Il mio esame di maturità.. nei bagni della scuola parte 1
di
Goodguy
genere
etero
Ero ormai arrivato alla conclusione della mia fase adolescenziale, il tanto temuto esame di maturità era alle porte e subito dopo sarei entrato nel mondo degli adulti. Erano stati cinque anni duri ed ero estremamente sicuro che i banchi di scuola non mi sarebbero mancati per niente, o almeno così credevo… ma poi i miei pensieri andavano a Cristina, la mia compagna di banco. Cristina era una ragazza formosa, aveva i capelli neri, gli occhi marroni, una terza abbondante di seno che a me faceva sbavare, fisico molto sportivo ed un culo che mamma mia, avrebbe mandato in erezione anche chi lo avesse guardato per mezzo secondo. Erano gli ultimi giorni di scuola, i professori erano ormai ai comodi della classe ed io e Cristina stavamo chiacchierando di quello che avremmo fatto una volta diventati maturi.
C: tu che cosa farai invece? Proverai il test di ammissione a medicina?
Io: mhh non so, ho ancora molta strada da fare e non ho ancora ben capito se l'università faccia per me.
C: scherzi?! Sei il migliore della classe, se l'università non fa per te..
Io: si lo so ma non ho più voglia
C: non so che dirti, fai te, sei così testardo.. Disse Cristina spazientita, ricordo che quel giorno indossava un top molto stretto che lasciava intravedere pienamente i lineamenti delle sue tettone; non riuscivo a contenermi, sarà stato un po' per il caldo, un po' per l'eccitazione che mi creava quella vista che mi feci scappare qualcosa di troppo.
Io: come fai a tenerle chiuse lì dentro? Dissi indicandole il seno. In men che non si dica la vidi arrossire completamente e mi resi conto di quello che avevo detto.
C: non sapevo che mettermi.. disse mentre si toccava le tette
Io: stavo solo scherzando, cambiamo discorso. Dissi nervosamente
C: vuoi cambiare discorso? ho visto come guardi le mie tette, ti piacciono così tanto?
Mentre mi guardava con l'aria da complice.
Io: io..non..scus.. cioè sì.. mi piacciono tanto.
Cristina sorrise, mi prese per mano e mi disse: andiamo al bagno.
Io non feci altro che seguirla e dopo pochi secondi ci ritrovammo faccia a faccia dentro al bagno maschile. Lei si tolse completamente il top e le sue tette balzarono fuori in un attimo. Ero impietrito, sentivo là sotto che qualcosa si stava gonfiando, avevo mille pensieri per la testa "e adesso? Che si aspetta che faccia? Dovrei toccarla? O forse dovrei baciarla?" All'epoca ero molto immaturo dal punto di vista sessuale e non mi ero mai ritrovato in situazioni del genere, tuttavia i miei pensieri furono interrotti dalla voce di Cristina.
C: beh? Che te ne pare?
Io: cazzo.. sono fantastiche.
C: puoi toccarle.
Disse mentre sorrideva.
Iniziai a massaggiarle delicatamente i capezzoli che vedevo diventare sempre più grandi e dilatati.
C: mhh.. si..
Io: sto impazzendo…
Fu allora che Cristina si inginocchiò davanti a me e sbottonò la chiusura lampo dei pantaloni per poi far balzare fuori il mio cazzo completamente duro che stava diventando quasi indomabile lì dentro. Mi baciò la cappella, per poi infilarselo tutto quanto in bocca; vedevo il mio cazzo sparire e riapparire tra le labbra di Cristina che nel frattempo mi massaggiava le palle e mi mandava in paradiso. Continuò così per 10 minuti fino a quando io scordai tutte le mie insicurezze, mi staccai da lei e la sbattei contro il muro, pronto a scoparla fino allo sfinimento, le tolsi i leggins che indossava, le strappai via il perizoma e proprio mentre stavo per iniziare a scoparla con tutta la forza, sentii dei passi.
Stava arrivando qualcuno…
Fine parte 1
C: tu che cosa farai invece? Proverai il test di ammissione a medicina?
Io: mhh non so, ho ancora molta strada da fare e non ho ancora ben capito se l'università faccia per me.
C: scherzi?! Sei il migliore della classe, se l'università non fa per te..
Io: si lo so ma non ho più voglia
C: non so che dirti, fai te, sei così testardo.. Disse Cristina spazientita, ricordo che quel giorno indossava un top molto stretto che lasciava intravedere pienamente i lineamenti delle sue tettone; non riuscivo a contenermi, sarà stato un po' per il caldo, un po' per l'eccitazione che mi creava quella vista che mi feci scappare qualcosa di troppo.
Io: come fai a tenerle chiuse lì dentro? Dissi indicandole il seno. In men che non si dica la vidi arrossire completamente e mi resi conto di quello che avevo detto.
C: non sapevo che mettermi.. disse mentre si toccava le tette
Io: stavo solo scherzando, cambiamo discorso. Dissi nervosamente
C: vuoi cambiare discorso? ho visto come guardi le mie tette, ti piacciono così tanto?
Mentre mi guardava con l'aria da complice.
Io: io..non..scus.. cioè sì.. mi piacciono tanto.
Cristina sorrise, mi prese per mano e mi disse: andiamo al bagno.
Io non feci altro che seguirla e dopo pochi secondi ci ritrovammo faccia a faccia dentro al bagno maschile. Lei si tolse completamente il top e le sue tette balzarono fuori in un attimo. Ero impietrito, sentivo là sotto che qualcosa si stava gonfiando, avevo mille pensieri per la testa "e adesso? Che si aspetta che faccia? Dovrei toccarla? O forse dovrei baciarla?" All'epoca ero molto immaturo dal punto di vista sessuale e non mi ero mai ritrovato in situazioni del genere, tuttavia i miei pensieri furono interrotti dalla voce di Cristina.
C: beh? Che te ne pare?
Io: cazzo.. sono fantastiche.
C: puoi toccarle.
Disse mentre sorrideva.
Iniziai a massaggiarle delicatamente i capezzoli che vedevo diventare sempre più grandi e dilatati.
C: mhh.. si..
Io: sto impazzendo…
Fu allora che Cristina si inginocchiò davanti a me e sbottonò la chiusura lampo dei pantaloni per poi far balzare fuori il mio cazzo completamente duro che stava diventando quasi indomabile lì dentro. Mi baciò la cappella, per poi infilarselo tutto quanto in bocca; vedevo il mio cazzo sparire e riapparire tra le labbra di Cristina che nel frattempo mi massaggiava le palle e mi mandava in paradiso. Continuò così per 10 minuti fino a quando io scordai tutte le mie insicurezze, mi staccai da lei e la sbattei contro il muro, pronto a scoparla fino allo sfinimento, le tolsi i leggins che indossava, le strappai via il perizoma e proprio mentre stavo per iniziare a scoparla con tutta la forza, sentii dei passi.
Stava arrivando qualcuno…
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