Il Maresciallo Siciliano prima parte

di
genere
tradimenti

Storia vera…..
Mi chiamo Grazia 31 anni mamma di una bambina di appena un anno, vivo in un paesotto della costa Jonica Reggina ( Calabria), sposata con Alberto 36 operaio forestale e fanatico cacciatore.
All’inizio della primavera Albero mio marito si accorse che il permesso di caccia era scaduto quindi si è prodigato d subito per il rinnovo.
Il maresciallo dei Carabinieri della locale Caserma, un certo Capone Salvatore, Siciliano non sposato per scelta uomo sulla cinquantita di anni, era da poco stato nominato Maresciallo in capo. Uomo di stanza possente, sotto il cappello di ordinanza i radi capelli brizzolati denotavano la sua età matura, il suo viso rotondo e ben pasciuto era sormontato da un folto baffo nero qua e là spuntavano dei peli bianchi che per buona parte ricoprivano l’ampia bocca. Dalla camicia azzurrina sul suo ampio pettorale i peli ribelli forzavano la chiusura della stessa. Il suo ventre pronunciato dava indicazione di un uomo molto avvezzo con la cucina.
In paese circola la voce che da quando si è insediano il nuovo Maresciallo tutte le cose erano diventate un po' più difficili non si guardava in faccia più nessuno dai posti di blocco e a tutto quello inerente alla vita di caserma.
Presto Alberto, mio marito, per via del suo permesso di caccia si scontrò con la nuova realtà della Caserma, le informazioni sulla persona venivano fatte dal Maresciallo il quale era molto restio e difficile ad essere espansivo con nessuno.
Cercò in vari modi di arrivare al Maresciallo con qualche raccomandazione inutile il Militare sembrava impenetrabile.
Un giorno eravamo a tavola, Lui disperato per quel permesso che non arrivava, l’apertura della caccia era alle porte e in quel momento mi venne a Me come un lampo e gli dissi: “ senti Amore ti ricordi che con la forestale avete fatto quel lavoro a Padre Giuseppe per la chiesa, perché non parli con lui penso che sia la persona più adatta per poter smuovere il Maresciallo”. A mio marito subito si illuminò il viso : Grazie amore non ci avevo pensato è una grande idea , pomeriggio vado in canonica e parlo con Padre Giuseppe”. Passò qualche settimana e il permesso a mio marito arrivò puntuale, grande gioia per lui ed in fondo lo ero anche io lo vedevo felice.
Il sabato successivo felice come un ragazzino, Alberto mi disse che il giorno dopo domenica a pranzo avremmo avuto ospiti d’eccezione Padre Giuseppe e il Maresciallo Capone. Immaginate l’accuratezza di preparare tale evento: Domenica a pranzo ebbi l’occasione di Conoscere il Maresciallo Capone, per tutto il pranzo ebbi la certezza che il Militare mi scrutava dalla testa ai piedi, sentivo il suo sguardo posato sui miei seni e ogni qual volta alzavo il viso incontravo gli occhi corvini di lui che nel guardami emanavano un certo magnetismo ed incutevano un pò di timore.
Padre Giuseppe, per i suoi impegni, si congedò prima dal tavolo ed andò via il Maresciallo Capone Salvatore rimase ed anche a lungo.
Appena mi alzavo dal tavolo, non curante della presenza di mio marito, il suo sguardo porcino lo sentivo mio culo, non mancava occasione a farmi i complimenti per ogni cosa, poi rivolto a mio marito gli fece i complimenti per quanto sono bella, quello stava sbavando per me. Alberto era in un altro mondo, l’amicizia appena nata con il Maresciallo era qualcosa che lo inebriava e lo faceva sentire importante, appena alzavo gli occhi con i suoi sguardi languidi erano posati su di me, mentre mio Lui parlava e parlava , poi Alberto si alzò per andare a prendere il fucile per mostrarlo al Maresciallo nell’altra stanza anche io mi alzai per portare dei piatti di là, passai vicino a Lui ed a un tratto sentì una grossa mano strusciarmi sulle natiche mentre l’altra sua mano posandosi sul mio fianco per frenare il mio passo, ero ferma per un lungo attimo rimasi lì pietrificata , quella grossa mano accarezzava le fattezze del mio culo poi si sposto’ era già su per le mie cosce ad un tratto un dito si fece largo tra i folti peli della mia figa ed entrò, ebbi un sussulto il porco se ne accorse, sentii che Alberto stava tornando con il fucile per mostrarlo, con uno scatto mi spostai e andai in cucina ero confusa non sapevo cosa stava succedendo ma mi stupì che in mezzo alle mie cosce ero un lago gli slip erano fracide.
Poco dopo ritornai al tavolo Lui mi scrutava e quando Alberto si distrasse un po' il Maresciallo Capone Salvatore da vero porco misi quel dito che aveva penetrato la mia figa e lo risucchio languidamente guardandomi negli occhi, ero confusa non mi rendevo conto di quello che stava succedendo nel mentre la figa pulsava e copiosamente si inumidiva. Loro due continuarono per lungo tempo a discutere poi il Maresciallo si congedò non mancando di lusingarmi con i suoi complimenti e occhiate da vero porco. “ se sarò in questa zona vostra quando mi capita passerò per un caffè, disse il militare e mio Marito ormai preso da questa nuova amicizia: la mia casa è a vostra disposizione Maresciallo non sapendo Alberto che il suo ditone aveva esplorato la camera più remota di casa.
Casa mia dove abitiamo è di nostra proprietà, è una casa media grandezza confortevole è circondata da alti siepi che la circondano con un ampio piazzale chiuso da un cancello scorrevole, qui è nata la nostra bambina di un anno.
