Master of puppets

di
genere
dominazione

MASTER OF PUPPETS 2
Slave revenge.
Romanzato su una storia vera.

Stefano quel giorno era particolarmente elettrizzato, era infatti in viaggio verso la casa di Sonia, sua amica di “giochi” da diversi mesi.

Stefano era sempre stato il suo Master nei vari incontri, e nell'ultimo in cui si erano visti, a cui aveva partecipato anche Maurizio, si erano davvero spinti su un piano superiore del loro gioco. (Leggi Master of Puppets 1).

Ma l'appuntamento di oggi era ancora diverso, Sonia aveva espresso il desiderio di fare da Master, e lui e Maurizio aveano accettato di accondiscendere completamente ai desideri di lei, come lei stessa aveva fatto con loro nel precedente incontro, essere insomma i suoi slave.

Arrivato in prossimità della casa di lei, aveva parcheggiato, come sempre, distante dall'abitazione, per la salvaguardia della privacy di tutti, visto che nessuno di loro tre era “libero”, ma solo fra loro avevano trovato quella comprensione e complicità, che nelle loro relazioni alla luce del sole, erano assenti.

Stefano sentiva il cuore battere forte, aveva accettato di assumere un ruolo a lui desueto, lui aveva sempre dominato, ma era davvero incuriosito di cosa la mente di Sonia aveva preparato per lui e Maurizio.

Entrato nella casa, un appartamento che lui aveva già avuto il piacere di visitare più volte, riconobbe subito l'odore familiare degli incensi che a lei piacevano tanto, e l'arredamento molto accogliente di quella piccola casa, tenuta pulita ed in ordine perfetto, davano un senso di sicurezza e familiarità davvero piacevoli.

La luce era molto fiocca, e quasi dall'ombra, Sonia, lo chiamo'.
Era una ragazza in carne, non lo stereotipo di corpo da modella, ma movenze e sguardo da vera donna, sensuale, calda e spregiudicata, con una mente favolosa.
Stefano l'aveva sempre trovata molto eccitante, e una slave fantastica, pronta a tutto, e sempre dedita al suo ruolo di sottomessa.

Ma oggi aveva uno sguardo diverso, brillante, perverso ed eccitato, si capiva subito che aveva ben in mente cosa volesse quel giorno, e Stefano e Maurizio le avevano promesso zero limiti, e comunque, tutti e tre erano tutelati dalla parola di sicurezza che avevano scelto, per fermare in qualsiasi momento il gioco, anche se la parola “ventaglio” non era mai stata necessaria per nessuno.

Anche l'abbigliamento era diverso.
Stefano l'aveva sempre voluta con lacci e catene, collari, museruole e bende, e lasciata nuda per il resto.
Oggi invece, si presentava davanti a lui con dei bei stivali neri al ginocchio , uno slip in cuoio dalla forgia particolare, con un anello metallico all'altezza del pube (che solo dopo si sarebbe rivelato per quel che era veramente) ,ma aperto sotto, in modo da lasciare libero accesso al sesso di lei , un corpetto in pelle che la stringeva in vita, ma che lasciava scoperti e sostenuti i seni abbondanti, guanti in raso neri ed in mano.....una maschera di pelle in stile passamontagna e un collare, anche esso in pelle.

Sonia quasi nemmeno saluta, porge la maschera ed il collare a Stefano: “indossali”
Il tono non ammette repliche, evidentemente aveva imparato bene da Stefano in tutti i suoi incontri da slave.

Stefano li indossa, e la guarda un po' incuriosito.
Lei capisce la sua perplessità e gli spiega:
“Per quel che ho in mente per voi oggi, la maschera vi aiuterà nel gestire il vostro orgoglio maschile e a non rifiutare di fare un po' di giochi, dovrai mettere da parte il Master che è in te, e conoscendoti non è cosa semplice.

La voce di Sonia torna imperiosa,” spogliati, e vieni in soggiorno”.

