Mia moglie si fa un omone sotto i miei occhi.

di
genere
tradimenti

Mai avrei pensato di far finta di non vedere mia moglie ammiccare al nostro vicino di ombrellone. Forse neanche lei avrebbe mai pensato di farlo, però successe. Alla prima
sensazione di incredulità, ne segui un'altra di riflessione per capire cosa succedeva.
Ero su un telo vicino al nostro bambino che dormiva placidamente, lei era distesa su
un precario lettino girata verso il sole, erano circa le quindici del pomeriggio. Nella
spiaggia libera quasi tutti distrattamente si crogiolavano al sole. Era col solito bikini
ridottissimo che quasi totalmente era entrato nella figa, la parte superiore copriva
appena i capezzoli. Girata verso il sole nessuno avrebbe potuto vederla, il signore che
era a circa cinque metri da noi, forse fu molto scaltro perché la notò, non solo, si era
girato con la sedia nella sua direzione e la fissava insistentemente. Dalma era con gli
occhi chiusi non si era accorta di essere sotto lo sguardo penetrante di questo signore, un tipo di circa cinquant'anni, piuttosto corpulento comunque ben distribuito, anche muscolarmente ben messo. I nostri sguardi casualmente s'incrociarono e sulla sua bocca
apparve un leggero sorriso, mi sentii in dovere di fare altrettanto. Chissà, forse ha pensato ad un gesto di assenso da parte mia con quel sorriso, si sollevò dalla sedia
mettendo in mostra la forma di un cazzo dalle notevoli dimensioni, probabilmente già
eretto o quasi. Volevo avvisarla di quello che stava succedendo, con movimenti impercettibili mi avvicinai al suo orecchio per metterla sull'avviso, intendevo coprirsi
meglio visto che ormai la figa era ben visibile. Forse non comprese quello che le sussurrai, fece uno sguardo furtivo verso il signore, ancora in piedi, che intanto ora
mostrava tutta la sua erezione, ricevendo da lui il solito sorriso ricambiandolo.
Ad essere sincero mi stavo eccitando anch'io, vedere lei con la figa in bella vista
e lui che mostrava la sua splendida erezione attraverso un leggerissimo slip. Decisi
di osservare senza intervenire. Evidentemente Dalma ha notato la misura struggente di
quel cazzo tanto che ha girato il lettino verso quel tipo e riposizionandosi allo
stesso modo con la figa in bella vista. Anche lui si rimise sulla sedia a gambe larghe
questa volta e di tanto in tanto si passava la mano sul cazzo. Forse Dalma era entrata nella parte perché anche lei ogni tanto si massaggiava la figa. A dire il vero stavo
assistendo ad uno spettacolo eccitante, non mi era mai successa una cosa del genere.
Ero arrivato al punto non solo di non intervenire, ma speravo fortemente che continuassero. Fingevo di non vedere per non metterli in difficoltà, invece guardavo, eccome se guardavo, in quel momento li avrei voluti vedere mentre scopavano. Non ce la
feci più, incitai Dalma ad andare in acqua a rinfrescarsi con la speranza che quel tipo
la seguisse. Si verificò proprio questo, appena lei è entrata in acqua il tipo facendomi
il solito sorriso la seguì. Anch'io risposi con lo stesso sorriso, questa volta per
mostrare il mio assenso al fatto che potesse raggiungerla e farle compagnia in acqua.
Non so come facesse quel piccolo costume a contenere quel mastodontico cazzo, stava quasi per uscire. Avevo il bambino non potevo muovermi, in quelle condizioni sarei andato con loro e li avrei invitati a scopare selvaggiamente. Non fu necessario, lei l'attese, lui le prese la mano per accompagnarla in acqua, camminarono, Lui era molto più alto di Dalma, per lei l'acqua era troppo alta fu costretta ad abbracciarlo, si proprio ad abbracciarlo. In quel momento immaginai che quel cazzo stesse entrando nella figa di Dalma, sborrai nel costume senza toccarmi. Mai avrei pensato potesse succedermi una cosa del genere. Feci qualche respiro profondo per rilassarmi un pochino.
Li vedevo sempre più lontano, lei aveva le braccia attorno al suo collo, se avessi potuto gridare li avrei invitati a starsene ancora in acqua fino all'esaurimento della sborra.
Stavo bene, mi sembrava di volare. Senza il mio invito a trattenersi il più possibile,
lo fecero da soli, stettero oltre un'ora in acqua. Uscirono la prima cosa guardai la
forma del suo cazzo, era rimpicciolito rispetto a prima, lei aveva rimesso il costumino
in modo da coprirsi la figa. Fu Dalma a parlare per prima "Si sta veramente bene in acqua, saremmo rimasti ancora di più, non volevamo lasciarti troppo da solo col bambino":
"Potevate stare ancora, lui dorme" Mi ha guardato sul cazzo, ero ancora bagnato dalla
sborra, si avvicinò ridendo e mi diede un bacio sulle labbra. "Avio avvicinati"
Lui prese la sedia e si avvicinò al suo lettino. Si misero a parlare, io come non ci
fossi. Intanto si è svegliato il bambino, Dalma lo ha preso per fargli conoscere Avio.
Lui l'ha preso in braccio ed ha iniziato a giocarci facendolo ridere tanto. Dalma disse
"Amore lo zio Avio, dagli un bacino" In un momento il bambino si era affezionato allo
zio Avio. Poi lei col bambino in braccio si è seduta sulle gambe di Avio, mi alzai,
ripresi il bambino per dargli la merenda mentre Dalma restò seduta sul cazzo di Avio.
Stava facendo buio, era ora di rientrare in casa. Dalma e Avio si scambiarono i numeri
di telefono, lei lo baciò sulla bocca io gli diedi la mano ed andammo via.
Non fu quella l'ultima volta che stemmo con Avio, ma questa è un'altra storia, così
com'è un altra storia il racconto del periodo che sono stati in acqua.
scritto il
2023-06-15
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