Sono passati pochi giorni dal pranzo domenicale, mio marito era al lavoro, sento suonare al cancello vado a vedere era il Maresciallo con la macchina dei carabinieri apri’ il citofono e sentii il suo vocione che mi indicava ad aprire il cancello principale, come un’automa ho premuto il cancello si rinchiuse dopo che la macchina militare entrò parcheggiò dietro dove occhi indiscreti non potevano vedere la macchina. “ Buongiorno Signora Grazia come stà?” la mia mano scompariva nella sua ero confusa in balia della forte personalità dell’uomo che dall’enorme stanza incuteva timore poi con la divisa quella divisa su di me mi creava un grosso turbamento, stava bevendo il mio caffè tra di noi era calato un enorme silenzio, mi sono alzata stavo posando le tazzine vuote nel lavandino, sento la sua possente figura dietro di me stringe la mia esile figura di donna scopaio dentro le sue braccia io sono minuta lui un omone che non finisce mai, sento le sue grosse mai sul mio seno mi gira verso di se e si abbassa essendo più alto posa la sua bocca sulla mia io aprò istintivamente la bocca sento un cespuglio di peli i peli del suo baffo poi la sua grossa lingua che si fa strada le nostre salive si mescolano la sua lingua grossa e lunga mi rovista tutte le tonsille mentre già una sua mano ha alzato la corta tunichetta della mia gonna strappa l’esile slip a protezione della mia figa e mi ritrovo il ditone la le mie grandi labbra umide no ma che colavo sborra era una cosa naturale io non avevo provato sesso forte ed intenso con Alberto mio era diverso una cosa così.
Ad un tratto sentii strallare la mia bambina era che dormiva nell’altra stanza, mi divincolai e corsi di là era seduta in mezzo alla culla e strillava io piegai il busto in avanti accarezzando la mia creatura dandogli il ciuccio, stando cosi piegata avvertì la presenza dietro di me di Capone stava aprendo e divaricando con le mai la mia figa , accarezzava le labbra della figa sicuramente ammirava la folta pelliccia nera le sue dita si intrufolavano dentro misuravano poi sentii un enorme coso posassi nell’apertura della mia sorca non mi rendevo conto di cosa Io sapevo gia’ cosa era il cazzo ma non sapevo che esisteva randelli così allungai la mano e a malapena riuscivo ad avvolgere per metà quella testa di ariete, calda umida pulsante era la prima volta che incontrato un esemplare del genere fino ad ora avevo conosciuto solo quello del mio Alberto non avevo mai tradito, per istinto cercai di tenerlo un pò tra le mai a pecora come ero, il Maresciallo spostò la mia mano penso che aveva preso lui tra le sue mani quel grosso animale sentivo quell’enorme punta di cazzo grossa come una pesca strusciata tra la figa umida che sbrodolava e il culetto vergine, Alberto non aveva mai voluto gli faceva un pò senso, sentivo una grossa pressione che si faceva strada la mia sborra un pò aiutava “:
Sei molto stretta Bella mia tu to hai partorito no? Si ho partorito ma con il cesareo, Lui: ecco bella perchè sei rimasta stretta, tolse il cazzo si piego sulle ginocchia e con la sua bocca , con i suo baffi e la sua lingua cercava di rilassare mentre inumidiva con la sua saliva la mia figa, sentii che gli stavo sborrando in faccia, ormai Lui al limite senti che prendeva il suo attrezzo e putava sulla cappella sulla mia fighetta sentii quell’ariete che valicava la prima porta, un bruciore lanciante mi avvampò il viso ero al limite della sopportazione sentivo solo dolore, Lui da uomo navigato si fermò era con l’enorme punta del suo cazzo che oltrepassava il primo anello della mia figa passò un pò di tempo il dolore si era alleviato Lui capì che era il momento e con un colpo che non dimenticherò mai entrò nel mio ventre fino alle palle, dal dolore spalancai la bocca altrettanto quanto la mia figa che il maresciallo stava sconcassarono con bordate furiose la mia sorca , restai lucida per non gridare per spaventare la bambina ma le mie lacrime di dolore colavano sulla piccola testolina che tenevo delicatamente tra le mie mai che allontanavo quando ricevevo la spinta d’entrata, per venti minuti fui impalata a ripetizione il Maresciallo era fuori di se cercava il suo piacere, quando la bimba si mise a piacere il Maresciallo capone aumentò i suo colpi e con l’ultimo iniziò a scaricare la sua sborra dentro di con gli ultimi colpi tra il dolore e le forte botte sono riuscita a sborrare anche io, dopo avermi scaricata la sua sborra dentro alla sua pancia fece fuoruscire il cazzo dalla mia figa con un rumore forte di arie che entra ed esce un rumore sconscio.
Ero devastata aperta sconquassata, il nostro campione per la fretta di spaccarmi la figa non si era abbassato i pantaloni della divisa un macello tutti unti di sborra, li ha dovuto togliere, non stavo sulle gambe ero spaccata ma ho dovuto farmi forza pulire e stirare e nel frattempo il nostro eroe si presentava eccitato davanti a me voleva continuare..ho ammirato spaventata quel enorme palo eretto davanti a me mi meravigliamo che un mostro del genere l’ho avuto intero in pancia mi aveva spaccato ma ora non stavo piu’ in piedi era ora che Salvatore il Maresciallo siciliano andasse via…..
scritto il
2023-07-24
7 . 3 K
visite
1 1
voti
valutazione
4.6
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.