Stefano ubbidisce, si denuda completamente e si dirige verso il soggiorno, vestito solo del collare e della maschera.
Aperta la porta vede un uomo nudo, con una maschera come la sua già indossata e anch'esso con il collare.
In lui riconosce facilmente Maurizio avendolo visto nudo la volta precedente quando aveva fatto da strumento di dominio per Stefano verso Sonia.

Il corpo non palestrato ma curato, completamente rasato, un ragazzo sui quarant'anni assolutamente affidabile, pulito ed affabile. Il pensiero di Stefano andava con riconoscenza al fatto che quella esperienza a lui estranea fosse con quelle due persone. La fiducia in quel gioco è tutto, ed è molto più importante della semplice avvenenza.

Guardando meglio Sonia e Maurizio, e il loro sguardo di intesa quando era entrato nella stanza, Stefano pensa che i due avessero già pianificato molto di quello che sarebbe successo da li a poco.
Ma la cosa rendeva solamente più eccitante il contesto, le cose erano già al di fuori del suo controllo e la curiosità di Stefano era alle stelle.


La padrona di casa porta due calici di vino rosso, pieni davvero all'orlo, e ordina ai due uomini di berlo di un fiato,” anche questo vi aiuterà per dopo”.
Entrambi eseguono.
Dopo aver visto i suoi due slave obbedire senza discussioni, e notare nei loro occhi gli effetti del vino bevuto velocemente la Master si sposta da loro.

Sonia si siede sul divano, allarga le gambe, e rivolta verso Maurizio, parla con tono di comando: “Ho voglia di sentire la tua bocca, leccamela, e tu Stefano, puoi metterti in ginocchio vicino a noi e guardare.”

Maurizio senza dire una parola esegue, si inginocchia davanti a Sonia ,che apre le gambe davanti al suo viso, e mettendo le mani sulle sue cosce di lei si appresta a leccarle il sesso.
Sonia da un colpo, non forte ma secco, sulle mani di Maurizio “senza mani, usa solo la lingua” le sue parole.

Lui esegue, ponendo le mani sul pavimento, e rimanendo quindi a quattro zampe davanti a lei, inizia con cura a leccare la parte del sesso di lei lasciato a disposizione da quegli slip in cuoio.





Stefano capisce un po' l'antifona e si mette da bravo in ginocchio vicino ai due, osservando con attenzione come la sua Master ordinava.
Era strano assistere ad una scena simile senza averla comandata di persona.

Sonia guarda negli occhi Stefano, e prendendo saldamente la testa di Maurizio fra le mani inizia a spingerlo con forza fra le sue gambe.

Sia Stefano che Maurizio iniziano a mostrare tramite la loro erezione quanto quella situazione sia gradita ad entrambi e da scoprire fino in fondo.

La Master si fa leccare per bene e con calma dal docile ed ubbidiente Maurizio, ma con gli occhi non perde di vista lo sguardo di Stefano.
Nei giochi di dominatore e dominati, vi è quasi sempre un rapporto particolare almeno fra due di loro.

“Ti piace guardarmi?” Lo interroga lei.
“Si, molto” la risposta di Stefano.
“Allora siediti sul divano al mio fianco e guarda questo” ordina lei.

Stefano si siede, mentre Sonia scosta senza troppi complimenti Maurizio dall'interno delle sue cosce.
Lei ora si mette a carponi sul divano, di fianco a Stefano, le braccia posate sulla spalliera del divano, mettendosi a quattro zampe verso Maurizio.
Guarda Stefano, ma l'ordine è rivolto a Maurizio.
“Entrami dentro, voglio sentire il tuo cazzo dentro mentre lui ci guarda”

Maurizio esegue, afferra la sua Master per i fianchi ed entra dentro di lei,
il suo membro non ha una lunghezza particolare, ma il diametro della sua cappella è notevole, e lo si nota da quanto dilata le grandi labbra di Sonia per entrarle dentro, iniziando subito a muoversi con un ritmo lento, ma con movimenti lunghi e decisi.

