Giuliana, da moglie modello a troia da bordello (Parte 1)

di
genere
etero

Era domenica, mi svegliai tardi dopo la notte di fuoco che Giuliana ed io avevamo passato e da bravo marito innamorato le preparai la colazione da portarle a letto sul vassoio. Dormiva ancora profondamente, non mi aveva sentito scendere, andare in bagno, vestirmi e armeggiare in cucina. La baciai sul collo con passione e si mosse aprendo un occhio: “Che ore sono?”.
“Le undici” risposi sorridendole. Giuliana scattò a sedere sul letto: “Cazzo dovevi svegliarmi prima!”. Ecco che attacca pensai. “Ma dai stanotte abbiamo folleggiato e dovevi riposarti!”. Mi guardò con un misto di malizia e stupore. “In effetti ci abbiamo dato dentro come due porci” sorrise. “Guarda – confessai – sono felice che ci siamo aperti l’uno con l’altra, adesso che ci siamo confessati le nostre fantasie sessuali il nostro legame diventerà ancora più intenso!”. Mia moglie annuì: “Penso proprio anch’io cazzo. Anzi ti dirò non pensavo che sarebbe mai successo, sei sempre stato così inibito, cazzo!”. La guardai con l’aria di chi la sapeva lunga e le feci notare: “Una parola e poi cazzo…accidenti amore hai sempre il cazzo in bocca!”. Scoppiammo a ridere e lasciata perdere la colazione ci abbracciammo e ci toccammo. Accidenti era già eccitata, aveva i capezzoli turgidi. “Siamo due maiali e tu ti vorresti fare altre donne” mi sussurrò all’orecchio con voce da bambina offesa. “Non è quello che ti ho detto in realtà. Sì mi farei altre donne ma solo se tu ci stai in uno scambio di coppia”. Lei si leccò le labbra e mise il dito indice in bocca guardandomi come una dea del sesso. “Quindi io in uno scambio di coppia potrei farmi scopare da altri cazzi e non ti darebbe fastidio, vero?”. “Sì, in uno scambio sì, tutti i cazzi che vuoi”. Giuliana si alzò dal letto pensierosa poi si girò di spalle e si tolse la vestaglietta restando tutta nuda davanti a me. Con malizia sculettò e poi si piegò in avanti e con le mani si aprì i glutei mostrandomi il buco del culo ancora un po’ spanato dalle penetrazioni della notte. “Mi hai aperto il culo, porco. Ora sono una troia” sussurrò girandosi di fronte a me a mostrare le tette e la figa. “Allora siamo d’accordo che stasera si va in quel locale per scambisti, okay?”. “Sì va bene” confermò lei sorridendo e giocherellando con i capezzoli. Sospirai preso tra voglia di scoparla e stanchezza per le prestazioni intense della notte. “Ti scoperei di nuovo ma non mi viene duro” dissi abbassandomi i pantaloni del pigiama e prendendomelo in mano. “Lascia fare a questa puttana” mormorò lei scendendo dal letto e venendo ad inginocchiarsi tra le mie gambe. Afferrò saldamente il mio cazzo e iniziò a segarlo in modo lento e profondo. “Dai ciucciamelo che sei una pompinara da competizione” la invitai. Non se lo lasciò ripetere e sapiente iniziò a leccarmi il cazzo dalla base alla punta più e più volte. A quel punto iniziai a fare il porco come le piaceva: “Succhia bene il gelato gusto cazzo, troia pompinara” dissi accarezzandole i capelli sulla nuca ed esercitando una leggera pressione per costringerla a prenderlo in bocca. Mi guardò ed esclamando “Te lo mangio!” lo ingoiò d’un colpo fino ai coglioni e poi iniziò un su e giù da infarto. “Succhia troia, succhialo tutto. Dai che stasera avrai cazzi in abbondanza”. “E tu fighe, Carlo, brutto porco” ribattè. “Oh sì non vedo l’ora di sfondare un po’ di passerine davanti a te”. “E io di farmi sbattere in tutti i buchi davanti a te”. Le porcate fecero l’effetto previsto e sborrai inondandole la gola di sperma caldo e appiccicoso. Giuliana mi guardò, aprì la bocca e mi fece vedere il laghetto di sperma che ingoiò d’un solo colpo. “Ora voglio altri cazzi Carlo esci e vammi a cercare dei cazzi” disse. “Devi aspettare stasera a farti sbattere come una cagna”. Passammo il resto della giornata a letto a dormire e scopare. Le confessai anche un’altra mia fantasia sessuale: “Mi piacerebbe far finta che tu sia una pornostar”. “Se vuoi ti faccio uno spettacolo super porno anche adesso” mi provocò. Ovviamente accettai entusiasta. Aprì il comò della stanza da letto dove tenevamo i sex toys e prese un grosso vibratore nero e un altro più piccolo che quando vibrava si illuminava anche. Sdraiata sul letto si infilò in figa il vibratore nero e poi mise tra le tette quello più piccolo. “Guarda tua moglie quanto è troia. E’ colpa tua se ora sono così, io ero una ragazza timida”. “Ma non dire stronzate, timida come una prostituta. Dai fammi lo spettacolo”. Giuliana si passò il vibratore dalla figa al culo urlando sconcezze: “Guarda sono sfondata dai cazzi. Stasera voglio prendere un numero infinito di minchie!”. “Ok e io mi scoperò almeno trenta donne!”. “Va bene bastardo.”. Ormai di nuovo in tiro le feci togliere i vibratori e dopo averle urlato “Spalanca le cosce puttana!” la penetrai con un colpo secco in figa. La pompai finchè non inondai la sua fregna di sborra. Tanto prendeva la pillola e quindi non c’erano problemi. “Ora esci e portami almeno un paio di piselli!” mi ordinò con fare che non ammette repliche. Un po’ scocciato mi rivestii alla bell’e meglio mettendo il maglioncino al contrario ed uscii in cerca di tori per la mia vacca da monta. Per strada c’era poca gente. Entrai in un bar e vidi due uomini un po’ più vecchi di me seduti al tavolino a sorseggiare il caffè. Mi avvicinai presentandomi: “Ciao mi chiamo Carlo e sono marito di una troia. Mia moglie mi ha chiesto di trovarle due tori per sfondarla adesso, stamattina. Ci state? Abitiamo qui vicino”. I due si guardarono interrogativi e poi il più grasso chiese: “Non è una fregatura vero?”.
“No no troiona autentica, giovane e puttana garantisco io”. Convinti mi seguirono. Arrivato a casa entrai annunciando: “Giuliana con me ci sono due tori da monta che ti vogliono sfondare, sei contenta?”. “Sììììì, dai venite avanti!”. Entrammo in camera da letto e la trovammo con un vibratore in figa e uno in culo. I due, vista la scena, rapidi si svestirono dalla cintola in giù e salirono sul letto. “Dai apri le gambe puttana!”. La penetrarono a turno in figa stantuffandola a fondo e un po’ rudemente poi la fecero mettere alla pecorina e le fecero il culo. “Cazzi in culo sìììì! Sfondatemi sto culo!”. Trascorsi pochi minuti i due sborrarono quasi contemporaneamente riempiendola di sperma. “Dobbiamo andare, ciao vacca” fecero buttando sul letto due banconote da 50 euro. Mia moglie le raccolse e, non appena i due furono usciti, commentò: “Mi hanno pagata. Ho fatto la puttana per la prima volta e mi è piaciuto. Quasi quasi mollo il lavoro al call center e passo a farmi sfondare tutto il giorno!”.
scritto il
2023-08-13
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