Le cagne dell’ufficio: orgia e finale
di
padronebastardo
genere
dominazione
chi mi vuole contattare può scrivere a padronebastardocontatti@gmail.com
Dopo qualche tempo e vista la fila delle donne che cadevano nella rete viste le impellenze di una società afflitta dal totem del bisogno, Marco mi chiese di organizzare una festa a cui partecipino altri suoi amici quali Karim, Christian, Davide e Michele e in cui siano invitate anche delle belle ragazze molto disponibili.
Con la collaborazione del malavitoso non fu una cosa difficile da organizzare: avrei messo a loro disposizione la mia squadra di puttane che visto chi le aveva reclutate non avevano altra scelta che obbedire.
Il tutto iniziò con una cena in cui i commensali sembravano appena sbarcati da un’isola deserta da quanto erano affamati. Svuotavano casse di vino e liquori, mangiando quantità industriale di carne cotta e cruda.
Mentre oziavamo a bordo piscina era uno spettacolo vedere Iris, Giulia, Vanessa, Ylenia ed Anna costrette a servire i drink a tutti, ma mi ricordai che avevo promesso Erica, Eleonora e Rachel a Marco che ufficialmente era l’organizzatore della festa.
Mentre oziavamo a bordo piscina era uno spettacolo vederle nude prendere il sole o chiacchierare, sapendo che erano a nostra disposizione e che erano così, perché era stato a loro ordinato.
Marco si dedicò subito a Erica, Eleonora e Rachel che erano caratterizzate da una cosa in comune tra di loro: la peluria in mezzi alle cosce. Era una richiesta che mi aveva fatto espressamente, sapendo che questa non era il tipo di troia che prediligo.
Erica ed Eleonora cominciarono a leccare il cazzo di Marco mettendosi lateralmente davanti a lui e usando le loro lingue come fosse un gelato, soffermandosi in modo particolare nei punti sensibili, ma soprattutto in alto. Rachel invece leccava in modo vorace le sue palle. Si Vedeva che Marco non era abituato a un trattamento del genere e che a breve avrebbe rischiato di venire.
Marco quindi si fermò e iniziò a penetrare analmente le tre, ma la combinazione tra il loro ano abbastanza stretto e il pelo che lo faceva impazzire lo fece sborrare dopo poco. Dopo di che costrinse le tre ragazze a mettersi nella posizione in cui erano prima, costringendole a ingoiare tutta la sua sborra e avvisandole che se non ce l’avessero fatta sarebbero state severamente punite.
Data la grande quantità di sborra che Marco aveva eruttato le ragazze non ce la fecero, la punizione per loro fu tremenda. Le tre ragazze furono analmente penetrate con un dildo di 40 cm che provocava un dolore tremendo nei loro ani, anche grazie alla loro scarsa esperienza cosa di cui Marco era perfettamente a conoscenza e di cui si approfittava a piene mani.
Michele intanto si dedicava a Marta e Vittoria. Michele era un ragazzo con poca esperienza con le donne e non gli pareva vero che gli avessimo dato una possibilità del genere.
Il capo di Marco, Cristian si dedicava invece a Alessandra, Camilla e Linda. Magnifiche troie dice lui rivolgendosi a loro, mentre tutti noi che ascoltiamo ridiamo. Cristian lega le tre ragazze sul muro e succhia le loro mammelle dure, si inginocchia e con la punta della lingua iniziava a leccare i loro clitoridi che diventavano duri come se si trattasse di piccoli cazzi eccitati.
Dai che veniamo dissero le tre troie all’unisono: ebbero un orgasmo violento con la lingua di Cristian che raccoglieva i loro umori.
Marco vide che però la punizione di Erica, Eleonora e Rachel non era sufficiente e che doveva fare di più.
Chiamò un inserviente Karim e gli chiese di occuparsi di loro.
Karim era una persona veramente viscida, era uno di quegli arabi che non aveva nessun rispetto per le donne e non si faceva nessun scrupolo ad umiliarle con pratiche più turpi.
Portò Erica, Eleonora e Rachel in bagno e pisciò loro copiosamente addosso. Erica, Eleonora e Rachel anche inconsapevolmente guardavano il cazzo il cazzo di Karim che da grande cinico quale era fece loro notare che lo stavano guardando e disse loro di toccarlo.
Loro reagirono in modo visibilmente alterato facendo presente che non avrebbero mai toccato il cazzo di un extracomunitario, ma Karim reagì in modo violento fino a quando le tre visibilmente terrorizzate incominciarono a toccargli il cazzo.
Karim però non si ritenne soddisfatto e intimò loro di toccarlo meglio. Loro lo accarezzarono visibilmente spaventate. Poi ordinò loro di leccaglielo e loro piangendo lo implorarono di avere pietà.
Karim allora si rivolse alle tre dicendo che tutte quelle che lo avevano provato erano rimaste soddisfatte. Molto spaventate ognuna delle tre si avvicinò lentamente al cazzo di Karim e incominciò a leccare.
Improvvisamente Karim chiuse con le dita le narici di Rachel intimandole di aprire la bocca e le mise tutto il cazzo in bocca avvertendola di non usare i denti perché altrimenti sarebbe stata punita in un modo che si sarebbe ricordata per tutta la vita.
Karim poi la inculò con il suo enorme cazzo fino a farla sanguinare e così fece con le altre due sventurate.