Stefano si gode lo spettacolo, anche se era qualcosa a cui era già abituato quando come master aveva fatto possedere Sonia da Maurizio in posizioni assolutamente simili.


Sonia gli legge il pensiero mentre si gode quel membro che si muove dentro di lei.
Sorride e dice a Stefano, “vuoi sentire anche tu il sapore della mia figa ora?”

Stefano annuisce, e fa per alzarsi, pensando di dover imitare quel che ha già fatto Maurizio fra le gambe della loro Master.
Ma viene immediatamente fermato dalla mano di Sonia,
“Fermo li, mio slave, ho detto che ti farò assaggiare i miei umori, ma decido io come, stai li seduto”.

Stefano si risiede, stavolta davvero sorpreso ed incapace di capire cosa avesse in mente lei.
Magari lei voleva sedersi sul suo viso, ponendolo in condizione di essere costretto ad avere il suo sesso in bocca. Ma non era questo il piano della master.

Sonia si rivolge a Maurizio “ Hai sentito, vuole assaggiare il sapore della mia figa”

Maurizio, che palesemente era già a conoscenza del piano di Sonia, si sposta da lei, sfilando il membro da lei.

Stefano guarda quella grossa cappella, lucida e umida dagli umori di lei e inizia a capire dove Sonia vuole spingersi come sua Master.

Lei si siede a fianco a Stefano a braccia incrociate a guardarlo.
“Sentiamo mio slave, preferisci stare li seduto a chiamare un ventaglio, o ti metti in ginocchio davanti all'altro mio slave?”

Stefano è molto indeciso, non si credeva bisessuale, e non aveva mai fatto fantasie a riguardo, ma aveva ragione Sonia, la maschera aiuta davvero, e complice anche il vino, e la voglia di restituire tutte le volte in cui lei ha accettato ogni suo ordine e capriccio, non le risponde, ma si alza per mettersi in ginocchio davanti a Maurizio.

Stavolta è Stefano a guardare fisso negli occhi la sua Master, allunga la mano e afferra l'asta di Maurizio, la sente dura e pulsante, umida degli umori di lei.
E senza permettere a pensieri razionali di farsi largo nella sua mente si porta il sesso in erezione di Maurizio dentro la bocca.

Effettivamente il sapore che sente è quello a lui ben noto della figa di Sonia anche se misto al sapore dell'altro uomo.

La sua Master da subito evidente atto di gradimento, mettendosi una mano fra le cosce ed iniziando a masturbarsi.
“Continua a succhiarglielo, fammi godere con il tuo spettacolo come tante volte ti ho fatto godere con il mio” e per meglio sottolineare il concetto, con la mano libera spinge la testa di Stefano verso l'erezione dell'altro uomo.
Stefano cerca di fare del suo meglio, un po' impacciato, cercando di ricordare come tante volte aveva sperimentato il piacere che una bocca sa dare.
Ma anche Maurizio sembra gradire, lo sente infatti fremere quando con la lingua gli gira ben attorno alla grossa cappella, o come quando cerca di prenderlo un poco più in dentro.

Sonia ha una mano ben infilata fra le gambe con due dita ben dentro e con l'altra si stuzzica i capezzoli con forza, Stefano vede che è ad un passo da un feroce orgasmo e allora di sua iniziativa mette le mani dietro i glutei di Maurizio, spostandolo avanti ed indietro ed invitandolo ad un ritmo più serrato.
Quest'ultimo non se lo fa ripetere, e prendendo fra le mani la testa di Stefano inizia a muoversi dentro la sua bocca.
Stefano a questo punto imita quello che tante volte ha visto fare a Sonia, e rilassandosi lascia la bocca ben aperta a disposizione di quel cazzo.

Sonia è inebriata dalla scena e incita Maurizio “Scopagliela, scopagli la bocca slave”.
E l'ordine viene eseguito, Maurizio aumenta il ritmo, e spinge senza sosta il suo cazzo dentro la bocca di Stefano che cerca di fare del suo meglio per non tossire, e tenendo ben lontani i denti per non fare male a Maurizio, lasciandogli fare quel che più gli aggrada.




