Dialogo

di
genere
tradimenti

Il tempo aggiusta tutto. La frase è iconica per l’esercizio della soppressione del dolore. Ci ho pensato tante volte. Aveva aggiustato le corna mai confessate che avevo fatto a Valeria.
Ogni tanto ci pensavo, ma finivano li nell’arco di qualche secondo.
Oramai a 56 anni non avevo più velleità di quel tipo. Aspettavo che Valeria mi raggiungesse per andare al ristorante.
La vidi uscire dall’ufficio e nonostante il tempo fosse passato era comunque stato generoso nei confronti dei suoi 51 anni.
Bionda, poco seno una bocca bellissima per non parlare della magra corporatura e del culo rimasto tondo e sodo. Fui felice nel vederla, anche in quel momento pensai che era bellissima.
-Ciaoo! Che bello che andiamo a cena. Era un po' che non succedeva.
- Ciao! Hai ragione ed era ora di andarci.
Il tragitto di strada fu breve, Valeria parlò continuamente del lavoro ed io fui lieto di ascoltarla.
Ma la conoscevo bene dopo vent’anni di unione, quando parlava troppo era agitata, sintomo che era successo qualcosa.
Ci sedemmo ad un tavolo riservato ed ordinammo numerosi piatti.
-Dimmi amore mio, cosa è successo veramente oggi che ti ha infastidito?
Abbassò lo sguardo e poi lo rialzò.
-Non mi era mai successo di ricevere proposte da una donna, da uomini si e te l’ho sempre detto, ma da una donna?
-E chi?
-Betty, la segretaria di ivano.
-Bè’ betty è strafiga, ma non pensavo fosse … Si insomma che le piacessero le donne.
E poi che t’interessa mica ti piacciono.
Sorrise arrossendo.. –
-Vuoi dire che? Aggiunsi..
-Be’ mettila così, non mi piacciono le donne preferisco gli uomini, ma potrei anche pensarci una volta nella vita, tanto per togliermi il dubbio.
Confesso che sotto il tavolo ebbi segni di risveglio.
-Ah, be’ puoi provare. Se te la senti…. Sogghignai…magari posso guardare?
-Eccolo, è arrivato il solito maschio arrapato. Non lo farei per farti godere, ma per capire se a me piace. Se ti avessi detto che la proposta fosse stata di un uomo sono sicura non avresti reagito così!
-No non credo, anzi no sicuro.
-Lo so. Ma nella proposta di Betty c’era anche Ivano, io lei e lui. Ora che mi dici?
-Orgia? Scherzai.
-No scopata a tre con Ivano.
Non so perché ma la faccenda si faceva interessante.
-Ed io che ruolo avrei in tutto questo?
-Nessuno. Il cornuto e basta. Ma poi neanche, sapresti tutto e quindi non sarebbero nemmeno corna.
Ebbi la strana sensazione che il mio uccello si svegliasse, ma non ci volli credere.
-Ma scusa se due mie colleghe di lavoro volessero fare una cosa a tre tu che diresti?
-eh no, sbagli, dovrebbe essere un tuo collega che vuole un rapporto con te , insieme ad una altra.
Sto parlando di questo.
-ma a me non piacciono gli uomini. Non lo farei.
-Ma io si. E quindi come la mettiamo? Se fosse stata solo Betty andava bene, insieme ad Ivano no.
Non mi quadra.
-L’ostrica mi andò di traverso. Mi aveva messo al muro. L’intelligenza sottile del pensiero femminile è micidiale. Mai avere una donna come nemica. Sorrisi fra un colpo di tosse e l’altro.
-ok. Va bene. Poniamo che io accetti la tua esperienza, ed io cosa ne ho in cambio?
-Niente. Se vuoi te lo racconto nei dettagli e sono sicura che ti ecciterai.
-Io? Tu sei pazza. Sapevo che aveva ragione e lo intuiva anche lei.
-Pensaci, io esco e faccio un sacco di porcate e poi te le racconto e le rifaccio tutte a te.
Questo è quello che ne ricaveresti.
-ok, poi lo faccio anch’io e invertiamo i ruoli?
-Va bene, ma te lo fai mettere nel culo da un uomo?
- No, intendevo due donne.
-Niente da fare, uguale a ciò che faccio io altrimenti non vale.
Continuavo a ripensare alla scena di Valeria e il resto, mangiai tutto al volo. Calò il silenzio e per tutta la cena.
Arrivati a casa, Valeria si spogliò, e mi prese in mano l’uccello sotto le lenzuola, era gia duro, e cominciò a leccarlo mentro lo agitava.
-Allora ti piace l’idea? Porco….
_no, NOOO, siii continua, continua…..
Quella sera fu una scopata stupenda.
L’indomani mattina mi alzai e non dissi nulla e nemmeno lei.
Andai al lavoro e mi arrivò un messaggio di Valeria.
“L’appuntamento è per stasera, che gli dico?- Ti amo”
Guardai il telefono per mezz’ora, come potevo accettare? Ma in fondo amare significa tante cose, ma non significa possedere.
“ok, poi mi racconti tutto” Ti amo anch’io”.
La sera rientrai verso le 20 e Valeria era già uscita. Sul tavolo un biglietto: Non farti seghe aspettami ti amo”.
Sorrisi. Difficile non pensarci, feci l’unica cosa che mi distraeva. Dvd de “l’ultimo dei Moicani” e andai a letto.
Alle 3 del mattino Valeria rientrò. Non avevo chiuso occhio.
-Come è andata? La incalzai.
La sua faccia era stanca, gli occhi liquidi e sereni.
-Bene amore mio, Ivano ha un cazzo enorme.
Non mi lasciò parlare, sia avvicinò e me lo prese in bocca.
-gli facevo così…
Poi se la fece leccare…..e ad un certo punto si voltò e mi disse: Inculami come ha fatto lui dai…
Le venni nel culo e mi sdraiai spossato.
-Scusa ma Betty?
-Ehm Betty non è venuta, ma Ivano ha insistito e alla fine ho accettato. Betty ci sarà la prossima volta.
-Non c’era? La prossima volta?
Mi sorrise e capii che Betty non era lesbica. Voleva Ivano e ce l’aveva fatta. Cascato in pieno. Come un pollo.
Non mi arrabbiai, la baciai, in fondo io l’avevo tradita senza mai confessarlo, lei no, aveva solo giocato, e neanche troppo velatamente me lo sono meritato.
scritto il
2023-09-15
1 . 6 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.