Restrizione umiliante

Quella mattina il Padrone mi aveva vietato di fare pipì senza il suo consenso. In genere ogni mattina appena sveglia è la prima cosa che faccio, ma il Padrone aveva detto di ritardare di qualche ora. Mi aveva dato da bere 1 litro di acqua, ed era uscito per fare una passeggiata. Entro mezz'ora, al suo ritorno, la bottiglia sarebbe dovuta essere vuota. E così avevo fatto, si fidava di me, sapeva che io ero molto devota e avrei bevuto fino all'ultima goccia d'acqua indicata. Aspettai il Padrone per un'ora e 10, non vedevo l'ora che tornasse per chiedere il permesso di fare pipì, avevo uno stimolo molto forte e non riuscivo a fare nient'altro, nemmeno a muovermi, provavo un fastidio molto forte. Finalmente il Padrone arrivò e mi chiese se avessi eseguito, io risposi di si. Fu molto felice quando vide che la bottiglia di un litro e mezzo era quasi finita, apprezzò molto la mia devozione. Infatti siccome non riuscivo a misurare il litro di acqua, per sicurezza ne bevvi un po' di più. Mi chiese come stessi, se avevo voglia di fare pipì. Io gli dissi di sì e lo pregai di potermi liberare. Mi disse che non potevo fare uscire nemmeno una goccia senza il suo consenso, che dovevo aspettare un altro po'. Mi ordinò di denudarmi, e di restare solo con le calze. Mi toccò piano piano sul basso ventre, sentì come la mia vescica pulsava e poi all'improvviso premette, laddove mi faceva male. Poi mi mise il bordo delle calze che mi premeva proprio sul basso ventre e mi portò sul divano. Mi fece sedere in braccio a lui e mi diede da bere, io non ce la facevo più ma ero inerme, iniziai a lacrimare, ma il litro e mezzo finì. Mi chiese cosa provassi. Gli risposi che sentivo un fastidio forte, mi faceva male il basso ventre, lo sentivo pulsare. Il Padrone mi rispose che era normale, che quelle erano le sensazioni da provare. Così annuii, lo ringraziai e fui felice, sicura delle emozioni che il mio Padrone, la mia Guida mi indicava.