“Vieni con me mio slave” le parole strozzate di Sonia che ormai si spinge con frenesia le dita dentro la figa, e con gli occhi a pochi centimetri dalla bocca di Stefano per non perdere nessun istante di quel che vede.
I suoni di quell'atto, e i rivoletti di saliva ai bordi della bocca del suo slave.

Maurizio si contrae in uno spasmo di piacere, sfilando appena in tempo il cazzo dalla bocca di Stefano, inizia ad eiaculargli sul viso, sulla maschera e sul torace.

Stefano inizia solo ora a capire il potere di uno slave, di chi si dona per il piacere degli altri, vedendo il volto di Maurizio contratto nel piacere mentre schizzava, e Sonia richiusa in se stessa per mandare ancora più in fondo le proprie dita durante il suo orgasmo.
E' un pensiero bello e profondo, dove per assurdo, il vero potere lo ha il dominato, perchè è lui a dare il godimento agli altri.

Il tempo sembra fermarsi per qualche istante.
Maurizio e Sonia respirano profondamente, ancora gustandosi i rispettivi orgasmi. Stefano invece ha deciso in cuor suo di interpretare al meglio il suo ruolo e il suo impegno. Quindi rimane in ginocchio, con la maschera ancora gocciolante del seme di Maurizio, aspettando gli ordini della sua Master.

Sonia si riprende e si avvicina a lui, lo guarda con attenzione, “sai quante volte, dopo che mi venivi sul viso mi hai detto che il seme caldo mi donava? Adesso capisco, in effetti dona molta anche a te”, e raccogliendo una goccia dalla sua maschera con un dito, lo infila dentro la bocca di Stefano, che come se nulla fosse inizia a leccarlo.
“E bravo il mio slave, oggi ci divertiremo molto” lei si alza e va verso la camera da letto.
“seguitemi”
I due uomini in maschera in silenzio si alzano e la seguono.

La stanza da letto si presenta pronta per le fantasie della Master.
Illuminata solo da luci di candela, il letto in ferro battuto si presenta con diverse polsiere e cavigliere in cuoio, assicurate al letto stesso da lucenti catene.
Sul comò in bella vista, una serie di accessori, diversi dildo di svariate dimensioni, lubrificante e alcune manette.
“Sdraiatevi a pancia in giù, uno a fianco all'altro”

Stefano e Maurizio ubbidiscono.
La master li assicura al letto tramite polsi e caviglie, in pochi minuti si trovano entrami immobilizzati a pancia in giù nel letto.
Sentono la Master muoversi alle loro spalle.

Sonia prende il lubrificante ed inizia a cospargere le loro schiene, massaggiandoli, scendendo fino ai glutei, per poi abbondare proprio fra i loro glutei, irrorando per bene i loro ani, fuori, e con un dito anche dentro.
La procedura è lenta ed accurata, la master non lascia nulla della loro pelle senza il lubrificante, tornando più e più volte ad infilare il dito nel loro ano.

Per Stefano non era la prima volta che una donna lo penetrava con un dito, specie durante la fellatio.
Ma stavolta era diverso, ne avvertiva la bramosia, la famelica voglia e sentendosi immobilizzato, senza poter reagire, la cosa migliore era rilassarsi.

Sonia si alza e prende due piccoli vibratori dal comò, li unge per bene con il lubrificante, e li mette davanti agli occhi dei due slave “questi sono per voi, dovreste ringraziarmi, vi preparo con calma, vi do il modo di abituarvi a quel che vi aspetta, dovreste essere grati alla vostra master”.

Sia Stefano che Maurizio rispondo quasi all'unisono, “grazie Master”.

