L'estate dei miei diciott'anni
di
Dolce ragazzaccia
genere
prime esperienze
Sono T., ho trent'anni, sono alta 1,65m porto una terza e ho lunghi capelli scuri. Da quando ho scoperto il sesso amo tutto ciò che è erotico e sensuale... ma non sono sempre stata così smaliziata. Vi voglio raccontare come sono diventata una porca.
Nell'estate del mio diciottesimo compleanno ho fatto un viaggio in treno da Torino a Lecce per trascorrere l'estate nella casa dei miei zii in Puglia.
Alla stazione lo sbalzo termico tra il fresco dell'aria condizionata del vagone e il caldo della banchina mi fece sudare così tanto che il vestitino di lino bianco che indossavo mi si appiccicò addosso in una maniera davvero poco decorosa... Il vento mi scompigliava i capelli lunghissimi e spingeva il tessuto leggerissimo che sottolineava la forma delle mie chiappe alte e sode e delle mie tettine giovani, non indossavo il reggiseno perché avevo pensato di essere più comoda per dormire in cuccetta, così si intravedevano i capezzoli, che a causa del contatto con il tessuto un po' ruvido erano leggermente duri. Io naturalmente non mi ero accorta di nulla e con grande naturalezza mi ero avviata verso mio cugino A., all'epoca ventenne, che era venuto a prenderci e invece mi osservava come se non mi avesse mai vista prima. Quando lo raggiunsi lo abbracciai e lui mi strinse a sé, effettivamente ripensandoci ora sentii qualcosa di duro contro il mio addome ma non gli diedi molto peso, infatti non avevo mai toccato un uomo in modo intimo e non avevo idea di come si manifestasse un'erezione.
Nell'estate del mio diciottesimo compleanno ho fatto un viaggio in treno da Torino a Lecce per trascorrere l'estate nella casa dei miei zii in Puglia.
Alla stazione lo sbalzo termico tra il fresco dell'aria condizionata del vagone e il caldo della banchina mi fece sudare così tanto che il vestitino di lino bianco che indossavo mi si appiccicò addosso in una maniera davvero poco decorosa... Il vento mi scompigliava i capelli lunghissimi e spingeva il tessuto leggerissimo che sottolineava la forma delle mie chiappe alte e sode e delle mie tettine giovani, non indossavo il reggiseno perché avevo pensato di essere più comoda per dormire in cuccetta, così si intravedevano i capezzoli, che a causa del contatto con il tessuto un po' ruvido erano leggermente duri. Io naturalmente non mi ero accorta di nulla e con grande naturalezza mi ero avviata verso mio cugino A., all'epoca ventenne, che era venuto a prenderci e invece mi osservava come se non mi avesse mai vista prima. Quando lo raggiunsi lo abbracciai e lui mi strinse a sé, effettivamente ripensandoci ora sentii qualcosa di duro contro il mio addome ma non gli diedi molto peso, infatti non avevo mai toccato un uomo in modo intimo e non avevo idea di come si manifestasse un'erezione.
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Commenti dei lettori al racconto erotico