile.
Con un'esitazione carica di silenzio, il signor Rossi spinse appena l'uscio ed entrò nel salone. I suoi occhi si posarono sulla figura languida sul tavolo, un'apparizione eterea nella penombra. Un'emozione inattesa lo avvolse, un misto di timore e un'attrazione magnetica.
Si mosse lentamente, quasi timidamente, verso di lei. Chiara percepì un fruscio leggero, un'ombra che si avvicinava. L'odore che la raggiunse non era quello intenso e familiare di Alessandro, ma una fragranza più tenue, quasi neutra. Ma nella sua attesa febbrile, lo confuse con una nuova fragranza che Alessandro avrebbe potuto scegliere per la serata.
Un tocco delicato si posò sulla sua gamba. Una carezza lenta, esplorativa, che fece fremere la sua pelle. "Alessandro?" sussurrò, la voce velata di desiderio.
La risposta fu un silenzio carico di promesse, rotto solo dal respiro leggero di chi la toccava. Le mani si fecero più audaci, scivolando lungo i suoi fianchi, indugiando sulla curva dei suoi seni. Ogni tocco era misurato, quasi reverente, eppure accendeva in lei una fiamma di crescente eccitazione.
Chiara si abbandonò a quelle sensazioni nuove, pensando che Alessandro volesse sorprenderla con un gioco sensuale. Assecondò le carezze, inarcando la schiena sotto il tocco che ora si faceva più intimo. Il piacere la inondò, un'onda calda e avvolgente. A quel punto l'uomo sbottondandosi i pantaloni punto' la grossa cappella sulle sue labbra grondandi di piacere ed entro dentro di lei con un colpo secco al quale ne seguirono altri creando dentro di lei un fuoco di piacere...
Quando l'amplesso giunse al culmine, fu un'esplosione di sensazioni intense e inaspettate. Chiara si strinse al corpo sconosciuto, completamente abbandonata al piacere, convinta di essere tra le braccia del suo Alessandro.
Poi, con la stessa silenziosa rapidità con cui era arrivato, l'uomo si ritrasse. Chiara rimase immobile, il corpo ancora vibrante di piacere. Sentì la porta chiudersi con un fruscio leggero.
Un istante dopo, udì dei passi più familiari, leggeri e decisi. "Chiara?" La voce di Alessandro era un sussurro carico di attesa. Si avvicinò al tavolo e le sfiorò un fianco.
Il tocco di Alessandro, così desiderato, ora le parve stranamente diverso. Il suo profumo, finalmente vicino, non coincideva con la tenue fragranza che l'aveva avvolta poco prima. Un brivido freddo le percorse la schiena.
Chiara sentì il suo sguardo posarsi su di lei. Un sorriso le increspò le labbra coperte dalla benda. "Sei qui," rispose con un filo di voce, il corpo ancora scosso da un'onda di sensualità inattesa.
Alessandro si avvicinò, i suoi passi leggeri sul pavimento. "Cosa..." iniziò a dire, la sorpresa e il desiderio che gli leggevano negli occhi.
Ma prima che potesse finire la frase, Chiara si mosse. Un ricordo nitido, quasi fisico, delle carezze appena ricevute la attraversò come una scossa elettrica. Non erano state le mani di Alessandro. Un brivido la percorse, un misto di confusione, vergogna e un'eccitazione inaspettatamente potente.
"Non parlare," lo interruppe lei, la voce roca e imperiosa. "Baciami."
Alessandro fu colto di sorpresa, ma l'urgenza nella voce di Chiara accese in lui un desiderio ancora più intenso. La baciò, un bacio profondo e appassionato, e lei rispose con una voracità inaspettata.
Mentre le loro labbra si fondevano, nella mente di Chiara si affollavano le sensazioni recenti, il tocco sconosciuto che aveva risvegliato in lei una parte inesplorata del suo desiderio. Invece di allontanarsi da quel ricordo, lo usò come un combustibile, un segreto eccitante che alimentava la sua passione per Alessandro.
Le sue mani si avvinghiarono ai capelli di lui, tirandolo più vicino. Il suo corpo si mosse sul tavolo, un'offerta sfrontata e sensuale. Alessandro gemette, spinto da quell'intensità inattesa. La sollevò tra le braccia, incurante del tavolo, e la strinse forte al suo corpo.
La portò verso il divano, senza mai interrompere il bacio. Le loro mani si cercarono, si trovarono, strappando via gli ultimi veli di pudore. Ogni tocco di Alessandro era amplificato dal ricordo delle carezze precedenti, ogni suo bacio era reso più intenso dalla consapevolezza di essere stata desiderata, toccata, da un altro.
Quella notte, l'amore tra Chiara e Alessandro si tinse di una sfumatura nuova, inaspettata. Un segreto eccitante danzava nell'aria, un promemoria silenzioso della vulnerabilità e del desiderio che avevano portato a quel momento di passione sfrenata.
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