Poi Sonia va alle loro spalle.
Stefano sente che la master gli divarica i glutei, e punta verso il suo ano il vibratore acceso, e lo fa scivolare dentro.
Il tanto lubrificante e la rilassatezza muscolare rendono l'operazione facile e anche gradevole, un poco strana forse, ma non era sgradita.
Ovviamente il vibratore, per quanto piccolo, era più ingombrante di un dito di donna, ma sentirsi dominato dalla sua Master in quel modo, faceva provare a Stefano un nuovo ruolo, un novo modo di piacere, scevro da ogni decisione o responsabilità. Tutto era nelle decisioni della Master, lui doveva solo obbedire e fidarsi di lei e donare piacere.


Sonia in piedi sul letto ammirava dall'alto la sua opera.
I suoi due slave erano ai suoi piedi, legati al letto, e con un vibratore acceso nel sedere.
“siete davvero bellissimi sapete?, e meritate un premio”

Sonia libera le caviglie di Stefano, e lo fa girare a pancia in su, nota che l'erezione è meno vigorosa di prima, e gli afferra il fallo nella mano, iniziando a muoverla lentamente.
“caro il mio slave, mi servi più in forma, voglio cavalcarti mentre hai il mio giochino dentro, (e rivolta a Maurizio) e tu guardaci”.

Sonia con grande maestria, alternando la mano alla sua bocca accogliente fa riprendere in pochissimo tempo il vigore a Stefano, che torna alla sua robusta erezione.
La master gli monta sopra, facendosi scivolare in figa il suo fallo, ed inizia letteralmente a cavalcarlo, avanti e indietro, muovendo solo il bacino.
Stefano sentiva il movimento di lei amplificare anche la sensazione del giocattolo vibrante dentro di lui, Maurizio si godeva lo spettacolo, e se avesse avuto le mani libere, sicuramente si sarebbe toccato, ma era proprio quello il bello della costrizione che stava subendo.

Sonia cavalcava prendendosi il piacere che voleva da Stefano, poco intenzionata a pensare di farlo godere, anzi, tutt'altro.
E mentre cavalca Stefano, porta la mano al proprio clitoride, iniziando a massaggiarlo. Era tutta intenzionata a godere ancora, e il contesto, le immagini davanti a lei, il ronzio attutito dei vibratori dentro i suoi slave, fecero il loro effetto, il suo orgasmo non tarda ad arrivare, non si contiene, e lancia un urletto stridulo di compiacimento e soddisfazione.

“Grazie Slave, hai fatto il tuo dovere” rivolta a Stefano.
“Ora torno ad occuparmi di voi.”

Si alza da Stefano, e torna al comò. Prende un vibratore delle dimensioni e e le fattezze di un pene normale e si rimette in piedi fra i due slave.

“ora facciamo la conta, vediamo chi vince questo premio, è una riproduzione decisamente fedele”
E si mette sul serio a fare “ambaraba' ci ci co' co'” fra i due slave legati.


Il conteggio si ferma su Stefano.
“hai vinto tu” le parole son seguite da un sorriso e da una luce negli occhi mai visti su di lei da Stefano.

“apri le gambe, anzi apri le cosce per me (frase che Stefano aveva usato tante volte con lei)”
Stefano ubbidisce, e Sonia le sfila il piccolo vibratore dal sedere.
Versa una generosa dose di lubrificante sull'anno ancora dilatato, e poi sul vibratore più grosso.

“ti do un consiglio mio slave, rilassati” e detto questo, con movimenti lenti, andando piano avanti ed indietro, inizia a penetrare Stefano con il nuovo giocattolo.
Stavolta ci vuole molto più tempo, e Stefano sente il vibratore aprire il suo orifizio in maniera importante, ma ha deciso di fare davvero onore al suo ruolo, e non la ferma, vuole essere il suo slave fino in fondo.

Dopo diversi minuti il nuovo giocattolo è completamente dentro Stefano.
“ora chiudi le gambe e tienilo dentro di te” l'ordine dalla Master.

“e ora tocca te” rivolta verso Maurizio.
Torna al comò, e prende un dildo con una sorta di ventosa alla base.
Maneggia con i propri slip, e a breve il dildo svetta dai suoi slip, un bel strap-on di dimensioni non esagerate, ma comunque importante.