Poco dopo mi suonò il telefono era un collaboratore del malavitoso che mi avvisava che il capo era stato arrestato, evidentemente ci eravamo spinti troppo in là.
http://www.padronebastardo.org
Dopo qualche tempo e vista la fila delle donne che cadevano nella rete viste le impellenze di una società afflitta dal totem del bisogno, Marco mi chiese di organizzare una festa a cui partecipino altri suoi amici quali Karim, Christian, Davide e Michele e in cui siano invitate anche delle belle ragazze molto disponibili.
Con la collaborazione del malavitoso non fu una cosa difficile da organizzare: avrei messo a loro disposizione la mia squadra di puttane che visto chi le aveva reclutate non avevano altra scelta che obbedire.
Il tutto iniziò con una cena in cui i commensali sembravano appena sbarcati da un’isola deserta da quanto erano affamati. Svuotavano casse di vino e liquori, mangiando quantità industriale di carne cotta e cruda.
Mentre oziavamo a bordo piscina era uno spettacolo vedere Iris, Giulia, Vanessa, Ylenia ed Anna costrette a servire i drink a tutti, ma mi ricordai che avevo promesso Erica, Eleonora e Rachel a Marco che ufficialmente era l’organizzatore della festa.
Mentre oziavamo a bordo piscina era uno spettacolo vederle nude prendere il sole o chiacchierare, sapendo che erano a nostra disposizione e che erano così, perché era stato a loro ordinato.
Marco si dedicò subito a Erica, Eleonora e Rachel che erano caratterizzate da una cosa in comune tra di loro: la peluria in mezzi alle cosce. Era una richiesta che mi aveva fatto espressamente, sapendo che questa non era il tipo di troia che prediligo.
Erica ed Eleonora cominciarono a leccare il cazzo di Marco mettendosi lateralmente davanti a lui e usando le loro lingue come fosse un gelato, soffermandosi in modo particolare nei punti sensibili, ma soprattutto in alto. Rachel invece leccava in modo vorace le sue palle. Si Vedeva che Marco non era abituato a un trattamento del genere e che a breve avrebbe rischiato di venire.
Marco quindi si fermò e iniziò a penetrare analmente le tre, ma la combinazione tra il loro ano abbastanza stretto e il pelo che lo faceva impazzire lo fece sborrare dopo poco. Dopo di che costrinse le tre ragazze a mettersi nella posizione in cui erano prima, costringendole a ingoiare tutta la sua sborra e avvisandole che se non ce l’avessero fatta sarebbero state severamente punite.
Data la grande quantità di sborra che Marco aveva eruttato le ragazze non ce la fecero, la punizione per loro fu tremenda. Le tre ragazze furono analmente penetrate con un dildo di 40 cm che provocava un dolore tremendo nei loro ani, anche grazie alla loro scarsa esperienza cosa di cui Marco era perfettamente a conoscenza e di cui si approfittava a piene mani.
Michele intanto si dedicava a Marta e Vittoria. Michele era un ragazzo con poca esperienza con le donne e non gli pareva vero che gli avessimo dato una possibilità del genere.
Il capo di Marco, Cristian si dedicava invece a Alessandra, Camilla e Linda. Magnifiche troie dice lui rivolgendosi a loro, mentre tutti noi che ascoltiamo ridiamo. Cristian lega le tre ragazze sul muro e succhia le loro mammelle dure, si inginocchia e con la punta della lingua iniziava a leccare i loro clitoridi che diventavano duri come se si trattasse di piccoli cazzi eccitati.
Dai che veniamo dissero le tre troie all’unisono: ebbero un orgasmo violento con la lingua di Cristian che raccoglieva i loro umori.
Marco vide che però la punizione di Erica, Eleonora e Rachel non era sufficiente e che doveva fare di più.
Chiamò un inserviente Karim e gli chiese di occuparsi di loro.
Karim era una persona veramente viscida, era uno di quegli arabi che non aveva nessun rispetto per le donne e non si faceva nessun scrupolo ad umiliarle con pratiche più turpi.
Portò Erica, Eleonora e Rachel in bagno e pisciò loro copiosamente addosso. Erica, Eleonora e Rachel anche inconsapevolmente guardavano il cazzo il cazzo di Karim che da grande cinico quale era fece loro notare che lo stavano guardando e disse loro di toccarlo.
Loro reagirono in modo visibilmente alterato facendo presente che non avrebbero mai toccato il cazzo di un extracomunitario, ma Karim reagì in modo violento fino a quando le tre visibilmente terrorizzate incominciarono a toccargli il cazzo.
Karim però non si ritenne soddisfatto e intimò loro di toccarlo meglio. Loro lo accarezzarono visibilmente spaventate. Poi ordinò loro di leccaglielo e loro piangendo lo implorarono di avere pietà.
Karim allora si rivolse alle tre dicendo che tutte quelle che lo avevano provato erano rimaste soddisfatte. Molto spaventate ognuna delle tre si avvicinò lentamente al cazzo di Karim e incominciò a leccare.
Improvvisamente Karim chiuse con le dita le narici di Rachel intimandole di aprire la bocca e le mise tutto il cazzo in bocca avvertendola di non usare i denti perché altrimenti sarebbe stata punita in un modo che si sarebbe ricordata per tutta la vita.
Karim poi la inculò con il suo enorme cazzo fino a farla sanguinare e così fece con le altre due sventurate.
Poco dopo mi suonò il telefono era un collaboratore del malavitoso che mi avvisava che il capo era stato arrestato, evidentemente ci eravamo spinti troppo in là.
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