Il vestito sporco di sp*rma

di
genere
feticismo

era il 6 giugno e la scuola stava per finire. io e Marta eravamo usciti quel pomeriggio perché lei doveva fare delle compere per sua mamma. passiamo davanti a un negozio di vestiti, lei si ferma a guardare un abito da discoteca mooolto corto. le dico che se vuole se lo poteva andare a provare, io l'avrei aspettata su una panchina fuori. dopo 10 minuti esce fuori dal negozio con 4 borse di carta piene zeppe di vestiti. lei so sta pentendo di aver speso così tanto ma gli abiti le piacciono. vuole un parere da un maschio per cui decide che dobbiamo andare a casa sua a provarli, così da farmeli vedere e avere un giudizio da parte mia. entriamo in casa sua. Marta mi dice di aspettare sul divano del soggiorno perché lei si sarebbe cambiata in camera. dopo un po' torna con un vestito addosso: era molto sexy e le stava davvero bene. il cazzo mi era diventato durissimo a vederla. torna in camera e esce fuori con un altro. era molto rosso e altrettanto attillato. le sue tette stavano esplodendo in quel vestito e il mio pisello voleva uscire fuori dalle mutande. appena lei rientra in camera decido di tirarlo fuori e masturbarmi velocemente (tanto per far passare il durello). mentre mi stavi segando mi viene la malsana idea di andarla a spiare. mi alzo dal divano, sgattaiolo silenziosamente verso camera sua e trovo la sua porta accostata. la apro leggermente per spiarla. lei era là. nuda. delle tette gigantesche, capezzoli bellissime, culo perfetto, gambe liscissime e piedi con smalto bianco abbinato alle unghie delle mani. mi sto segando fortissimo. lei sta indossando un altro abito quando dalla cucina si sente la suoneria di un telefono che squilla. era il suo. di colpo lei si chiude la cerniera lampo del vestito e si fionda fuori dalla porta della camera. non ho fatto in tempo a scappare che la porta mi sbatte contro e cado in terra a pisello di fuori. lei mi vede. spalanca gli occhi. il telefono smette di suonare. io tento di coprirmi e di rialzarmi. inizia a gridarmi contro. mi chiama pervertito, stupido, coglione e imbecille. lei però mi eccita troppo. mentre mi strilla addosso continuo a segarmi. dio quanto la vorrei scopare duro. ad un tratto lei si ferma e capisce che non può fare più niente: gridarmi addosso è inutile. mi da una mano a rialzarmi. io mi scuso. Marta appoggia la mano sul mio petto e poi la fa strisciare verso il basso. è più duro che mai. lei si abbassa. inizia a succhiarmelo come un dissennatore. lo ficca tutto in gola nonostante sia abbastanza grande. lei sa come farlo. poi si alza e mentre continua a segarmi con una mano, con l'altra si apre la cerniera del vestito. l'abito cado sul pavimento e lei è di nuovo nuda. la prendo per il collo e la sbatto alla parete. mi faccio sputare su una mano e me lo lubrifico per bene. glielo ficco dentro il culo e lo spingo. tutto. dentro. lei ansima. io sono più eccitato che mai. continuo a spingerlo. dentro e fuori. le fa male ma continuo. le stringo le braccia. i fianchi. e quel grosso culo che si ritrova. non ce la fa più. da quanto glielo sbatto forte anche le mie palle entrano dentro il buco. poi sento che lo sperma sta salendo. sto per venire. lo tiro fuori. la sbatto in terra. inizio a baciarle il collo e poi scendo giù. piano piano. il seno. la pancia. la figa, con il suo clitoride ben delineato. e poi le bacio le gambe. liscissime. arrivo fino ai piedi. li bacio. li lecco. li annuso. sono i più belli che io abbia mai visto. lecco la pianta, le dita, il tallone, la parte superiore e i buchi in mezzo alle dita. le succhio l'alluce mentre mi sego. lei è stranita ma le piace. la fa sentire adorata. allora con l'altro piede mi tocca il cazzo pieno di sborra calda. le lascio andare anche l'altro così da potermi segare. è la prima volta che lo fa. avvolge i suoi due piedi leccati attorno al pisello e con le mani la guido su e giù. io sono in ginocchio. sputo sopra ai piedi così da lubrificare. lei si sta masturbando. si lecca le dita delle mani e infila i diti nella figa. io sono al massimo della mia eccitazione quando, ad un tratto, uno sprozzo di sborra calda le arriva in faccia, sul petto e sulle gambe. continua a segai nonostante sia venuto. i piedi sono mezzi di sborra. lei si asciuga il viso con le mani e si lecca i polastrelli come se avesse maionese sulle dita. prendo i suoi bellissimi piedi. bagnati dal mio bianchissimo sperma. inizio a leccarli come se fossero un ghiacciolo. glieli ripulisco dalla sborra finché non sono bagnati solo di saliva e ci accorgiamo che anche il suo vestito nuovo si è sporcato.
scritto il
2023-01-05
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