Stefano la trovava terribilmente bella e sexy con quel nuovo giocattolo, lo porta con fierezza, come se fosse una parte di lei.

Va verso Maurizio, gli libera le caviglie e gli ordina “mettiti a quattro zampe”

Stefano non perde nessuna immagine, la master che sfila il vibratore piccolo da Maurizio per poi versare tanto lubrificante nel sedere di lui e sul proprio strap-on.
Con la mano si aiuta a mettere la punta del dildo in coincidenza dell'ano di Maurizio, e poi inizia lentamente la penetrazione.



Stefano rimane un po' sorpreso quando nota che l'operazione richiede pochi istanti, da li capisce che è un gioco a cui Maurizio si era sicuramente già esposto.

Da li la scena diventa un po' surreale, un inversione di ruoli che affascina Stefano.

La master tiene saldamente per i fianchi Maurizio, e dopo pochissimi minuti in cui le penetrazioni erano lente e moderate, inizia a sbattergli dentro il dildo con foga, accompagnando le spinte vigorose dei fianchi anche con le mani.

Il respiro dei due si fa affannoso, con sorpresa di Stefano, Maurizio sembra sul punto di godere.
Sonia continua a montarlo con foga, come altre volte lei stessa è stata montata dal suo Master.

Stefano sente dei brividi, una sensazione strana alla base dello stomaco e al retto, si rende conto che, distratto come era da quello spettacolo, il vibratore dentro di lui è una sensazione quasi familiare, si sente dilatato e bagnato a dovere.

Maurizio, ormai scopato con vigore da Sonia ha una erezione davvero degna di nota, sembra quasi che il suo pene sia più grosso di quando glielo aveva preso in bocca.

Sonia non perde lo sguardo di Stefano.
“ehi slave, sbaglio o la punizione di Maurizio ti sta piacendo?”

“Si Master, non avevo mai visto uno spettacolo così”

“Vuoi che la tua Master di domini allo stesso modo?”

“Si Master, lo vorrei, se tu lo vuoi, ovviamente”.

Sonia sorride, quel gioco di ruolo va esattamente dove vuole, e tutti stanno interpretando al meglio i loro ruoli.
“E sia mio slave, ora la tua master ti accontenta”

Sonia toglie lo strap-on dal sedere di Maurizio.
E con grande sorpresa di Stefano, libera dal letto Maurizio.
La master si avvicina a Stefano.
“girati, a pancia in giù”

Stefano si gira, e sente che Sonia gli assicura nuovamente le cavigliere al letto, ma stavolta con le gambe molto divaricate.
Poi modifica la posizione delle catene che collegano le sue polsiere al letto, Stefano si trova bloccato in una posizione a X nel letto, a pancia in giù. Non si è mai sentito in posizione tanto vulnerabile, tanto sotto il controllo di qualcuno.
“Allora mio slave, sei pronto ad essere dominato per volere della tua Master?”

“Si, Master”.
Con sorpresa di Stefano, Sonia, gli si siede davanti. “E così sia slave”.

Stefano si sente sfilare dal sedere il vibratore, è ovviamente Maurizio a farlo, visto che Sonia è davanti a lui.
Nemmeno il tempo di capire completamente la nuova eccitante perversione della sua Master, che sente il peso del corpo di Maurizio sulla schiena.

“vuoi un ventaglio slave?” La voce di Sonia è quasi una sfida.
“di che ventaglio parli mia Master?” è la risposta di Stefano.

Non servono altre parole, Stefano sente la mano di Maurizio armeggiare fra i suoi glutei, e la sensazione tattile della grossa cappella del suo cazzo puntarsi sul suo ano, ormai dilatato e lubrificato.

La posizione scelta dalla sua Master impediva a Stefano qualsiasi movimento, e permetteva a Maurizio libero accesso al sedere dello slave legato.
Sonia si gustava palesemente la scena, il suo Master, ora nella veste di slave era davanti a lei, in posizione completamente indifesa e a pancia in giù, legato al letto con le gambe divaricate, e con un altro slave pronto a penetrarlo con il suo membro, quindi un livello del gioco molto più elevato rispetto all'uso di sex toys.
Stefano pensa per un attimo che il cazzo di Maurizio gli sarebbe scivolato dentro senza sforzo, viste tutte le precauzioni.
Ma in realtà sentiva il suo ano dilatarsi molto di più per far accedere quel grosso pezzo di carne dentro.

Mentre provava un leggero dolore, Stefano ricordava quante volte aveva preso la sua slave allo stesso modo, ma con molta più irruenza e meno preliminari.
La guardava negli occhi, lei era rapita ed eccitata dalla scena, la sua non era in nessun modo una vendetta, ma pura eccitazione sessuale,e lui non voleva certo rovinare una cosa tanto bella e naturale, e a modo suo, pura.

Lascia andare quella piccola parte di se che ancora si ribellava ad essere uno slave e si rilassa completamente.
Ora sente davvero il sesso di Maurizio entrargli dentro senza grande fatica.
Maurizio stesso fa attenzione a non entrare con troppo impeto, ma con piccoli movimenti, senza incertezze è vero, ma senza essere goffo.

Pochi minuti e Maurizio è completamente dentro il culo di Stefano, e si ferma, guardando la Master in attesa di ordini.

“E' pronto?” dice Sonia
“Si Master” la risposta di Maurizio

“Bene, tienilo fermo, io lo slego” l'ordine della Master

Maurizio esegue, tiene i polsi di Stefano con le sue mani e per meglio tenerlo fermo, spinge con il bacino il suo fallo dentro lo slave sotto di lui.

Sonia slega Stefano, libera sia polsi che caviglie. E poi si rivolge al suo slave.

“Vorresti leccarmi la figa?”

“Si mia Master” Stefano non ha la minima incertezza.

“E cosa saresti disposto a fare per avere questo onore?”


“Quello che la mia Master ordina” ancora nessuna incertezza nelle risposte di Stefano, che vuole godersi il suo ruolo completamente.

“Va bene mio slave, sarai accontentato” e cosi dicendo, Sonia si siede a gambe spalancate davanti al viso di Stefano.

“Leccala, e fallo per bene” e rivolgendosi a Maurizio “Tu sai cosa fare”.

Maurizio lascia i polsi di Stefano, e allenta un poco il peso del suo corpo sul suo, ma senza sfilargli il cazzo da dentro.

Stefano si sporge in avanti per arrivare con la bocca alla figa della sua Master, e mentre lo fa sente Maurizio che di peso gli alza il bacino, mettendolo sulle ginocchia, cosi Stefano si trova in un attimo con il sedere in alto e la testa in basso, affondata fra le gambe della sua Master.
Stefano non ha quasi il tempo di dare la prima leccata che si sente afferrare per i fianchi dall'altro slave, e sente che quest'ultimo inizia a muoversi dentro di lui, stavolta con molta più irruenza e decisione.
La sua Master lo afferra per la nuca e gli spinge la testa e la bocca verso la sua figa, bagnatissima, morbida e caldissima.
“Forza slave, la volevi leccare, guadagnati il tuo pasto”

A queste parole Maurizio aumenta ancora il ritmo, iniziando a, non ci sono altri termini, scopare con foga il culo di Stefano.

Quest'ultimo ad ogni spinta di quel membro dentro di lui si sente proiettato in avanti, e la bocca va a premere sempre di piu' sul sesso della sua Master.

Sonia, muove anche i fianchi verso la bocca di Stefano, poi gli afferra la testa e la scosta, ponendogli davanti alla bocca il dildo con cui aveva sodomizzato Maurizio.
“Succhia, anche se è di gomma, come fosse mio”

Stefano non fa una piega, accogli in bocca il giocattolo di gomma, che sa degli umori di Maurizio, sempre senza che questo smetta di pompare dietro di lui.
Ormai non sente dolore, ma solo un coinvolgimento mentale assurdo e inconcepibile.

Il ritmo di Maurizio tradisce un imminente orgasmo e la Master se ne accorge.
“Fermati slave” rivolta a Maurizio, che ubbidisce all'istante.
Lei sfila il dildo dalla bocca di Stefano e si alza.
Prende Stefano per il collare e lo tira su, mettendolo a quattro zampe gli comanda “Fermo così”.

Sonia passa alla spalle di Stefano e manda via Maurizio.

Stefano sente quel pezzo di carne duro abbandonarlo, ma non sente l'ano richiudersi subito, lo sente ancora aperto e lievemente dolorante.
Ma non ha il tempo di pesarci molto che la sua master prende il posto del cazzo di Maurizio con il suo strap-on.
Maurizio si mette in ginocchio davanti a lui.

Stefano riconosce la posizione, è come avevano finito l'ultimo incontro con Sonia, con lei che prendeva in bocca Maurizio e nel sedere proprio Stefano fino a farli godere dentro di lei.

“Ti ricorda qualcosa mio slave?” la voce di Sonia era divertita, non sarcastica o offensiva, si stava proprio divertendo.

“Si mia Master” la risposta di Stefano.
“bene, allora sai cosa fare, ti concedo se vuoi, di darti piacere con la mano mentre noi ci prendiamo il tuo corpo per il nostro godimento (altra frase presa proprio da Stefano)”

Maurizio afferra con due mani la testa di Stefano, e gli entra in bocca, ed inizia a muoversi avanti ed indietro, come prima faceva nel suo ano.
Stavolta Stefano sente il sapore che hanno i propri umori su quel sex toy.
Anche Sonia parte senza freni, afferra per i glutei il suo slave, ed inizia a spingere dentro e fuori lo strap-on con tutta la foga di cui è capace.

Stefano si sente doppiamente posseduto e dominato, in bocca e nel sedere.
E porta la sua mano destra al proprio membro, lo sente durissimo.
Tutta la situazione è eccitante e surreale.
Cerca di masturbarsi al ritmo delle spinte della sua master, ma non è semplice, con Maurizio che si muove con impeto dentro la sua bocca, a volte andando anche troppo in fondo sfiorando la sua gola.

Stavolta Maurizio al momento dell'orgasmo non spreca il suo seme sulla maschera dello slave, ma gli schizza tutto in bocca, tenendo ben ferma la sua testa perchè nulla venga sprecato.
Stefano si sente quei fiotti caldi dentro la bocca, ed inizia ad ingoiarli, il sapore non è sgradevole, ma non pensava fosse tanto copiosa come eiaculazione, gli sembra di aver ingoiato chissà quanto, sentendo le pulsazioni del cazzo di Maurizio fra le labbra, come il battito di un cuore.

Sonia vede l'orgasmo di Maurizio, e l'ingoio conseguente di Stefano, e spinge ancora più forte il dildo nel sedere dello slave.
Stefano, con Maurizio finalmente fermo nella sua bocca che si gode l'orgasmo, può masturbarsi finalmente al ritmo delle spinte ormai concitate della sua Master, e in pochi secondi esplode anche lui sulle lenzuola.
Un orgasmo talmente inteso da risultare doloroso, reso ancora più completo dal dildo della sua master ben piantato dentro il retto.

Dopo queste esplosioni di piacere, Sonia si sfila da Stefano.
“giratevi, fatevi vedere miei slave”

I due si girano, stanchi, entrambi son stati posseduti da lei, e Stefano in particolare ha fatto da slave per il piacere degli occhi della sua master.

“siete stati bravi”
potete andare a farvi una doccia, e rivestirvi.
La vostra AMICA vi prepara un buon drink e vi coccolerà un poco.
Manda un bacio ad entrambi e li lascia con un magnifico sorriso.
scritto il
2023-10-24
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